{Per i cinque anni del mio Capo ♥ Auguri, Lights}
Nel caldo sonnecchiare di quel mattino molto speciale, Hermione entrò nella stanza.

E' la notte di Halloween, la notte dove tutto ebbe inizio.
In quella notte Lord Voldemort uccise quasi tutta la famiglia Potter, ma non uccise solo i corpi, uccise anche l'amore di un uomo, un uomo che inizialmente gli era fedele.

Lei doveva morire, non c’era altra soluzione. Doveva morire.
La sua morte era inscritta in un Piano più grande. Che fosse innocente, poco importava.
[Albus/Gellert/Ariana]

Harry sapeva che era un sogno. Ne era cosciente, come era cosciente del fatto che la persona davanti a lui, pallida ed evanescente come un fantasma, eppure così concreta, non era reale. Non poteva essere reale. Andiamo, si ricordava benissimo di essersi addormentato nella Stanza delle Necessità, costretto da una Pozione Antisogno a dormire per un paio d’ore prima della fatidica Battaglia Finale. Ricordava benissimo il senso di oppressione e paura che si respirava nel castello, gli sguardi disperati e supplici che gli venivano rivolti, le occhiate dei suoi amici e dei membri dell’Ordine che sembravano dirgli che sì, loro sapevano che lui avrebbe vinto, perché doveva. Perché tutto quello per cui avevano lottato non poteva svanire in un soffio di vento.
Ricordava persino l’ansia, il senso di inadeguatezza che lo aveva pervaso, rendendosi conto che lui, il Ragazzo Che È Sopravvissuto, il Prescelto, non meritava tutta quella fiducia. Si era sentito un fallito, non abbastanza potente per proteggere le persone che amava, che alla fine sarebbero morte, come Sirius, e i suoi genitori, prima di tutto.
Quindi non poteva realmente essere lì, nella Camera dei Segreti. E soprattutto, non poteva avere davanti un Tom Riddle diciassettenne.

[New Generation]
Molly Weasley guarda i suoi nipoti e con la dolcezza che la contraddistingue pensa a quant'è fortunata ad averli.
♥

Sirius se ne andò di casa, ormai lo sappiamo tutti. Ecco, questa fanfiction parla proprio di quel giorno.
Dalla storia: «Per quanto mi riguarda, Sirius Black, tu non sei degno di questo nome. Tu non sei mio figlio, sei solo uno scherzo della natura, una schifezza, spazzatura da lasciare sul ciglio di una strada. Vattene! Vattene e non tornare più! Sarebbe dovuto essere sempre così: noi e Regulus. Onore per il sangue dei Black.» L'aveva lasciato andare con una spinta.
Quelle parole erano state come un pugno nello stomaco per Sirius. Sentiva ancora il cuore che gli doleva, mentre se ne stava seduto sul marciapiede di Piccadilly Circus.

"Ancora una volta sento il suo gelido sguardo sul mio corpo.
Automaticamente mi passo una mano sulla cicatrice. Non perchè faccia male, ma perchè quando lui è nelle vicinanze sento un senso di pericolo.
Draco Malfoy continua a squadrarmi col suo sguardo beffardo e il sorriso malandrino.
Ancora una volta sento un bruciore allo stomaco."

Drabble su Severus e Lily
8 al contest Fatemi Leggere! di _pollina_

Uhmm, questa storia è nata dalla mia testa malata, non è nulla di che, non ha neanche troppo senso a dire il vero. È semplicemente un istante di vecchiaia, della mia coppia preferita...

"Tu sei la migliore speranza, Ronald Weasley"
Che succede se Hermione ritrova una vecchia lettera?

"La perdita di Fred li aveva profondamente turbati, aveva lasciato una ferita che difficilmente si sarebbe rimarginata.
Ad un mese da quel fatidico giorno, nessuno dei Weasley poteva affermare che avessero superato la morte del figlio/fratello.
Ronald, il figlio maschio minore, sembrava averla presa male: vedere il fratello maggiore morire davanti ai propri occhi era un'immagine che, probabilmente, non avrebbe più dimenticato.
Nel giro di trenta giorni era cambiato, si era trasformato nell'ombra triste di quel ragazzo maldestro che tutti conoscevano. L'umore del giovane Weasley preoccupava tutte le persone a lui care, specialmente ad una: Hermione Granger, contrariamente a ciò che si pensa, era molto legata a quel ragazzo con i capelli fulvi e le lentiggini sparse sul viso. "

[Avventura in un mondo magico]''E tu Malfoy quando esci con me?'' Chiese Harry a Penny che guardava fuori dal finestino.
''Vediamo... fammi pensare... nell'anno del mai!'' Disse Penny in modo molto brusco in faccia a Harry che con fare tealtrale si spettinò i capelli.

I pensieri di Ginny rivisti in un mio attimo di depressione, accompagnati da "Come mai" degli 883
E, infatti è stato così Harry, tu per me sei un uragano, non potrò mai smettere di girare in questa tempesta che mi azzardo a chiamare amore.