Recensioni per
Darkness of Desire - Due teli di plastica
di Marlenae

Questa storia ha ottenuto 235 recensioni.
Positive : 235
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
05/11/17, ore 22:01
Cap. 32:

Mi sono presa qualche capitolo di pausa per capire quale direzione sta prendendo la storia e mi sembra che tutto stia andando talmente veloce e senza nessuno alla guida. Ora è cambiata la prospettiva e viene fatta luce in alcuni angoli dimenticati, continuando a lasciare lunghe ombre su ciò che è stato illuminato prima. Più che aggiungere pezzi al puzzle, sembra di costruire una sezione alla volta e smontare quella precedente.

Mi chiedo quanto sia sottile il confine tra emulazione e ossessione per Clarke.
Lexa continua ad essere un bel punto interrogativo a cui non riesco a dare connotazioni negative, mentre Anya mi sta sorprendendo, nei suoi silenzi pare avere più controllo di quanto pensavo.

E' sempre una bella sorpresa leggerti. Sono molto curiosa di sapere come continuerà :)

Recensore Junior
05/11/17, ore 18:22
Cap. 32:

Il fascino ambiguo del torbido e la naturale inclinazione dell'uomo a farne parte sono argomenti che ho sempre apprezzato e che ho sempre considerato la reale chiave e fine ultimo dell'esistenza, al punto da far apparire la stessa tematica in numerosi lavori sui miei studi universitari, liceali. Da che ne ho memoria.
Il narcisismo, l'egotismo, sono disturbi dell'uomo e sono l'MDMA legalizzato con cui tutti possiamo intossicarci.

Perché dico questo? Perché Clarke ha tentato in tutti i modi di corrompere Finn, di provare sulla pelle non solo amore ed impazienza ma una sensazione di completamento che purtroppo era prerogativa della sua metà malata.
Ha dunque deciso, insoddisfatta, di provare quello che tutti loro (Anya, Bellamy, Lexa) provano. Sembra un circolo vizioso nel quale cadere e basta, prima o poi. E quando i loro sguardi si sono nuovamente incatenati, a me è mancato un battito.

A me è mancata proprio la solidità esistenziale, ad essere sincera.
Sono di nuovo sbattuta contro il muro, decidiamo cosa farne di me nel prossimo capitolo. Lo attendo con la trepidazione di chi è affascinato dal torbido.
Un bacio,
io.

Recensore Junior
05/11/17, ore 00:55
Cap. 31:

Capitolo dopo capitolo sto..assimilando lo stato d'animo di Clarke..la sua angoscia..l'inquietudine..la voglia di sapere e la paura di sapere…
L'ultimo brano ha reso quella parte del confronto-scontro tra Lexa e Clarke infinitamente triste :'(

Recensore Master
04/11/17, ore 20:02
Cap. 32:

Povero finn.. e un povero cieco, ho odiato Anya perché non capisco cosa voglia ancora da lei.. Clarke si dimostra ancora debole cede alla droga per percepire per vedere lexa come non è.. la canzone mi lascia un po’ spiazzata non so se voglio crederci come Clarke che possa davvero parlare di lei o credere ad una coincidenza.. questa storia ti rapisce e quando meno te lo aspetti ti da il colpo di grazia.. non voglio illudermi che lexa abbia un cuore.. ps quando stai arrivando alla fine non è che potresti avvisare?sono debole di cuore 😂 a presto

Recensore Junior
02/11/17, ore 14:15
Cap. 31:

