Recensioni per
Il Peccato
di Amantea
Gli eventi incalzano, si comincia a respirare aria di rivoluzione e i tuoi personaggi sono ben calati in questa atmosfera, peraltro molto fedele all'anime. |
Finalmente sono riuscita a leggerlo. |
Ciao Luciana, |
Ciao cara luciana. |
La mia vecchia recensione.... la prima. Bello Amantea... è l'ennesima rivisitazione dello strappo, ma quanta eleganza, quanta sensibilità nelle tue pagine! Delicato, struggente, ma non strappalacrime: come al solito la tua introspezione è profonda e avvincente, i cenni all'ambientazione puntuali e non avulsi dal contesto e il capitolo, seppur incentrato su un episodio arcinoto, si legge col cuore in gola. Ne sto leggendo mille in questo periodo, ma non posso non seguire qualcosa di tuo: grazie di non averci abbandonato! Un bacio e a presto... molto presto forse! |
"Tadaaaaaaaaaaa.. Eccomi mia cara, recensione notturna/quasi albeggiante..... Con piacere mi avvio a seguirti in questa storia della quale mi hanno parlato, incuriosendomi e io mi lascio sempre conquistare dai suggerimenti, soprattutto quando provengono da persone care (Maddy, tanto per capirci). Ma andiamo al dunque. Le scelte coraggiose sono quelle che devono essere apprezzate e incitate perché cambiare frasi che nell'immaginario di noi tutte sono ben impresse, è sicuramente, almeno per me, una scelta coraggiosa. Perché tutte noi sappiamo a memoria cosa disse André sulla soglia della stanza di Oscar, andandosene via, ma l'aver dato una nuova versione non cambia la drammaticità del momento. In quel "vedo solo te e penso solo a te" c'è tutto il suo dolore e la sua frustrazione repressi negli anni...mi permetto di aggiungere "voglio solo te". Leggendo la nota finale mi è venuta una curiosità: ma è la traduzione dall'originale o una tua rielaborazione della storica frase? Comunque sia, bella e molto d'impatto. Mi è piaciuta anche l'attenzione che hai posto su altri aspetti del dopo strappo: gli occhi di Oscar, che dopo aver pianto tanto fanno male, e quel gelo che non è solo la percezione del freddo...è il gelo dell'anima, della sorpresa mista al dolore..il fatto di non aver trovato neanche la forza di alzarsi per cambiarsi e quindi la mattina il segno evidente di quel gesto disperato e ancora su di Lei...e ora quella camicia deve sparire, per non dar modo a nessuno di sapere. Bello e sofferto anche il suo riconoscere ad André di essere l'unico in grado di abbattere la corazza di cui si riveste e il considerare bollente quello che per gli altri è ghiaccio. il suo cuore imprigionato tra i rovi é uno splendido omaggio alla sigla storica di LO. Per quanto riguarda André...c'è veramente poco da dire. Fa male leggere di questo suo momento. Fa male saperlo così disperato e pentito. Ma tanta doveva esser stata la paura di perderla. Sull'assonanza dell'amore fra FErsen e André, mia cara, sfondi una porta aperta... E anche io come te penso che in realtà entrambi fossero luce ed ombra l'uno dell'altra. André era il faro di Oscar e quella frase che Lei pronuncia alla sua morte "perché mi hai lasciato sola?" Ne è la prova....e io piango puntualmente tutte le mie lacrime. Che dire di più? Brava, bella prova...al più presto cercherò di mettermi al passo. |
Un felice ritorno in un capitolo strutturato, ben modellato e superbo....a presto. |
Triste e ben resa la parte della lettera, del mancato amore del generale, delle incomprensioni tra loro...durissima per noi, tristemente usuale all'epoca. |
ciao, |
André e Oscar sono sempre più uniti ed affiatati, in privato come in caserma; anche Girodel lo ha compreso! |
