Recensioni per
Insanity.
di Neverlethimgo

Questa storia ha ottenuto 256 recensioni.
Positive : 256
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
30/03/14, ore 09:39

Ciao! Il capitolo è perfetto come sempre e spero che aggiornerai presto perché questa storia è davvero stupenda!!!!!
Bacioni
Manga19

Recensore Junior
30/03/14, ore 08:23

ehi é bellissimo e tu scrivi davvero molto molto bene aspetto con anzia che tu continui la storia ê molto coinvolgente e prende molto e inoltre adoro il comportamento da "stronzo" di jason <3 <3 <3

Recensore Master
29/03/14, ore 19:41

che per chi non lo sapesse si pronuncia 'aivy'

Sto ancora ridendo hahah (Simo, se dovessi leggere, ily anyway)



Allora, allora, allora cara, la mia Jay.

Sappi che ti odio un po' meno, solo perché mi hai portato il cioccolatino, mi hai dato il film e gli episodi di teen wolf. 

Guarda, le persone potrebbero pensare che tu sia anche una persona gentile. Non iilludetevi, lei in realtà non è così, è perfida, maligna e pure polla. 

Ovviamente, ti odio leggermente meno rispetto a The Journey, ma solo perché siamo all'inizio e ancora non hai fatto danni (è un avvertimento).



Pensavo avessi cambiato le gif, ma sono rimasta delusa lol 

Usa quell'altra per Jason, ci azzecca di più che questa, fidati. 



Povera Ivy, secondo me davvero Jason non la sopporta. Per uno smorto come lui, tutta l'allegria di lei è solo fonte di nervosismo, ma tempo al tempo e anche Jason diventerà solare.

Le senti le risate, vero? Sono quelle di chi, come me, non ci crede, ma dettagli, è bello pensarlo. 




Nel ripiano all’altezza del mio sguardo, notai uno strano libro dalla copertina scura. Nera. Lo sfiorai e lentamente lo feci scivolare verso di me. Non mi era nuovo, tutt’altro, sapevo cosa conteneva. Non era un libro in realtà.

Non è possibile che mi venga l'ansia per una roba del genere. Pensavo fosse un album di fotografie all'inizio. Poi ho pensato all'album del matrimonio dei genitori, ma sinceramente, mai mi sarei aspettata che fosse una sorta di diario segreto. 

Insomma, uno come Jason è la persona meno adatta a tenere un diario, cioè, non lo penseresti mai, eppure eccolo lì. 




Riconobbi la mia vecchia calligrafia, risaliva a quasi quattro anni fa, ero certo solo di questo. Era disordinata, ma le parole erano scritte in modo comprensibile. Lessi la data in alto a destra di quel piccolo foglio, citava il due dicembre.

Non mi fu affatto nuova quella data, senza nemmeno iniziare a leggere ciò che avevo scritto, mi ritornò nuovamente vivo quel ricordo.

Fu la sera che precedette la loro morte, esattamente poche ore prima che accadesse. Scrissi quelle parole verso le nove di sera, mentre loro morirono intorno all’una di notte, quando fui certo che tutto tacesse.


Mi sembra il diario di Stefan Salvatore. Okay, tu ovviamente non lo sai, quindi ti spiego: lui tiene un diaro, scrivendoci praticamente tutto, e considerando che ha un centinaio di anni, c'è praticamente tutta la sua vita dopo che è stato trasformato in vampiro, anche il periodo in cui praticamente uccideva tutti (ovviamente, parlo di The Vampire Diares).

Ecco, questo mi ricorda un po' come potrebbe essere il diario che scrive Jason.




Feci scorrere le pagine precedenti e trovai per lo più quei miei contorti pensieri. Certi erano macabri, altri fin troppo malinconici e tristi, ma sempre costanti. Avevo avuto le idee chiare sin da quando pianificai di compiere quel gesto. Non era stato un atto colpevolizzabile dall’istinto, era stato programmato, era ciò che volevo.

Mette ansia, giuro. Sinceramente sarei curiosa di sapere quali altri pensieri ci siano scritti, ma una parte del mio cervello dice "forse è meglio che tu ti faccia i fatti tuoi".

Sai cosa? Ho la netta impressione che questo diario tornerà, e qualcosa mi dice che Ivy ne sarà la causa.




Dei passi veloci – appartenenti sicuramente a qualcuno che correva – giunsero alle mie orecchie poco dopo aver superato quella casa. Si fecero sempre più vicini e, solo quando fui certo che ci separavano pochi metri, mi voltai. Sussultai lievemente trovandomi davanti la figura di quella ragazza. Era leggermente rossa in viso ed il suo respiro era affannoso.

Ciao!” esclamò, apparentemente… felice.

Come faceva ad essere sempre di buon umore?

Ripeto, per una persona come Jason, Ivy per ora, con i suoi comportamenti solari e sempre allegri, è solo fonte di nervosismo. Considerando che è pure un assassino, la cosa è un po' spaventosa. 





Dovremmo uscire più spesso.” La guardai con aria stranita, ma non sembrò preoccuparsene e continuò a parlare. So davvero troppo poco di te e, se vogliamo essere amici, dobbiamo conoscerci” concluse, curvando gli angoli della bocca verso l’alto.

(...)

Se vuoi” dissi semplicemente, però ero sincero.


Aspetta, cosa? Ho letto bene? Ha davvero "accettato"? Sta bene, sono preoccupata? Gli hanno dato una botta in testa?

Ed è pure sincero! Posso fangirlizzare per un momento?

Aspetta eh, vado a chiamare Cocco.




Sta saltando per la stanza e lo sto facendo anche io!



Per caso sei sordo, o semplicemente stupido?” mi domandò retorico non appena ci separarono un paio di metri.

Continuai a guardarlo senza ribattere, sapevo che non avrebbe esitato più di tanto prima di proseguire.

Ti ho detto che devi stare lontano da lei. È così difficile da capire?

Sospirai appena, scuotendo il capo. “Se può farti star meglio, non m'importa nulla di lei” mormorai, superandolo ed incrociando poi lo sguardo di Ivy. I suoi occhi, ora, sembravano più cupi ed il sorriso, che poco prima aveva disegnato sulle labbra, era scomparso.


Ecco, nessuno salta più. 

Lui piange e tra poco piango anche io.

Premetto che Kayden mi sta davvero antipatico (che strano), ma Jason poteva evitare di dirlo. Piuttosto stai zitto, in fondo è quello che fai sempre.


Che poi Ivy ti ha pure sentito, dai, sei un idiota, sul serio!



Adesso? Ovviamente Kayden non starà zitto e la cosa non finirà qui, troppo semplice.

Se vuoi aggiungerci una rissa, ben venga, la accetto volentieri. 

Quindi, come al solito, aggiorna presto se non vuoi che stia con l'ansia.



Alla prossima Jay,

ily - un po' meno rispetto al solito, ma poi mi passa.

Fede 

Recensore Junior
29/03/14, ore 18:35

Tu non puoi capire quanto io sia felice che tu abbia già aggiornato.
Bho, sono felice.