Leggo il capitolo in un unico sorso, dall’inizio alla fine, senza pause, sempre. Dopo, a volte ho l’impressione di sentirmi esattamente come Lexa e Clarke, attonita, travolta da una musica tempestosa ma terrorizzata dalla possibilità di essere assordata dall’assenza di suono.
Mi scuoto mettendo insieme frammenti di pensiero. Inizio con il meccanismo d’azione della cocaina sul nucleo accumbens, lo stesso delle patatine che accompagnano l’aperitivo, mi perdo fra connessioni sinaptiche e molecole. Poi capitombolo dritta sul quadro riproposto da Clarke, che vede i protagonisti come in preda ad una forma di sindrome di Stendhal inversa, personaggi di un tableau vivant sopraffatti dalla disperazione, dallo stupore. Non saprei definire l’intrusione di Raven, il suo rompere scene e schemi, buttando all’aria l’aria (mi scuso per il gioco di parole) che cominciava a sapere troppo del viscido della Levis.
Vorrei smettere di essere egoista e ammettere che Finn è “ciò” di cui ha bisogno Clarke, che ci ho pensato, che l’ho immaginato, che me l’aspettavo. Ma non riesco a non pensare che forse la risposta per Lexa e Clarke sia proprio in quella dolorosa emozione, in quell’essere trafitte e continuare a vivere per altre mille vite, che potrebbero finire da qui ad un istante.
Probabilmente è proprio il loro svelarsi pezzo dopo pezzo ad aumentare la forza delle emozioni e a richiedere una chiave di lettura diversa, più avanzata, se così si può dire. Credo di averlo compreso con un’intuizione, quasi casuale. Ieri sera ho fatto alcune trascrizioni utilizzando una scrittura che mi costringe, fortunatamente, ad usare ancora e solo la penna. Nell’alfabeto arabo le lettere vengono scritte in tre modi diversi, a seconda che siano collocate ad inizio, fine o in mezzo alla parola. Così, ripensando ad alcuni momenti, come all’ultimo incontro di questo capitolo fra Lexa e Clarke, la mia personale chiave di lettura sta nel collocarle in un certo posto, negli scenari e nelle emozioni e sensazioni che ne scaturiscono, facendo assumere loro un aspetto diverso.
Penso alla scelta di Clarke, alle scelte di Lexa, di tutti, osservo i teli a distanza senza riuscire a distinguerne la consistenza, ho la sensazione di avere avuto tutto sotto controllo, tranne che per quel solito diretto che mi ha lasciata con lo zigomo sanguinante, per cui mi ritrovo immobile, mentre il liquido rosso scorre ad accarezzare la guancia.

Recensore Master
02/11/17, ore 12:45
Cap. 31:

Finn non può bastare, e un ragazzo troppo puro e genuino per lei.. l’unica che può capire e raven, anche lei sta provando un dolore simile.. come sempre traspare questo senso di angoscia e impotenza, ha preso consapevolezza di aver vissuto un sentimento fittizio creando in immagine di lexa non vera.. non si arrende vuole farsi ancora del male e così sarà finché non smette di vederla secondo me..mi preoccupa il suo pensiero di essere pazza visto il trascorso di suo padre.. sono curiosa di leggere un eventuale reazione di lexa anche se credo sia impossibile.. complimenti come sempre per le sensazioni che lasciano i tuoi capitoli.. non se provare più pena per Clarke o lexa.. a presto

Recensore Junior
02/11/17, ore 10:52
Cap. 31:

Non aveva senso continuare a nascondersi dietro lo scheletro di qualcun altro. Sono tornata. Meno forte di prima.

Il tuo racconto riesce sempre a toccare corde che vorrei solamente stringere attorno al mio collo, è un sapore amaro che diventa dolce solo quando gratta il fondo, solo quando le unghie si spezzano. Solo quando comincia a fare male.
Ancora una volta ho creduto di poter essere la scelta di chi avevo scelto.
E quando quel filo si spezza, restiamo da soli. Clarke è da sola, sola tra le braccia di Lexa che soccombe per tenere assieme brandelli, gli stessi che ha accuratamente sminuzzato. Boia. 
Finn è quel sostituto di cui Clarke ha bisogno per affogare il dolore, come lo era stato Bellamy prima. E sempre per lo stesso motivo. Finn è però equilibrio, e mi ritrovo dunque a desiderare ad ogni capitolo la sua comparsa. 
Questa è una Clexa AU, allora perché desidero che le due non si incontrino più? Lexa ha troppo di me, dei miei ricordi e della mia percezione. E quindi cerco di sbatterla via. Così come cerco, delle volte, di sbattermi via da questa storia. Ma ritorno sempre affamata ad ogni aggiornamento.
Immedesimarsi non è mai stato così doloroso. Cordoglio.
Attendo con impazienza un aggiornamento.
Un bacio,
io.





