Louis onestamente non vede l'ora di riprendere il suo naturale sfottò di ogni giorno della sua vita e Dio, Harry gli era mancava così tanto.
Il che, tra l’altro, era ridicolo, visto che si erano salutati esattamente 24 ore prima quando Louis aveva preso il primo volo da Los Angeles per il Regno Unito al mattino ed Harry ne stava per prendere uno quello stesso pomeriggio per tornare, anche lui, a casa. [...]
Louis salta giù da Harry e corre nel corridoio, verso la cucina, Harry lo insegue e le loro risate fanno eco in tutta la casa.
Si, sono a casa. Insieme. Non c’è niente di più bello di quel suono.
Sequel di "The blue in your eyes is the Tenerife sea." che segue le vicende del WWAT.
QUESTA FF E' UNA TRADUZIONE.

“Sei caduta, forse ti sei rialzata, ma hai dei lividi evidenti, almeno a me” cercava di avvicinarsi alla sua figura quel giorno scura
“Quali lividi ? Q-quale caduta? Io non ho nulla”
“Quelli che hai negli occhi.” Hope ritornò a scuola una settimana dopo, dei punti sulle braccia completamente fasciate e rigorosamente coperte dalla felpa. Da allora Liam la seguiva ovunque, si occupava di lei, si occupava di farla ridere, di farla mangiare, di farla uscire, di farla vivere. Sei mesi dopo scoprì per puro caso, che si tagliava.
Harry aveva dei morbidi ed inconfondibili ricci, un sorrisino dolce ma a volte malizioso e divertito e aveva degli occhi... occhi color verde smeraldo come pure brillante dai riflessi di giada orientale, che risplendono dal caldo fascino tremante di un bagliore d'aurora boreale.
Forse si erano amati dal primo momento, dal primo sguardo, ma l'uno troppo presuntuoso, l'altra troppo sottovalutata.
"Cosa ci fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda ma non voglio sentirti parlare."
Lei se ne andò, lui se ne pentì.
Non era destino, dicevano.

"All'inizio siamo rocce indistruttibili, poi succede qualcosa, e ci rompiamo dall'interno.La roccia incomincia a crepare e a sfrantumarsi.Ma una volta che un pezzo è caduto, la roccia è di nuovo stabile.Mancante di qualcosa, ma comunque stabile.Ed è solo in quell'istante che vedi davvero chi sei e gli altri, quando avevo saputo dell'incidente dei miei genitori mi ero sentita come una roccia che aveva perso il pezzo più importante, ed è stato così anche quando ho incontrato Harry, era come se quel pezzo così grande almeno in parte fosse stato ritrovato.

- "Non c'è più bisogno di fingersi forte con me, Katniss". Pensò, mentre la pedana cominciò ad alzarsi, conducendolo sul palco.
- Le telecamere continuavano a riprenderli, non poteva fare nient'altro tranne continuare a recitare. Mai avrebbe creduto che baciarla sarebbe stato così doloroso. "Sbagliato".
- Aveva sognato tutto quello per quasi la sua intera vita. Stringere Katniss tra le sue braccia, accarezzarle il fianco e sentire la sua nuca appoggiata al suo petto.
- «Scappiamo. Per un po', almeno». Rispose, allungando il passo.
- Non aveva senso cercare di avvicinarsi a lei soltanto perché, durante il Tour, erano soltanto loro due. Non voleva essere colui che apriva le braccia quando non c'era nessun altro a sorreggerla.
- La piccola aveva le braccia lungo i fianchi, i capelli sciolti che le cadevano, scuri, sulle le spalle. Aveva i suoi occhi, ma la bocca era tutta di sua madre. «La mamma è andata nel bosco?» Domandò sedendosi ed aspettando che Peeta le tagliasse il pancake.
{Fa parte della serie Colors || Pre-Post!HungerGames, Pre-Post!Colors}

«Attenta!» gridò Harry, prendendo Kate per mano, che gridava continuamente, non sapendo che fare. Quello era l'unico momento della sua vita in cui si sentì debole, impotente, fragile, ferita.. Il suo ginocchio sanguinante non le permetteva di correre.
«Dobbiamo scappare!» il riccio cercava di spronarla, mentre gli attacchi non smettevano, gli aerei scagliavano bombe in quel quartiere di Londra, che si stava letteralmente distruggendo.
«Non ce la faccio.. non posso!»
Kate non riusciva quasi neanche a parlare, così Harry la prese in braccio e con le sue ultime forze cercò di svignarsela, prima che qualcuno gli lanciasse un mattone sulla schiena.

