Recensioni per
Ritratti di dame
di melianar

Questa storia ha ottenuto 138 recensioni.
Positive : 138
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
23/08/14, ore 00:38
Cap. 13:

Ciao, melianar! Poiché Elrond rappresenta uno dei personaggi di Tolkien a me più cari, sono stata più che felice di leggere questo tuo nuovo racconto e non posso che farti i miei complimenti per come hai reso il sentire della madre del signore di Imladris. Mi è piaciuta molto la silenziosa riflessione di Elwing, perfettamente consapevole di come un gioiello, seppur infinitamente prezioso, non abbia alcun valore se paragonato alla vita dei propri figli, eppure conscia di non potersi privare del Silmaril e di non poterlo consegnare ai figli di Feanor. Ad esso, infatti, è legata la sopravvivenza della sua gente, e la certezza che il nemico non attenderà l’arrivo del marito le impedisce di gioire dinanzi alle risate spensierate dei due gemelli. I quali, non avendo alcun ricordo del padre, non soffrono per la sua assenza. Noi, che conosciamo le prove che dovranno affrontare, soffriamo invece, e non possiamo non avvertire il timore che pervade l’animo di Elwing pur senza minarne la ferrea determinazione. Poetica e bellissima la descrizione delle Bocche del Sirion, dove il fiume incontra il mare in un fluire di melodie e forgia esso stesso una terra di incontri. Un ottimo lavoro, come sempre! Un abbraccio e alla prossima!
PS: Mi auguro davvero che tu non decida di abbandonare questa raccolta prima di averla terminata … sarebbe un vero peccato!

Recensore Veterano
22/08/14, ore 18:11
Cap. 13:

Non so perché, ma io adoro Earendil ed Elwing ;-)
riguardo al capitolo: penso che tu abbia reso davvero molto bene le sensazioni e i pensieri di Elwing, e la descrizione dell'Arvernien è perfetta, per non parlare del dialogo coi Feanoriani che l'ho trovato molto ben reso.
poi, però, non so se la mia e la tua visione di Elwing coincidano. io ho sempre pensato che la separazione di Earendil ed Elwing sia dovuta a un Fato ineluttabile (la Profezia del Nord), che li abbia costretti a comportarsi di conseguenza. magari per te è diverso ;-)
A presto! Baci, Feanoriel

Recensore Veterano
22/08/14, ore 17:50
Cap. 6:

Bellissimo capitolo, io personalmente adoro tutto ciò che ha a che fare con Feanor, Nerdanel e gli Spodestati in generale (vabbeh si sapeva XD), ma devo dire che questo è veramente ottimo, ben scritto, ben esposto e commovente. trovo la tua caratterizzazione di Nerdanel molto ben fatta, e devo specificare che la tua visione di lei è molto vicina alla mia :-D
In effetti sì, mi pare che nel Silmarillion si dica che Feanor non costrinse mai i suoi figli a pronunciare il Giuramento. tutto il Signore degli Anelli e l'opera tolkieniana in generale è impregnata del tema della responsabilità personale, del dovere che uno ha di rispondere delle proprie azioni, e sono felice che tu abbia ribadito quest'aspetto. Ottimo lavoro!!
saluti da un'altra Feanoriana DOC ;-D

Recensore Veterano
22/08/14, ore 16:19
Cap. 2:

Bellissimo capitolo!!
personalmente, in effetti mi ha sempre sorpreso il fatto che il mio scrittore preferito detestasse così tanto i mici che io invece adoro!!
ho apprezzato molto la tua descrizione della regina Beruthiel, la sua vita difficile e critica, il fatto di essere sposata a qualcuno che non ama, e poi la tua descrizione dell'esilio. è veramente ben fatta, complimenti!!

