“Porco cazzo,” sussurrò Derek quando finalmente vide il cazzo di Stiles. Era stupendo, lungo e grosso con una grossa cappella, piercata, la punta scintillante e bagnata. Se lo sarebbe davvero dovuto aspettare, il piercing, un prince albert gli pareva si chiamasse, non ne era sicuro perché non ne aveva mai visto uno, non aveva mai immaginato quanto fottutamente eccitante potesse essere. Aveva due sfere metalliche come quello nella lingua di Stiles, una infilata nella piccola fessura sulla punta, l'altra annidata alla base della cappella, unite da una barra leggermente curva sotto la pelle. Derek inghiottì forte e la sua bocca si rempì di saliva bollente, una sua mano che andò sul proprio cazzo, abbassando i suoi boxer lungo le sue cosce di corsa. Avrebbe voluto toccarsi, ma il pensiero di quel piercing sulla sua lingua, contro la sua gola, cazzo, dentro di lui, l'aveva portato pericolosamente vicino a venire senza toccarsi, perciò invece si afferrò stretta la base, bloccandosi.
Stiles miagolò. “Hai visto qualcosa che ti piace, ragazzone?”

Derek aveva appena oltrepassato il confine cittadino quando vide l'insegna di un drive-in indipendente, Full Spectrum Brew. C'erano tre macchine in coda quando svoltò, cosa che lo irritò ma gli diede anche speranza. Non che nutrisse grande fiducia nei gusti degli abitanti di BH quando si trattava di caffè (Dio, era davvero uno snob), ma la popolarità del posto sembrava promettere bene. La coda si mosse meno velocemente di quanto gli avrebbe fatto piacere, ogni cliente sembrò prendersi fin troppo tempo per ordinare, per poi indugiare ulteriormente. Era irritabile per la mancanza di sonno e ancora di più per la deprivazione da caffeina, ansioso di poter uscire dall'auto. Finalmente arrivò il suo turno e lui abbassò lentamente il finestrino, spegnendo la radio.
Per un secondo, pensò di essersi addormentato durante l'attesa, perché quello che vide quando guardò verso la finestra doveva essere certamente un sogno.
Incredibili occhi ambrati come miele scintillante ed un dolce nasino, leggermente all'insù; una graziosa bocca , il labbro inferiore piercato con un sottile anello nero che stuzzicò con la lingua mentre gli sorrise uno stupendo Buongiorno.
Era l'uomo più bello che Derek avesse mai visto.
Ed era senza maglietta.

I quattro al centro del salone erano in silenzio, la tensione aleggiava in modo opprimente.
« Amico dai, è inutile! »
E Derek, alle parole di Scott, ringhiò ancora di più, scrollando la mano di Peter dalla propria spalla, avvicinandosi a Stiles che, impassibile, lo fissava alzando il capo: suicida.
« Certo che è inutile! Mister Derek Hale non riesce a groccare il mio impegno! »
Scott lo guardò confuso, Isaac ancora peggio, mentre Peter osservava il tutto nuovamente divertito.
Derek era l'unico, probabilmente, a conoscere il termine che Stiles aveva usato. Alzò il sopracciglio, avvicinandosi ancora, un passo a separarli mentre si fissavano negli occhi.
« Non esaltarti, non stai mica facendo un vaticinio! »
[Sterek]

Ora Derek era lì, contro di lui, con gli occhi chiusi su pensieri disegnati sulla sua bocca. Ora era tutto più chiaro, tanto quanto la consapevolezza che Stiles non avrebbe mai smesso di avere bisogno di Derek. Perchè accontentarsi di vivere senza Derek era come morire lentamente. Ebbe quella certezza in ogni parte del corpo, anche in quelle parti che non percepivano mai niente.
Erano tutti gesti naturali, che non lo spingevano mai a domandarsi del giusto, dello sbagliato, del diritto o del non diritto. Erano gesti semplici, che fagocitavano il passato e corroboravano il presente, il futuro.
[...]
Stiles non era più sicuro di niente, ma sapeva che c’era una cosa da fare, c’era da baciare Derek e poi da baciarlo ancora, sino a quando per tutti e due sarebbe diventata un’abitudine, e non avrebbero più potuto farne a meno.
[...]
Classificatasi sesta al contest Just let me cry [ Multifandom & originali ] indetto da Starhunter sul forum di EFP.
Partecipante al contest Il contest del jukebox ( multifandom + originali) indetto da Fefy_07 sul forum di EFP.

[Ambientazione: 4x08]
-
Quel tono non aveva niente a che fare col gracile ragazzino a cui tremavano le mani quando aveva minacciato Mickey Milkovich con un piede di porco. Niente in quella situazione aveva a che fare con lui. Ma era un dettaglio che Mickey decise di ignorare, in presenza di una priorità più pulsante.
Le sue braccia conserte si sciolsero, crollarono come il suo autocontrollo. Si buttò davanti al letto in ginocchio, nello stesso momento in cui Ian mise via il dannato quaderno pieno di cose che i suoi occhi non volevano dirgli.

