Storia partecipante al contest A Brother is a Frind given by Nature di eamesie sul Contest Mania.

È lei. La ragazzina timida che ho visto in stazione.
Lo capisco perché, mentre siamo in fila davanti a quel vecchio e logoro cappello, si gira verso di me e mi fa provare la stessa sensazione di qualche ora fa.

Hermione e Ron, come spesso accade, si ritrovano a discutere su qualcosa che poco gradiscono e da una semplice disputa, si rispecchiano anche altri aspetti che ciascuno di loro non vorrebbe vedere nell'altro, come l'essere poco schietta Hermione nei confronti di Ron, e di come Ron sia poco prudente a quello che fa o dice.
In conclusione, però, i due riescono a trovare un punto d'accordo, ovviamente il loro bene risulta essere più importante di qualsiasi altra soluzione.

E' una ff nata dalla mia mente malata, ambientata dopo la liberazione dei prigionieri di Azkaban. Spero che vi possa piacere. Per ora non ho le idee molto chiare, andando avanti con i capitoli definirò i dettagli.
DAL PROLOGO.
Urlava. Spesso, durante la notte, la donna urlava. Ma le sue urla erano inghiottite dai rumori delle altre celle. Tutti urlavano, ad Askaban, e lei più di tutti. Urlava perchè quelle sensazioni la divoravano. Urlava perchè il suo Signore Oscuro non era tornato da lei. Urlava perchè era sola in quella cella. Urlava perchè non aveva la sua bacchetta. Urlava perchè le sue sorelle non c'erano e lei non sapeva se erano morte o vive.
Urlava perchè era sola. Sola. Senza Lui. Senza quell'uomo che l'aveva resa ciò che era.

Albus Potter,degno figlio di Harry,si ritroverà a sfidare un grande mago malvagio. Accompagnato da Hugo,il suo amico di sempre!

Sono trascorsi due mesi dalla morte del Signore Oscuro, due mesi da un grave errore che Harry non sa di aver commesso, un errore che ha permesso il ritorno del passato... un passato antico... pronto a tutto pur di diventare presente.

Primavera del quinto anno, una nottata in compagnia di latte, cannella, elfi domestici e frasi non concluse, perché anche Hermione può sbagliare.

Mi ero sempre chiesta perché la gente si ostinava a vedere solo luce o oscurità.
Ricordo i miei anni a Hogwarts e meglio ancora le voci sussurrate la prima volta che salii sull'espresso per il castello: i ragazzini come me fantasticavano sulla Casa alla quale sarebbero stati assegnati, le uniche nominate: Grifondoro o Serpeverde. Perché i maghi dimenticano Corvonero e Tassorosso?
Il bene e il male. Quello che vi era in mezzo non era tenuto in conto da nessuno.
-Pensavi sarebbe finita così?- sussurrò, le sue parole già lontane da me.
Scossi la testa, senza accettare la realtà -No, ho sempre creduto in te fino alla fine-
Un sorriso amaro gli dipinse il viso, era uno di quei vecchi sorrisi che solo io o le mura di Hogwarts potevano vantare di aver visto -Hai sempre creduto in una parte di me che non esiste- replicò.
Guardai i suoi occhi azzurri, per me erano diventati irraggiungibili, si sfiorò il braccio sinistro dove sotto la stoffa pulsava il segno del Male che lo aveva trasformato in ciò che aveva sempre odiato poi si girò andandosene e lasciandomi sola.
Storia interrotta, spero potrà riprendere a breve.

Tu sei più malizioso nei miei confronti, ti atteggi in modo diverso, hai un carattere un po’ più espansivo rispetto George. Il tuo sorriso è completamente diverso da quello del tuo gemello, anche se molti direbbero che è identico, i tuoi occhi azzurri sono più accesi, con alcune sfumature scure, delle volte sembrano tendere al grigio. Tu sei sempre il primo a parlare e quello che mi ronza più attorno, hai una piccola voglia sul collo e solo tu mi chiami Mione.

Mi venne in mente un paragone perfetto che avrebbe riassunto ciò che eravamo l'uno per l'altro....
Lo immaginai come una bocca, dispettosa, bella e crudele e io come la sua caramella.

Tutti noi conosciamo Augusta Paciock come una donna dal carattere forte, irreprensibile e non propriamente amorevole nei confronti di quel nipote, che tutti compatiscono per la sorte toccata alla sua famiglia. Ma spesso ci si dimentica che come Neville ha perso un padre, Augusta ha perso un figlio …
Questa storia partecipa al contest "Crying with the drabbles - Terza edizione" indetto da PiccolaStellaSenzaMeta sul forum di EFP.

é la prima fanfiction che pubblico ed è un'idea che ci è venuta all'improvviso a me e il mio ragazzo giusto per cazzeggiare ...
La storia è ambientata nel 1800, in uno dei tanti cimiteri di Londra, Lord Voldemort ama passare il suo tempo libero. Un giorno si ritrova alle prese con una canna al tulipano ...

Dal testo :“Mamma, mamma! Mi hai visto? Sono stato bravo? Papà dice che diventerò un ottimo giocatore!”
Eccolo, il piccolo Potter iniziava a pavoneggiarsi. Si mise in piedi sul divano e ci saltò un po’ sopra prima di perdere l’equilibrio e di cadere sulla madre. Lei sorrise e strinse la mano del marito che scuoteva la testa verso il figlio, scoppiando poi a ridere.
“Figliolo, io amo ancora tua madre, lasciala intera ancora per un po’, ok?”
Gli disse e James annuì perché suo padre era il suo idolo e mai si sarebbe sognato che, nel 1976 quando lui aveva appena 16 anni, lui morì di vecchiaia lasciandolo solo.

Breve drabble su un ipotetico "whati if? Sirius fosse stato scagionato al processo e non fosse stato rinchiuso ad Azkaban?
Ha partecipato al The Butterfly Effect Conttes di M4RT1 classificandosi terza!