Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.

Passeggiavamo lungo le rive del fiume Han. La sua mano era stranamente avvolta nella mia come per infondermi sicurezza o serenità.
Ma con scarsi risultati. Mi divincolai da quel contatto, forse perché infastidito o imbarazzato. Non saprei definirlo.
- Non ha più valore nulla ormai per me..- gli mormorai dandogli le spalle. Due braccia mi avvolsero completamente.
- Non dire così Taemin, mi fai stare male-
Ancora una volta mi scostai dalla sua presa. Mi voltai irritato.
Il suo sguardo era cupo, rivolto verso le onde che si infrangevano alle estremità laterali del fiume.
Poi puntò i suoi occhi sui miei, si avvicinò pericolosamente al mio volto.
- Tae, perché mi fai questo effetto?-

Jonghyun e Taemin. Due fratelli a cui il passato busserà nuovamente alla loro porta.
Jonghyun, 18 anni, un'abilità nascosta da un passato dimenticato.
Taemin, 16 anni, un'intelligenza superiore alla norma.
Come lo Yin e lo Yang, entrambi hanno bisogno uno dell'altro.
Cosa succederebbe se il loro legame venisse spezzato da una realtà che gli mette uno contro l'altro?

OHOHOHO!
Questa è la mia prima fanfic su gli SHINee u___u
Spero sia di vostro gradimento u.u
Titolo: Revenge.
Autore: Mottino
Rating: R
Genere:SMUT
Warning: OT3
Alert:POV Key
Stato: Chapter 1.

non ti capisco jong,e penso che non ti capirò mai,io so che mi amavi ,mi amavi terribilmente , avresti fatto qualsiasi cosa per me , io lo so.

Pura JongKey. Bummie è proprio....

"non finì la frase perchè il moro aveva poggiato le dita sulle sue labbra accarezzandole delicatamente,erano cosi morbide e piene al tatto che l'altro si mosse davvero con lentezza"

Kim Jonghyun aveva sempre dovuto lottare per ottenere quello che voleva, come quando aveva confessato ai genitori di voler smettere di studiare per dedicarsi alla band che aveva appena formato con qualche amico. Oppure come quando aveva candidamente ammesso di trovare attraenti anche i ragazzi e sua madre quasi non moriva davanti a lui pensando ai nipoti, al fatto che stare con un ragazzo era immorale.
Kim Kibum non era mai stato un ragazzo facile con cui venire a contatto, era arrogante, pieno di sé, e fin troppo consapevole di quanto fosse bello. Ai suoi occhi, la propria persona rasentava la perfezione, non c’era nessuno che potesse essere migliore di lui e quindi snobbava chiunque volesse diventare suo amico. Almeno fino a quando non aveva capito che da solo non sarebbe potuto andare poi tanto avanti nella vita. [JongKey]

JongHo.
Troverete Minho molto diverso dal suo vero carattere. Spero che vi piaccia lo stesso. ^^

Questa fic è palesemente ispirata a Being Human e a True Blood (e un pochino a Buffy dai), dove i vampiri non sbriluccicano (non me ne vogliate), sono cattivi e fanno i loro porci comodi.
Gli uomini abusavano della parola “eternità”, la usavano quotidianamente sminuendo il suo reale significato. [JongKey/2Min]

«La mia felpa verde non c’è! E’ scomparsa… così come è scomparsa la mia matita, e il mio profumo, e il mio diario, e il mio bracciale e la federa del mio cuscino!»

Jinki si guardò intorno. L’appartamento, nel quale aveva vissuto assieme al suo fidanzato, adesso era completamente vuoto. Non c’era più niente, né il letto dove dormivano insieme, né il divano dove sedevano ogni sera, mentre guardavano la tv insieme. Nel salotto ci sono solo un paio di scatole, piene della roba di Minho. Jinki aveva messo tutto ciò che apparteneva a Minho, in quelle scatole, perché non poteva continuare a vedere i suoi effetti personali sparsi per casa.

“E' la prima volta che ho un cliente così giovane... di solito sono tutti uomini di mezz'età... ah no ci sarebbe quello spilungone... sì se non erro ha 26anni lui... ma tu sei molto più giovane...”
tratta di un argomento forte quale la prostituzione(è angst più per l'argomento che per le scene XD)

Gli avvicinò la mano alla bocca, poggiandovi contro tre dita.
-Leccale per me- gli soffiò addosso.
Fece come gli era stato detto, ubbidiente come non era mai stato.
-Guardami mentre lo fai-
[NOTA: top!Key]

Era la prima volta che faceva un sogno del genere ma, Dio, sembrava così reale; Kibum poteva giurare di sentire davvero la lingua dell’altro muoversi sul suo collo e i suoi denti mordicchiargli piano la pelle.