Recensore Master
02/11/17, ore 10:24
Cap. 31:

La tua storia è sempre intricatissima. Clarke sembrava essersi riassestata, ma l'hai distrutta di nuovo. Del resto chi non si sarebbe distrutto davanti a quella scena terrificante? Ora si è imposta di riviverla, e poi di trovare il coraggio di affrontare Lexa.
Onestamente mi sento distrutta anche io come lei, tutti i momenti che hanno vissuto assieme non sono certa che fossero veri o dettati dalla coca, e la cosa mi distrugge le speranze. La tua Lexa tira fuori tutto il peggio di sé, e per quanto la si possa amare, riesce a far uscire il bisogno di odiarla per tenere insieme i pezzi di chi la circonda. Non so se sia meglio ignorare la sua vera natura o conoscerla, a dire il vero non credo di sapere ancora quale sia la vera Lexa, e forse nemmeno Clarke lo ha capito.
Credo non mi resti altro che attendere per scoprire cosa accadrà ancora, perciò aspetto il seguito stando in bilico a metà tra l'amore e l'odio che pare siano finemente divisi da una sottile striscia bianca.
Alla prossima, un abbraccio
Pai

Recensore Junior
01/11/17, ore 20:02
Cap. 30:

Mi hai tolto e ridato speranza in questo capitolo…la speranza che Lexa ci tenga davvero a Clarke e l'abbia allontanata solo per proteggerla da sé stessa e dal suo mondo…me l'hai fatta togliere da Lexa con le sue parole a Clarke sulla porta di casa..me l'hai fatta ridare da Clarke, sul finale, con la sua analisi di quei..dettagli che fanno la differenza…

Recensore Master
30/10/17, ore 14:58
Cap. 30:

credo a questo punto che lexa sia davvero quella che ha sempre mostrato, niente di più siamo noi come clarke che cercava un lato migliore, perchè nasce dal essere uomo la concezione di avere un lato buono puro di luce, e ci sforziamo di cercare e inventarlo quando non c'è, così in questo caso (parere mio) ora credo davvero clarke abbia toccato il fondo, realizzando la sua solitudine, il suo dolore per aver amato a suo modo un essere come lexa.. grazie come sempre per i capitoli bellissimi che ci regali.. ora davvero credo che a clarke non rimanga più nulla a polaris.. sono curiosa di sapere come andrai avanti.. a presto

Recensore Veterano
30/10/17, ore 14:42
Cap. 30:

Ciao! Leggere questo capitolo è stato doloroso... non posso credere che per Lexa Clarke sia stata un capriccio, un gioco... e non posso credere che quello che hanno vissuto fosse solo sesso... io negli occhi di Lexa ho visto amore mentre leggevo... e ho visto un disperato bisogno di essere salvata da se stessa... In questa storia come in The 100 non riesce a piacermi nessuno, odio tutti i personaggi tranne Lexa e Clarke che sono succubi di un mondo violento e insensato. Attendo con ansia di leggere il seguito.

Recensore Junior
30/10/17, ore 10:32
Cap. 30:

Le funzioni vitali di Clarke sono sparite, sostituite dal dolore. E’ completamente diverso dal fare male, dal dolere. E’ totalizzante, è trovarsi davanti a qualcosa di immensamente tragico, immutabile, inaccettabile. Per un’assurda contraddizione in termini, se in quel momento si venisse feriti, il sangue farebbe fatica ad uscire, come se il sistema circolatorio intendesse scioperare per autodifesa e insieme ad esso anche i nocicettori. Una paralisi del dolore fisico che lascia spazio a quello che si espande fino a dove non ci è concesso vedere. Nel tentativo di arrestare l’invasione che rischia di portare all’annientamento, Clarke si aggrappa ad una intuizione, che rende Lexa “vittima” della ragnatela di Anya e Bleahmy. Ma è un tessuto nel quale ordito e trama non si intrecciano, si passano unicamente accanto. Così sopraggiunge l’affondare, quello della lama di Lexa, quello dell’andare a fondo di Clarke. La ferita si allarga a vista d’occhio. In Clarke affiora la consapevolezza di essere stata un adesivo, su un quadro già dipinto e firmato. Un adesivo che se staccato rovina la pittura, lascia un segno sulla tela. Insieme alla convinzione che Clarke non si sia sbagliata del tutto riguardo a Lexa, in questo modo, in questo momento, riesco ad avere una visione che, negli eventi in cui sono coinvolte singolarmente le due donne, ci sia comunque la presenza nei pensieri dell’altra. Tra le varie emozioni e sensazioni in continuo contrasto, mi è chiaro che non sono capace di odiare Lexa. E’ se stessa, lo è stata fin dall’inizio, in tutte le sfumature, in tutti gli inferni, in tutto ciò che non ha detto e non ha mostrato finora. Non so se quello con Clarke sia un gioco al massacro consapevole che Lexa non è riuscita ad impedire perché “bisognosa” dell’altra donna. Percepisco qualcosa, ma non voglio definirlo, perché come ho ripetuto spesso, non ci sono limiti e confini delineati, in questo scenario, nei suoi attori, in queste due donne.
Ancora una volta, mi è chiara l’avversione totale che provo per Bleahmy, come accaduto per quanto visto sullo schermo, nella serie televisiva, fin dalla sua apparizione. La perversione del “buono”, della bontà. Un presuntuoso assertore del proprio essere, qualcuno?, qualcosa?, l’eroe incompreso sullo schermo, la “vittima” qui. Rimane là dove può giocare questo ruolo. Vicino ad Octavia, nell’ordinarietà, non è nulla, vicino a Lexa e Anya, nel suo essere vittima, il bravo ragazzo soverchiato dagli eventi, ha quella straordinarietà che quasi gli dà importanza. E in tutto questo riesce ad ottenere oltremodo qualcosa, a strappare e conquistarsi il proprio angolo di piacere personale. Sono impietosa, me ne rendo conto.
Per riprendere possesso delle sue funzioni vitali, Clarke deve espellere il dolore. Spesso si dice che si debba ricorrere a gesti “catartici”, urlare, prendere a pugni qualcosa, spaccare, distruggere. E’ quello che tenta di fare inizialmente Clarke. Ciò che prova alla fine non è dovuto al contrasto di attrazione e repulsione, ma al rendersi conto che la via d’uscita, la fine del tormento, non è nella scelta tra il fuggire via o il perdersi definitivamente. Non vado oltre, perché ci sono dei pensieri e delle considerazioni che devono prendere ancora forma, su Clarke e ancora su Lexa. Stanno scendendo piano, le scale, forse ancora più su, da un n-esimo piano.
I teli sono due contenitori di mercurio liquido che stilla a gocce che reclamano solidità.

Recensore Junior
29/10/17, ore 19:06
Cap. 29:

Se l'intenzione era quella di spiazzare il lettore, personalmente ci sei riuscita…dall'inizio alla fine, con ogni situazione raccontata da questo capitolo. E come se non bastasse l'impatto della narrazione, i primi due brani amplificano le emozioni dei passaggi che accompagnano..mi hanno trasmesso tristezza, malinconia…Mad World in particolare ha reso perfettamente tutta la disperazione di Lexa e contemporaneamente la sensazione di Clarke di essere sull'orlo di un dirupo…
Se ho ben capito, Lexa è..scesa a compromessi pur di essere la protagonista dello spot. Nonostante la lettura di Clarke di quanto accaduto, io ho la sensazione Lexa non l'abbia fatto per trarne profitto ma per consentire a Clarke di realizzare quanto aveva immaginato, così come l'aveva immaginato..nel suo contorto modo di agire e pensare, si è "sacrificata" per Clarke, non per un tornaconto personale. E solo questo secondo passaggio, la scoperta di quel che ha fatto Lexa, ci spiega il suo comportamento all'inizio di questo capitolo..a posteriori permette di dare un senso alla disperazione che già si avvertiva pur senza avere ancora questo pezzo del puzzle..e il senso mi sembra da cercare nella vita che sta conducendo la modella..su una giostra che gira veloce e dalla quale non vuole scendere..o che non sa come fermare..incastrata in una vita che non vuole, alla disperata ricerca di una via d'uscita che non scorge..o che non cerca abbastanza perché in fondo il suo lavoro, se non si sofferma sul prezzo da pagare per farlo, le piace e in qualche modo non può farne a meno, non sa come farne a meno...
Leggendo il finale, per un attimo, ho avuto il dubbio Clarke possa aver chiuso la porta dietro di sé e non davanti…

Recensore Junior
28/10/17, ore 00:26
Cap. 29:

Il masochismo del disperato.
Un'ossessiva ricerca di tutto ciò che non si può ottenere, l'inevitabile massacro dell'umanità. 
Sono stati i miei primi pensieri, mi hanno quasi schiacciata al vetro e costretto a pagare il prezzo della leggerezza. Tutto questo è una corsa contro il desiderio, e se penso al titolo della storia un po' mi viene da ridere. Ma è una risata amara, amara come questo capitolo che scarnifica fino all'osso e fa sanguinare. Ma non fa sanguinare in modo lieve, distrugge e corrobora. Non usi una lama affilata, usi una lama piatta e devi ripassare sulla ferita per aprirla e far schizzare fuori tutto il marcio.
Perché io non vedo altro che marcio e mi piego, mi prostro dinnanzi il tuo estro e il massacro che stai operando senza remore. 
Ad un certo punto non ho più capito. Continuo a non capire perché, perché questo fermarsi e questo accanirsi all'indietro senza aver voglia di guardare in avanti. Perché combattere contro se stessi e infilarsi tra le gambe di qualcun altro.
Poi ho capito.
Perché sì, perché così funziona, perché non c'è proprietà privata dell'individuo in un mondo malato come questo.
Mi hai davvero spezzata, e ti adoro per questo. Perché ci sei riuscita.

Hai detto che avevi in mente il finale della storia, e credo di esserne spaventata. Mai come ora spero di sbagliarmi.
Un bacio,
la solita Acrymonia ma con uno scheletro diverso. 
 

Recensore Veterano
26/10/17, ore 23:59
Cap. 29:

Quanta amarezza , quanto dispiacere nel leggere queste righe, per tutta la durata della lettura del capitolo ho avuto una stretta fortissima allo stomaco , dovessi riassumere il tutto, la parola giusta sarebbe devastazione. È come se tutto il castello di carte che fino ad ora era stato costruito con molta difficoltà fosse caduto e poi incendiato lasciando solo della cenere. Siamo ad un punto, che stavo aspettando da un momento all' altro, ma non con questa intensità, spero che Clarke tagli questo cordone che se ne vada il più lontano possibile da quella nuvola tossica che è l' alveare, che prenda in mano la sua vita; comincio a capire un pò più le parole di Octavia finalmente, ci sono stati gesti in questo capitolo che mi hanno davvero toccato nel profondo , forse a mio avviso è il capitolo più intenso che hai scritto! Che dire ti faccio i complimenti anche perché sei la prima persona che è riuscita a farmi provare odio verso il personaggio di Lexa e non tanto per il modo di vivere in cui la portata il mondo dove lavora, ma per questa avidità tossica che ha nel continuare a cercare, usare , rubare pezzi ed infine distruggere coloro che malauguratamente entrano nella sua orbita... La mia non vuol essere una recensione negativa anzi!mi capita poco spesso di essere risucchiata così nelle emozioni leggendo ! Alla prossima
(Recensione modificata il 27/10/2017 - 12:00 am)