Corre l'anno 1066 e l'Inghilterra si ritrova invasa dai potenti guerrieri di Normandia sotto il comando del Duca Guglielmo II.
Approfittando della guerra in corso il Generale normanno Vincent Harris cercherà la sua vendetta contro l'uomo che diversi anni addietro prese la vita di suo padre e lo farà prendendo di mira l'unica persona a cui tiene quell'uomo, ovvero la sua bellissima figlia, la principessa Carhan Rebecca Lancaster. Quando però il suo piano di vendetta prende piede, quella ragazza così combattiva e speciale, farà vacillare i propositi di Vincent più di una volta. In questo scenario di guerra e morte, un Generale normanno ed una principessa sassone si ritroveranno coinvolti da tutt'altra battaglia, una guerra interiore per impedire al loro cuore di renderli dei traditori verso la loro Patria...
ATTENZIONE: IL CONTESTO DI QUESTA STORIA SI BASA SU FATTI STORICI REALMENTE ACCADUTI MA I PERSONAGGI, I LORO INTRECCI E I LORO LEGAMI DI PARENTELA SONO COMPLETAMENTE INVENTATI.
STORIA CON CONTENUTI FORTI.

Vi è mai capitato di pensare, leggendo una storia su EFP: "Ehi, ma questa l'ho già sentita..."?
Già, perchè molte fanfiction romantiche si somigliano o contengono comunque dei cliché.
Cliché che mi sono presa la briga di analizzare qui sotto forma di una fanfiction (amo le cose complicate, si!) che spero vi possa almeno strappare un sorriso.
*DAL PRIMO CAPITOLO*
"Mi giro di scatto, trovandomelo a pochi centimetri dal viso (tipico comportamento da stupratore seriale, ma ehi: we dont’ care).
- Ehm… Si. – Rispondo, sicuramente rossa in faccia. – Tu sei Noah, giusto?
- Si, tesoro. – Dice lui, avvicinandosi ancora.
[...]
- Quindi questa è la parte della storia dove tu ti comporti da maniaco e poi io mi innamoro di te in perfetta coerenza con la Sindrome di Stoccolma?
- Direi di si. – Lui scrolla le spalle, probabilmente chiedendosi quanto sia pazza da 1 a 10."

Herdis è una demone di mezzo da ormai diversi millenni. Dopo aver abbandonato il paradiso ha perso i ricordi della sua vita precedente. Ora è una cacciatrice e, assieme al compagno demone, il segugio Kol, deve dirigersi sulla terra per cacciare l'anima pura di un giovane essere umano. Herdis si nutre di sangue e ama la sua condizione di creatura dannata, ma forse l'incontro con questo ragazzo terrestre muterà radicalmente la sua esistenza.
***
Nicarcus, figlio di Lucifero e della Dea Hel e fratello di altri cinque demoni altrettanto potenti, trama alle spalle dei famigliari per conquistare il regno degli Inferi e il Paradiso. Vuole divenirne il sovrano assoluto, il re che umani, demoni e angeli temeranno in eterno.
Ma l'esistenza di una demone potrebbe rovinare i suoi piani. Dovrà trovarla ed eliminarla per sempre, se non vuole rinunciare al potere.
***
DAL TESTO:
-E allora perché non mi uccidi adesso?
-Non ce la faccio.
-Se per te non conto niente, fallo.
Leggevo l’indecisione sul suo volto. I suoi occhi tornarono blu. Erano scuri, profondi, gelidi.
Ma ormai era troppo tardi, avevo imparato ad amarli. Forse, sarei morta proprio per mezzo di chi li possedeva. L'ironia della sorte.

Una bambina. Solo una bambina minuta e dall'aspetto insignificante. E agli occhi di chi non la conosceva a fondo, Gunhild sarebbe potuta apparire perfino una bambina beneducata e rispettosa; ma chi le era vicino sapeva bene che sotto la sua pelle infuriava un fuoco pronto ad eruttare come un fiume di lava in piena, impossibile da prevedere o frenare. Era la maledizione del sangue vichingo, era il dono che sua nonna Gytha le aveva portato in eredità.
Lei è la figlia dell'ultimo re Sassone Harold, lui è un Normanno, il suo peggior nemico. Gunhild dovrà trovare un compromesso tra la lealtà e il cuore.

