Recensioni per
Siberia [Camus - Hyoga 100 Drabble Themes]
di Deliquium

Questa storia ha ottenuto 373 recensioni.
Positive : 373
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
08/01/13, ore 17:34
Cap. 17:

Davvero bello questo capitolo!
In poche parole hai saputo far emergere sia note di tristezza sia note di dolcezza!
Mi è piaciuto davvero tanto.
Gli ultimi due versi mi sono piaciuti tantissimo!
Complimenti ,
Esmy

Nuovo recensore
06/01/13, ore 17:25
Cap. 15:

Camus.. ecco... non vorrei darti una delusione, ma... ormai la bottiglia è aperta, o squarti il ragazzino o te la bevi.
Anche questa drabble mi ha fatto ridere, ridere, ridere. Sospetto che tu stia sparando un po' di cartucce fluffose adesso, per ucciderci a breve con l'angst. Mi sbaglio? Scherzi a parte, anche qui mi è piaciuta tanto l'aria di quotidianità, di vita familiare. Camus si è trasformato in un padre. O, in alternativa, in un fratello maggiore, uno  di quelli della serie "ti amerò fino ad ammazzarti, marmocchio".
Il riferimento all'assenzio poi è davvero spassoso, e il nostro Camus ritratto con gli occhi spiritati del collezionista folle rende tutto delizioso. Brava!

Recensore Master
06/01/13, ore 14:58
Cap. 15:

Se Camus, durante la Battaglia delle Dodici case, avesse dovuto difendere la bottiglia di assenzio, anziché il proprio tempio, forse la vicenda sarebbe andata in maniera un tantino diversa... o forse era proprio la bottiglia la posta in gioco, ed i due se la sono contesa fino ad uccidersi vicendevolmente XD
Comunque, fossi stata in Aquarius, un po' di assenzio a Hyoga gliel'avrei fatto assaggiare... di sicuro poi gli sarebbe passata la voglia di attentarlo nuovamente, ahah! De gustibus non disputandum est, è vero, ma ricordo che a me fece piuttosto schifo...

Nuovo recensore
29/12/12, ore 00:13
Cap. 14:

Carina, carina, carina. In realtà, mi decido soltanto ora a lasciarti un parere, ma tutte o quasi queste drabble mi hanno deliziato (sono la regina dei culipesi, lo so). Camus che legge Dostoevskij, poi, è una di quelle pennellate che sanno di geniale. Magari in russo?
Sarà che tutte le storie che sanno di quotidianità hanno un posto speciale nel mio tenero cuoricino, oppure che Hyoga, povero piccolo, mi fa una gran pena con i suoi compiti da terza elementare che sembrano mattoni insormontabili, ma questo episodio mi ha lasciato davvero un'impressione di calore nel cuore. Grazie. E, piombo permettendo, ci vediamo su qualche altra drabble. ^_^

Recensore Master
28/12/12, ore 18:59
Cap. 14:

Bhé, che dire... massima stima per Hyoga! Questo sì che è fare i compiti con impegno, ahah!
Camus è stato molto d'aiuto, comunque. Come minimo avrà alzato anche gli occhi al cielo, nel rispondere.
Però, ora che ci penso, dieci cose gialle non sono poi così facili da trovare... mmh... crema, formaggio, canarino ( non è esattamente una " cosa " , ma facciamo finta che lo sia ) girasole, ambra, resina, il pistillo delle margherite, limone, grano, oro e sole! Vai!