Mi stavo annoiando così ho aperto efp e ho guardato nelle mie storie preferite.
E BOOM tu avevi aggiornato.
Quasi saltavo di gioia, è assurdo quanto io sia innamorata di questa fan fiction e siamo solo all'inizio.

Dico subito una cosa su questo capitolo: mi è piaciuto tantissimo perché si è basato molto sui pensieri di Jason e ci sono stati pochi dialoghi, per quanto li ami, ho apprezzato anche il tutto scritto così, davvero.



Portai una mano sulla tasca anteriore dei pantaloncini, ma, sentendola vuota, sbuffai. Avevo dimenticato il cellulare a casa e non avevo idea di che ore fossero.
Sai che ore sono?” gli domandai. Da poco avevamo ripreso a camminare, comportandoci come se nulla fosse successo. Non mi sembrava realmente il caso di prendermela per come mi aveva risposto poco prima, dopotutto mi aveva chiesto scusa e questo era più che sufficiente.
Lo vidi sollevarsi di poco la manica della felpa e poi scosse il capo. “No, non ho l’orologio con me.
Mi strinsi nelle spalle e, quando feci per aprir bocca, la sua voce risuonò nuovamente nell’aria. “Credo che si sia fatto tardi, dovresti andare adesso.

Non capii il perché di quella sua preoccupazione, quando uscivo con Kayden, lui insisteva sempre per restare fuori il più a lungo possibile, ma non potei dar torto a Jason. Il giorno dopo saremmo dovuti tornare a scuola e, per quanto assurdo potesse sembrare, dovevo ancora terminare alcuni compiti estivi.



Aw, che cucciolo.
Jason si preoccupa per lei, sotto sotto. 

Dai sarà anche un assassino, ma secondo me è un bravo ragazzo.

Sono anche sicura del fatto che saprai supirmi sulla sua storia e sul perché ha ucciso entrambi i genitori.
Già Jason aveva accennato qualcosa, ma nulla di così esagerato, quindi ho ancora i miei dubbi.

Mi piace anche il fatto che Ivy sia così insistente nei suoi confronti.
Per quanto Jason lo possa negare, vorrebbe avere qualcuno che lo distragga dai ricordi.





 

Proseguimmo il nostro cammino e calò nuovamente il silenzio tra noi, cosa che non sopportavo, ma non seppi nemmeno cosa dire.
Vederlo sbottare in quel modo mi aveva intimorito e non ebbi il coraggio di porgli altre domande. Sarebbe stato semplicemente più difficile del previsto, ma volevo essergli amica, il suo strano modo di essere m’incuriosiva e non solo quello.
Quasi dieci minuti più tardi raggiungemmo casa mia e lui si scompose appena per salutarmi: un ‘ciao’ biascicato a fatica accompagnato da un lieve cenno del capo.
Facciamo progressi. 
Pensai.




Si però Jason, io ho appena detto che sei dolce e tu manco la saluti come si deve
Grandi progressi fanno, wow.
Bho, non ho parole.
Sti ragazzi.

Giuro che non ho qualche strano problema mentale hahaha.
Forse.





Dopo aver superato la villa di quella ragazza, ed essere rimasto completamente solo, mi passai una mano tra i capelli e tirai un sospiro di sollievo. Avevo sbagliato a reagire in quel modo. Il mio obiettivo era quello di passare inosservato, non di far ricadere anche i più piccoli sospetti su di me. Avrei dovuto prestare attenzione ad ogni cosa, anche alla più insignificante, e sarebbe stato difficile.
Lei non sapeva nulla di me, ma se avesse continuato a seguirmi dovunque andassi, la verità sarebbe saltata fuori e non volevo. Non volevo che qualcuno, all’interno di quella scuola, sapesse chi ero. Non mi fidavo di nessuno e con nessuno ne avrei parlato.

Non ero in cerca di amici, volevo solo dimenticare e mi sembrava impossibile.




Te l'ho detto io che hai bisogno di qualcuno che hai bisogno di qualcuno con cui parlare.
Ma come sempre non mi ascolta.

Rimedia a questo, ok? Bene.






Finalmente raggiunsi casa mia e, chiudendomi la porta alle spalle, lasciai tutto il mondo fuori. Non che mi sentissi meglio, ma se non altro sapevo di essere al sicuro.
Mi avvicinai al mobile accanto alla rampa di scale, contenente decine e decine di libri, forse mai letti o forse sfogliati appena. Nel ripiano all’altezza del mio sguardo, notai uno strano libro dalla copertina scura. Nera. Lo sfiorai e lentamente lo feci scivolare verso di me. Non mi era nuovo, tutt’altro, sapevo cosa conteneva. Non era un libro in realtà.
Lo aprii, facendo scorrere velocemente le pagine fino a che non raggiunsi la metà, solo allora mi fermai.
Riconobbi la mia vecchia calligrafia, risaliva a quasi quattro anni fa, ero certo solo di questo. Era disordinata, ma le parole erano scritte in modo comprensibile. Lessi la data in alto a destra di quel piccolo foglio, citava il due dicembre.
Non mi fu affatto nuova quella data, senza nemmeno iniziare a leggere ciò che avevo scritto, mi ritornò nuovamente vivo quel ricordo.
Fu la sera che precedette la loro morte, esattamente poche ore prima che accadesse. Scrissi quelle parole verso le nove di sera, mentre loro morirono intorno all’una di notte, quando fui certo che tutto tacesse.
Feci scorrere le pagine precedenti e trovai per lo più quei miei contorti pensieri. Certi erano macabri, altri fin troppo malinconici e tristi, ma sempre costanti. Avevo avuto le idee chiare sin da quando pianificai di compiere quel gesto. Non era stato un atto colpevolizzabile dall’istinto, era stato programmato, era ciò che volevo.
Se qualcuno avesse letto quel diario, mi avrebbe guardato inorridito e poi sarebbe scappato a gambe levate.
Scossi il capo, richiudendo con un movimento secco quella sottospecie di diario, per poi riporlo esattamente dov’era. Accanto agli altri libri sembrava esattamente uno di loro, ma celava segreti che nessuno, nemmeno lontanamente, conosceva. Un po’ come me.
Mi stupii del fatto che nessuno l’avesse toccato, ero certo che diversi agenti di polizia avessero fatto irruzione in quella casa per scoprire qualcosa che io avevo omesso di raccontare.
Ma, fortunatamente, lui era passato in osservato.
Mi passò per la mente l’idea di farlo sparire, di buttarlo via, o addirittura di bruciarlo, eliminando così ogni resto. Ma non volevo realmente farlo, in cuor mio sentii che mi sarebbe tornato utile. Forse avrei riempito quelle pagine bianche con lo scopo di racchiudere al loro interno i miei ricordi, sperando che in quel modo abbandonassero la parte più recondita della mia mente.
Forse un giorno lo avrei fatto.





Wo wo wo! Momento momento!
Che cosa c'è scritto in quel diario?
Perché non me lo riveli? Cosa mi stai nascondendo eh?


Non mi basta sapere cosa pensa Jason, capito? Ecco, bene.

Se no vengo a casa tua e mi nascondo sotto il letto e di notte salto fuori e ti faccio sapventare.

Voglio sapere cosa c'è scritto in quel diario, non posso aspettare. 