[Cast Shameless]
Cameron stava fissando con sguardo vuoto il suo riflesso allo specchio, mentre le sue mani sistemavano con noncuranza la cravatta rossa annodandola con gesti lenti e meccanici intorno al collo; lo smoking bianco che indossava metteva ancora più in luce i suoi capelli rossi, fondendosi quasi con la sua pelle diafana costellata da leggere efelidi.
Sospirò ritornando alla realtà, lisciandosi un'ultima con le dita fredde il tessuto morbido dell'abito.

[Cast Shameless]
'' Il giorno del Ringraziamento era una delle poche occasioni nelle quali le famiglie di Noel e Cameron si incontravano: il padre di Noel non aveva mai approvato la loro relazione e non cercava nemmeno di nascondere l'astio nei confronti del compagno di suo figlio; sebbene le loro madri andassero d'accordo, festività del genere risultavano la maggior parte delle volte essere colme di silenzi imbarazzanti e conversazioni piatte, così per quell'anno i ragazzi avevano deciso di invitare per il Ringraziamento alcuni dei loro amici.''

Post 4x12, quando Ian è depresso e i Gallagher costringono Mickey a prendere dei provvedimenti.
**
-Come se non avessi già provato a parlargli! Come se non gli stessi già vicino! Quello lì è un fottuto muro!
Fiona si alzò, determinata, e si posizionò di fronte a Mickey. –Ian non è un muro: non lo è mai stato. Il muro è quello che si è costruito intorno, una maledetta barriera impenetrabile a tutti tranne che ad alcune persone, e forse tu sei proprio una di quelle!
-Quindi cosa cazzo dovrei fare?
-Demolisci il muro, Mickey Milkovich.- attraversò la stanza a falcate e poi, prima di andarsene, aggiunse: -E riportami mio fratello.
**
Chiedo venia in anticipo per l'assenza di originalità.

E poi c’erano due ragazzi, che non c’entravano nulla in quel posto, coperti di tatuaggi e piercing dalla testa ai piedi.
Non capiva come potevano essere coperti di tutte quelle robe, lui ne aveva solamente uno - piccolo e nascosto - e in un primo momento aveva vissuto nel terrore di essere scoperto dai genitori, per non parlare del male che aveva provato.
(..)
- Il punto è proprio quello.- s’intromise il ragazzo, sporgendosi quasi verso di lui con i gomiti puntati sul tavolo. - Se una cosa ti piace da impazzire non può farti del male.- concluse, stringendosi nelle spalle e fissandolo come se fosse una cosa piuttosto ovvia.
[Ziam; "past!"Elunor/Narry | Neleanor/Larry]

Summary: Ian e Mickey si trascinano verso casa dopo la rissa all'Alibi e fanno i conti con le conseguenze della guerra che hanno appena vinto.
Ambientata subito dopo il 4x11.

"È qui che ti sbagli, Gallagher, non me ne vado via, non me ne andrò mai via, anche se hai deciso di passare il resto della tua vita in stato vegetativo sul letto del ragazzo che ha fatto coming out per te"
(SPOILER quarta stagione)

Louis sbuffa una risata beffarda. “Mi sottovaluti parecchio se pensi che vederti nudo basti a farmi improvvisamente dimenticare il mio lavoro.”
Harry sorride, le fossette che spuntano fuori a scavare due crateri nelle sue guance, e solleva le spalle.
“Funziona con tutti,” commenta, fin troppo compiaciuto.
~
Harry/Louis (accenni Zayn/Niall) | Spy AU

AU in cui gli One Direction erano una boyband di quattro membri, sono esistiti ma si sono sciolti da sedici anni. E Louis, diciottenne di Los Angeles con la passione per i musical, ha una ragazza sedicenne che lo porta per la prima volta a conoscere il padre.
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Harry/Louis • side Niall/OFC • 37k • daddy kink

E voi come lo immaginate l'anno 3447? E quelli a seguire?
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“Come vorresti ripagarmi, scusami?” il tono glaciale di chi ha del potere e gli occhi celesti più freddi del ghiaccio stesso. Zayn si scola metà della birra prima di “Col mio corpo. È l’unica cosa che ho!”
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“Cinquantamila.”. Un boato di Wow e Cosa? si diffonde per tutta la stanza e Zayn ci prova a capire chi abbia parlato, ma le luci sono troppo forti e a stento riesce a vedersi la mano, figuriamoci oltre il palco.
“Venduto!”
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“Perché io indosso un anello dell’appartenenza. Non tutti ne hanno uno!” sorride. Zayn annuisce, confuso come prima, se non di più, finendo la sua acqua.
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“Vai via!” urla ancora, di spalle, senza guardarlo. Ed allora Zayn comincia a correre, il borsone a pendere sulla sua spalla ed il cuore che batte a metà.
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Rapporto Padrone - Animaletto. Forti accenni Larry. Lieve presenza Ziam. "Violenza" fisica e psicologica.
Rivisitazione dell'anime Ai No Kusabi e del romanzo di Yoshihara da cui è tratto, mi sembrava giusto scriverlo.

-Quello è Louis. Sono quasi due anni, ormai, che si siede lì tutti i giorni, che ci sia il sole o che piova-
-Due anni?- domanda Zayn, sconvolto -Ma...è normale?-
Niall lascia andare una risata amara.
-Certo che è normale. Sta aspettando il ritorno di Harry-