Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/04/15, ore 16:08
Cap. 4:

Bellissima anche questa, come le altre.
Il momento dello Scontro fra Hyoga e Camus è davvero uno dei più tristi e dolorosi dell'intera Saga e purtroppo l'anime non rende ad esso sufficiente giustizia, a causa della presenza del Maestro dei Ghiacci; in effetti, per chi non conosce il ruolo ricoperto realmente dal cavaliere dell'Acquario, è piuttosto difficile cogliere il dolore di entrambi, maestro e allievo, costretti a combattere l'uno contro l'altro, dimenticando per un attimo ciò che un tempo avevano vissuto assieme.
Sono due creature fredde e gelide, Hyoga e Camus, eppure non per questo incapaci di provare sentimenti: e i ricordi, persino di fronte all'importanza di una battaglia, non possono in alcun modo essere cancellati.

Recensore Master
12/04/15, ore 15:49

E ricominciamo con il piccolo Hyoga in lacrime, umiliato e, tuttavia, troppo orgoglioso per mettersi a gridare e mostrarsi troppo debole di fronte al proprio maestro.
Di nuovo lacrime, appunto. ç_ç
Comunque sì, Camus ha ragione: se davvero il piccolo vuole diventare un cavaliere, dovrà dimenticare che cosa significa essere un bambino normale.
E' doloroso, certo... Ma è anche l'unica via che il Maestro conosce, la via della dura disciplina.
E un bel giorno, Hyoga sarà lui estremamente grato.


Ps: Bellissima l'immagine del saltimbanco che si prende gioco di Camus. :)

Recensore Master
12/04/15, ore 15:15
Cap. 2:

No, allora... Qui si comincia male, molto molto male.
Non puoi usare la carta "Piccolo Hyoga", io inizio subito a piangere come un vitellino da latte. Però che bella l'accoglienza del suo maestro, quale modo migliore per dare il benvenuto al proprio erede? Perchè, diciamolo, Hyoga avrà anche dovuto combattere contro Isaac, ma Camus ha SEMPRE saputo chi fosse il suo vero erede..

Brava, davvero suggestiva... Inizio a pensare che sarà una lettura estremamente piacevole! :3

Un abbraccio <3
(Recensione modificata il 12/04/2015 - 03:18 pm)

Recensore Master
12/04/15, ore 15:07
Cap. 1:

Ciao carissima... Non so se ti ricordi di me, nel gruppo sono la pazza logorroica che diffonde ovunque amore per Hyoga e Shun (Brava Fede, ottima presentazione e ottimo modo per far scappare qualcuno)... Comunque sia, sono qui perchè sono curiosa di leggere le tue creazioni e, sopratutto, perchè il paperotto siberiano è praticamente l'incarnazione Saint Seiyana (passami il termine) dell'uomo dei miei sogni (Insieme a Shun, d'accordo.. Non chiedetemi di scegliere, perchè piombo nella depressione più nera) dunque non potevo non passare di qua. Insomma, sto divagando nella maniera più assoluta, tutto questo per dire che inizierò a leggere la tua raccolta e che inizieranno ad arrivarti parecchie recensioni. Sappilo.

Baciotti <3
(Recensione modificata il 12/04/2015 - 03:08 pm)

Recensore Master
11/04/15, ore 09:43
Cap. 40:

Bellissimo, uno dei miei preferiti fino ad ora. Nel leggere queste righe riecheggia nella mia mente il ricordo proustiano del profumo di madeleine, che riporta con forza all'infanzia. Mutatis mutandis, la situazione che descrivi tu è abbastanza simile. Non c'è logica in quel ricordo pre mortem. Camus ha combattuto una guerra, ha partecipato a missioni, ha imparato a gelare la vita con il suo colpo. Eppure, nell'attimo fatale, ritorna il vacuo ricordo di un momento d'infanzia, prima che Camus fosse Camus e quando c'era solo Aurélien a giocare per le strade di Parigi.
Grazie per questa carrellata di immagini stupende!

Recensore Veterano
10/04/15, ore 11:08
Cap. 40:

Bellissimo. Il tema è delicato e intimo, ma la chiusura è di una semplicità spiazzante che riesce a ridurre il senso della vita (e della sua fine) in poche parole e grandi immagini.

Recensore Master
09/04/15, ore 11:26
Cap. 40:

Il suo cuore è un orologio che ha in serbo solo due o tre scatti prima di fermarsi.

Sì, la morte sa essere clemente. Per Camus, che torna ad essere semplicemente Aurélien. Che smette i panni del Santo e torna un semplice essere umano. Con i suoi limiti. La paura, ad esempio. La voglia di dimostrarsi degno fino alla fine, anche se quell'ultimo pensiero sarà solo tra se stesso e sé medesimo. Ma il cervello gioca strani scherzi. Si dice che quando si muore si riveda tutta la propria vita scorrere all'indietro, o ci si sofferma su un unico pensiero, prima di incanalarsi in quel tunnel buio, seguendo la luce. E che male c'è se quell'ultimo ricordo è qualcosa di personalissimo, qualcosa che riporta il rigido e freddo Aurélien alla sua infanzia, al sapore di una sua personalissima madeleine che nella sua bocca acquista il gusto di vaniglia e sfoglia friabile, quando nella sua bocca c'è solo l'aria?
Nessuno.
Perché è ora di smettere di essere il maestro, per essere l'uomo. E tornare bambino, il naso all'insù e la madeleine sulla lingua, per quei due o tre battiti che gli restano.

Recensore Master
04/04/15, ore 11:09

Mi sto arrovellando il cervello per capire quale parola abbia sussurrato Hyoga. Ho pensato subito "mamma", ma la risposta di Camus è incongruente. Comunque non importa. Quello che mi è piaciuta è la tenerezza un po' impacciata di Camus nei confronti dell'allievo-figlioccio. Riempie di significato e contenuti il confronto che i due avranno, anni dopo, nell'Undicesima Casa. Camus è un po' come un padre, per Hyoga. Allora capisco ancora di più il dolore che prova vedendolo risalire le dodici case insieme al gruppo di impostori che vuole uccidere il sacerdote.

Recensore Master
04/04/15, ore 10:59
Cap. 39:

...e c'è pure il ghiaccio che lo separa dalla tomba della cara mammina. Niente mi toglie dalla testa che Hyoga si sia addestrato come saint solo per imparare a distruggere la barriera che lo separava da lei. Quale altra ragione lo avrebbe tenuto saldo, altrimenti?
Sto modificando la mia recensione giusto per aggiungere un pensiero, questa volta più generale. Non credo sia un caso se tutti i bronze più forti avevano un motivo per combattere. Quelli a cui manca (Ichi, Ban ecc.) sono stati spazzati via
(Recensione modificata il 04/04/2015 - 11:01 am)
(Recensione modificata il 05/04/2015 - 09:25 pm)

Recensore Master
04/04/15, ore 10:57
Cap. 38:

Pretende, il maestro. E vede crescere Hyoga, che sa cosa fa il ghiaccio. Sta diventando un saint, ma i suoi occhi tradiscono la sua vera natura. Da cui il dubbio del maestro: riuscirà mai l'allievo a diventare duro e impenetrabile come la coltre di ghiaccio che ricopre il lago nel duro inverno? Noi sappiamo che Hyoga resterà una mozzarella, ma nonostante ciò si sobbarcherà le fatiche dell'addestramento solo per andare a trovare mammà...
(Recensione modificata il 04/04/2015 - 11:11 am)
(Recensione modificata il 05/04/2015 - 09:28 pm)

Recensore Master
04/04/15, ore 10:54
Cap. 37:

ahahah questa deve essere il prequel della storia precedente. Oppure il sequel, visto che Hyoga sa già quale punizione aspetta il masterchef alla rovescia Isaac. Io però mi chiedo una cosa: ma dove diavolo sparisce sempre Camus senza mai dire niente a nessuno? Lo so che la risposta me l'hai data, ma mi è venuto un altro dubbio: come mai i due piccoli allievi non fanno mai domande?
(Recensione modificata il 05/04/2015 - 09:35 pm)

Recensore Master
04/04/15, ore 10:52

Devono aver combinato un gran casino questi due ragazzini. Passano la giornata a -40 a spaccarsi le ossa, e invece di approfittare dell'assenza del maestro per godersi un po' di pace cosa vanno a fare? Non lo sapremo mai, ma immagino che in una baracca a Ojmjakon si sia ben poco da ridurre in brandelli. E dove si è involato il piccolo anatroccolo? A trovare le assi di ricambio nella taiga?

Recensore Master
04/04/15, ore 10:48

Voliamo in Giappone dopo lo scontro fra Hyoga e Ikki per vedere che Camus aveva ragione. Ora Hyoga ha capito. Ma la strada che porta verso l'Undicesima Casa è ancora lunga.
E io mi odio per il fatto di riaprire il commento, ma sono stata troppo telegrafica. La croce. Forse è proprio questo oggetto che fortuitamente ha salvato la vita a Hyoga ciò che lo tiene maggiormente legato al passato. Sarà per questo che di punto in bianco cotanto talismano scompare nel nulla?
(Recensione modificata il 05/04/2015 - 09:38 pm)

Recensore Master
04/04/15, ore 10:46
Cap. 34:

Mi piace come hai descritto questo flash. Il maestro di un saint deve essere così. Troppo severo, troppo esigente. Perché in guerra un saint incontrerà gente che spacca gli atomi in quattro, e allora sì che dovrà sperare di aver superato ogni limite per poterla fronteggiare ad armi pari. Games on Thrones ci dice qualcosa...
(Recensione modificata il 06/04/2015 - 09:46 am)

Recensore Master
04/04/15, ore 10:43

E muore così, Hyoga. Un secondo dopo il maestro. Quel tanto che basta per capire la portata del tuo gesto, e sapere che la ferita che ti ha aperto non si rimarginerà più, ché gronda sangue come la luce del tramonto.
E scusa se torno su questa recensione, ma quando lascio le cose a metà mi arrabbio. Ho dimenticato di rilevare un punto: in quella luce del tramonto, nel rosso del senso di colpa, c'è anche l'immagine di Camus che, nel tuo universo, si rifà alla versione manga e quindi ha i capelli rosso Tiziano. Bella immagine, quasi rivaluto l'idea di Camus pel di carota...
(Recensione modificata il 06/04/2015 - 09:49 am)