Lontano dalle luci e dal chiasso della città più bella e trasgressiva della California, Los Angeles, sorge Woodland Hills. In questa cittadina, tra la monotonia della routine quotidiana e qualche avvenimento non degno di nota, quattro ragazzi sono intenti a vivere le loro vite da adolescenti. Ma la loro visione del mondo comincia a cambiare bruscamente ed una volta confrontate le loro idee scopriranno che i punti comuni sono molto più numerosi di quanto abbiano creduto fino a quel momento. Micah è un ragazzo misterioso, il nuovo arrivato dal passato burrascoso che la sua famiglia tenta disperatamente di insabbiare. Zieg, un tranquillo studente con tanti impegni e un segreto che non riesce più a nascondere. Dimitrij che si appresta a cambiare per sempre il suo modo di vedere il mondo. E, infine Ezra, il figlio perfetto che porta dentro di se un odio silenzioso e letale ed un segreto che potrebbe fargli perdere ogni cosa. Questa è la storia di quattro ragazzi, quattro angeli cattivi, e di come il destino li spingerà ad abbracciare un unico ideale, stretti sotto la sua ala. Per sempre.

Il giorno in cui si compì una scelta.
Il giorno in cui tutto cambiò, per il Sangue di Drago.
Il giorno in cui, finalmente, venne concesso a due amanti di rimanere assieme.
[P.S.: è la prima volta che mi cimento in una cosa del genere, abbiate un minimo di pietà (?)]
[P.P.S.: in questa storia ho preso, diciamo, il “concept art” del mio Dragonborn, che quindi rispecchia più il carattere che ho immaginato per lui, piuttosto che le scelte che ho fatto nel gioco – ad esempio, nel gioco è un membro di tutte e quattro le gilde, mentre nel “qui” della fanfiction è solamente l’arcimago]
[P.P.P.S.: (giuro, è l’ultimo) questa fanfiction era nata come storia quasi “drammatica”, ma ha inspiegabilmente preso vita da sola ed è scivolata verso il comico-sentimentale. Vi giuro, non so come sia accaduto (?)]

“Triste, è la natura dell'uomo”.
“Non è triste. Non per noi. E' disgustosa”.
“Non sono io quello che il Sabato va a lodare Dio”.

"Era in ansia anche per Rufy, certo, ma, egoisticamente, da donna innamorata, sapeva che se avesse potuto rivedere Shanks, stringerlo tra le braccia, accarezzarlo e respirarlo, la parte più consistente di tutto quel dolore sarebbe scemata una volta per tutte, dandole un sollievo di cui sentiva un bisogno sempre più impellente.
Aveva bisogno di prove certe che fosse vivo e in salute.
Aveva bisogno di lui."

[Sequel di Two Steps from Hell]
Alina sospirò, inarcò la schiena e tese le braccia verso l’alto. Dita piccole e sporche di inchiostro, ora, ma mani ancora forti, poco più magre rispetto all’epoca delle sue avventure.
Quanto tempo era passato? Dieci anni? No, di più, almeno dodici. Senza un briciolo di nostalgia fece schioccare le nocche e si raddrizzò.
Cosa succede a un eroe quando il male è sconfitto?
Vive. Ma certe scintille non si spengono mai.

Per Harley unirsi carnalmente col Joker era come un sogno che si avvera che ben presto si rivelerà una scoperta di nuove vette di dolore e amore malato.
"Harley provava brividi di timore piacevole nel sentire Joker sul suo corpo nudo e snello. Convintissima, credeva che quelle attenzioni morbose e impudiche, la dominazione e il modo forte e violento in cui si preparava a possederla fossero la prova del suo amore. Com'era facile essere ingannati in quel modo
Povera dolce, ingenua Harley, come si era abbassata per amare un uomo come lui."
(Joker/Harley Quinn)

[Maleficent]
“Ti sollevo dal tuo servizio, Fosco. Sei libero di andare”.
Le sopracciglia scure si corrucciarono.
“No, non sono libero di andare. Non lo sono mai stato”.

*(2003 TMNT! No 2012!)*
Dalla storia:
“Sai, maestro? La verità è che ho sempre combattuto. Ho combattuto per rabbia, per paura, per vendetta, per noia, per avere dell'eccitazione, per cercare risposte, per cercare un proposito, per cercare me stesso. Per provare a me stesso che ero il migliore. Adesso è diverso. Voglio combattere solo per aiutarla a proteggersi.”
Raphael è sempre stato il più rabbioso e collerico, tra tutti i suoi fratelli. Perché si è sempre sentito diverso dal resto del mondo e vuole solo trovare il suo perché.

Guerra. Kakashi fa parte di una squadra comprendente Iruka, Kotetsu e Raido. Insieme a loro, dovrà combattere per la sopravvivenza in un tugurio immerso nella foresta. Le ferite, la febbre alta, la solitudine e lei, la loro compagna: la guerra, con la sua dose di angoscia, morte e confusione.
"Io lo so bene. In guerra
tutto è lecito.
Qualsiasi animale o insetto diventa il tuo cibo, qualsiasi vestito strappato o straccio è l’abito per una festa ed ogni tuo compagno è un amico, una moglie, un’amante*… 
Questo perché il mondo sul campo di battaglia è ristretto e governato dagli istinti. Come si fa a non impazzire?"

Lo scrittore principale di Mass Effect desiderava che il finale di ME3 si concentrasse sull’energia oscura, che stava per distruggere l’universo.
"The Reapers as a whole were 'nations' of people who had fused together in the most horrific way possible to help find a way to stop the spread of the Dark Energy. The real reason for the Human Reaper was supposed to be the Reapers saving throw because they had run out of time. Humanity in Mass Effect is supposedly unique because of its genetic diversity and represented the universe's best chance at stopping Dark Energy's spread" (Drew Karpyshyn).
Da qui, dalla forza devastante dell’energia oscura, tema appena sfiorato in ME2 e poi rapidamente abbandonato, trae lo spunto questa mia storia.