NON POSSO.






La mattina seguente, quando il chiarore del sole fece capolino all’interno della mia stanza, mi stupii del fatto che fossi riuscito a dormire. Non mi sentivo più così stanco come il giorno precedente, ma non mi soffermai a pensare che fosse un elemento positivo di quella nuova giornata. Era da troppo tempo che non consideravo buone le giornate.
Lanciai un’occhiata alla radiosveglia, questa volta fui in ritardo rispetto al giorno precedente, ma non mi preoccupai di accelerare i movimenti.

Quello sarebbe stato il penultimo giorno di scuola prima del weekend, avrei dovuto resistere soltanto due giorni prima di richiudermi nuovamente in casa ed evitare così gli sguardi della gente.





Non sono l'unica che se è in ritardo per la scuola non si preoccupa.
Ah, ora mi sento meglio.

Potrei perdonarti, ma non lo farò.

Voglio vedere cosa combini nel prossimo capitolo.





 

Dei passi veloci – appartenenti sicuramente a qualcuno che correva – giunsero alle mie orecchie poco dopo aver superato quella casa. Si fecero sempre più vicini e, solo quando fui certo che ci separavano pochi metri, mi voltai. Sussultai lievemente trovandomi davanti la figura di quella ragazza. Era leggermente rossa in viso ed il suo respiro era affannoso.
Ciao!” esclamò, apparentemente… felice.
Come faceva ad essere sempre di buon umore?

Ciao” risposi con meno enfasi. Per quanto mi sforzassi, non riuscii a mostrare entusiasmo. Sebbene fossi all’aria aperta e non oppresso tra quelle quattro mura, non riuscii a soffocare quel fastidioso peso che da tre anni a questa parte mi opprimeva, schiacciandomi al centro del petto.
Sai, ieri sera stavo pensando ad una cosa” mormorò ed istintivamente sollevai lo sguardo, incrociando i suoi occhi azzurri come il cielo. Non dissi nulla e la lasciai continuare.
Dovremmo uscire più spesso.” La guardai con aria stranita, ma non sembrò preoccuparsene e continuò a parlare. So davvero troppo poco di te e, se vogliamo essere amici, dobbiamo conoscerci” concluse, curvando gli angoli della bocca verso l’alto.
Mi soffermai a guardarla più del dovuto, soppesandomi su quanto fossimo diversi: lei era solare, loquace e piena di vitalità, io ero esattamente l'opposto e lo detestavo.
Se avessi continuato ad adottare quell'atteggiamento, non avrei mai dimenticato.
Se vuoi” dissi semplicemente, però ero sincero.
Perfetto
” esclamò lei, continuando a sorridere.




Dai, guardate come sono dolci, su.
Più che altro lei lo è, lui è ancora un po' titubante ad avere dei rapporti con le persone.
Ma ci si può lavorare, vero?

Poi Ivy sa il fatto suo, sono sicura che riuscirà ad avere la fiducia di Jason.

Stavo anche pensando al nome della coppia, ma ho qualche dubbio.

Tu lasciami sognare, ok? Sh.





Il giorno precedente, quel ragazzo, aveva inscenato un dramma solo perché – per errore – avevo urtato Ivy e, nell'istante in cui i nostri sguardi si erano incrociati, capii che la sua rabbia doveva essere decisamente superiore.
Ivy, vieni qui!” le gridò una ragazza e, salutandomi velocemente, si allontanò da me. Probabilmente non si era nemmeno accorta della presenza di quel ragazzo.
Man mano che proseguivo il mio cammino, il suo sguardo di faceva più truce ed iniziò a sua volta a muovere qualche passo verso di me.
Per caso sei sordo, o semplicemente stupido?” mi domandò retorico non appena ci separarono un paio di metri.
Continuai a guardarlo senza ribattere, sapevo che non avrebbe esitato più di tanto prima di proseguire.
Ti ho detto che devi stare lontano da lei. È così difficile da capire?
Sospirai appena, scuotendo il capo. “Se può farti star meglio, non m'importa nulla di lei” mormorai, superandolo ed incrociando poi lo sguardo di Ivy. I suoi occhi, ora, sembravano più cupi ed il sorriso, che poco prima aveva disegnato sulle labbra, era scomparso.





Mamma mia che rompi scatole questo.

IVY NON E' TUA, BRUTTO CETRIOLO.

Non posso dire parolacce, devo inventarmi qualcosa per imprecare.

Però non puoi finirmi un capitolo così, ok?
Ero tutta felice perché tra di loro andava tutto bene e cavoletti fritti.

Io dico NO e protesto per questo.

Non posso aspettare, capisci?
Non posso. 
E' più forte di me, andrò in crisi nuovamente.

Non ti voglio più bene.
Scherzo dai, sono troppo cattiva.

Ma anche tu lo sei! Non si fa!


Bene, tolgo il distrbo.
Ma tu aggiorna presto eh hahaha.

Alla prossima!
Un bacio,
Gaia.

 

Nuovo recensore

ʘ౪ʘ Questa Fan Fiction è STUPENDA!! Spero che tu possa continuare presto!!
c:

Recensore Master

Ahh, finalmente mi torna un po' di felicità leggendo questo capitolo!
Giu, ti giuro che sta storia mi sta piacendo e prendendo troppo!
Non so perchè, ma penso proprio che entrerà nella mia top3 (e ora che ci penso, non l'ho mai compilata... ci penserò tutta la notte e la prossima volta che aggiorni te la scrivo ahah).
Come storia è troppo particolare, il personaggio di Jason è misterioso e poi c'è Ivy, curiosa come poche che boh, trasmette tanta fiducia e so che sarà in grado di tirare fuori nuovi lati del nostro bel ragazzuolo.
E anche il fatto che lui ora abbia detto "D'accordo" al suo voler essere amici, mi fa super felice ahah (anche se mi fa anche ridere.. potrei adottare la tattica con chi non conosco "hey, diventiamo amici" "ok" ahahah).
E sono ancora più happy nel sapere che presto il passato di Jason verrà fuori.. anche se mi preoccupa il modo in cui accadrà. Spero succeda in un modo semplice e tranquillo, ma vedremo...
Bene, col tuo permesso ti abbandono.
Ma tu aggiorna presto (questa frase te la metto in ogni santissima recensione lol).
Ciao amiga del mulino <3 <3

Recensore Junior

Ed eccomi qui come sempre.

Ti chiedo umilmente scusa per il ridardo, ma proprio non sono riuscita a connettermi e per di più mi trovo a casa con l'influenza, di nuovo.

Una botta di fortuna, insomma hahaha.

Passando al capitolo che, come sempre, amo.