Recensore Master
22/08/14, ore 16:09
Cap. 13:

Buon pomeriggio mia cara! Forse sarò ripetitiva, ma anche in questa recensione non posso fare altro che dirti che scrivi splendidamente, e che hai trascritto anche i pensieri di questa dama in modo egregio! A mio parere é uno dei capitoli piu` belli, anche se il mio preferito rimane quello di Beruthiel ;-) Ancora tantissimi complimenti! Leggere a voce alta le tue parole é come sempre un piacere! Baci! Eve

Recensore Junior
22/08/14, ore 14:58
Cap. 13:

Dunque, cercherò di suddividere in più parti questo tentativo di commento, così da conferirgli una parvenza di logicità e dare, a me, l’illusione di aver toccato tutti i punti che mi premerebbe toccare.

Innanzitutto vorrei inscenare una breve fustigazione pubblica per non essere mai riuscita a lasciarti almeno un commento. Il problema, come al solito, riguardava e riguarda il tempo. In quanto questo commento (così come quelli che avrei dovuto lasciarti in precedenza), non può (e non potevano) prescindere da una lunga parentesi introduttiva e dall’abbattimento della mia incertezza circa il fatto di riuscire a non essere fraintesa (ma non spaventarti, eh!).
Mi sono avvicinata a questa storia con una certa titubanza, perché -a mio avviso- le dame del legendarium sono figure estremamente marginali. E so che potrei risultare terribilmente maschilista, ma devo ammettere che in me non hanno suscitato che uno scarsissimo interesse. Questo l’ho accettato con una certa amarezza perché Tolkien è un Grandissimo. Eppure come tutti i Grandissimi ascesi al mio personalissimo altare-dei-Grandissimi possiede “zone d’ombra” che mi fanno soffrire. La resa dei personaggi femminili è una di queste. Ora, so che abbiamo Luthien, Artanis, Hareth, Beruthiel, in certo qual modo Nerdanel e Irisse e -ancora- l’immancabile Eowyn; ma è anche vero che a fronte di questa manciata di figure femminili determinanti, non esclusivamente assoggettate all’etichetta di mogli-sorelle-figlie-fidanzate, si staglia un intero firmamento di figure maschili in grado di metterle ben più che in ombra.
Investigare sulle motivazioni che sottostanno a questo problema è semplice (e il risultato apparirebbe ben più che ovvio); quel che mi preme spiegare e che -da sempre- ho provato un certo… fastidio? Sì, fastidio, nell’imbattermi in quella che credo essere una delle rarissime (se non l’unica) “limitazione” del legendarium.
Detto ciò potrai ben comprendere la mia incertezza di fronte alla tua storia… Tu sembri avere una visione totalmente opposta riguardo questi personaggi femminili; sembri aver scorto in loro spessori e profondità che hai mie occhi sono stati totalmente invisibili. Quella figura che a me risulta essere dama Elwing, figlia di Dior, moglie di Earendil, madre di Elrond ed Elros, per te è, prima di tutto, dama Elwing la Bianca.
Perciò non sapevo bene come rapportarmi al tuo lavoro, alla tua visione.
Non ho ancora trovato una soluzione definitiva e completamente soddisfacente a questo; ma ho deciso di accantonare un poco i miei ricordi, le mie premesse, per immergermi totalmente nella resa che tu fai dei personaggi. Questo mi ha portata ha scoprire aspetti che prima mi erano totalmente sconosciuti, lo ammetto. Ma allo stesso tempo mi accorgo che, dove per te c’è luce, per me radica -ancora- un’oscurità piuttosto densa. Non fraintendermi: a te, a questa tua storia, devo molto. Ed in primis il fatto d'essere riuscita ad accostarmi in modo diverso a quella parte del legendarium che mi aveva sempre lasciata con l’amaro in bocca. Eppure il problema resta. Perché, a mio avviso, un personaggio femminile dovrebbe essere se non solamente altro, anche altro rispetto ciò che è per Tolkien. Faccio un ulteriore esempio: la riverenza dimostrata da Elwing nei confronti de marito che, a costo di risultare sacrilega, se n'è andato per farsi gli affari propri, per seguire la propria passione, per perseguire i propri intenti, mi lascia sempre scioccata. E non perché sia giusto che una moglie limiti il proprio marito, ma perché credo sia nella natura delle persone (elfi, uomini, nani, hobbit o quant’altro) provare un certo risentimento nella situazione in cui lei viene a trovarsi: sola, con due popoli, due figli, un Silmaril e i Feanoriani che, per la seconda volta, le alitano sul collo. La fierezza che Elrond e Elros dimostrano nei confronti del padre, dovrebbero dimostrarla nei confronti della madre: scampata con le sue sole forza al Secondo Fratricidio, sovrana giovanissima, custode instancabile del Silmaril, eppure dama leggiadra che non ha rinunciato alla propria femminilità... e non principe messo in salvo dai propri genitori, addestrato all’uso delle armi o del timone da che era fanciullo.
Ma ripeto, tu sei riuscita a mitigare questi aspetti (aspetti dovuti, per la figura che Elwing è all’interno del legendarium) e a metterne in luce anche altri, sui quali io stessa avevo soprasseduto. Perché oltre a ciò che ho scritto sopra, Elwing è anche la dama che non ha bisogno dell’arrivo di Earendil, marito e sovrano, per decidere che mai consegnerà il Silmaril nelle mani dei Feanoriani.