Recensore Veterano
27/12/12, ore 07:52

Mi ha uccisa. Sto ancora tentando di riprendere fiato tra le risate.
Di solito non seguo molto il fandom di Saint Seiya e ancor meno recensisco, ma questa... questa... questa perla è semplicemente geniale. Per quanto abbia apprezzato anche le drabble precedenti - e, a proposito, mi riprometto di recensire al più presto quelle che ho trovato più significative! -, con la loro gravità e sottile poesia, qui hai dato davvero il meglio: una drabble leggera, divertente, che coglie dolcezza persino dove la quotidianità è ghiaccio e sangue. Ci sono affetti nascosti, che si sviluppano in silenzio, senza lasciare spazio a dimostrazioni troppo evidenti; affetti come quello tra Camus e Hyoga, che mi ha sempre lasciato un vuoto dentro, una malinconia dolorosa, nel sapere già come sarebbe andata a finire. Eppure qui sei riuscita (o riuscito) a farmi ridere, perché è così... così lieve, così dolce, eppure realistico.
E’ rosso sbiadito. Qui un enorme LOL è d'obbligo. La solita espressione da "fai come dico io o te ne pentirai" che cede al posto ad un tentativo più... morbido? Semplicemente adorabile =ç=
Ho scritto uno sproloquio, spero che non ti dispiaccia: è solo merito di quanto mi ha colpita questa drabble. Lieve, divertente, dolce - e la malinconia dolorosa torna, nel pensare a come finirà tutto. Un rimpianto feroce per questi attimi di quotidianità che - complimenti - sai rendere benissimo in ogni drabble della raccolta.

Recensore Master
10/10/12, ore 21:38

No, dai... l'Arancione non è poi così male! Basta non abbinarlo a colori come il viola XD
" Ti sbagli. E' rosso sbiadito ". Bel tentativo, Camus. Molto diplomatico, ma assolutamente inverosimile: molto più efficace la classica occhiataccia della serie " fai come ti dico, o te ne pentirai amaramente "!
Eh sì, chi glielo ha fatto fare, di offrirsi come maestro ad un pargolo appena svezzato? Forse un pensiero del genere gli sarà passato nella mente anche anni dopo, in punto di morte...

Recensore Master
09/10/12, ore 00:23
Cap. 12:

Esistono molti tipi di rosso, sì.
Ma penso che l'intensità del colore del sangue non abbia eguali, specialmente se osservata in contrasto col bianco abbacinante della neve e dei ghiacciai.
Hyoga però pare ormai averci fatto l'abitudine, e sogna di vedere altre tinte, altre sfumature: magari accostate a qualcosa di piacevole come la marmellata di fragole od i petali di una rosa, stavolta.
Ps: ed i capelli di Camus dove li hai lasciati? Anche quelli sono rossi, no?!

Recensore Master
26/07/12, ore 16:28
Cap. 11:

In Saint Seiya uno dei fattori più strani è di sicuro quello dell'età, che sembra stata data a casaccio.
Bambini di otto anni che vengono investiti cavalieri, ragazzini di quindici che sembrano trentenni ( vedi Ikki..) e così via: insomma, un pasticcio anagrafico considerevole, che in certi casi rende improbabili le vicende.
Nella tua drabble invece non ho trovato nessuna stonatura: la personale storia di Camus scorre fluida sotto gli occhi, tanto che alla fine ti ritrovi a condividere con lui il pensiero che quattordici anni siano abbastanza per fare da maestro ( pensiero che normalmente mi pare assurdo ).
" ... e undici quando imparò dal raggiante sguardo di Milo che, al sole greco, il ghiaccio si scioglie ".
L'idea che Milo sia assimilabile al sole mi è molto cara, perciò apprezzo. Però non puoi continuare a stuzzicarmi così, ecco! :P

Recensore Master
14/07/12, ore 11:59
Cap. 10:

" Quell'uomo ". Chi? Il famigerato Mitsumasa Kido? Colui che in vita ha passato più tempo a mettere incinta donne piuttosto che in bagno ( non mi ricordo esattamente i numeri, ma un'indagine statistica - piuttosto stupida, a dir la verità - ha calcolato la media delle ore passate in bagno nell'arco della vita di una persona, e ne è venuta fuori una cifra allucinante )?
Dunque, se il famoso viaggio in cui la madre ha perso la vita era stato intrapreso per recarsi da lui in Giappone, sono portata a pensare che Hyoga lo detesti grandemente. E non credo che sia un'idea solo mia.
" Maestro Camus quella mattina era stato irremovibile ". Ma dai?! Maestro Camus è irremovibile nove volte su dieci. Poi, i risultati ci sono, per carità, però... che metodi sadici!