Ben ritrovata é un piacere poter leggere di nuovo la tua storia. Ricordati che noi non scappiamo, non hai nessun obbligo contrattuale e quindi prenditi tutto il tempo che ti serve. |
Innanzitutto bentornata, felicissima di ritrovare questa ff che mi era mancata. Mi piace molto questo capitolo... Torna il pensiero alla vasca da bagno di "Ricordati di me", solo che quel mastino di nonna ha fatto la guardia, a volte un po' di laudano anche a lei non farebbe male. Mi piace quando i protagonisti sono impegnati in azioni militari e questa puntata dell'anime mi piacque particolarmente... Ricordo Alain che "smontava" Andrè sulle sue pene sentimentali salvo poi comprendere che l'amico fosse irrecuperabile con la scena in riva al fiume dove tutti rimasero coinvolti in un'esplosione. Fu un dolce risveglio. Vai avanti sempre spedita col tuo stile maturo e denso di sensazioni. Brava e a presto. |
Come sono contenta del tuo ritorno! Sai, probabilmente è solo un'impressione legata all'emozione, ma qui nonostante tutto percepisco qualcosa di diverso rispetto gli altri capitoli... quasi una maggiore tua serenità nel narrare la storia, anche nell'affrontare i temi più spinosi, che sia l'incombente cecità di André, i pericoli legati alla vicenda di Andelos, o la lettera paterna con il turbamento che ne consegue. Riesci ad affrontare tutto con leggerezza, minor drammaticità... forse perché parti da un presupposto che tutto illumina, tutto rasserena, quello dell'amore ormai stabilizzato: si amano consapevolmente questi due giovani e a loro (e a noi)basta questo... al diavolo tutto il resto! Che poi, tutto il resto è uno stile elegante e raffinato, una prosa qui meno malinconica ma più dolce e fatta anche di piccoli momenti di tenerezza; ed è anche la trama conosciuta, come al solito arricchita dal tuo racconto e di colpo stravolta magistralmente con quell'inaspettato finale... che, ti dirò, paradossalmente mi accende la speranza su quel 13 luglio, su un epilogo diverso. Un bacio cara... a presto allora! |
Cara Amantea, come sai "rielaborare" tu scene e situazioni dell'anime non ci riesce nessuno..ma con l' "aggiunta" della consapevolezza da parte di Oscar del legame tra lei e Andrè...e con i successivi sviluppi, ahhaah..Sicuramente, ci lascerai con un finale dolce e grandioso, pieno di speranze per il futuro..Sono contentissima del tuo ritorno, baci baci! |
Eccomi Amantea! Non potevo di certo perdermi questo tuo capitolo, questo tuo attesissimo aggiornamento, tanto più che non ci speravo più che arrivasse! Come sono dolci i tuoi piccioncini, in quel salone, quella sera... e poi Nanny! Sono morta dal ridere leggendo la tua descrizione. La nonnina che si mette a origliare a tutte le porte, nemmeno fosse una damina pettegola di Versailles, stupenda, e come sempre prontissima a sostenere i suoi due "bambini", l'unica porta sulla quale non si mette a origliare è quella di Oscar, quando di notte il nostro Andrè non è nella propria camera... o viceversa, s'intende. Mi è piaciuto tantissimi questo Girodelle particolarmente maturo e responsabile, che rinuncia al suo desiderio di avere Oscar come moglie per lasciarle vivere la felicità che ha intuito nettamente dietro i suoi occhi tutte le volte che le parlava. In alcune storie lo fanno sembrare un mostro, che vuole sposare Oscar a tutti i costi, che ci riesce e che poi fa pedinare, picchia, rischia di ammazzare ecc... Andrè, folle dalla gelosia, ma per me non è proprio quello il personaggio originale. E poi Nanny che disapprova il loro matrimonio perché "non ti toccherebbe nemmeno con un dito" e perché "ha i capelli più lunghi dei tuoi", mi ha fatto ridere, e ricordare le battute che girano su di lui sul nostro gruppo, della serie "Usa garnier" |