Sette scalini tra Claire e Gabriel. Sette gradi di differenza da superare.

[Reboot a partire dall'Episodio 3x3; fondamentalemente Het ma con lievissimi accenni Slash.]
Un uomo dall'anima divisa tra Luce e Ombra, in cerca della Redenzione.
I dolori insanabili di una ragazza che non può soffrire.
Molte anime legate da fili a loro invisibili, in bilico tra un progetto superiore e sconosciuto e precarie vite comuni.
La caduta di un misterioso meteorite ed un ragazzo privo di qualsiasi ricordo, eccetto un nome: Alex Mercer.
"Talvolta, nelle infinite casualità della vita, si nasconde un Disegno ben più grande."

“Sono stata per anni una marionetta dell'Impresa”, esita un attimo, e quando riprende a parlare la sua voce trema. “Di mio padre. So perfettamente cosa vuol dire essere usati dalle persone che ci circondano. Lo sappiamo tutti e due”, aggiunge, guardandolo di sotto in su, attraverso la frangetta.
È forse quello, ciò che più l'accomuna a Gabriel, ciò che più li rende affini. Ancor più dell'avere i poteri o dell'essere diventati dei mostri.
[Prima classificata al Multifandom Quote Contest indetto da alister_]

Gabriel non pretendeva che lei capisse. Nessuno aveva capito. Peter vi aveva assistito in prima persona e aveva fatto uno sforzo immane solo per accettare l'idea. E francamente, non gliene fregava niente. Non c'era posto, per uno come lui, nella nuovissima ed esclusiva sottocultura dei mutanti, proprio come non ce n'era stato prima. Non era cambiato niente. Non c'era mai stato un posto per lui, né prima né dopo la fottuta eclissi.
Claire non pretendeva che esistesse un posto per lei. Se l'era bruciata quella possibilità e non si tornava indietro. Ma doveva sopravvivere in qualche modo. Aveva lottato con le unghie e con i denti, in silenzio, per ritagliarsi quell'angolo tutto per sé. Era responsabile delle sue scelte e non accettava che la si giudicasse. E sopratutto, non accettava di dover ringraziare il suo macellaio.

Raccolta di drabble sul terzo volume.
#1 Perfect imperfection [Claire Bennet]
#2 Searching for exceptionality [Mohinder Suresh]
#3 Unused names [Elle/Sylar]
#4 This who I really am [Elle/Sylar]
#5 Brotherhood [Peter/Sylar]

Sylar, Claire e un'isola deserta nell'azzurro mare d'agosto. Scordatevi Laguna Blu: stiamo parlando di mutanti con qualche problema di relazione.

"Piaceresti a mio padre con quelle sembianze" lo prese in giro, osservando come si rimarginava la ferita.
"A voi donne non sta mai bene niente" mormorò infastidito "ho avuto uno scrupolo di coscienza con te."
"Ti strapperò un centimetro di pelle per volta, ti lascerò rigenerare e continuerò a farlo per l'eternità, sarai il mio giochino nel doposcuola!" lo afferrò per i capelli e lo voltò al contrario "Meglio della playstation" finì conficcandogli il coltello a serramanico nella nuca. Claire aprì il portabagagli e prese la benzina e l'accendino, cosparse il corpo di liquido e gli diede fuoco. Fu solamente quando vide la lama infilata nella nuca che reagì. La estrasse con uno scatto violento ustionandosi la mano. Sylar tornò in vita sentendo i nervi gridare impazziti dal dolore. Claire lo guardò pensando che "ops, è vero, a lui fa male."

La prima cosa che vide Angela, fu il suo sguardo cupo e accigliato. La seconda, le mani sporche di sangue. Non aveva neppure pensato di lavarlo via. Gli serviva a ricordare chi era. Lo convinceva d'aver fatto la cosa giusta. “La tua adorata nipotina disturbava il mio stile di vita. Non l'avevi previsto, vero?"
"Non ho controllo sulle mie premonizioni..."
“Te ne faccio io, una. Prevedo che morirai fra atroci tormenti. Ma non sarà oggi, ne domani. Verrò, prima o poi, e te la farò pagare per tutto quello che hai fatto" ringhiò arrivando quasi a sfiorarla. "Sta sempre attenta, Angela... non saprai mai quando un respiro sarà l'ultimo!”

"Tu sei Sylar! Tu ammazzi la gente per rubargli i poteri! Come accidenti fai a non ricordarlo?!"
“Hai bisogno di uno psicologo, non ci stai tutta con la testa!”
Erano le dieci del mattino. Erano soli in un motel sconosciuto, su una superstrada di cui non ricordava nome e numerazione. E lui non era Sylar, l'uomo che le aveva rubato il potere nel modo più cruento che riuscisse ad immaginare, ma uno sconosciuto senza memoria che l'aveva abbracciata nel sonno. Poteva reggere. Alla sua mente piaceva pensarla in quel modo. Le sopracciglia di Claire si contrassero in una linea unica. “Si, eh? Ora ti faccio vedere io.”

Io sono diverso, lo sai. Sono razionale, serio, non dal cuore molto sentimentale. Eppure ho deciso di scriverti questa lettera, perchè, verbalmente, mi trovo in difficoltà ad esprimere ciò che provo per te, ciò che non abbiamo mai dichiarato uno all'altro, per convenzioni sociali, forse per paura di un rifiuto.

