Recensioni per
Il Peccato
di Amantea

Questa storia ha ottenuto 223 recensioni.
Positive : 222
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Veterano
10/11/15, ore 20:45

sorella peccatrice che dire? sei sempre bravissima! questa ff è una meraviglia .... sicuramente non mi aspettavo un epilogo così in fretta ma comunque molto positivo per i nostri come pure per Alain ... io ti aspetto presto! 😘😘😘

Recensore Veterano
10/11/15, ore 20:25

Naufrago dolcemente in questo mare, e credo che Nazim Hikmet in epigrafe sia la cosa più bella che tu potessi scegliere per chiudere. Come sempre, tutto è lieve come un soffio di piuma, come polvere di stelle che cade dallo sfregarsi dei polpastrelli: poco a poco, con delicatezza, come sai fare tu.
Chiudere qui, quando il pericolo è scampato e la vita nuova comincia, è magnifico. Grazie tata, anche per quel tuo pensiero che mi scalda sempre quando mi raggiunge. Ti abbraccio forte.

Recensore Master
10/11/15, ore 20:21

Tutto è finito nel migliore dei modi per tutti: sono contenta! Anche il gigante buono Alain ha dovuto calmarsi per amore e iniziare una nuova vita; Oscar ha compreso appieno il messaggio del destino e ha deciso di vivere appieno la sua storia con André, con il beneplacito del generale per di più! E' bello vedere che tutti sono avviati alla felicità, con una nuova possibilità e la speranza sempre accanto. Grazie di averci regalato questa bella storia, a presto!

Recensore Master
10/11/15, ore 20:00

Ciao Amantea siamo finalmente arrivati alla fine con l'happy end, come piace a me, ma come tutte le cose che finiscono anche se blele mi dispiace abbandonarle. La tua storia mi ha coinvolto fin dal primo capitolo sallo strappo, alla proposta, alla freccia nera, che è rimasta impressa, credo, a ciascuna di noi, e mi ha rapito capitolo per capitolo perchè la scrittura è scorrevole e quindi piacevole da leggere.Che dire oltre a rinnovarti i complimenti pe ri ltuo modo di scrivere, che il vero peccato è fermarci qui.I semi ci sono bisogna aspettare che germoglino enoi saremo qui ad aspettare poi che tu raccolga i frutti e ce li presenti, abbiamo fiducia i nte. Un abbraccio fortissimo dalla tua peccatrice medusa.

Recensore Veterano
10/11/15, ore 19:26

Bella la conclusione, molto positiva per entrambe le coppie!!! Grazie per i ringraziamenti cara e alla prossima!!! Un abbraccio!!!

Recensore Master
10/11/15, ore 18:57

Hai creato una bella conlusione felice, ma aperta...che potrebbe anche portare oltre, se tu ne sentissi il bisogno.
Grazie per la storia, a presto.

Recensore Master
10/11/15, ore 18:30

Carissima carissima Amantea, questa tua fic è stata splendida e densa di emozioni nonché colpi di scena ..che bello questo finale :di luce! Ho gioito perché questa volta non sono morti, ma vanno verso un futuro luminoso ..non detto. .ma possiamo immaginarlo come vogliamo no?? Sono stata felice quando l hai rimessa sul sito. .certo non deve essere stato un bel periodo per te..ma ricordati che per noi conti tanto(mi scuso per le mie recensioni ..io mi difenisco più una ragazza pon pon:una 43che vi incoraggia! !!) beh esistono, oltre che quelle di sangue, anche le sorelle di fandom ovviamente peccatrici!! Spero che, dopo il meritato riposo, ci delizierai ancora con i tuoi 'frecciosi'capolavori!!! Baci Tiziana

Recensore Veterano
10/11/15, ore 09:23

Bene beneeee attendo con ansia il seguito e sarà una estenuante attesa perchè la storia è molto bellaaaaaaa