Mi svegliai di soprassalto, con gli occhi sbarrati ed il respiro affannoso. Passai il dorso della mano sulla fronte, era imperlata di sudore, eppure non avevo caldo. Sentivo il cuore battere all’impazzata al centro del petto e non sembrava aver intenzione di riprendere un ritmo regolare. Mi guardai ripetutamente a destra e a sinistra, cercando di capire cosa mi avesse costretto a svegliarmi così di soprassalto, ma non c’era nulla se non la televisione accesa.
Cercai di ricostruire le immagini di quello strano sogno, ma più cercavo di rivivere la scena, più il ricordo sfocava e pian piano svaniva.
Era già successo che, durante il sonno, mi capitasse di rivedere certe immagini e non c’era mai stata una sola volta in cui quei sogni terminassero. S’interrompevano sempre a metà oppure poco prima di rivelarmi qualcosa che aspettavo davvero di conoscere, ma non vedevo mai la fine.
Non mi ero mai soffermato troppo a pensare cosa significassero, avevo soltanto compreso che quelli, più che sogni, erano ricordi. Non semplici frammenti del passato, ma ciò che, nel profondo, avrei voluto che accadesse.
Durante una delle prime sedute che ebbi con la psicologa, all’interno di quell’istituto, gliene parlai. Probabilmente quella fu l’unica volta che non mi limitai a rispondere a monosillabi alle solite domande statiche che mi poneva. Secondo lei quelli erano solo i desideri del mio subconscio, qualcosa che mi era terribilmente mancato, ma che mai si era avverato.
Non volevo crederle, avevo sempre lottato per evitare di dar peso alle sue parole. Diffidavo di lei, inizialmente aveva cercato di capirmi, ma non ho mai voluto che andasse a fondo.
Come poteva capirmi se lei era la prima a credere che fossi pazzo?
Non ero pazzo. Un pazzo avrebbe agito senza motivo, mentre io una ragione l’avevo.
Scossi il capo, scacciando quei pensieri e spensi la televisione. Rimasi interi secondi a fissare il vuoto avanti a me senza reagire, sentendo il silenzio e l’oscurità che a poco a poco m’inghiottivano.
Avrei tanto voluto trovare una via d’uscita, scappare dal ricordo ancora vivo dentro me, dove le urla ed i pianti di mia madre mi risuonavano ancora nelle orecchie mentre uccidevo mio padre.
Erano passati tre anni, ma non avevo ancora trascorso un solo giorno senza rivivere quella scena.
Durante quella fredda notte, quando posi fine alla vita dei miei genitori, capii che tutto sarebbe cambiato. La gente mi avrebbe guardato con occhi diversi, colmi di paura e non di pietà, perché solo chi capiva avrebbe provato compassione.
Sapevo che la mia vita non sarebbe stata più la stessa, sapevo che l’avrebbero scoperto. Sapevo tutto e non m’importava.
Avevo sempre pensato al peggio e non mi spaventava.
Non provavo risentimento, né rancore per ciò che avevo fatto.
I giorni che precedettero la loro morte furono i peggiori. Il pensiero e la paura di sbagliare si contrapponevano con il mio desiderio di veder morire mio padre.
Mia madre non doveva morire, non era lei il mio obiettivo, ma lui. L’avrei lasciata vivere se solo avessi saputo che non mi avrebbe guardato con gli occhi colmi di terrore, ma ero certo che ciò non sarebbe mai successo. Avrebbe avuto paura di me, esattamente come tutti gli altri e non avrei retto.

Compii quel gesto perché non ce la facevo più.





Adoro il modo in cui hai descritto questa parte davvero, finalmente si riesce a capire qualcosa di più di Jason, non molto.
Ma man mano, le cose tornano a galla, come fanno sempre i ricordi.

Credo che questa fan fiction darà una delle migliori e sai perché? Perché ci sono più riflessioni del personaggio e sciverle non è per niente facile.

Perciò: complimenti, ci stai riuscendo bene!




Scossi il capo, cercando di scacciare quei pensieri. Sebbene non volessi soffermarmi su quei ricordi – taglienti come lame – lo facevo spesso.

Dovevo uscire, restare chiuso tra quelle quattro mura iniziava a diventare fastidioso.
Sebbene amassi restare in solitudine, quella sera mi sentii oppresso persino in casa mia.
Afferrai la felpa posata sul divano e la infilai. Non appena aprii la porta, una ventata di aria fresca mi schiaffeggiò il viso e fu piacevole.
Iniziai a camminare senza una meta precisa, ripercorrendo la strada principale e passando davanti a tutte quelle villette dalle finestre illuminate. Il cielo non era buio, il sole era tramontato da poco, per cui la luce, seppur scarsa, non mancava.

I miei passi erano lenti e stavo attento a non provocare troppo rumore, non volevo che si accorgessero di me. Incontrai soltanto un paio di persone sul lato opposto della strada, mi dedicarono una semplice occhiata e ripresero a parlare tra loro. Non mi avrebbero riconosciuto o, se lo avessero fatto, avrebbero comunque distolto lo sguardo appena possibile.




Come ho detto precedentemente, i ricordi, spesso quelli brutti, tornano a galla e l'unico modo che si ha per mandarli via, anche solo per breve tempo, è quello di distrarsi.
E vedo che Jason l'ha pensata proprio come me.






Feci per distogliere lo sguardo, quando la presenza di qualcuno m’impedì di farlo. Assottigliai lo sguardo, facendo appena in tempo a scorgere i lineamenti – seppur lontani – della persona che in quel momento stava passando davanti a casa mia. Il capo era coperto dal cappuccio della felpa, ma lo riconobbi. Camminava a passo lento e mantenendo la testa bassa, mi domandai dove stesse andando. Feci strisciare all’indietro la sedia e, afferrando la felpa appesa dietro la porta, uscii dalla stanza.
Corsi giù per le scale, attirando su di me l’attenzione di mia madre che, nel frattempo, era impegnata a sistemare la cucina.
Dove stai andando?” domandò con tono quasi allarmato, raggiungendomi.
Esco, ma torno presto” la liquidai velocemente, aprendo la porta d’ingresso e sparendo così dalla sua vista.
Accelerai sin da subito il passo e, quando fui a pochi metri da lui, si voltò, guardandomi con aria quasi stranita.
Sorrisi, cercando di non farmi condizionare da quel suo essere sempre così distaccato ed arrabbiato con il mondo intero.
Ciao” esclamai.
Che ci fai qui?” domandò atono ed il mio sorriso si spense.
Possibile che questo ragazzo sia sempre di cattivo umore?
Stavo ricopiando quello che abbiamo scritto oggi in biblioteca e poi, quando ti ho visto passare davanti a casa mia, ho pensato di uscire e seguirti” spiegai, ma non sembrò convincerlo affatto.
Perché?” chiese di nuovo, al che sospirai.
Non lo so, non avevo molta voglia di restare chiusa in casa. Tu dove stai andando?” domandai, riprendendo a camminargli accanto.
Da nessuna parte, facevo un giro.” Dalla sua esile risposta capii che quella conversazione sarebbe morta all’istante se non avessi detto o fatto qualcosa.
Ma per caso ce l’hai con me?” con quella domanda, attirai nuovamente su di me il suo sguardo, apparentemente confuso.
No” rispose con un tono che mi sembrò di scuse, quasi come se fosse stato colto in flagrante a commettere qualche gesto sbagliato. “Perché dovrei?
Mi strinsi nelle spalle ed abbassai lo sguardo. “Non lo so. Sembra quasi che ti dia fastidio quando ti parlo, sei sempre così freddo e distaccato. Non vorrei che fosse per colpa di ciò che è successo stamattina a scuola, anche se avresti ragione ad essertela presa, ma-
Lo sentii sospirare, per cui lasciai cadere la frase a metà.
Sono fatto così, è il mio carattere. Non ce l’ho con te.
Oh” dissi semplicemente, “capisco.
Dopo aver pronunciato quelle parole, non dissi altro e nemmeno dalle sue labbra uscì alcun suono.
Continuammo a camminare lungo quella strada, mentre il cielo man mano s’incupiva.
Come mai non ti ho mai visto prima?
” domandai, ero stanca di dover sentire soltanto il suono dei nostri passi e poi volevo davvero sapere qualcosa in più di lui.