Non era la prima volta che una donna puntava sull'uomo sbagliato, ma lei aveva avuto proprio sfiga.

Altrove era sinonimo di 'rinchiuso nella propria mente' mentre gli incubi facevano il loro sporco lavoro. Altrove era diventato il nuovo mondo di Sylar. Un mondo immaginario in cui lui era l'unico abitante. Quando il muro crollò, Gabriel capì che era finita la pacchia. Sylar riprese il sopravvento su di lui. Il suo alter ego bramoso di poteri, si riappropriò del corpo e della mente annidandolo in un luogo buio e incosciente.

"Non dovresti essere ad un appuntamento a farti scovare il punto G?! Sei una sconsiderata e qualcuno deve infilarti un po' di sale in zucca a suon di mazzate!”
“Vivo a New York e ho avuto te come maestro di vita. Pensi che mi preoccupi di qualche balordo che cerca di rapinarmi o violentarmi?! Ma sii serio!”

Ci avevano messo tre mesi solo per trovarlo, e trecentocinquantasette ore di inseguimento in ogni angolo della città. Avevano perso le tracce di Sylar finchè gli speciali non avevano cominciato a morire uno dopo l'altro con una velocità impressionante.
"Ma cosa gli è successo?"
"Crediamo abbia continuato ad assorbire poteri finchè una dose sbagliata, chiamiamola così, è arrivata dritta al centro della fame iperstimolandola. Ha sviluppato un potere tutto nuovo, una derivazione del mutaforma. Quando abbiamo provato ad iniettargli l'inibitore, la sua pelle diventava dura come la pietra e l'ago si spezzava. Ha imparato ad adattarsi per proteggersi. Claire, nel suo attuale stato, è come prendersela con un cucciolo innocente. Cerca di approcciarti a lui con un po' più di dolcezza, per favore..."
Dolcezza? Con Sylar?! "Se non ha controllo di se, non è neppure responsabile degli omicid, il dritto!"
"Lo psicologo la chiama 'negazione dell'Io'. Fa finta di avere un bambino problematico di cui occuparti."
"Non puoi costringermi, Pete..."
"Sta scritto sul contratto. Clausola 27, interventi straordinari. All'agente può essere richiesto occasionalmente di svolgere compiti che esulino le normali missioni."
“Scordatelo! Non glielo gratto, il pancino... e tu smettila di sbavare! Fa la cuccia!”

"Se avessi collaborato, invece di darmi dello psicopatico e fare ostruzionismo, non...”
“Stai dicendo che ti ho costretto?!” sibilò con un lampo negli occhi. Claire si irrigidì e strinse le labbra. “Dovevo morderti!”
Gabriel annuì e saettò lo sguardo su di lei. Era quasi furiosa. "Stai dando troppa importanza ad una cosa di poco conto.”
"Sì, forse hai ragione. Non parliamone più” disse girando il viso da un lato. Si sentiva incredibilmente stupida.

Sulle labbra sottili, Elle sente ancora il sapore di quelle di Peter.
[Peter/Elle, triple drabble.]
Tanti auguri, Ger!

Questa storia non appartiene a me ma a Alydia Rackham. L'intera storia di quello che successe a Peter e Sylar durante la loro prigionia dietro Il Muro-la loro lotta per mantenere la loro umanità e sanità mentale mentre realizzano che l'unica via d'uscita è attraverso la penitenza e il perdono.

“Da dove arrivi?”
“Da un istituto di ricerca...”
“E come hai fatto a fuggire?”
“Ho fatto un servizietto ad una guardia di sorveglianza...”
Sylar chiude gli occhi per un istante sperando che sparisca. Lei è la sua nemesi, il passato tornato a tormentarlo. La punizione per tutto il male che ha fatto. “Claire, perchè sei qui?”
"Per una cavia mutante questo posto è il Nirvana... ma se avessi saputo che era opera tua, ci avrei pensato due volte.”
“Se lo avessi saputo, saresti venuta lo stesso. La disperazione fa fare molte cose spiacevoli... anche rimpiangere anche il tuo peggior nemico.”
"Cavolo, mi sei mancato."

[Peter Petrelli + Emma Coolidge]
Cerco solo di riempire il vuoto, perchè la loro storia d'amore mai nata merita di essere raccontata, anche se solo da rapidi flash e aurore boreali sul soffitto.
Raccolta di flashfic, ognuna fra le 300 e le 500 parole
1)Terra di Siena - Da grandi poteri, grandi responsabilità
2)Argento - Il turno di notte
3)Acquamarina - Tragici fradici felici
4)Porpora - Aurore boreali a due per pianoforte
5)Verde mela - Operations, relations, complications
6)Blu Oltremare - Non ho mai voluto altro che annegare nel tuo amore e non sentirne la pioggia
7)Arcobaleno - Il primo appuntamento in technicolor della mia vita
8)Avorio - E a farti così male mi sono fatta male
9)Giallo limone - L'unica risposta possibile, fra noi

L'ultimo pezzo di Gore-Tex cadde a terra con i bordi accartocciati. Sylar inspirò l'odore di marcio e plastica fusa e strappò via il resto dei guanti. Nella sua mente confusa, brillava una luce lontanissima di lucidità che lo rimise in piedi e lo obbligò a posare i palmi contro il vetro temperato e spesso svariati pollici. Mohinder Suresh provava pena per lui. “Lo choc subito quando è tornato in vita, è stato talmente forte che è impazzito.”