Da questo secondo punto in poi le mie osservazioni saranno focalizzate sulla tua storia in sé. Storia che adotta sempre prime persone diverse, di molto variegate. E devi sapere che per quanto io non abbia un debole per le prime persone, in questo tuo mosaico di voci non ho trovato che perfezione. Scrivi estremamente bene, calandoti nel personaggio senza sbavature né eccessi, restituendolo nella sua interezza, privo di filtri. In più riesci a lasciar emergere al meglio le differenze tra questa e quell’altra voce. Se ho letto, infatti, di un animo bambino in Nienor, un animo che può ancora stupirsi per le piccole cose, per il suono delle parole; in Erendis ho letto d’una donna saggia, conscia delle propria resa al ricordo. E c’è un intero mondo tra loro, un mondo che tu hai saputo colmare.

Terzo punto. Le descrizioni. Sono alquanto pretenziosa in fatto di descrizioni di luoghi e paesaggi, perché per me hanno un importanza cardine, perché parlano anche quando un personaggio non avrebbe nulla da dire, e lo fanno con una sincerità che nessuna persona potrebbe permettersi di esternare. Ecco le tue descrizioni sono proprio così. E quella delle Bocche del Sirion, del fiume che incontra il mare, mentre tale incontro si riflette nel pacifico amalgamarsi di suoni Quenya e Sindarin, mi ha lasciata piena di meraviglia.

Il quanto punto, ti avverto, è una conseguenza del mio lato “fangirliano”. Quando ho letto di quei figli di Feanor che giungono da Elwing per chiederle il Silmaril, la mia mente è volata subitissimissimo a Maedhros e quando, poi, sono arrivata alle tue note conclusive non ho potuto che sorridere!
Mi piace il modo in cui li hai resi attraverso lo sguardo di Elwing. Perché è giusto, ed è bello -in un certo senso-, vederli in un’ottica più negativa, un'ottica che non ne restituisce un’oggettiva percezione (e non deve farlo), ma che permette ai loro fan (quali me) di avvicinarsene.

Infine spero di leggere presto il prossimo capitolo… perché, davvero, vorrei scoprire ancora qualcosa in più circa queste dame che fatico a comprendere.

Un sentito abbraccio.


(Recensione modificata il 23/08/2014 - 12:02 pm)

Recensore Master
22/08/14, ore 14:56
Cap. 13:

Veramente toccante questo viaggio fra i pensieri di Elwig. Un'altra dama di cui sappiamo poco, importantissima però per lo svolgimento della storia nella Terra di Mezzo. E' colei che conserva il Silmaril e lo porta a Earendil perché sia mutato nella stella del mattino. Bellissimo lo sguardo tenero e orgoglioso che ha per i propri figli e il pensiero che non valgono qualsiasi gioiello. Ma la maledizione di Silmaril è di non essere gioielli comuni e quindi ecco Elwig destreggiarsi con acume e prudenza davanti all'arroganza e alla cortesia altamente inquietante dei figli di Feanor. Bravissima come sempre, e spero proprio che non abbandonerai questa splendida raccolta!!