Recensore Master
01/11/15, ore 16:30

Sorella peccatrice, PRESENTE!!!!
Quand'è che ci si può fregiare di essere un "buon comandante"? Quand'è che si onora appieno un ruolo che, nel caso di Oscar, si ricopre da una vita? Bouille è convinto che l'importanza del ruolo comporti in primis fedeltà alla corona, passando su tutti e tutto. Oscar la conosciamo, odia i soprusi, ha una visione più ampia e " moderna" e allo stesso tempo è cosciente della fatica fatta per ottenere la  fiducia dei suoi soldati. 
Ma quel tuono, che tu magistralmente hai paragonato al momento dell'arresto di La Salle, arriva ed è fragoroso. Ed è Alain, investito del ruolo di capo,che deve informarsi, risolvere, rivendicare e vista dalla sua parte Oscar non può che essere l'unica colpevole nonostante l'incredulità dell'eventualità . 
Un comandante che vende i suoi uomini. L'accusa più infamante. 
Come convincere un  Alain furioso? Con lui le parole non servirebbero. E duello sia. Rispetto alla trama originale naturalmente ciò che cambia (parzialmente) è il ruolo di André: in entrambi spettatore impotente del pericolo che corre Oscar, nell'anime gli viene inflitta la delusione di sentir ribadire, alla provocazione di un possibile futuro tra lui e diane, di come lui sia libero di fare ciò che vuole ( come no!) , nel caso attuale viene fermato dallo sguardo di Oscar che gli intima di non trattenerla. Pensandoci bene è vera la definizione sulla somiglianza di Alain con Oscar nella testardaggine e caparbietà, ma come sai non mi piace metterli in relazione, quindi non mi addentro neanche in un discorso del genere.
 L'esito del duello è quello conosciuto. Ma forse è André che ne esce ferito. "L'ostacolo blu" è davvero ingombrante. Restare al proprio posto significa non potersi sostituire a Lei nel duello o non aver l'autorevolezza per poter fermare il duello stesso. Essere "l'unico uomo che deve chiedere il permesso per correre in difesa della sua donna" deve essere qualcosa che sta lacerando dentro il nostro bel Grandier. 
Unica consolazione è andar subito da lei e aprire con confidenza quella porta che divide i loro mondi, per prendersi cura di lei.
"Non sarà così per sempre" ... Ecco, a questo punto vorrei farti quella domanda che da un po' covo dentro riguardo a questa storia e che tu già conosci in realtà, ma la posticipo al dopo saint Antonie.
La tua continua ad essere una Oscar gagliarda. L'adoro. 
Chiara, diretta e concisa con il generale bouille cerca di portare il risultato a casa .... Finale sorprendente. Cosa deve riferire di tanto urgente cherie ad Alain riguardo diane?
Che si è innamorata della persona sbagliata? Che il matrimonio è saltato per i motivi che già conosciamo? Riusciranno stavolta a salvarla?
Per i nostri meravigliosi protagonisti Saint Antoine è alle porte. Sono curiosa di conoscere la tua interpretazione di questo momento che vivranno da coppia. Ma il conte? Se lo becca anche qui quel grido disperato che squarcia la realtà del cuore di Oscar? 
Sempre più brava. Grande Luciana. Un abbraccio grande. 

Recensore Junior
31/10/15, ore 16:10

apitolo carico di elettricità, come il cielo che sovrasta gli avvenimenti all'interno della caserma. Una resa dei conti che si attendeva da tempo, partite a scacchi con pezzi già posizionati e giocatori a fronteggiarsi al tavolo della vita.
Il generale supremo, intenzionato a mettere da parte un personaggio tanto valido quanto scomodo. La necessità di dimostrare una volta di più il proprio valore e le proprie capacità. Essere una donna soldato all'interno dei cancelli dorati di una Reggia è un conto, cercare di comandare la guardia di una città che si sta pericolosamente riscaldando è un'altra faccenda. Hai giocato a fare il bel soldatino, colonnello Oscar? Te lo si è concesso, ma può bastare....è questo che passa nello sguardo aguzzo di Bouillè vero?
Ma la partita più importante è quella con Alain ed è quella che metterà in chiaro molte cose. Da una parte il comandante che deve dimostrare di averne merito a prescindere dal sesso, dall'altra il soldato più in gamba, il capo indiscusso della brigata, il difensore dei commilitoni contro le ingiustizie della vita. Non c'è bisogno di parole, servono i fatti.
Ognuno dei due conosce l'avversario, sa dove può spingersi. Alain è indomito e forte e lei deve ammansirlo regolando con intelligenza le redini, muovendosi uomo più di un uomo in decisione e donna più di ogni altra donna, in acume e perspicacia. Una resa narrativa efficacissima, emozionante, molto più che nelle inquadrature dell'anime, che pure sono intense, ma non così come tu hai saputo descrivere....
Oscar in tutto il suo spessore, il suo essere delicata e fiera. Dolce col suo uomo, che riacquista il proprio ruolo dopo esserne stato messo da parte dalle circostanze, fiera nella sua posizione, ancora una volta costretta a guadagnarsi fiducia. 
E splendido, sempre immenso Andrè. L'uomo che sa quando deve mettersi da parte e quando riprendere il suo posto, l'uomo che non ha bisogno di spiegazioni e scuse, l'uomo che usa poche, sapienti parole e compie gesti decisi, anche se sofferti...
Clonami quest'uomo sister, stramazzo al suolo ogni volta che me lo descrivi, e non sono esattamente una giovincella nel verde prato!
Sempre più peccatrice, sempre più coinvolta e sempre più entusiasta. A te tutto il merito e tutto l'affetto che posso....
Un bacio immenso!


