[1;2;3~]
Fin da piccolo aveva osservato che gli anziani provavano uno strano gusto nel parlare della propria fine- forse perchè si sentivano troppo sfiniti per pensare oltre.
Non era stato lui a notarlo, era un bambino troppo timido per dire cose così irriverenti; ci pensava Ellie, ogni volta che la noia degli anziani di famiglia si faceva troppo manifesta.
[Perchè dopo aver visto qualcosa di bello, bisogna scrivere.]

Gemeva, la bolla, spasimavano i suoi lembi dilaniati dalla materia dei sogni che la riempiva agonizzando verso il sole in un ultimo volo suicida, bruciando con morbidezza.

I: [Imitation of life]
II: [Grateful]
III: [Misunderstanding]
IV: [Inverse Obsession]
V: [Don't trust me]
Cinque drabble ispirate al film ''Pokemon: Giratina e il mondo Inverso''.
[... no, non cresco mai.]

Boccadoro sorrise piano, probabilmente ancora immerso in un mondo a metà tra la veglia e il sonno, unico stato che giustificasse la sua vaga allegria.
Tutto era quiete, ovunque nei campi vicino al monastero.
-Boccadoro, ora di lezioni.

Eppure, adesso Hinata volava.
La si poteva vedere chiaramente, un volo dritto e deciso, libero da lacci velenosi.
Non strisciava più, trascinandosi le ali dietro, in uno stanco movimento remissivo.
Volava, volava.
{Per il complemese di Crave.}

Karin aveva riconosciuto la sua nudità tempo prima, quando il serpente gliel'aveva fatta presente con brutalità e violenza, dentro di lei.
Che la sua nudità fosse un dono, lei non se ne era mai accorta.

Luce.
Decisamente troppa luce.
Troppa luce falsa, più che altro, troppa luce artificiale che serviva solo a nascondere smorfie veloci e a tramutarle in sorrisi di plastica.
No, Temari non capiva la bellezza degli addobbi natalizi, delle lucine colorate per strada.

Nera, contorta in uno stampo sfibrato, costretta sulle lenzuola sporche di quella stanza angusta.
-L'innocente lascia che la falena morente lo sporchi con le scaglie delle sue ali corrotte, Virtù?- la voce lenta e dolciastra, intrisa di rancore.
-Tutti siamo innocenti, Accidia.

Gli occhi che si riempivano del bruno, del caldo dell'amica.
Ten Ten.
Il tuo punto cieco, Neji. La tua distrazione.

Si appoggiò ad un muro con dolcezza, quasi cercando di non rompere ciò che restava del suo corpo, un involucro inutile.
-Fai attenzione.- si raccomandò una voce femminile, vagamente seccata.

Ha le labbra semiaperte, carezzate dal suo respiro caldo e dall'ombra della sera.
Le mani sono raccolte sul lato destro- ha questa abitudine fin da piccola, come se stesse cercando di proteggersi.
Il seno si alza piano, regolarmente, insieme ai suoi respiri.
E' bella, mh?

L'inizio della pista segna la mia partenza.
Il piede destro si muove prima del sinistro, a passi lunghi e cadenzati, sto quasi molleggiando.(...)
Sono drogata. Come altro definireste una ragazza che per sfogarsi va a pestare la pista del salto in lungo? o.o

Osservò i suoi capelli.
Stavano ricrescendo senza cura, senza ordine, un legame verso quella Sakura che non voleva più esistere. (...)
Quando i capelli ti ricordano il tuo rimpianto, Sakura.

-Dolcetto o scherzetto, Kabuto?- chiese beffardo Sasuke, appoggiato allo stipite della porta di casa Yakuushi, semi aperta per far spazio al ghigno sardonico dell' Uchiha.
-Non sei un po' cresciuto per queste cose?- sorrise Kabuto.
Per Ijin No Warui Hito!

Passo, passo, un piccolo giro.
I suoi piedi piccoli e nivei che sfiorano il pavimento lucido con un mezzo giro, e la riportano davanti al cavaliere.
E il cavaliere non sono io.
{A Crave.}