Tom ha un solo desiderio: vorrebbe un fratello. Non sembrerebbe una richiesta complicata se non fosse che i suoi genitori sono divorziati da tempo. Un regalo di compleanno all'apparenza insignificante gli darà la possibilità di realizzare, anche se non del tutto, quel desiderio. Ma non sempre le cose vanno per il verso giusto.

“Vado a controllare la cassa, aspettami pure qui!” disse Fred sparendo al piano successivo; era di routine ormai: dopo aver verificato che non mancasse nemmeno un quarto di galeone, i gemelli tornavano alla Tana per dormire alla grossa. Insieme, come avevano sempre fatto.
George annuì, ma non riuscì a parlare. Osservando la strada lastricata in pietra al di là del vetro prese la boccetta di quel filtro che mai avrebbe dovuto annusare. Mai, lo aveva promesso.
Ma Fred era di sopra, se avesse fatto in fretta avrebbe potuto finire tutto prima che tornasse, senza che si accorgesse di nulla. Tremando come mai prima di allora, tolse il cilindro a forma di goccia di diamante e… annusò.
Sorrise triste, e gli venne da ridere mentre richiudeva la boccetta. Rise così forte che Fred scese in un attimo a chiedergli come mai. George puntò i propri occhi scuri nei suoi. “Mi dispiace”
“George, che dici?”
Il sorriso alla cannella divenne incerto, ma rimase al suo posto, mentre l’altro continuava a ridere istericamente.
“Mi dispiace”
ATTENZIONE: INCEST FORGE

Bill è costretto a trasferirsi nel Bronx. Abbandonare Manhattan è dura, soprattutto quando sei abituato a vivere nel lusso più totale. Un ricco e viziato ragazzo di Manhattan riuscirà a sopravvivere nel Bronx?
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“La gente come te non sopravvive qui,” disse il ragazzo pieno di piercing e ghignò. Leccò la cartina e finì di rollare la canna. “Buona fortuna, allora,” disse e poi scomparve.
[TomxBill]

Tre capitoli che parleranno del rapporto tra Sebastian e Ciel durante la crescita di quest'ultimo.

Cosa accadrebbe se un giorno vi svegliaste e vi rendeste conto che tutto ciò che fin'ora avete vissuto non è altro che frutto di un sogno? E' quello che accadrà a Ciel Phantomhive, un ragazzo dei nostri tempi risvegliatosi dopo cinque anni di coma profondo. Sarà lì che Ciel si renderà conto che tutto ciò che ha vissuto fino a quel momento, la sua vita, la sua vendetta, il suo ruolo di "cane da guardia" e soprattutto Sebastian, in realtà non esistono. Ricordi mescolati a sogni che porteranno il ragazzo sull'orlo della pazzia, a vivere in un mondo che non gli appartiene con la consapevolezza che tutto ciò che ha sempre avuto in realtà non esiste, compreso Sebastian, il suo eterno amore mai svelato.

La vendetta è stata compiuta. I termini del contratto sono stati adempiuti. Tutto quello che resta da fare a Ciel Phantomhive è versare l’ultimo pagamento…
“Scolpisci il dolore della mia esistenza nella mia anima.”
Non necessariamente ambientata alla fine dell’anime, anche se ovviamente ispirata da alcune battute in questo episodio.
(Questa fiction non è mia, è la traduzione di “Lunar Eclipse” di Yugami. La vendetta di Ciel è ormai compiuta, e Sebastian sta per prendersi quanto è suo di diritto… preparatevi a vedere il mostro che si cela dietro le sembianze dell’impeccabile maggiordomo di casa Phantomhive.
ATTENZIONE: se negli avvertimenti c’è scritto “contenuti forti” e “violenza” c’è un motivo. Un BUON motivo, ve lo assicuro. Se avete lo stomaco delicato, per cortesia, non iniziate neanche a leggere. Se invece siete decise ad andare fino in fondo, fate pure. Ma non dite che non vi avevo avvertito…)

Londra,2011.
Ciel Phantomhive è il giovane rampollo della famosa industria Phantom, tanto nobile nel portamento,quanto fin troppo arrogante.
Nel suo nuovo anno scolastico, ritroverà vecchie amicizie,ma farà anche nuove conoscenze,fra cui il nuovo e attraente docente di matematica,che gli procurerà non poche grane.
Fra questi due individui dai caratteri contrastanti, potrà mai nascere qualcosa?
(SebastianxCiel)
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Prima storia su Kuro,spero sia il più IC possibile,anche se ho i miei forti dubbi xD Spero però vi piaccia lo stesso ^ ^

Era il primo giorno dell'ultimo anno di liceo quattro ragazzi stavano facendo il loro ingresso nel campus,ormai tutti i ragazzi che andavano in quella scuola avevano fatto l'abitudine alla loro presenza..