[What if?] [Everlark]
Peeta è stato portato in salvo al distretto tredici, finalmente è di nuovo tra le braccia di Katniss. Però non è stato depistato. Come affronta la Ghiandaia Imitatrice il suo ritorno? Come supereranno insieme le profonde ferite psicologiche di lui?
Dal testo: Il ragazzo che ho davanti non può essere Peeta. [...] Fa così male vederlo conciato in questo modo, dimagrito, vuoto, spento dalla sua stessa volontà di vita. Come hanno potuto trasformarlo in una persona così diversa da ciò che era e che é sempre stato? Il mio corpo è scosso da singhiozzi, e lacrime che non mi ero nemmeno accorta di trattenere, scivolano libere da ogni costrizione sulle mie guance.
-Peeta- è un suono strozzato il mio, pieno di dolore e sofferenza. Cosa ti hanno fatto?
Sui suoi lineamenti passa incredulità, oltre a qualcosa di più disperato che proprio non riesco a riconoscere. Desiderio? Sorpresa? Sollievo? Sicuramente tutti e tre, perché spinge da una parte i dottori e mi guarda con intensità. Eppure non si alza, forse perché crede che le gambe possano cedergli sotto il suo stesso peso.
-Katniss. Sei... sei viva-

dal secondo capitolo:
Ci guardammo per pochi secondi e alla fine vedo la sua testa avvicinarci alla mia…pensavo stesse per baciarmi e la cosa mi allettava molto ma si spostò e mi sussurrò all’orecchio
" ok Tessa, d’ora in poi ti darò del tu " esclamò con voce roca

Dopo cinque anni di relazione con Liam, Alice avrebbe detto che l’amore è come un grande salto nel vuoto, in una fossa ricca di lava, di quella che ti corrodeva a piccoli pezzi e non tutto d’un colpo.
Dopo cinque anni di relazione con Alice, Liam avrebbe detto che Nicholas Sparks era un fottuto idiota e che dell’amore non sapeva proprio niente.

"Non so se ti capita di perderti mai fra i pensieri. A me succede spesso mentre sono al volante, con il cuore che spinge più forte dell’acceleratore per arrivare da te."
Un ritorno come un altro, forse. Una distanza che si annulla per far spazio al cuore e alla passione che brucia ardente ma che non si consuma mai. Non c'è spazio adesso per la finzione del mondo esterno, ci sono solo due anime pure che si incontrano, nel modo più semplice e reale che c'è.

Poi, con un gesto improvviso, alzai la testa e gettai la penna insieme al libro verso il pavimento, dove rimbalzarono senza danni.
Era tutto troppo ridicolo.
Da quando in qua io, Harry Styles, avevo paura di incontrare la gente?
Da quando in qua avevo paura di qualcosa?
Mi alzai e rabbiosamente infilai le braccia nella camicia di seta rossa. Non diedi nemmeno uno sguardo allo specchio sopra il cassettone, sapevo cosa avrei visto. Harry Styles, bello, riccio, alto, occhi verdi, all'ultimo anno di liceo, il ragazzo che tutti volevano, maschi o femmine che siano. Che in questo momento aveva un'insolita espressione accigliata e le labbra serrate.

Chi si sarebbe aspettato che un incidente stradale mi avrebbe migliorato la vita?
Niente ossa rotte, niente fratture, solo qualche graffio, un fidanzato e quattro stupendi amici.
Dalla storia:
"Ti amo" mi disse avvicinandomi di più a lui e guardandomi negli occhi.
"Chi lo avrebbe detto che una star mondiale si sarebbe innamorato di una ragazza qualunque?" sorrido.
"Io, dalla prima volta che ti vidi".

-La cosa che in questo momento mi uccide è che adesso devo cercarmi qualcun’altro mentre tutto quello che voglio sei tu.-

Un cantante di fama mondiale e una semplice cameriera,
ecco cosa può celarsi dietro il frenetico mondo dello spettacolo.
Un incontro inaspettato dietro le quinte della nuova sfilata di Valentino,
potrà cambiare per sempre la vita di Zayn e Dakota.
[OS spinta, se non vi piace il genere non leggete.]

Mi chiamo Chloe, vivo a Londra ma ho origini Italiane. Ho 17 anni e frequento il liceo; ho una madre casalinga, un padre operaio e una sorella dodicenne. Sarebbe tutto perfetto se non fosse che per i miei, soprattutto per mio padre, sono completamente invisibile e non fanno altro che rinfacciarmi i miei continui fallimenti ed il loro inevitabile disprezzo. Insomma tutto uno schifo, fino a che nella mia vita non arriva lui..la mia salvezza, il mio angelo, la mia vita.

Durante una festa Harry incontra Jack, amico di infanzia che gli ha rubato la ragazza.
La serata prende una piega inaspettata quando questo inizia a monopolizzare l'attenzione di Louis.
Harry si offende, se ne va imbronciato.
Louis pensa che si stia comportando come un bambino e agisce di conseguenza.
Avvertimenti: Pisello Pisello! Louis!Tops