,
 

Recensore Master
31/10/15, ore 12:11

Anzitutti complimenti: questo what if è stupendo! A parte la storia d'amore, sei brava a narrare qualcosa che non si diparte mai dall'anime, ma sempre con l'originale si intreccia e si sfiora, portando colori nuovi e luci e suoni e pensieri... quasi quasi verrebbe da dire che Dezaki ha buttato giù un canovaccio :P

Sei sempre molto raffinata, nel racconto dei pensieri e delle emozioni e nelle descrizioni delle persone.
Mi piace molto questa: "l'effetto di un clavicembalo rotto che emette un'unica nota, sempre uguale a se stessa."
Ci descrivi in modo efficacissimo un uomo "di un solo libro", che ha solo una verità e un solo punto di vista, un uomo limitato - nel capitolo prima parlavi proprio di altri punti di vista / idee che chiedevano con prepotenza di essere protagonisti. Spaventose queste voci per il Generale, affascinanti e sicuramente convincenti per André, e ci narravi d una Oscar disposta, quanto meno, a prenderle in considerazione.

Bello anche Gérard, "solo un ragazzino" per lei, e pure già padre: Gérard ha una famiglia a cui provvedere, delle responsabilità e, sia pure in modo limitato dal reddito, è padrone di qualcosa (non abbastanza, altrimenti non sarebbe in un guaio).
Lei, che è grande, (non solo si sente grande, lo è proprio ed ha un ruolo di responsabilità), non è un genitore (non è obbligatorio, mi pare), ma è comunque responsabile del suo compagno, tanto quanto lui lo è di lei - indipendentemente dall'aspetto legale della cosa non è una donna sola oramai.
Eppure, nel capitolo prima, ci hai mostrato che in questi campi non è libera: non può provvedere a nulla per chi le sta a cuore, ha esigenze, desideri, ma non ha voce in capitolo... è stata costretta a chiedere a suo padre di prendere in considerazione un modo per tutelare il futuro di André, che, alla fin fine, se non fossero diventati amanti, sarebbe stato, comunque, tutta la sua famiglia.

Però è libera di poter dire la sua nel suo lavoro. ma anche lì, non è davvero libera.

"Sono l'unico uomo che deve chiedere il permesso per correre in difesa della sua donna" - non è libero nemmeno André, non lo è dal punto di vista sociale economico e politico, ma in questo momento, la libertà che interessa a lui è solo quella di poter "difendere".

Alain pure lui, ha i suoi pregiudizi, stavolta legati al suo passato, e manca di autocontrollo - il limte di non avere il limite.

Di davvero libero, qui non c'è nessuno.


Bella l'immagine di Alain che sembra divenatere un animale, che solleva (solleverà anche Cherie, dopo, ma sarà una "prova di forza" completamente diversa), che grugnisce, che è brutale, senza un freno una volta che parte l'istinto, che può scrollarsi di dosso un uomo, gonfiare il petto, inarcare la schiena... è come se ci facessi vedere che tra tutte queste persone in fondo composte in cui se c'è qualcosa che ribolle, ribolle nel nucleo, ma mai in superficie, lui sia il solo che sappia davvero "esplodere" (anche nel dolore, il suo ha connotati, nell'anime, devastanti, ma solo per lui - qui sono curiosa... Chérie sa qualcosa, ci potranno essere variazioni?).

