[FANFICTION INTERATTIVA - ISCRIZIONI CHIUSE]
Chi ha detto che senza un Signore Oscuro da combattere i giovani maghi e le giovani streghe di Hogwarts possono vivere tranquillamente? Qui, i ragazzi della Scuola di Magia e Stregoneria si trovano ad affrontare un nemico ancora più temibile: l'adolescenza. Fra amori, amicizie, compiti in classe, gite ad Hogsmeade, burrobirre e il decidere che cosa fare del proprio futuro, i ragazzi di Hogwarts dovranno affrontare sfide molto più grandi.
In questa storia i vostri OC non affronteranno cani a tre teste o maghi senza naso, ma qualcosa di più spaventoso: la vita.
Spero di vedervi partecipare in tanti, ogni informazione si trova all'interno del capitolo.
Con questo vi saluto,
HN

[Fluff,Angst,Sentimentalr| SiriusxRemus | Slash]
Dieci Shot che ripercorrono la storia di Remus e Sirius, a partire dal quarto anno, attraverso gli ultimi anni di scuola, la guerra, i dubbi, l'allontanamento e, successivamente, il ritrovamento.
“Io non resisto,” lo sente borbottare prima di essere afferrato per la divisa e trascinato dietro uno scaffale deserto.
“Che fai, Sirius?”
“Zitto un po’, Remus,” e lo bacia.
O meglio, preme le labbra contro le sue con violenza, mentre gli porta una mano dietro la nuca per impedirgli di allontanarsi.

Nella più grande scuola di magia e stregoneria, quattro ragazzi saranno destinati ad incontrarsi. Dentro di loro un potere celato si stava risvegliando ma anche l'Oscuro era tornato a vendicarsi sui discendenti dei Grandi Quattro.

“Dimmi qualcos'altro di te.”
Harry lo guarda, e Louis pensa: 'Come diavolo fai ad essere così bello?'
“Una cosa a caso?”
“Sì.”
Harry sembra pensarci un attimo, prima di dire: “Non sono andato al liceo. Ho sempre studiato a casa.” Si volta verso Louis e dice: “Tocca a te.”
“Io non ho studiato a casa.”
“Non vale!” dice Harry, affondando ancora di più i piedi nella sabbia.
Louis pensa alla sua squadra di calcio, pensa alla parola 'finocchio' scritta a caratteri cubitali sulla sua macchina dopo l'allenamento, e dice: “Avrei voluto studiare a casa.”
Harry annuisce e ci pensa un attimo, prima di dire: “Non so fischiare.”
“Mi piace questo gioco.” dice Louis, mentre pensa a qualcosa da dire. “Da bambino ho pianto per tre ore perché mia sorella aveva staccato la testa alla mia bambola di Spiderman.”
Harry quasi ride. “Io... Ho fatto yoga per quasi tre anni.”
“Una volta il mio più grande desiderio era diventare uno spazzino.”
Harry sospira piano e a Louis ricorda il rumore di una foglia che cade sull'erba.
“A settembre ho provato a suicidarmi.”
[Larry] [Accenni Ziam]

Come tutto è iniziato.
Dal testo:
-E così tu sei il nuovo pive...Benvenuto. Io mi chiamo Newt-

[Octavian/Reyna | Reyna/Jason]
[Copiosa quantità di Lemon e Angst]
-Lo stai facendo ancora-.
Non era una domanda. La voce di Octavian era spezzata e gli occhi del colore del ghiaccio sembrarono più freddi che mai. -Stai immaginando che ci sia Jason al posto mio, vero?-.

[Hogwarts/AU: JACKxMERIDA]
"Questa volta Jack me la paga"
"Come fai a dire che sia stato lui? Magari..."
"Chi altri avrebbe il coraggio di lanciare un'incantesimo sui miei capelli rendendoli color arcobaleno, pochi minuti prima di una partita di Quidditch?!" Prese alcuni ciuffi bicolori "Chi altri se non Jack Frost?!"
"Sai che non l'ha fatto con cattiveria"
Lo difese la bionda "E' solo uno scherzo"
"I suoi scherzi sono pessimi" Sbraitò, un ciuffo azzurro le finì sul viso e Rapunzel dovette trattenere a stento una risata.
Era davvero buffa in quel modo.

“Mi manca come ridi.”
“Mi manca come baci.”
“Mi manca come rompi il cazzo.”
“Tutto questo è reale o sto sognando, John?”
“Diavolo Paul, certo che è tutto vero, i sogni mica sono boiate effimere come le tette!”

ATTENTION: McLennon.

John Lennon | Raccolta di drabble/flash!fic | Introspettivo, malinconico
John Lennon ha dieci anni, una chitarra e tanti sogni nel cassetto.
Nella squallida casupola che divide con una zia e tre gatti, quando il sole si rintana dietro una coltre di tenebre, insegue le stelle che si nascondono sotto le sue coperte; ogni tanto riesce anche a toccarle, ma voci e grida e pianti lo riportano alla realtà – e lui è solo un bambino di dieci anni circondato da pareti di cartongesso.
In memoriam.