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Danielle trascorre il viaggio quotidiano in autobus fissando il paesaggio sempre uguale, con poca voglia di tornare a una casa dove si sente solo ospite. Peter resta sempre in piedi vicino all’uscita, isolato da tutti e protetto dal cappuccio sempre alzato.
Sulla linea 97, il destino dà appuntamento a due vite all’apparenza diverse, ma gravate entrambe da troppi addii e sogni infranti.
Riusciranno a vedersi, pur avendo ormai rinunciato a guardare davvero il mondo, e ad arrendersi al bisogno disperato del calore di un abbraccio, per lenire anni di solitudine?
Questa non è solo una storia d’amore, è un inno alla speranza che non deve mai scomparire, alle seconde opportunità che la vita ci offre, perché l’autobus, presto o tardi, percorre la strada di ognuno di noi.

Mi chiamo Alessandra, ho 22 anni e frequento la facoltà di giurisprudenza.
Ritardataria di professione ed aspirante giurista per hobby, il mio sogno è quello di fare il magistrato.
Tutto filava liscio, fino a quando non incontrai lui: Marco Ferraro, l'assistente più stronzo che avessi mai conosciuto, quello che speri di non avere mai, quello con cui non vorresti mai capitare all'esame, quello per cui preghi affinché non accada; quello che da un po' di tempo a questa parte, mi sta rendendo la vita impossibile.
La mia aspirazione nel breve periodo è laurearmi nei tempi, quella nel lungo periodo, fare il pubblico ministero.
Ah, dimenticavo.
Ho una laurea ad honorem in figure di merda.
Sì, proprio così, perché è proprio da una figura di merda, che ha avuto inizio il mio inferno personale.
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Tony non aveva nessuna intenzione di occuparsi di Bucky, davvero. È stata tutta colpa di Steve e dei suoi occhi ai quali è impossibile rifiutare qualsiasi cosa. O forse è stata colpa degli occhi di Bucky e del dolore che si porta dietro. O del suo braccio e del fatto che Tony sia un asso a costruire marchingegni tecnologici. Forse è colpa di troppe cose, forse non è colpa di niente e quando Tony inizia a chiedersi se sia possibile amare due persone contemporaneamente, la ricerca della risposta lo porterà a scoprire nuove cose su di sé, su Steve e, perché no, anche su quel Bucky Barnes che non gli va tanto a genio.
[Collocabile dopo gli eventi di "The Winter Soldier", vengono ripresi alcuni elementi da "Civil War" anche se la storia segue un percorso completamente diverso]

“Sono stati fatti fin troppi ragionamenti”- lei lo guardò un istante e lui la baciò di nuovo. Era vero, erano stati fatti fin troppi sotterfugi, ragionamenti, matrimoni combinati. Avevano deciso di stare insieme la prima volta in cui si erano visti, avevano fatto l'amore con gli occhi così tante di quelle volte che ormai volevano concedersi totalmente l'uno all'altra, e non più in senso figurato.
Storia partecipante al contest “Questo contest è solo frutto della mia perversione” indetto da ame tsuki sul forum di EFP

la notte di capodanno le feste fanno schifo, ma ogni tanto un colpo di fortuna porta due persone affini a trovarsi nel momento giusto al posto giusto.

Barcollò nel buio, esausta, il fiato corto e le lacrime ad annebbiarle la vista. Cercò di sostenersi appoggiandosi al tronco forte di un albero ma non servì a nulla se non ad abbatterla ancora di più. Sapeva che non doveva, sapeva quanto fosse sbagliato ma l'amava con tutto il cuore e ora nn c'era nulla che potesse fare o dire per annebbiare il desiderio di lui; nulla che la aiutasse a dimenticare il suo profumo, la presa così salda delle sue mani... quel sospiro tremante che lei aveva trattenuto e che lui le aveva lasciato scivolare sulla pelle calda del collo in quel momento così straziante in cui l'aveva avuto vicino... e al tempo stesso incredibilmente lontano.

Bella e Jacob finalmente si riavvicinano dopo qualche anno dal matrimonio di lei con Edward (dal quale poi ha divorziato). Tra loro scoppia la passione e tanta voglia di giocare.
ATTENZIONE: one-shot per pervertite xD

E se durante un matrimonio si possa avere un'esperienza favolosa? E se anche dopo ore di noia interminabili, queste vengano fatte dimenticare da un fatto molto erotico?
Le risposte si trovano in questa one shot, in cui Sofia avrà un'esperienza davvero indimenticabile.

«Ultima chiamata per il signor Bell!» sbottò esasperato il preside. Intanto, tra gli studenti si alzò un vociare fastidioso.
Le ragazze bionde ossigenate si guardavano intorno, incuriosite.
I ragazzi, invece, se la ridevano, e scambiavano commenti con i loro vicini di posto, ragazze comprese.
«Secondo me se l’è squagliata perché aveva troppa paura di parlare davanti a tutti!».
«Ma sei scemo! Bell … spaventato? Guarda che è lui quello che fa spavento!».
«Già forse hai ragione». Dicevano due.
«Spero che si presenti quel bellimbusto, vorrei tanto mandarlo a quel paese in pubblico!» diceva una lady bionda e molto arrabbiata ad un’altra.
«Ancora con quella storia? Non prendertela Jane, alcune voci dicono che sia gay!» rispondeva l’amica.
«Sei impazzita? Non è proprio possibile! L’hai guardato bene? Quello stronzo non è affatto gay!»rispondeva civettuola la prima.
O ancora : «Spero tanto che non si presenti, lo odio quel bastardo!».
«Già, è troppo pieno di sé, non lo sopporto».
Opinioni diverse e contrastanti.
Vigliacco, mostruoso, stronzo, figo, gay, bastardo, pieno di sé … beh aveva una bella reputazione!
Nell'attesa della seconda parte di ali d'argento, eccovi la combattuta storia di un ragazzo e una ragazza ... non del tutto normali. Grazie e buona lettura. ^^