Adoro il fatto che lei sia corsa subito da lui.
Si vede che quel ragazzo le piace, si si. 
Lasciami sognare, grazie hahahah.

Devo dire che Ivy è molto curiosa e questa cosa a Jason non va molto a genio, ma presto o tardi, dovrà dire chi è realmente.





Lo vidi dischiudere di poco le labbra, ma continuò a mantenere il silenzio.

Oh, andiamo, dimmi qualcosa di te. Non so assolutamente niente e vorrei che diventassimo amici.” Non seppi con esattezza dove trovai il coraggio di istigarlo così tanto, ma una cosa fu certa: avrei fatto meglio a rimanere zitta.
Non c’è assolutamente nulla da sapere su di me o sul mio passato!” sbottò. Il suo sguardo era puntato su di me e non c’era nulla di rassicurante in tutto ciò.
Deglutii sonoramente, rimanendo intimorita dalla sua reazione.
Non ebbi il coraggio di abbassare lo sguardo, i suoi occhi mi costringevano a rimanere immobile. Le sue labbra si strinsero in una linea dura e mi guardava con tale freddezza che riuscii persino a sentire un brivido percorrermi la schiena.
Avevo paura e mi pentii all’istante di essere uscita di casa ed averlo seguito. Era evidente che non sopportasse la mia presenza e fui tentata di correre a casa.
Dopo una manciata di secondi, la sua voce giunse nuovamente alle mie orecchie.
Scusa” mormorò, distogliendo lo sguardo dal mio e riprendendo a camminare.
Rimasi ferma, mi limitai a seguire i suoi movimenti con gli occhi, ma non mi mossi.
Ne sei sicuro?” domandai con voce flebile, ma mi sentì ugualmente ed i suoi occhi incrociarono i miei.
Ci furono altri istanti in cui il silenzio regnò sovrano, poi finalmente parlò.
Non volevo urlarti contro, mi dispiace.
Scossi il capo e dissi: “non mi riferivo a quello.
Prese un respiro profondo e ne approfittai per muovere qualche passo verso di lui.
Non volevo essere invadente, volevo solo sapere qualcosa di te, ma se non vuoi parlarne non ha importanza. Come ti ho detto, vorrei solo che fossimo amici, ma se non vuoi non-
D’accordo” disse semplicemente, impedendomi di continuare a parlare.
‘D’accordo.’  Aveva detto soltanto quello ed io mi sentii confusa. Era difficile capire cosa sentisse e non potei negare di essere rimasta basita dalla sua reazione di poco prima.
Sebbene non lo conoscessi affatto, capii che sarebbe stato difficile far nascere qualcosa, seppur banale, ma non mi sarei arresa.






L'ho detto io che Jason è facilmente irritabile.
Però apprezzo il fatto che alla fine si sia scusato con lei.
Comunque bho, secondo me quel "d'accordo" significa: "d'accordo possiamo essere amici".

Bho, mi hai lasciato nel dubbio, di nuovo.
Devi smetterla ok? Il mio cuore è MOLTO fragile.
Soprattutto ora che ho la febbre!

Vabbe, come sempre: attenderò.


Alla prossima!
Un bacio,
Gaia.

Recensore Junior

Viva le chicchiere insomma hahaha. Mh allora, mi sto scervellando per trovare un motivo per cui lui abbia ucciso i genitori, tralasciando febbre, mal di testa e sonno, non riesco a trovarlo. Insomma, si capisce che è un ragazzo difficile, ma arrivare ad uccidere? Deve esserci una storia bella complicata dietro. In quanto ad Ivy devo dire che inizialmente mi era sembrata un po' superficiale, che col tempo non si scopra che invece è molto profonda e acuta? Sa tanto di ragazza ingenua che viene a conoscenza dell'oscuro segreto e che comunque gli rimane vicino aw, e se è più o meno così potrebbe essere che ci siano poche scene dolci ma che sono asdfghjkl, per me che sono un amante di questo tipo di storie è un balsamo hahaha. Im questo capitolo mi sembra che venga un po' fuori anche la parte emotiva di lui, non che si protragga per molto, ma comunque si viene a scoprire una sorta di sentimento di malinconia, rimane sempre un ragazzo senza i genitori, che per quanto potesse odiarli immagino gli manchino un minimo o che comunque gli manchi quel senso di affettività che forse gli trasmettevano. Si verrà a scorpire presto eh? Sono curiosa di vedere come lui affronterà la cosa, ma anche di come la affronterà Ivy, in questo capitolo sembra convinta a mandare avanti questa 'base' (se così si può chiamare) di amicizia. Okay non ti rompo più le palle, ho la testa che fuma per sto schifo di febbre.
Bacioni e al prossimo capitolo C:

Recensore Junior

Ehi!!! Il capitolo è meraviglioso e adoro davvero questa storia! Secondo me sei davvero bravissima a scrivere!!!! Spero che aggiornerai presto perche devo assolutamente sapere come continua!!!!!
Bacioni
Manga19

Recensore Master

Ho proprio poco da dire. O almeno credo.
Ti devo confessare che questa fan fiction mi fa venire l'ansia. In senso positivo, se è possibile. Il punto è che Ivy continua a fargli domande e a parlare, mentre lui si irrigidisce e risponde in modo freddo, manco fosse un Polaretto della Dolfin. So che non è normale avere ansia per una cosa del genere, ma io sono una che si agita facilmente. E poi voglio dire, non so mai cosa dirà o farà Jason. Le sue reazioni sono così imprevedibili!
Comunque sarò sincera, mi dà un po' fastidio che lui si comporti sempre come se lei gli avesse ammazzato il gatto. Voglio dire, capisco il suo passato e tutto, ma quando una persona si rivolge gentilmente a te, sarebbe carino rispondere con altrettanta gentilezza :( Va be', dato che hai spoilerato che il suo segreto non resterà tale ancora a lungo, non vedo l'ora di sapere cosa succederà!
A presto,

Andrea :)

Recensore Master

"Vi dico soltanto che il "segreto" di Jason non resterà all'oscuro ancora per molto."

Non so se urlare dalla felicità perché finalmente riusciremo a capirci qualcosa o scuotere la testa rassegnata nel caso sia solo una tua trappola in cui inizi a svelare qualcosa e poi mi -scusa ci lasci crogiolare nell'angoscia. 

Hai notato come la parola "crogiolare" sia diventata una delle mie preferite degli ultimi giorni? Nel caso non l'avessi notato, te l'ho appena detto.



Hola Jaaaaay!

