*** Attenzione! Lieve spoiler per chi non ha giocato l'episodio 21! ***
In realtà ero anche un po’ tesa al pensiero di incontrare di nuovo sua madre. L’avevo conosciuta il giorno della recita scolastica e l’avevo adorata sin dal primo istante, senza neanche sapere chi fosse.
Shot ambientata immediatamente dopo la mia Paura.

Tutti conosciamo lo scopo del gioco: raccogliere i ventiquattro effetti.
Ma perché? Cosa rappresentano per Madotsuki? Che emozioni e situazioni ci sono dietro ciascuno di loro?
Questa è la mia personale interpretazione. I nomi degli effetti sono in inglese e procederò in ordine alfabetico, come qui elencato:
B come Bicycle- Bicicletta
B come Blonde Hair- Capelli Biondi
B come Buyo Buyo- Buyo Buyo
C come Cat- Gatto
D come Demon- Demone
F come Fat- Grassa
F come Flute- Flauto
F come Frog- Rana
H come Hat and Scarf- Cappello e Sciarpa
K come Knife- Coltello
L come Lamp- Lampada
L come Long Hair- Capelli Lunghi
M come Medamaude- Medamaude
M come Midget- Nano
N come Neon- Neon
N come Nopperabou- Nopperabou
P come Poop Hair- Capelli di Cacca
S come Severed Head- Testa Mozzata
S come Stoplight- Semaforo
T come Towel- Asciugamano
T come Triangle Kerchief- Fazzoletto Triangolare
U come Umbrella- Ombrello
W come Witch- Strega
Y come Yuki-Onna- Yuki-Onna
Epilogo: U come Uova

*** Attenzione! Spoiler per chi non ha giocato l'episodio 23! ***
Ripensai alla confessione di Nathaniel, le cui parole continuavano a rimbombarmi nella testa. Ripensai soprattutto al modo in cui, arrampicandosi sugli specchi, tentava in ogni modo di giustificare il comportamento dei suoi genitori.

*** Attenzione! Spoiler per chi non ha giocato l'episodio 21! ***
«Ma è bello», ripeté Laeti, forse ritenendo che fossi diventata di colpo sorda. «Se non fossi già innamorata di un altro, al tuo posto ci avrei fatto più di un pensierino», borbottò distrattamente, passando alla foto successiva.
Storia direttamente collegata alla mia precedente shot dal titolo Fotografia.

*** Attensione! Spoiler per chi non ha giocato l'episodio 21! ***
«Laeti è andata via», gli ricordai, cercando di scuoterlo un po’. «Non pensarci più.»
«Non è facile», borbottò, tornando ad abbassare lo sguardo in un punto imprecisato. Non potevo dargli torto, Laeti era stata davvero stupida e superficiale nel riportare a galla ricordi che bruciavano ancora.