Dopo mesi dalla sua stesura definitiva e migliaia di dubbi ecco qui il mio piccolo esperimento!
Ho voluto soffermarmi su un momento ben preciso della vita di un uomo, la sua fine. Mi auguro che vi piaccia e vi invito a commentare, in tanto vi lascio con questo piccolo anticipo:
"Oramai è finita, guardi il cielo e non ti accorgi nemmeno della spada che esce dal tuo petto "

"Mi hanno detto che se rinuncio a te mi regalano il mondo ma che me ne faccio del mondo se con un tuo sorriso ho l'universo"

E mentre pensavo al mio dolce Ercole sentii un tocco sulla mia mano e mi si staccarono dal corpo le dita, le vidi fluttuare di fronte a me e divenire cenere che mi si poggiò in grembo...

Quando si crede nell’amore, da adolescenti, pare una cosa imprescindibile, qualcosa di assoluto a cui dedicare la propria vita, un altare sacrificale su cui immolare famiglia, amicizie, soldi ovvero tutto ciò che è esterno, tutto ciò che è intralcio ed ostacolo.

'"what is depression like?" "It's a bit like drowning. Except that others around you continue to breathe"

Amanda è una ragazzina che ama conoscere e parlare con gente nuova, ma a causa di tutto questo la fine della sua storia non ha un bel lieto fine, lei è una ragazzina che ha fatto errori nella sua vita, bullismo, autolesionismo e suicidio. Ma ha sempre voluto vivere una bella vita... Magari insieme a qualcuno. Alla fine della storia scriverò altri capitoli tipo 'se fosse ancora viva'. I contenuti dopo alcuni capitoli iniziano a diventare un po forti, e drammatici. Alcuni nomi dei personaggi sono stati modificati o inventati la storia è vera, per sapere la storia: My Story: Struggling, bullyng, suicide, self harm.

"Se prendi un foglio di carta, lo strappi e poi lo riattacchi, non sarà mai più come prima". Questo era il modo preferito dalla giovane per descrivere "un cuore spezzato".

— Quanto vieni?— chiede.
— Settanta euro a scopata.— rispondo.— Di più per servizi extra.
Il vecchio sorride e mi apre la portiera.

Abbandonato da tutti.
Tutti lo lasciano, nessuno gli resta accanto.
La mente è rovinata da idee pazze.
“Dall’essere uno dei ragazzi più invidiati della scuola per la sua bellezza passò ad essere un qualcosa che pure all’inferno sarebbe ripudiato.”

Un errore che ha bisogno di 538 parole per essere distrutto su pezzi di carta dimenticata.

Raccolta di drabble, partecipante al III turno del "Contest a turni e a Squadre: La Sfida dei Grandi Autori" indetto da fa92, sul Forum di EFP.
Primo Atto: Cade fuori e dentro la realtà, ripetutamente, osservando le luci dell'autostrada farsi troppo intense e brillanti nella notte.
Secondo Atto: Dodici rintocchi che sanno di dolore rappreso sulla pelle, odio, amore, distruzione.
Terzo Atto: Una chiave nella toppa. Gira lentamente per non far rumore. Ma, alla fine, è inevitabile.
Quarto Atto: Lui non ha volto.
Quinto Atto: L’ametista risplende nella luce soffusa di casa.
Sesto Atto: Non sarebbe dovuta finire così.
Settimo Atto: C’è un cadavere che galleggia sulla superficie cristallina dell’oceano.
Ottavo Atto: Ed è strana, in effetti, quell’ostinazione nel non voler piangere.
Ultimo Atto: Avevi solo sei anni e già inseguivi la libertà, con tutta te stessa.

Robin è una ragazza bulimica e autolesionista.
La sua unica paura è la bilancia, che ogni volta, secondo lei, dice un brutto risultato sul suo peso.
Ma lei non è affatto grassa.
Pesa solo cinquanta chili ed è esile come uno stecchino.
Però, la sua vita cambia appena incontra Jake, un ragazzo misterioso e apparentemente crudele che nasconde il suo lato dolce.

Questa lettera l'ho scritta per la mia migliore amica, parlo di quanto ho sofferto quest'estate perché l'ho passata davvero in depressione. Una cosa davvero "orribile", lei non mi capiva ma poi scrivendo questa lettera ha pianto ed ora siamo più amici che mai. E' stata la cosa più difficile del mondo finire un'amicizia così importante ma alla fine le cose si aggiustano. Grazie a lei ed alcune persone che mi sono state vicino, ho superato tutto! Buona lettura..

Chissà cosa erano, poi, questi frammenti confusi. Anna non lo sapeva. Non lo sapeva perchè non ne possedeva più. "Siamo fatti di ricordi?", si chiese, "e se questi non ci sono più, se scappano via, lontani chissà dove, è giusto considerarci umani? Non somiglieremmo di più a bambole vuote, senza se e senza un domani, a quel punto?" Anna valutò la cosa. Ma tutto ciò che ne ricavò fu la lacrima sulla guancia. Perchè gli mancavano, i suoi ricordi. Seppur dovevano essere dolorosi, li rivoleva indietro. A tutti i costi.

Nonostante una tragedia, lieve o incisiva che sia, l'unione permette di affrontarla.