Sorvolo sul fatto che nella risposta alla recensione hai scritto che "non succede nulla in questo capitolo" e, dannazione, per questa volta devo darti ragione. 

Più o meno... Ma ci arriverò piano piano.



Partiamo pure dall'inizio del capitolo, in cui a momenti mi strozzo con l'acqua che stavo bevendo perché questi pezzettini di liquerizia mi fanno schifo.




Mi svegliai di soprassalto, con gli occhi sbarrati ed il respiro affannoso. Passai il dorso della mano sulla fronte, era imperlata di sudore, eppure non avevo caldo. Sentivo il cuore battere all’impazzata al centro del petto e non sembrava aver intenzione di riprendere un ritmo regolare. Mi guardai ripetutamente a destra e a sinistra, cercando di capire cosa mi avesse costretto a svegliarmi così di soprassalto, ma non c’era nulla se non la televisione accesa.

Se lui ha l'ansia, figurati io. Cosa dovrei dire che ero rimasta con l'angoscia del sogno e ora Jason si sveglia in questo modo? Cioè, ti prego, la prossima volta avvisami, mandami un fax e mi preparo.



Che brutto è quando stai sognando qualcosa e ti svegli di soprassalto e man mano, più pensi al sogno che hai appena fatto, più non ricordi nulla perché svanisce?

Certo, quando sogni qualcosa di piacevole è una sensazione bruttissima, magari in questo caso, è stato meglio così.

Nel senso, se sto sognando di uccidere i miei genitori, forse il ricordo che scema è meglio, piuttosto che averlo nella testa per tipo tutto il giorno, ma ovviamente Jason è Jason e lui non fa sogni piacevoli. 




Secondo lei quelli erano solo i desideri del mio subconscio, qualcosa che mi era terribilmente mancato, ma che mai si era avverato.

Sono confusa. Lui sogna di uccidere i genitori e okay, in realtà l'ha fatto sul serio, ma psicologa dice che sono solo desideri del subconscio che però non si avverano. Ma Jason i genitori li ha uccisi davvero. Sì, sono confusa, ma va bene lo stesso. Cioè, sicuramente sono idiota io e non ho capito a pieno, ma non importa, andiamo avanti.



Non ero pazzo. Un pazzo avrebbe agito senza motivo, mentre io una ragione l’avevo.


Questa frase è la mia preferita in assoluto del capitolo. 

Soprattutto perché è la verità. I pazzi il più delle volte non sanno quello che fanno, per quello vengono considerati tali, mentre Jason un obiettivo lo aveva e lo ha anche portato a termine, piuttosto soddisfatto, quindi in realtà non si può dire che sia pazzo. 




Mia madre non doveva morire, non era lei il mio obiettivo, ma lui. L’avrei lasciata vivere se solo avessi saputo che non mi avrebbe guardato con gli occhi colmi di terrore, ma ero certo che ciò non sarebbe mai successo. Avrebbe avuto paura di me, esattamente come tutti gli altri e non avrei retto.

Compii quel gesto perché non ce la facevo più.

Giuro che mi fa paura e tenerezza allo stesso momento. Magari più paura.

Ti spiego: da un lato sembra comunque che un barlume di speranza ci sia, come quando dice che sua madre non avrebbe dovuto morire, poi dice che l'ha fatto perché lo avrebbe guardato con terrore e mi sale la paura, giuro. 



Che le persone lo riconoscessero mi sembra ancora un po' presto. Alla fine, ancora nessuno sa che lui è tornato a casa e poi, le persone cambiano.





Ivy, oddeo, hai usato la mia gif preferita di Miley.



Questa ragazza è la tipica persona che non è capace di farsi i fatti propri e sta sempre a mettere il naso dove non dovrebbe, volendo sapere ad ogni costo tutto quello che succede nella vita degli altri e- giuro che non sto descrivendo me stessa eh.




 Assottigliai lo sguardo, facendo appena in tempo a scorgere i lineamenti – seppur lontani – della persona che in quel momento stava passando davanti a casa mia. Il capo era coperto dal cappuccio della felpa, ma lo riconobbi.

La vista di questa ragazza è spettacolare. Io a momenti non riconosco mio fratello se lo vedo da lontano, lei addirittura riconosce Jason con il cappuccio e tutto il resto. Tanto di cappello Ivy lol




Ciao” esclamai.

Che ci fai qui?” domandò atono ed il mio sorriso si spense.

Possibile che questo ragazzo sia sempre di cattivo umore?


Riusciremo mai ad avere un "Ciao" da parte di Jason? No, infatti.



Ma per caso ce l’hai con me?” con quella domanda, attirai nuovamente su di me il suo sguardo, apparentemente confuso.

No” rispose con un tono che mi sembrò di scuse, quasi come se fosse stato colto in flagrante a commettere qualche gesto sbagliato. “Perché dovrei?

Mi strinsi nelle spalle ed abbassai lo sguardo. “Non lo so. Sembra quasi che ti dia fastidio quando ti parlo, sei sempre così freddo e distaccato. Non vorrei che fosse per colpa di ciò che è successo stamattina a scuola, anche se avresti ragione ad essertela presa, ma-

Lo sentii sospirare, per cui lasciai cadere la frase a metà.

Sono fatto così, è il mio carattere. Non ce l’ho con te.


Posso dire invece, che secondo me Jason non è che la sopporti troppo?

Se poi cambia idea, questo è un altro discorso, ma per ora non la sopporta. Non sopporta mezzo mondo e non vedo perché lei debba fare eccezione. Per ora, ovvio. 

If you know what I mean (farei la faccina di whatsapp, ma non posso, quindi immaginala)






Oh, andiamo, dimmi qualcosa di te. Non so assolutamente niente e vorrei che diventassimo amici.” Non seppi con esattezza dove trovai il coraggio di istigarlo così tanto, ma una cosa fu certa: avrei fatto meglio a rimanere zitta.

Oh sì Jason, anche io vorrei doventare tua amica.

Probabilmente Jason ha pensato tipo "siamo all'asilo che vuole diventare mia amica? Dovrei uccidere anche lei.", ma sappiamo tutti che si sta innamorando (ma dove? hahaha) e quindi la risparmia. 

No davvero, come le è venuto di dire "vorrei che diventassimo amici"? Poteva esordire con "vorrei sbatterti al muro", sarebbe stato meglio e credo che Jason avrebbe apprezzato.




Non c’è assolutamente nulla da sapere su di me o sul mio passato!” sbottò.

Le ultime parole famose proprio. 

È come quando sappiamo tutti che è stato mio fratello ha finire la Coca Cola e dice "non l'ho finita io!"

Lo sai che nessuno ci crede, vero? E il fatto che tu lo dica così arrabbiato significa solo che hai qualcosa, anzi più che qualcosa, da nascondere e Ivy, in modalità detective, scoprirà tutto.




Ne sei sicuro?” domandai con voce flebile, ma mi sentì ugualmente ed i suoi occhi incrociarono i miei.

Ci furono altri istanti in cui il silenzio regnò sovrano, poi finalmente parlò.

Non volevo urlarti contro, mi dispiace.

Scossi il capo e dissi: “non mi riferivo a quello.