“Che meraviglia” disse quasi inebriato di quella bellezza immensa e paradisiaca.
La ragazza osservò quel tipo così strano, che si era fermato di fronte a lei.
“I fiori, mia signora” si corresse l’interessato.
“Ma lei da dove viene?” chiese disorientata dalla comparsa dell’uomo in nero.
“Da molto lontano” rispose lui. La ragazza rispose sorridendo e cercò di congedarsi.
“Buonasera” disse. Prese le rose senza spine che il fioraio le poneva togliendo lo sguardo da Vlad e fece per andarsene.
“Perché pensare a questa vita separata dalla prossima, quando una rinasce nell’altra...” riprese Vlad che si voltò di spalle dal banco dei fiori dal profumo inebriante.
“E’ la mia poesia preferita” disse stupita. Ma Vlad non si scompose e continuò, guardandola negli occhi, come non faceva da tanto, tantissimo tempo.
“…Ci riporta indietro a un desiderio, anelito di un’anima perduta..”
“Sono Mina” fece lei. Lui si avvicinò le prese la mano.
“Vlad” le rispose baciandogliela delicatamente guardandola negli occhi, con quello stesso sguardo in cui ci si sarebbe potuti perdere per sempre.
“…Perché se il cuore è forte abbastanza, l’anima rinasce ogni nuovo giorno, vita dopo vita, epoca dopo epoca, in eterno..”

Sogno o realtà?
In cosa mai poteva più credere?
Ciò che vedeva con i suoi occhi e toccava con le sue mani era reale o frutto della sua immaginazione?
Alhena non lo sapeva più ormai, riuscire a distinguere l’illusione dalla concretezza era diventato impossibile, o forse era lei che, semplicemente, non voleva più provarci.

Mi accarezzò delicatamente una guancia, ma già sapevo che quel tocco così leggero non aveva nulla a che fare con ciò che voleva realmente.
“Ti voglio…” la sua mano scese ad accarezzarmi il collo, per poi muoversi fino alla scollatura, ma lo fermai. “Aspetta, andiamo via di qui.”
Credevo di essere destinata ad una vita infelice e alquanto squallida. Non ero assolutamente preparata all'avventura che avrei vissuto di lì a poco; non sapevo che tutto stava per cambiare radicalmente.

Ero bella, ero giovane ed ero ebrea.
Se fossi nata in un periodo diverso della Storia, probabilmente questa mia ultima caratteristica non sarebbe sembrata poi così rilevante.
Invece, per mia sfortuna nacqui nel 1923 a Buchenwald nella Germania orientale.
La storia di Heike, giovane ebrea tedesca deportata nel campo di Buchenwald, che sarà protagonista suo malgrado di un amore malsano.

Avete mai pensato che possa essere la cattiva la protagonista di una storia?
Marguerite non è nè santa nè dolce. Tutt'altro.
Lei sà giocare ad un gioco particolare, un gioco di sguardi ed è abituata a vincere.
Ma cosa potrebbe accadere se un paio di begli occhi verdi dovessero batterla per la prima volta in questo strano gioco?
Bè leggete e scopritelo!
Attenti agli sguardi!

Stringere patti con il diavolo non può portare che a una unica, inevitabile, drammatica conclusione. Charlotte Stanley lo sa, ma resistere al fascino di Christopher Marlowe le è impossibile. O forse, semplicemente, non vuole farlo. Lui può darle tutto, lei vuole tutto, e la sua anima sembra un prezzo giusto da sopportare. Ma come può John Bull osservare la sua amata svanire poco a poco, sotto il peso di un amore che la sta corrodendo? Attimi rubati allo scorrere del tempo, note e parole che si fondono e si respingono, una spirale discendente che li porterà dritti al drammatico epilogo, il 30 maggio 1593.
"Charlotte alzò il capo e sorrise: Christopher Marlowe l’aveva distrutta, John Bull aveva tenuto insieme i pezzi della sua anima persa."

Mercia, Inghilterra Centrale 838 d C.
"Sono la Morrigan, la dea della guerra della violenza. Reco morte e distruzione, dicono sia capace di uccidere anche con il suono della mia voce..."
"Combattono ora, la Morrigan e l’angelo, combattono senza tregua. Feroci colpi di spada studiati e teatrali. Spada nera contro spada d’argento.
Il bene contro il male … questo sono …"
Da sempre il bene e il male sono stati avversari in una lotta continua ... per l'eternità. Ma spesso il confine tra odio e amore è talmente sottile da sparire ...
Questa storia è dedicata a Rowina ... spero ti piaccia! :)