“Non tutti gli angeli sono invisibili”

1684 in Germania: Amburgo
Tre ragazzi furono trasformati in vampiri il 3 Dicembre del 1684. Nessun motivo... nessun motivo per essere trasformati... ma loro lo volevano, volevano essere immortali per l'eternità. Ma era la cosa giusta? diventare un succhiasangue, un mostro, un morto... anzi... non-morto. Si, perchè i vampiri si chiamano Non-Morti! Non so perchè, ma è cosi. Comunque ritorniamo a loro... Sono due fratelli gemelli, Tom il più grande e Bill nato 10 minuti dopo. Vi starete chiedendo... ma non erano 3? Infatti lo sono... stavo dicendo... sono 2 gemelli e il loro migliore amico Andreas. Sono molto diversi tra loro... ma infondo hanno molte cose in comune. Hanno molta sete di uccidere, specialmente le cacciatrici, adorano vederle soffrire e morire piano piano. Cosa diversa per Tom, lui preferisce portarsele prima a letto e poi ucciderle. Il loro capo: Georg Listing.
Ormai sono passati molti anni... dal 1684 al 2010 i ragazzi continuarono ad uccidere le cacciatrici. Uccidevano, uccidevano... il loro unico pensiero. I loro soprannomi sono: David (Bill), Christofer (Tom), Josef (Andreas). Georg era molto orgoglioso di loro. Praticamente erano i suoi vampiri migliori. Si, erano i migliori. Ma le cose... stavano per cambiare.
2010 in

noi Alien abbiamo sempre visto i due gemelli crescere, cantare, scherzare, diventare grandi e vivere insieme.
Ma come sarebbe sarebbe stato se invece fossero stati divisi?
tutto è nelle mani del destino. tocca a lui giocare le sue carte.

-Sai, ieri ti ho vista con un bambino al parco. Ti ha chiamata mamma. Tu sei..cioè lui è davvero tuo figlio?-
disse Bill cercando di guardare negli occhi Lucy,che repentinamente abbassò lo sguardo.
-Si, Thomas è mio figlio-.
C'era qualcosa di strano nei suoi occhi. Erano limpidi,quasi quelli di una bambina,ma erano impenetrabili,non lasciavano trasparire alcuna emozione se non assoluta diffidenza.
Lucy si avvicinò al tavolino di un bar e lasciò cadere lo zaino per terra.
-Però se non ti dispiace preferirei non parlartene-.

ATTENZIONE: ACCENNI DI TWINCEST.
Storiella scritta per ridere, non è mia intenzione colpire la sensibilità di qualche povero sventurato che si aggira da queste parti.
Questa storia è il sequel della mia precedete flashfic "Massaggi".
"Ecco qua il nostro Sex Gott!", sghignazzò il castano, con una sigaretta ancora spenta in bocca e l’accendino in mano, "stavo giusto venendo da te per provare quel nuovo gioco, quando ho sentito i rumori e ho preferito non interrompere".

In lontananza si sentivano i loro schiamazzi, finalmente Tom era riuscito a prendere Ale fra le braccia e lei stava cercando di liberarsi perché era bagnato. Sorrisi a quella scena e poi tornai a guardare Bill:
“Te lo saresti mai immaginato, tutto questo?”
“Ahm”, corrugò la fronte, guardando l’orizzonte, l’azzurro del cielo e del mare che si fondevano. “No.” Mi guardò e scoppiammo a ridere insieme.
E pensare che, davvero, tutto era iniziato per gioco… mi metteva i brividi.

D’un tratto sbattei contro qualcosa di caldo e quasi caddi, ma quel qualcosa, o meglio qualcuno, mi trattenne. Dallo spavento avevo chiuso gli occhi, gli riaprii e mi ritrovai faccia a faccia con il ragazzo sconosciuto. Mi staccai bruscamente da lui e mi piegai a raccogliere le mie cose, che erano cadute nello scontro.
«I’m so sorry!» disse il ragazzo piegandosi a sua volta per aiutarmi.
Quindi era pure straniero, perfetto. Adesso come potevo insultarlo ben bene?