Ecco appunto. Spento in modo assoluto proprio. Non te la scolli più di dosso Jason, dovevi stare zitto o rispondere a monosillabi come tuo solito. 





Ora, io sono curiosa di sapere questo segreto, quindi sei pregata di non giocare brutti scherzi e svelarlo al più presto perché non voglio vivere con l'ansia.

Come sempre, stupendissimamente stupendo, ma tanto lo sai. 

Sto già immaginando i futuri momenti Jiley e Cocchino sta saltellando con me.

Mi raccomando, aggiorna presto.



Alla prossima Jay,

love youuu

Fede.

Recensore Master

Cioe, allora....5 secondi di sclero cnvndjdnsnzjdngjsjdg. STOP.
Escludendo il fatto che Justin dovrebbe mangiare un po di simpatia, adoro il fatto che Ivy sia cosi assillante nei suoi confronti, e....ok stiamo al quarto capitolo ma non vedo l'ora che si innamorino hahaha....non so, sento che Justin farà di tutto per lei *sognaadocchiaperti*
Come sempre, non mi hai deluso, il capitolo è bellissimo seppur non c'e scritto quel segreto che io tanto voglio sapere xdbdhsbuc. Ma il fatto è che, è proprio la storia in sè che è perfetta.
Continua quando puoi, complimenti davvero ! :)

Recensore Master
18/03/14, ore 15:41

Allora Jason non mi sta piacendo, nono.
Dai povera Ivy! Sta facendo di tutto per apparire anche solo un minimo simpatica e Justin non fa che trattarla con estrema freddezza. Cioè capisco troppo Ivy, è come quando conosci una persona nuova che non è abituato ai tuoi momenti dove spari cazzate a raffica e, dopo una battuta -che sicuramente avrebbe fatto ridere una tua amica-, ti guarda tipo "wtf?!". Vabbè dai, perdono Justin solo perchè è un bimbo problematico, che ha passato gli ultimi 3 anni al chiuso, senza amici e ha ucciso i suoi genitori.. (notare come ne parlo normalmente del tipo "lo perdono se non è potuto uscire, in fondo aveva la febbre ahahah).
Il sogno è ambiguo.. sembrerebbe quasi un flashback, but idk e ora mi hai messo paura con questa cosa di prestarci attenzione perchè saranno parecchio importanti e_e
Devo dirti un'ultima cosa: senti te, vedi di avvisare la prossima volta che metti una gif del genere di Justin! C'è gente debole di cuore qui! Possibile che te ne dimentichi ogni volta?! Ma li mortacci tua, waiò!
Dopo averti ripresa anche in questa recensione, posso felicemente concludere qui, salutandoti e dicendoti che non vedo l'ora del prossimo capitolo.
E come dice il mio saggio nonno: auguri e figli maschi! :)

Recensore Junior
17/03/14, ore 19:10

Eccomi qui, come sempre.

Proverò a fare una recensione degna di questo capitolo, promesso.

Allora, non c'è tantissimo da dire visto che il tutto si concentra molto sul compito che dovevano svolgere, ma non per questo farò una recensione banale e breve.




Dopo la lezione di biologia, non lo vidi più. Era evidente che frequentassimo corsi diversi, ma mi sembrò alquanto strano il fatto di non vederlo nemmeno per i corridoi.
Ivy, mi stai ascoltando?” la voce di Marie, accompagnata da una leggera gomitata tra le mie costole, mi costrinse a riportare l’attenzione su di lei.
Scusa, no” mormorai, stringendo ancor più saldamente i libri contro al petto. L’ultima lezione che pose fine a quella giornata fu quella di storia ed era una delle poche che frequentavo con lei.
Posso sapere cos’hai? Sei stata fin troppo zitta a lezione e non è da te.
Sto bene, non preoccuparti” la rassicurai, sorridendole e rallentando la mia andatura quando passammo davanti al corridoio che conduceva alla biblioteca.
D’accordo, mi fido. Andiamo da te o da me?” mi domandò, fermandosi a sua volta. Arricciai le labbra e scossi il capo. “Oggi pomeriggio non posso, mi fermo in biblioteca.” La vidi sgranare gli occhi, totalmente incredula a ciò che aveva appena sentito.
Tu in biblioteca?
Sbuffai ed annuii, ma non la biasimavo: in quattro anni di liceo non mi ero mai fermata una sola volta a scuola dopo le lezioni, né tanto meno spendevo molto tempo a studiare.
Ho un compito di biologia da preparare per venerdì, è da fare in coppia per cui-
Aspetta” m’interruppe bruscamente, “in coppia con chi?
Alzai lo sguardo, inquadrando così l’orologio appeso alla parete. Stavo già perdendo troppo tempo e non mi allettava l’idea di farlo aspettare.
Si chiama Jason, è nuovo di qui” risposi semplicemente, ma l’occhiata che mi dedicò subito dopo mi lasciò intendere che non avrebbe lasciato cadere il discorso tanto presto, così decisi di liquidarla. “Devo andare adesso, a domani!” e senza nemmeno aspettare una sua risposta, iniziai a correre verso l’ingresso della biblioteca dove, però, non vidi nessuno.



 
Io giuro che sto già iniziando a sclerare e non so perché, si vede che lei sotto sotto è interessata in qualche modo a lui, insomma, chi non sarebbe attratta da un ragazzo come Jason? Io lo sarei hahaha.



Rimasi alcuni minuti ad aspettare, appoggiata al muro accanto alla porta, mi guardai ripetutamente attorno, ma non c’era anima viva. Sospirai e decisi di entrare ugualmente. Anche all’interno di quella piccola biblioteca sembrava non esserci nessuno, ma le mie supposizioni vennero stravolte quando, seduto ad un tavolo in fondo alla stanza, incrociai la figura di qualcuno. Il capo era chino su di un libro ed il silenzio avvolgeva totalmente quelle quattro mura. Ancor prima che realizzassi di aver già visto quella sua cresta scombinata, capii che si trattava di Jason. Mi avvicinai a passo veloce, rompendo così la quiete e nell’arco di una manciata di secondi fui davanti a lui.
Hey!” esclamai sorridendo, lui sollevò lentamente il capo e rimase serio. “Ciao” disse semplicemente, al che arricciai le labbra ed evitai di domandarmi nuovamente perché fosse così freddo e distaccato.
E se gli avesse dato fastidio il fatto che l’abbia praticamente costretto a rimanere a scuola dopo l’orario delle lezioni?
Ci pensai su, probabilmente io mi sarei arrabbiata se qualcuno l’avesse fatto con me.
Non pensavo che fossi già qui, ti ho aspettato fuori per qualche minuto, però, non vedendoti arrivare, ho deciso di entrare e…” lasciai cadere il discorso nell’istante in cui il suo sguardo incrociò il mio. Mi soffermai più del dovuto a fissare i suoi occhi, uno strano color nocciola, erano belli, quello sì, ma spenti. Era impassibile, non lasciava trapelare alcuna emozione, per tanto non riuscii nemmeno a capire come se si sentisse e tutto ciò m’intimorì leggermente.
Scossi il capo, scacciando quei pensieri, e mi sedetti di fronte a lui ed aprendo il libro di biologia.
Premetto che non so davvero quale argomento potremmo scegliere” mormorai, iniziando a sfogliare le pagine del libro e tentando di ricordare quanto ci fosse scritto su quella lavagna.
D.N.A.; atomi e molecole; bio… bio- Avrei dovuto annotarmeli da qualche parte.
Senza rispondermi, spinse un foglio – già scritto per metà – verso di me.
Oh, hai già cominciato” biascicai, facendo scorrere lo sguardo su quelle righe, ma mi concentrai per lo più sulla sua calligrafia e non su ciò che vi era realmente scritto. Per essere un ragazzo, scriveva davvero bene e, nell’istante in cui feci per leggere davvero quelle righe, la sua voce giunse alle mie orecchie. “Ho pensato di scrivere qualcosa sul D.N.A., mi sembrava l’argomento più semplice.
Annuii e rimasi in silenzio. Effettivamente, forse quello era l’unico argomento di cui conoscessi qualcosa.