Recensore Veterano
12/07/12, ore 23:14
Cap. 10:

Bello questo componimeto!
Semplice nello stile ma carico di profondità , come sempre!!!!!!
Davvero fantastico , anche se molto , molto triste!
Baci ,
Esmy

Recensore Master
08/07/12, ore 21:22

Eh, va bene, ma te così mi provochi! Non puoi scrivere cose del genere e aspettarti che io non pensi " male " ;)
Comunque, ciò che mi ha colpito di più è stato senza dubbio il pensare alla solitudine di Hyoga.
Non ho potuto fare a meno di immedesimarmi in lui e di chiedermi quanto debba essersi sentito abbandonato, povero bambino, in quel lasso di tempo.
Da solo, in mezzo ad una landa desolata in cui le uniche cose che abbondano sono la neve ed il freddo, senza sapere con esattezza quando Camus sarebbe tornato. SE sarebbe tornato ( perchè non si può essere mai sicuri di nulla ).
E se si fosse sentito male? E se gli fosse successo qualcosa?
Ecco, sì, diciamo che ho biasimato il comportamento dell'Acquario fino alla terz'ultima riga, dove prende in braccio il piccolo addormentato.
Non ci posso fare nulla: Camus è un soggetto difficilissimo da sorprendere in atteggiamenti pseudo teneri, dunque quando succede mi sciolgo inevitabilmente.
La parola sussurrata da Hyoga purtroppo non l'ho intuita. Avrei dovuto?

Recensore Master
05/07/12, ore 12:12
Cap. 8:

E' l'ambivalenza, stavolta, la principale protagonista della drabble ( almeno secondo me ): lo si legge bene nell'ultima frase " Giorni immobili e vacillanti, preziosi e ordinari, ingenui e disincantati ".
Nei giorni di Hyoga si alternano dolore e gioia, paura e coraggio, smarrimento e speranza.
Sta crescendo e, poco alla volta, sta imparando a divenire quello che tutti - e Camus in special modo - si aspettano che diventi: un cavaliere del gelo.
La trasformazione è ancora lontana, come si vede dal pezzo in cui dici che " le lacrime congelate fanno male "; ma intanto qualcosa si è mosso. Dove prima c'era solo odio, per quella terra di ghiaccio e morte, ora c'è anche una qualche forma di ammirazione.
Perchè è la Siberia stessa ad essere ambivalente: un luogo letale e magico al contempo.
Io, forse fraintendendo eh, l'ho letta con questo spirito. E l'ho apprezzata. Molto.

Recensore Veterano
04/07/12, ore 21:59
Cap. 8:

Bellissima!!!!!!!!!!!
La cosa più bella in questa drabble sono i sentimenti che ogni piccolo verso riesce a comunicare .
"Giorni in cui le lacrime congelate fanno male" . Niente di più significativo , per me . Mi ha fatto riflettere molto .
Complimenti ,come sempre!
Esmy

Recensore Master
03/07/12, ore 21:19
Cap. 7:

C'è la dimensione del tempo che si allarga, in questa drabble.
Sembra quasi di sentirlo dilatarsi, mano a mano che le ore passano e Hyoga continua imperterrito ad indirizzare i suoi piccoli pugni verso la lastra di ghiaccio, senza che questa tuttavia subisca alcun mutamento.
E Camus che osserva, da lontano, in silenzio.
Immobile, freddo ed inarrivabile come il paesaggio circostante. Una statua gelida a far da maestro ad un bambino fatto ancora di sangue ed emozioni.
Agghiacciante, in un certo senso ( tanto per restare in tema ). Ma bella.