La nota sulla preoccupazione di André, che lei, cioè non è mai stata abituata davvero a fronteggiare la forza di un uomo, mi convince che, almeno in questo universo, lui l'abbia sempre "allenata" nei loro scontri, ma mai davvero "sfidata" con l'intento di vincere. Non l'ha mai odiata insomma e non ha mai avuto bisogno di dimostrarle qualcosa

Ma il duello è una prova di forza soprattutto caratteriale: lei non era tenuta ad accettare, lui avrebbe potuto non dire di essere stato ferito. E' stato solo un modo per mostrare il proprio carattere l'uno all'altro: lei che non indietreggia davanti una responsabilità e non si nasconderebbe dietro un ruolo (piuttosto vivrebbe quel ruolo come una responsabilità di cui essere "degni") e lui che non bara.

André in questo non c'entra - avesse anche avuto il potere forse, dico forse non li avrebbe fermati.

La scena lo conosco - nell'anime è stupenda e tu l'hai resa molto bene. Brava davvero!


(Recensione modificata il 31/10/2015 - 12:20 pm)

Recensore Veterano
31/10/15, ore 08:05

Pupissima, letto di corsa ma proprio per questo ti dico che è eccellente: veloce, preciso, compiuto in suggestioni e psicologia, con il consueto mescolarsi di cose che accaddero davvero e what if. Il momento del duello è stato il mio preferito, con Oscar che fronteggia il suo primo degno avversario, l'unico per cui in vita sua ha temuto di perdere, solo per difendere il suo onore di comandante, anche se c'è già stata parecchia occasione per Alain di capire che non poteva essere stata lei. Ma non importa chi sia stato, questo passaggio del duello era indispensabile per confermare la forza maschile di Oscar, che finora, come ti dicevo altrove, è stata molto diluita nel suo scoprirsi donna e innamorata. Da vera amante di Jung, io queste cose le adoro, lo sai.
Abbrazzu!

Recensore Veterano
31/10/15, ore 01:57

Ciao Luciana! Uno dei momenti topici dell'anime! E tu lo hai ripreso benissimo. La tua sensibilità ci regala sempre nuovi spunti e visioni. Attendo con piacere il prossimo capitolo!!

Recensore Master
29/10/15, ore 21:08

Ci hai fatto rivedere la mitica puntata del duello con Alain con la tua sensibilità e bravura descrittiva. E' bello mostrarci la lealtà di Oscar verso i suoi soldati...lei non venderebbe mai i suoi soldati. Mi piace come riesci a mostrarci la sua anima e le emozioni che la modulano....Sempre bravissima! Attendo di leggere il prossimo capitolo...ci hai lasciati col fiato sospeso!!!!!
Un bacio....
Sandra

Recensore Master
29/10/15, ore 20:58

Mia cara, fatti dire che con questo capitolo mi hai colpito al cuore: sarà anche perché questo duello tra Oscar e Alain con André impotente spettatore mi ha sempre emozionato, sia nell'anime che nel manga (avevo sei o sette anni e rimasi sconvolta da quel bacio rubato a fine scontro, con l'intervento drammatico di André), ma sicuramente la causa di tutto ciò è il tuo modo di portarci nella storia, di farci entrare dentro di loro tra malinconia e senso di ineluttabilità. Non so se è un'impressione, ma ho notato che il tuo modo di scrivere è cambiato rispetto ai primo capitoli: sempre raffinata, sempre splendidamente descrittiva e poetica, ma meno lirica, più sintetica...forse perché la Storia incalza e la realtà si fa più dura. E questo cambiamento secondo me è un ulteriore punto di forza del Peccato. Riguardo alla trama in particolare, sicuramente la presenza di Chèrie e il consolidato legame tra Oscar e André tolgono quel vago alone di sensualità che poteva esserci nel duello, anche se ho avvertito comunque (deformazione!) intensità e sentimento da parte di Alain, ovviamente non in ''quel senso". Ho adorato ogni tua modifica e ogni tua "aggiunta", in particolare il momento in cui André e Oscar si ritrovaano nell'ufficio... un momento dolce-amaro come la costatazione di lui: "Sono l'unico uomo che deve chiedere il permesso per correre in difesa della sua donna". Quanta verità in questa frase!! Ma ce ne sarebbero tante altre da citare, niente è a caso in questo racconto. Brava cara...io una volta ti vorrei leggere in un originale, secondo me faresti faville. Un bacio