Sto scrivendo questa recensione su Word, sotto l’ipotetica Shot sulla Loel e la Compagnia delle Indie del Distretto 2 – io li chiamo Furetti Crociati, ecco. Insomma, direi che questo capitolo – o pagina rubata – meriti una recensione seria e lunga, una recensione di quelle che /non/ ho mai fatto, ma a chi importa. Se permetti, prima, mi bevo un caffè, poi riprendo a scrivere questa recensione che: sì, sarà seria. Per quanto io sia una persona seria, s’intende. Sì in tende. AH. Non fa ridere.
Ho betato e letto questo capitolo prima, e le lacrime che hai sentito al telefono hanno espresso buona parte dei miei sentimenti contrastanti: perché da un lato sono felice che tu l’abbia finita, dall’altro ho un senso di vuoto, è come se sapessi che Lyosha non c’è più anche se – per carità divina – io so che non è così, che Lyosha vivrà fino alla vecchiaia e che lo rivedrò presto, considerando che entro Gennaio faccio conto di concludere FtB, come la chiamo io.
Veniamo a noi, a questo capitolo che mi ha riempita di dolore. So che mi odi perché ho ucciso Lacey in una maniera così… terribile. Perché così facendo ho fatto soffrire Lyosha ancora di più, ma per questo te la devi prendere con il pazzo sadico che è dentro il mio Roel Flos, perché è stato lui a farlo, in teoria.
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Shippo Lloyd e Lyosha come Bromance, mi dai il permesso?
Se non me lo dai lo farò lo stesso. 8D
Insomma, accorpo i pezzi della Mietitura, che mi facilito il tutto.
Come ben sai la scelta dei volti di Lacey e Reshmi è stata casuale, e di conseguenza la somiglianza fisica con Lyosha ed Ariel è casuale, ma è comunque un motivo in più per arrecare dolore a Ly *lancia dolore sulla schiena di quel poverino*.
Insomma, non è stato assolutamente voluto, lo sai: hai cercato tu i volti con me.
Ho pianto come una fontana a questa frase “Gli ricordava così tanto sé stesso che Lyosha avrebbe voluto svenire in quel momento e svegliarsi solo quando tutto fosse finito.”.
Lo senti il mio dolore? Qui. In queste dannate righe, sì.
Ho adorato con tutta me stessa i discorsi fra i due Mentori sul treno, questo scambio di battute per… rompere il ghiaccio, giusto per restare in tema con l’Arena, e mettere a proprio agio quei due cuccioli sperduti del Distretto 8.
Bello, e bella anche la gestione della scelta dei Tributi, perché io non ti ho spiegato il motivo per cui Lacey va a Lyosha, e quindi hai dovuto gestire te questa decisione e, insomma, mi ha fatta ridere, ma è l’effetto che mi fa Lloyd: tanto amore a quella donna.
Mi piace che tu abbia anche descritto la reazione di quest’ultima alla morte di Reshmi – perché non era in programma, no – e la reazione di Ly, quella tacita domanda, quel pensiero che distrugge: "Aveva reagito così anche alla morte di Ariel?"
Sì, chissà, Lyosha. Nessuno può dirlo.
Frase che ho scelto come titolo del capitolo e che /amo/, davvero. È “Nessun Distretto che non è Favorito, vince due volte di seguito”. Mai fu detta cosa più vera e crudele. Mai. Davvero.
La parte della morte di lacey è un lungo e straziante travaglio, mi piace l’immagine di Lyosha seduto davanti al televisore che prega, che farebbe qualsiasi cosa pur di tenerlo in vita. E qui salta fuori il discorso sulla “Paura di morire” che abbiamo fatto ieri sera, già. Mi permetto di fare una grossa parentesi, ma più tardi, ora voglio solo farti sapere che veder citato Roel per le sue… stragi, mi rende in parte una madre orgogliosa, ma dall’altra una madre che vorrebbe gridare: Guarda cosa ti hanno fatto diventare. Ma qui, ed è questo che voglio sottolineare, tu hai scritto – e Lyosha ha pensato – una cosa che mi ha reso destramente felice, perché significa che si coglie, che si vede in quello che ho scritto un briciolo di umanità in quell’animale che è diventato il mio Orlando. Qui. “nella sua voce c’era una cattiveria disinteressata, come di chi fa del male perché deve, e non perché vuole. [...] Lyosha ricordò: nell’intervista, Roel aveva fatto riferimento ad una certa Liv Nerys – la stessa Liv che era morta uccisa da Fraser, la stessa Liv che era arrivata così vicino dall’essere Vincitrice.
Un sospirò gli sfuggì dalle labbra, privando il suo corpo di tutto l’ossigeno di cui disponeva – si sentì mancare l’aria e il sangue riaffluire, la pelle sbiancare e il sudore freddo colargli sulle tempie mentre il Favorito si allontanava con il suo «niente di personale».
Si sentì in colpa per aver vinto la sua edizione, per non aver lasciato che fosse Liv ad uscirne illesa. Se lui fosse morto – cosa che sarebbe dovuta succedere – Roel non avrebbe ucciso sia Reshmi che Lacey, e Lyosha non si sarebbe portato sulla coscienza i due diciassettenni.”
Mi ha distrutto. Come mi ha uccisa il fatto che lui riesca ad associarlo a Liv, a ricostruire la storia che l’ha portato a fare quelle brutalità, a dare spettacolo per cosa? Farsi ascoltare da Panem, far sì che tutti sappiano che cosa significhi esser sul punto di avere tutto quello che sempre hai desiderato e poi cadere, perdere tutto quello che volevi e avevi.
Su questo punto di vista Roel e Lyosha non sono poi così diversi, se ci pensi: Capitol City ha portato via tutto ad entrambi.
La citazione finale è stupenda, la trovo molto pertinente, e poi mi piace da impazzire, eh.
E poi – come hai detto tu stessa – hai concluso questa long con la parola Ariel, dovresti esserne felice.
È tutto perfetto nella sua imperfezione, insomma. Perfetto nonostante la trama sia ricolma di dolore, ma siamo agli Hunger Games, mi pare ovvio che sia così.
E ora la grossa parentesi che dicevo prima.
Ti ringrazio per i ringraziamenti, è bello vedermi citata lì in fondo per la salvaguardi del QI di Lyosha, già.
Tu dici che “è uscito stupido”, ma io penso che in fondo non lo sia. Certo, senza Ariel sarebbe morto dopo cinque minuti, ma ti ripeto il discorso che ho fatto ieri sera: ha un gran fegato. È un tributo con – passami il termine – due palle tante. Tally ne sarà felice. NO. Niente cagate volgari. Lui non ha avuto paura del dolore, perché nessuno sano di mente si sarebbe mai tagliato le dita sapendo quanto avrebbe dovuto soffrire. Nessuno. Meritava di vincere solo per questo atto di coraggio, davvero. Meritava di tornare a casa quanto gli altri. Non è stupido, è un maschio – scusate il femminismo, ma dovevo dirlo.
Ti ho detto quanto bene gli voglio, io tengo a lui come se fosse mio, e so che non dovrei, ma è così. Gli voglio un bene dell’anima, e non posso sopportare di saperlo solo per il resto della sua vita. Merita tutto quello che gli abbiamo dato nel futuro ipotetico, merita uno sprazzo di felicità in tutto questo dolore, perché sì, perché è troppo dolce e bello come personaggio per essere lasciato a morire da zitello chiuso in casa a cucire. Ha sofferto tanto, ma dopo la tempesta torna sempre il sole, e io volevo che tornasse anche per lui, perché davvero: è fantastico.
Detto questo posso andare, sì. Ho delle recensioni da recuperare, ma lo farò quando beterò i capitoli, lo giuro sull’Angelo Raziel.
Stappiamo la bottiglia di vino e aspettiamo che io finisca la mia, insomma.
con tutto l’amore che posso ♥
~yingsu. |