Duff spalancò gli occhi e deglutì «Ripeti, per favore.»
Gli occhi di Sue si inumidirono e ripeté «Michael, io sono incinta.»
Duff si alzò improvvisamente dalla sedia, allargò le braccia e urlò «AMORE MIO!». Travolse in un abbraccio Sue e la ricoprì di baci.

«E allora perché mi hai chiesto se ero sveglio?» domandò Tico con una smorfia che l’altro non poté vedere a causa del buio.
«Ho voglia di fare degli scherzi a quelle due fighette di Richie e Jon. Mi annoio.» borbottò Bryan mentre si sistemava il cuscino sotto la testa.

Law si sorprese non poco quando si rese conto che Kidd era rimasto.
Di solito se ne andava subito, lasciandolo solo e nudo nel letto sfatto.
Law sorrise e si sporse verso l’altro, per lasciarli un delicato bacio a stampo sulle labbra «Grazie, Eustass-ya».

«Lo sai che devo farlo.»
«Perché?»
«È semplice: è il nostro rituale e tu non puoi spezzarlo.»
«Sì, ma io ci tengo alle mie orecchie.»
David sorrise e il suo viso si illuminò «Dettaglio poco rilevante.»
«Fanculo.»

«Ragazzi, mi spiegate perché qui dentro abbiamo un foglio di carta?» borbottò Tico con la bocca piena di budino.
Richie aggrottò le sopracciglia, si avvicinò ed esaminò con evidente curiosità il foglietto umido «La calligrafia è sicuramente quella di Jon, e su questo non ci sono dubbi. Però non capisco cosa diamine c’è scritto. Okay essere strani, ma mettere in frigorifero un foglio di carta è qualcosa di totalmente insensato. Cosa mai vorrà dirci con questa cosa?» domandò mentre si accarezzava il mento con fare pensieroso.
«Probabilmente avrà confuso la carta con l’insalata.» disse ridendo David.
«Certo, perché il nostro amico in realtà è una capra di montagna che passa le giornate a brucare insalata. Come abbiamo fatto a non pensarci per tutti questi anni?» domandò retorico Richie.

Jon sedeva sul divano a gambe incrociate, abbracciava il cuscino e il suo sguardo blu vagava distrattamente per la stanza.
Fu così che lo trovò Richie, il quale inarcò un sopracciglio. Quando Jon Bon Jovi rimaneva immobile per più di tre secondi, significava una cosa sola: problemi in vista

Una risatina flebile sfuggì dalle labbra secche del chirurgo della morte, risata che risuonò tremendamente ironica alle orecchie del rosso.
Eustass ridusse gli occhi a due fessure e sibilò «Sei uno stronzo, fottiti.»
Trafalgar tossì nuovamente, ma ebbe la forza per rispondere a tono «In realtà preferisco essere fottuto da te.»
Kidd grugnì e si avventò sulla sua bocca, lo baciò rudemente e sibilò «Law non giocare col fuoco, potresti scottarti. Soprattutto in queste condizioni.»

Il tastierista arricciò le labbra, gli dava sui nervi il comportamento dei dottori. Il suo amico stava male e nessuno si scomodava per dire se c’erano dei miglioramenti in vista.
«Siamo la sua famiglia, porca puttana!» Pensò David mentre gettava con rabbia il bicchierino nel cestino.

«Sei un vero bastardo.» sputò tra i denti il rosso mentre rovesciava sotto di sé il chirurgo della morte.
Law distese le labbra nel suo solito ghigno strafottente e domandò «Sentiamo, cosa avrei fatto questa volta?»

Il cantante non rispose, ma rimase immobile davanti all’altro.
«Bill?» domandò incerto Izzy «Sei ancora tra noi viventi?»
Axl fece due passi nella sua direzione e sussurrò a pochi centimetri dalle sue labbra «Baciami.» sussurrò.

«Torres, sarai anche un nanerottolo, ma ti vediamo.» osservò Jon mentre faceva il solletico al pancino del bambino.
David sghignazzò e Richie annuì «Concordo con l’uomo che ha scoperto solo recentemente l’esistenza della ceretta.»
«Senti nasone, guarda la tua canocchia spaziale e lascia perdere i miei peli.» il cantante lo guardò in cagnesco e aggiunse «E comunque, io sono sempre bellissimo.»

«Grace non dirmi queste cose.»
La ragazza inarcò un sopracciglio «E perché? Non ti fanno piacere?»
Duff la avvolse in un abbraccio e le sussurrò «Certo che mi fanno piacere, è che poi io mi commuovo e ti strapazzerei di coccole. Posso farlo lo stesso anche se sei cresciuta?»

«Papà sei tornato!» esclamò il bambino sorridendo.
Tico si avvicinò e gli diede un bacio sulla testa «Cosa ci fai ancora sveglio? È tardissimo, in teoria dovresti fare la nanna già da un pezzo.»
Il sorriso del bambino si smorzò «Lo so… Ma la mamma ha detto che saresti tornato questa sera, e io volevo salutarti.»

Tico ridacchiò e diede una gomitata amichevole a David, il quale gli lanciò un’occhiata d’intensa «Facciamolo.»
Il batterista annuì e afferrò con decisione i suoi pennelli, mentre l’amico prendeva i barattoli di vernice.

«Forza Carota Mannara! Buttati a salvare la tua compagna! Salvala e portala sul Monte Rubinetto, nei pressi della Cascata di Sapone!»