Recensore Junior
22/08/14, ore 13:55
Cap. 13:

Ehilà carissima! Che bello leggere ancora qualcosa di tuo! Elwing... Che dire .... Io non tanto ho capito la sua scelta in quella circostanza, onestamente. Immagino, dopo quello che era successo nel Doriath, che immaginasse bene di che cosa fossero capaci i Feanoriani, eppure si rifiuta.... Ciò nonostante a me la sua figura piace molto, mi sembra quasi una specie di "versione felice" di Erendis tutto sommato, in quanto anche lei moglie di marinaio.
Davvero complimenti!
Un bacio

Nuovo recensore
24/07/14, ore 13:13

Ciaoooo!!!
Ho iniziato anche io a leggere i tuoi racconti! :) Ho iniziato con Morwen perchè era un personaggio che mi aveva colpito molto nel Silmarillion, in particolar modo per la storia della sua famiglia.
In questa figura trovo che sia ben raffigurato il destino della casa di Hurin.
Hai descritto in maniera stupenda la psicologia del personaggio, tanto che viene facile immedesimarsi in lei e nel suo dolore.
Dolore che però lei cerca di tenere nascosto, a causa del suo orgoglio, e per il bene dei suoi figli.
Mi è piaciuto moltissimo il sogno finale: sembra quasi che sia rinata la speranza, e che tutto si aggiusterà (tornerà Hurin col suo fido Arroch!), ma trattandosi di un sogno, questa speranza è solo illusoria e verrà smentita con l'alba. E ciò è come un ossimoro, in quanto l'alba generalmente porta la speranza, col sorgere di un nuovo giorno!
Mi raccomando continua così!:)
A prestooo!!
Mirime

Recensore Junior
19/07/14, ore 19:18
Cap. 12:

Ehilà!! è assolutamente bellissimo questo capitolo ^^ Miriel è una figura secondo me molto malinconica e un po' enigmatica (infatti il Professore ci dice ben poco di lei) ma mi piace comunque molto.
Davvero un bel capitolo, apprezzo sempre la tua scrittura, complimenti!

Recensore Master
18/07/14, ore 21:08
Cap. 12:

Ciao tesoro, finalmente eccoti qua!
Non vedevo l'ora sai? Si lo sai xD.
Qualunque blocco ti abbia investito direi che l'hai superato alla stragrande!
Questo ritratto è a dir poco meraviglioso! Io non so più che parole usare a volte, nelle recensioni, per farti i miei complimenti sul tuo modo di immedesimarti nelle donne di Tolkien.
Non ricordavo la storia di Miriel, ma leggendo le note mi è tornato in mente tutto. Che personaggio affascinante!! Sono proprio felice che tu abbia scelto lei. Se non sbaglio avevi già dedicato un capitolo ad una regina di Numenor (Ancalime) senza contare Erendis, ma Miriel, essendo l'ultima, è ancora più intrigante!
Pur essendo una storia triste la sua, sei riuscita a renderla con una dignità incredibile (come avevi già fatto ad esempio con Aerin): i suoi pensieri sono struggenti, e pieni di fierezza..di passione!!
Non so che altro dirti, davvero, mi ha toccata!
Mamma mia che confusione che sto facendo xD, perdonami come sai sono un pò fusa. Ma ci tenevo a recensirti ora, e te l'avevo promesso xD.
In realtà non mi resta molto altro da dirti, oltre al fatto che come al solito hai tutto il mio rispetto e la mia ammirazione per la tua profonda conoscenza del Legendarium tolkieniano. Mi riferisco anche ai tanti riferimenti, buttati li come se niente fosse, e che rendono la vicenda super verosimile, come se tu la stessi vivendo in prima persona (questo mi è venuto in mente ad esempio per l'accenno a Ninquelote).
Questa è credo la prima volta che mi sembra di vedere tutta la scena con i miei stessi occhi!
Sono sicura che avrei mille altre cose da dirti, ma temo di aver già fatto una pappardella infinita xD.
Concludo dicendo che sei tornata col botto ^^
Ok sto svalvolando me ne vado =)
Bravissima Meli,
a presto!!
Un abbraccio affettuoso
Leila