Cercai l'argomento sul libro di testo e, prendendo un altro foglio, iniziai a scrivere qualche frase al riguardo.



In questa parte non succede nulla di così entusiasmante, però è stato dolce ad iniziare subito il compito, anche se mi fa dedurre che non vuole passare troppo tempo con lei e questa cosa per me è NO. Chiaro? Bene.




Che ore sono?” mi domandò, quasi come se mi avesse letto nel pensiero. “Quasi le sei” risposi, “però siamo a buon punto, magari possiamo fermarci anche domani dopo le lezioni e continuare.
Come vuoi” mormorò, stringendosi nelle spalle, per poi porgermi il foglio con ciò che aveva scritto lui.
Non appena lo vidi alzarsi, raccolsi le mie cose e lo seguii fuori dalla biblioteca.
Raggiungemmo l'uscita in perfetto silenzio, ormai non c'era più nessuno a scuola e sentire soltanto il suono dei nostri passi era snervante.
Non appena fummo fuori, lo salutai e lo vidi iniziare a percorrere la strada che solitamente seguivo io per raggiungere casa.
Aspetta” lo fermai, “dove abiti? Se vuoi posso darti un passaggio, sono in macchina.
Non fa nulla, vado a piedi” rispose semplicemente e, nell'istante in cui fece per riprendere a camminare, lo raggiunsi.
Oh andiamo, non mi costa nulla darti un passaggio” insistetti e, sebbene sbuffò, riuscii a convincerlo.
Mi seguì all'interno dell'abitacolo e, nell'istante in cui accesi il motore, disse: “comunque abito in Hester Street.
Davvero? Anche io!” ribattei, iniziando a guidare.
Da quel momento in poi, tornò a regnare il silenzio tra noi e non mi azzardai nemmeno ad accendere la radio per paura che potesse dargli fastidio. Non avevo ancora capito che tipo di ragazzo forse, non pensavo che fosse strano, solo un po' troppo taciturno e freddo.
Quando raggiunsi casa mia, rallentai. “Io abito qui” dissi, indicando la villetta alla mia sinistra, “tu?
Fermati qui.
Feci come mi aveva detto e lo guardai senza capire. “Se abiti più avanti, basta dirlo, non è un problema per me” mormorai.
Va bene qui” disse a denti stretti e non mi azzardai più ad insistere.
Come vuoi.





Va bene tutto, però potrebbe essere più socievole,eh che cavolo. Io voglio che questi due qui si piacciano e che inizi il tutto, non mi senti piangere? :(

Già li amo insieme, basta, sono perfetti. Si amano già dai hahah ok, la devo smettere di sparare cavolate.



 

Raggiunsi casa mia quasi dieci minuti dopo, non volevo che vedesse dove abitavo, non volevo che iniziasse a capire qualcosa di me. Non avevo nemmeno capito per quale assurda ragione fosse così insistente, ma forse ero io ad essere troppo chiuso.
Quando mi richiusi la porta alle spalle, notai che qualcosa era cambiato. Avevo quasi scordato ciò che mi aveva detto Dean qualche ora prima. Mi guardai attorno, notando come fosse diventato leggermente più accogliente quell'ambiente. Non che m'importasse, ma d'ora in poi avrei dovuto viverci e avevo già trascorso troppo tempo in una stanza vuota e priva di qualsiasi cosa che mi ricordasse casa.
Posai a terra lo zaino e, dopo aver acceso la televisione, mi lasciai cadere a peso morto sul divano.
Non seguii realmente ciò che stessero trasmettendo, a stento mi accorsi di esser caduto in un sonno profondo.

Jason! Jason, coraggio, vieni qui!” la voce allegra e dolce di mia madre giunse alle mie orecchie, smorzando la quiete di quella calda mattinata estiva. Sollevai il capo e le sorrisi, lasciando cadere a terra la macchinina con la quale stavo giocando. Le corsi incontro, facendo comparire un sorriso sulle mie labbra, ed aumentai il passo quando ci distanziarono pochi metri. Allargò le braccia, pronta per stringermi tra di esse in un altro caldo abbraccio.
Sai che giorno è oggi?” mi domandò e scossi il capo, facendola ridere. “Davvero non lo sai?”
No, non lo so” risposi, sorridendo appena. Sciolse quell'abbraccio, posando poi le mani sulle mie spalle, ma rimanendo comunque chinata. “È il tuo compleanno. Oggi compi sette anni, tesoro.”
Sorrisi e mi abbracciò di nuovo. “Ho una bella sorpresa per te!”
E qual è?”
Socchiuse le labbra, stava per dirmelo, ma la sua voce divenne improvvisamente ovattata e non riuscii a sentire la risposta.
Qual è la sorpresa? Mamma?” ripetei, aumentando il tono di voce.
Mamma?”
La chiamai nuovamente, ma, a poco a poco, vidi la sua immagine svanire e tutto tornò ad essere buio.




Concordo sul fatto che la parte di Jason è corta, però credo che per ora sia abbastanza, nel senso, credo sia giusto dare un po' di spazio a Ivy, tanto per capire bene che carattere ha, anche se non riesco ad inquadrarla alla perfezione e la cosa mi manda in palla, giuro.

Non mi ricordo nemmeno più csa ho scritto prima, rendiamoci conto come sto messa e sono così sfaticata che non mi va nemmeno di rileggere hahahah.

Comunque non puoi finirmi il capirolo così, ok? La devi smettere.
Non posso aspettare, no no.
Ma proprio no.

Sei cattiva, non si fanno queste cose, no no no e no.
Basta dire no, anche se è bello.

Ho perso nuovamente il filo del discorso, sono un po' distratta oggi hahaha.

Direi che è meglio se per oggi la finisco qui la recensione-.



Alla prossima!
Un bacio,
Gaia.


 

 

Recensore Junior
17/03/14, ore 15:57

Buondì,

Può essere che i sogni siano un modo per raccontarci il suo passato e portarci al motivo dell'omicidio? Oppure un lato nascosto della sua personalità? Su questo capitolo non ho molto da aggiungere, come sempre è scritto bene senza errori. Mi domandavo, farai sbucare qualcuno dal passato di Jason aka Justin?

Al prossimo capitolo C: