Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
18/03/15, ore 13:50

Pausa pranzo in una giornata un po' così, ma la passo con te, così mi si rallegra l'umore.

Il tema di questa drabble - accoppiata a quella successiva - non è facile, anzi. Perché c'è il rischio di scivolare nel banale Diciamo che sono i temi che mi spaventano di più.

Che c'è nel cuore di Camus?, ci si chiede per tutta la storia. Sentimenti, ovvio, ché lui sarà pure freddo e gelido e scostante e ha sempre quell'espressione lì, di chi non si capisce mai cosa stia pensando davvero (e non so come Milo riesca a capirlo. Misteri).
Ma alla fine anche Camus è un essere umano. E il ghiaccio cos'è se non acqua allo stato solido? E nel ghiaccio non capita forse di ritrovare qualche tesoro, qualche pesce rimasto intrappolato in quell'inferno freddo e gelido?
Certo che sì.
E così è il cuore di Camus. Perché i sentimenti sono cose preziose. E come tali vanno custoditi. Al riparo. Nel segreto.

Recensore Master
04/03/15, ore 13:47
Cap. 4:

Mi pare un ottimo modo per finire il rapporto tra l'allievo ed il maestro, con quella risata congelata nella gola, ma ben chiara nella mente. Di Hyoga, certo, perché un maestro non è solo un maestro. È un mentore, sì, ma anche un padre, un modello, qualcuno cui guardare per capire come crescere e in quale direzione muovere i propri passi. Che sia per una questione prettamente scenica - e penso ai ragazzini che imitano il lessico dei genitori - o più intima. Ché in questa vita siamo sbattuti senza tante cerimonie e non abbiamo neppure uno straccio di punto di riferimento. E allora ce li creiamo. Con le nostre mani. E si deve uccidere il modello, per crescere e diventare grandi. Metaforicamente, certo. Solo che questi due hanno avuto la sfortuna di dover prendere alla lettera questo passaggio...

Recensore Master
01/03/15, ore 17:12

Assolutamente concorde. Camus è fatto di ghiaccio e così Hyoga. E così pure Isaac, ne sono sicura. Perché devi essere di ghiaccio, se vuoi sopravvivere al ghiaccio. E osservare gli sberleffi del Saltimbanco è una pericolosa distrazione epr un bimbo con gli occhi ancora lucidi che, per sua stessa ammissione, vuole diventare un santo per andare a trovare la mammina che riposa sott'acqua. Credo che Camus debba essere ancora più severo con Hyoga. Più rigido ancora. Credo che anche Isaac abbia i suoi demoni (che Kurumada ben si guarda dal raccontarci, sia mai!), ma, a differenza sua, Hyoga ci si balocca. Troppo. E il medico pietoso fa la piaga puzzolente, no?
Mi piace l'idea di ambientare la storia ad Omjajkon, e di lasciare andare nel dimenticatoio Kohobotek. A volte, vorrei aver avuto questo genere di coraggio.

Recensore Master
01/03/15, ore 17:07
Cap. 2:

Me lo ricordo, quell'inverno e quel Febbraio. Credo proprio che Camus si sia fatto un viaggetto a Roma (nemmeno fosse Padre Gelo in trasferta!), in quei giorni...
Mi piace come Camus appare davanti a Hyoga.
Una voce e dei cristalli di ghiaccio. Nemmeno fosse un prestigiatore che si diverte a stupire il suo pubblico. O un bambino reduce da un'avventura disastrosa. Un bambino che ha bisogno di sorridere, di togliersi quell'aria stralunata dalla faccia arrossata dal freddo almeno per un po'.
Peccato che i cristalli accompagnino Camus come lo scintillio delle ali delle fate.
Peccato che Camus non sia affatto carino e coccoloso come avrebbe potuto essere Dégel. Anzi...

Recensore Master
01/03/15, ore 17:02
Cap. 1:

Queste sfide sono bellissime! Sono sfide con noi stessi, e quanta soddisfazione c'è nello spuntare la casella CONCLUSA! E ci fanno bene per il semplice fatto che costituiscono una sorta di lavoro di cesello del nostro stile. Cento parole secche (alza la mano, ché le sue sono sempre state cento storie con cento parole secche e non una di più) costituiscono il margine di miglioramento tra il troppo ed il troppo poco, tra la capacità di descrivere l'essenziale, senza scadere nella sinossi stringata. Ché quando hai così poche parole a disposizione devi effettuare delle scelte, velocizzare il ritmo, cogliere l'essenziale di quello che vuoi raccontare. E centrare dei temi che sembrano facili, ma che invece...
Sai che stavo pensando di bissare?
Magari quando avrò finito quello che ho in ballo, e magari circoscrivendo il raggio d'azione, come hai fatto tu; all'epoca avevo ancora troppa paura. Intanto mi godo queste istantanee. Prendo la sciarpa, una tazza di tè a temperatura nucleare e i moonboot. E mi tuffo. Che dici, Isaak mi ripescherà? Perché Hyoga lo so che va a trovare il merluzzetto, sott'acqua, e di Camus mica mi fido...

Recensore Master
27/02/15, ore 13:30
Cap. 1:

Okay, sono pronta. Non amo particolarmente Hyoga ma sono vittima del fascino glaciale di Camus. E soprattutto ho una passione smodata per l'Artico e per gli ambienti glaciali in generale. Sono sicura che tu mi terrai incollata alla tua raccolta, visto che sono una fan del tuo stile. 
Ci sentiamo presto
S.
PS: scusa se ti ho inondato la mailbox con le mie revisioni. Con questa ho finito, giuro :)
(Recensione modificata il 06/04/2015 - 10:03 am)

Recensore Master
26/02/15, ore 23:51
Cap. 38:

Secondo me, il rumore del ghiaccio varia da persona a persona.
Per Hyoga potrà sfrigolare, scoppiettare, sibilare, perché per Hyoga il ghiaccio è anche questo. E un iceberg che fora un mercantile che rumore fa? Come lo rendi quel CRACK? Come lo identifichi?
Ma la domanda, quella vera e non quella suggerita dall'imbeccata del maestro, quella che vorrei porre io, se mi è permesso ben inteso, è: «Che rumore fa il ghiaccio, Camus?».

Recensore Veterano
25/02/15, ore 14:58
Cap. 37:

Oh, Hyoga che è quasi simpatico, incredibile!
Solo in una fanfiction può accadere!!! 

Sempre brava e originale!!!

Recensore Master
23/02/15, ore 12:32
Cap. 37:

Sono bellissimi. Di una tenerezza che scalda il cuore. Me li immagino, questi due mocciosetti, ad arrovellarsi sui libri come qualsiasi ragazzino della loro età (fatte le debite proporzioni), mentre l'arrosto, o la zuppa o lo stufato si attacca alla pentola e brucia fino a diventare carbonella...
Isaac era troppo concentrato sull mandare a memoria la nomenclatura anatomica per accorgersi del danno ai fornelli, o era semplicemtne troppo raffreddato per l'ennesima notte passata fuori casa?

Recensore Junior
20/02/15, ore 22:54
Cap. 37:

Povero Isaac!
Non solo deve studiare scienze ma deve anche badare alla cucina.. Infatti avrà anche bruciato qualcosa.. È un bambino anche lui poverino!;)
Queste drabble sono davvero tenere e dolci, m piace un sacco vedere quei tra come una famiglia ^^
Al prossimo capito

Recensore Master
06/02/15, ore 16:06

Sì, Isaac. Raccontaci un po' che diamine è successo. Ché sono curiosa!

Io mi ero limitata ad immaginare- senza avere mai il tempo di fermarmi e metterlo per iscritto - che quei due si fossero dimenticati di spalare la neve dal tetto e che il soffitto fosse ehm, crollat a causa del peso. Camus assente, s'intende, che queste cose succedono sempre quando il gatto non c'è. Ma temo che qui sia accaduto qualcosa di molto, molto più creativo. È esplosa la stufa? Hanno fatto una battaglia con la farina? Ma soprattutto, che fine ha fatto Hyoga? S'è dato alla macchia preferendo l'assideramento all'ira di Camus? XD

Recensore Master
31/01/15, ore 14:10

Punto di vista russo che più russo non si può in cento parole secche. Con tanto di danza, quella che non può non ricordarci il più celebre balletto (e anche lì, una visione della vita drammaticamente russa), e di Morte (TAAAC!) che ha deciso che no, non ballerà con lui. Lasciandolo ad affrontare i suoi demoni (consentimi la citazione colta) appeso ad un ramo.
Bellissime le descrizioni, come al solito, che pare quasi di sentirla tra le dita quella carta vetrata.

Recensore Master
24/11/14, ore 18:50
Cap. 34:

L'ho detto più volte e continuo a ripeterlo: non condivido il metodo educativo adottato da Camus.
Non lo condivido, ma credo di comprenderlo; del resto, il luogo dell'addestramento e la natura del "potere" in questione ben si prestano ad un atteggiamento simile.
Il freddo non perdona le esitazioni, le incertezze e l'indulgenza: tanto vale che Hyoga ed Isaac lo imparino sin da subito ... ammesso che siano in grado di farlo. In caso contrario, sarebbero comunque destinati a morire.
La frase finale, con quel: "Ma Camus non indietreggia ...", rende bene l'idea di quanto ad Aquarius stia a cuore il suo ruolo di maestro ... benché io ritenga che sia una questione di mero orgoglio personale, piuttosto che "affezione" verso i propri allievi XD

Recensore Master
05/11/14, ore 17:00
Cap. 32:

Un bel flash sugli attimi immediatamente precedenti la Battaglia delle Dodici Case, senza dubbio.
Le due frasi iniziali mi sono entrate nell'occhio ancor prima di capire quando fosse ambientata la drabble; poi, una volta compreso il contesto, le ho apprezzate persino di più.
Perché "nuova nascita" e "principio del mondo" si sposano perfettamente non solo col fenomeno dell'Alba, ma anche con ciò che sta per accadere al Santuario; Camus sa che i cavalieri di bronzo, col loro arrivo, spazzeranno via le certezze su cui finora il Grande Tempio si è appoggiato. E li attende. Uno in particolare.
La descrizione frammentata del circondario -che noi vediamo con gli occhi di Aquarius- mi ha trasmesso un senso, come dire, di "ultima volta". Dettagli che colpiscono chi li osserva, perché questi sa che non li rivedrà più. Boh!
 

Recensore Master
22/09/14, ore 23:01
Cap. 30:

Anche a me piace molto il nome Aurélien ... specie se pronunciato da un francese XD
Assai suggestiva l'idea che hai trovato per giustificare tutti i nomi assurdi - qualcuno di più, qualcuno di meno - presenti nell'opera originale; un qualcosa che attiene ai tempi del mito, e che poi si è consolidata in tradizione attraverso i secoli. L'ho apprezzata molto!