Recensore Junior
18/07/14, ore 12:33
Cap. 12:

Quanto mi piace leggere le tue storie! Ho lasciato un pezzetto del mio cuore a Nùmenor quando lessi il racconto nel Silmarillion e da li ho cominciato ad odiare Sauron! Interessante il punto di vista dell'ultima Regina, mi dispiace che alla fine non sia riuscita a salvarsi, ma il Nùmenoreani alla fine meritavano (non tutti) di perdere la loro terra e la vita per aver sfidato i Valar.
Spero di leggere presto un altro capitolo :)

Recensore Junior
18/07/14, ore 11:16
Cap. 12:

Ciao! Per prima cosa bentornata e felicissima che tu abbia superato il famigerato blocco dello scrittore! Capita a tutti prima o poi, ma per fortuna di solito è temporaneo! :-)
Allora … Premetto che non sono mai riuscita ad assegnare una “personalità” ben definita a Tar-Miriel, e forse la ragione è dovuta proprio al fatto che Tolkien di lei ci dice davvero molto poco. O forse, semplicemente, non ho mai attribuito particolare rilievo alla sua figura. Ho letto perciò con grande interesse questo tuo ritratto, e ti confesso che mi è piaciuto moltissimo. Ho trovato di forte impatto l’immagine del fumo che spiraleggia verso l’altro, ricoprendo Numenor col suo velo di morte e di disperazione. Un fumo denso, soffocante, che quasi percepisci leggendo. Altrettando indovinato l’accostamento tra il significato del nome di Miriel e l’immobilità di un gioiello, che non ha vita propria e che deve solo essere sfoggiato. Del resto, questa bellissima ma sfortunata dama ha vissuto una vita intera nei panni di semplice spettatrice, soffrendo ma accettando un marito che non amava e di cui conosciamo le azioni. Commovente il suo scatto di dignità di fronte alla fine, che affronta finalmente da regina e non da “gioiello”. Ottimo lavoro, come sempre. Complimenti e alla prossima!

Recensore Master
18/07/14, ore 09:17
Cap. 12:

Tar Miriel, l'ultima regina di Numernor! Che ritratto struggente. Una donna sopraffatta dalle circostante, che forse ha accettato un matrimonio forzato in nome della pace, ma che non ha visto altro che decadenza e distruzione e l'ombra maligna di Sauron allungarsi sul suo regno. L'hai descritta stupendamente, dignitosa e bellissima nel suo desiderio di finire insieme al proprio popolo, ma in vetta al Meneltarma, da sola, in un ultimo anelito di pace. "E' la morte il nostro dono". Sì, è un dono "assai amaro da ricevere", come dirà anche Arwen, ma appropriato e giusto e non privo di speranza se, come risponde Aragorn "Non siamo vincolati per sempre a ciò che si trova entro i confini del mondo, e al di là di essi vi è più dei ricordi". Grazie per aver ripreso questa bellissima raccolta :-)

Recensore Master
18/07/14, ore 08:47
Cap. 12:

Buongiorno Melianar! Ho da poco finito di rileggere il Silmarillion, grazie anche ai tuoi ritratti (ora sto rileggendo i Racconti Ritrovati :-)) perciò ho ancora ben chiara nella mente la storia di Tar-Miriel e del suo sconsiderato sposo. Come al solito tu sei riuscita a rendere perfettamente quelli che possono essere stati i suoi pensieri, ed il tuo modo di scrivere è, come sempre, impeccabile! (te lo ricordi, vero, che io leggo tutto ad alta voce? :-)) Riesci veramente ad entrare nella psiche dei tuoi personaggi, ed a dargli voce perfettamente! Ancora tanti complimenti ed a presto!
Evelyn