Delle persone come lei, non ti puoi innamorare. Eppure, quando ti trovi le sue mani – minuscole e con le unghia mangiucchiate fino alla carne viva, come quelle di un bambino – addosso, diventa difficile non lasciarsi coinvolgere. Perché lei ha quell'aria conturbante di vittima di una tragedia, e gli occhi talmente vuoti che puoi vederci il tuo stesso riflesso. Non parla mai, lavora senza quasi respirare, in apnea. A volte potresti anche aver paura che lei ti muoia addosso, mentre tu continui a tenerle una mano sulla gamba, mentre i capelli cadono a terra. Mentre si stacca, il tacco della scarpa, troppo usata, troppo piccola.
Ogni sera, o quasi, lei s'innamora di un uomo diverso. E capita anche che sia ricambiata, se l'uomo in questione è il solito giovanotto di belle speranze che si crede il nuovo principe azzurro in chiave post-moderna. Lui le promette sempre che tornerà, carezzandole il capo – una volta rosso, una volta verde, una volta viola – e pagandola un po' più del dovuto. Le regala un sorriso, anche, prima di lasciarla. Non torna mai nessuno.
[Dolcetta/Armin, Dolcetta/Alexy, Dolcetta/Castiel, Dolcetta/Dake, Dolcetta/Nathaniel, Dolcetta/Kentin, Dolcetta/Lysandre]

Prosieguo dell'omonima fanfiction "Niente si sposa meglio col freddo dell'oscurità", scritta sempre da me. Pubblicato a parte per il cambio di rating e incapacità personale, come vedrete sarà un po' più spinta ;) sensuale come e più dell'altra, se avete gradito il primo capitolo non potrete non gradire questi nuovi!
"Fu per questo che Jack poggiò il bastone contro la parete di fronte al letto, e avanzò, accantonando ogni dubbio, fino ad arrivare di fronte all'uomo; con estrema delicatezza prese il suo volto affilato tra le mani, quasi temesse di ferirlo, e lo indusse ad alzare le sue iridi dorate e nere, sgranate in un'espressione stupita e sospettosa. Non appena le vide si lasciò affogare nella loro bellezza sublime, sprofondando in quel tripudio di sfumature cangianti, iniziando quasi senza pensarci ad accarezzargli il viso con dita leggere come piume. E infine gli rispose: «No Pitch, sono venuto perché avevi ragione: non dobbiamo essere soli...»."

Lei è Mia, 25 anni.
Lui è Michele, 30 anni.
Si conoscono in discoteca e finiscono a letto insieme... ma poi?
Si tratta di sesso occasionale o c'è dell'altro sotto?
"«Mia, piacere.»
«Michele, piacere mio.» mi stringe forte la mano e quasi mi sembra che quel calore si irradi direttamente nel fulcro della mia eccitazione.
«Mia, eh? Nome interessante...» dice afferrando con le labbra la cannuccia e sorseggiando il suo Mojito.
Oh Gesù! Fatemi essere quella cannuccia! Vi prego!
«Ah? Sì, già...» bevo un lungo sorso d'acqua per riprendermi e non fare la figura della cogliona. «Mia madre era una fan accanita di Mia Martini al tempo.»
«Ti va se usciamo a fumare che qua non si respira?» annuisco ammiccando e lo precedo.
Tie', caro! Non sei l'unico ad avere un sedere perfetto!"

Non gli importava se era cieca, se non poteva guardarlo, non poteva guardare i suoi muscoli, non poteva guardarlo in faccia. Non gli importava se aveva problemi a camminare da sola, per paura di sbattere, o che a scuola aveva un insegnante privato che l'aiutasse, che non poteva vedere ciò che toccava o che faceva.
Non gli importava, perché lui la amava.
-
Era un angelo, era il suo angelo.
"I love you to the moon and back."

«Pensavo che i tuoi fratelli ti avessero avvertito che la stanza di un ragazzo può essere un luogo pericoloso,» mormorò infine con la sua voce da basso.
Non erano stati i suoi fratelli ad avvertirla circa la pericolosità della stanza di un ragazzo, ma sua madre, e solo dopo che aveva beccato suo fratello Bob in una situazione un po’ compromettente. (...)
«Suppongo, allora, che sei venuta per testare la mia tecnica di spada.»
Perché aveva l’impressione che Biagio stesse sottintendendo qualcosa che non avesse nulla a che fare con la scherma?
Alternativa rosso baldracca della scena nello studio del 4° capitolo di "RPN - Reverse Polish Notation".
{Questa storia partecipa al constest "Lost in PERVERSION" di Aleyiah}

Klaus e Caroline.
In un tempo e in un luogo lontano, Klaus si trova ad essere re e a dover sedare una rivolta.
Tra i rivoltosi scoprirà una conoscenza bionda...
In un primo tempo la vorrà punire ma forse sarà punito.
Tanta passione comunque !
Rating rosso !