Recensioni per
Darkness of Desire - Due teli di plastica
di Marlenae
ok lexa a modo suo sta cercando di avere un quotidiano con clarke giusto?sembra quasi che ci voglia provare..odio roan di certo lui non può parlare.. però questo mistero che avvolge lexa è sempre presente, tutti sanno e spero un giorno anche noi e clarke..sono davvero belle quando cercano un contatto tra loro..ormai clarke è persa per lei e chiaro quando immagina già il lavoro alla perfezione su di lei..vediamo cosa succede se thelonius accetta a presto |
Tutta quella quiete iniziale, mi aveva fatto venire paura di una fine catastrofica. Invece no, ovviamente come sempre qualcosa disturba i piani e li manda a monte, ma finalmente ho visto una Clarke che torna a vivere, e una Lexa che lascia trapelare il suo bisogno di restare connessa a lei. |
Ci sono sostanze che vanno maneggiate con cautela, attenzione, che a volte richiedono procedure di altissima sicurezza particolari, rigide. Perché potrebbero infettare, contaminare, avvelenare, corrodere, esplodere, uccidere. Molte devono essere contenute. E la tensione continua può generare una falla, una crepa di un micron che non era prevista e prevedibile. Così il contenitore ha bisogno, senza frequenze prestabilite, di essere contenuto. Così capita per il dolore, la tenebra, il miasma oscuro che chi coglie e raccoglie racchiude in un compartimento stagno, per poterlo trattare in una zona sicura, che non possa fare male. |
Un capitolo in bilico, e per una volta in bilico entrambe. Il momentaneo smarrimento di Lexa, ed il suo mostrare qualche piccola crepatura nella sua stoicità ha smosso Clarke a prendere in mano la situazione. Finalmente ha deciso, e finalmente si è imposta obbligando Lexa a scoprire le sue carte. |
Ecco.. io davvero mi chiedo come fai.. spettacolo come sempre, questa notizia del padre mi ha traumatizzata ci credo che spezzi così una persona.. amo come in tutto quello che le circonda riescono a tornare un modo per stare insieme e rimanere a galla.. insieme sono perfette nella loro imperfezione.. insieme sono letali ma Vitali l’una per l’altra.. amo come racconti ogni dettaglio di tutto.. complimenti come sempre |
Finalmente si fa un po’ di chiarezza su tanti atteggiamenti e rapporti, si dirada un po’ la nebbia e il grigio che accompagna tutta l’atmosfera della tua storia. Un tono di colore acceso, vivo, in un mare di viola, grigio e blu che che hanno caratterizzato tutto finora. |
Stupenda come sempre, più si va avanti e più ti senti coinvolta nelle vesti di Clarke.Confesso che ad ogni capitolo ho sempre più domande che cercano risposte,risposte che sembrano non arrivare mai almeno almeno non completamente... Comincio a pensare che nella complessità dei vari personaggi ma sopratutto di Lexa molto venga taciuto; ci sono delle piccole sfumature tra le righe che scrivi che iniziano a farmi pensare che la mora venga dipinta da una Clarke troppo miope per vedere ciò che si trova al di là di quel riflesso che ormai cela male ciò che la stessa Lexa vorrebbe nascondere. Amo e odio questi piccoli passi in avanti fatti per poi riceverne tre indietro ,sono davvero curiosa di leggere i prossimi capitoli sperando di trovare qualche risposta alle mie domande. |
Una deflagrazione. E’ questo che ci si aspetterebbe di sentire da un momento all’altro, che l’ordigno inesploso nascosto nelle tasche dei protagonisti, si attivi e distrugga o danneggi irreparabilmente tutto e tutti. Invece si avverte una sorta di quiete. |
Di nuovo, un insieme di sussulti, di pensieri che s’incrociano, che emergono e scuotono quasi con violenza per tutta la lettura. Per un attimo ho dovuto spingere via tutti i personaggi, appoggiarli altrove per guardare solamente loro due. |
Wow... ogni volta che leggo un capitolo di questa storia dimentico quasi di respirare ... ma questa domanda finale .. che dire .. pazzesca .. ti lascia veramente senza fiato .. un travolgere di emozioni !! Ogni capitolo e’ Qualcosa di unico .. non vedo l’ora di leggere il prox!! Tks B. |
noo ma come??se ne va.. cioè non che sia un male, però aiuto.. che disperazione saranno giorni infiniti per tutti temo..adoro clarke che con disperazione cerca l'ultimo contatto con lexa consapevole del loro addio, lexa e fragile come non mai ma non si smentisce, il suo essere non cambia, non vedo così male la domanda di lexa a modo suo contorto non cè dubbio vuole sapere di più.. chissà clarke se avrà i coraggio di rispondere o andrà via..a presto |
Questo capitolo è stato di un intensità pazzesca. Clarke ha preso in mano la situazione ad un certo punto, e ha pensato di poter avere il controllo, ma alla fine Lexa trova sempre il modo di spiazzarla. |
Ciao, non ho recensito gli ultimi capitoli perché aspettavo degli elementi chiarificatori per riuscire ad avere un po' di luce nella nebbia in cui mi sto perdendo leggendo la tua storia. Probabilmente manco di acume ma ci sono delle cose che proprio non capisco... non capisco che rapporto c'è stato tra Octavia e Clarke e tra Octavia e Lexa. Non capisco perché Lexa viene vista come una specie di mostro, come una malattia che contagia tutti... quando da quello che tu scrivi è sempre la prima che accorre in soccorso di tutti. Clarke va a letto con Bellamy però è Lexa quella che si fa tutti... mah?! non capisco... sempre da quello che scrivi tu Lexa è andata a letto solo con Clarke.... A me sembra che Lexa sia più fragile di Clarke e che questa sua indifferenza sia solo uno scudo per difendersi. A me sembra che Lexa si sia innamorata di Clarke e che abbia paura di questo sentimento. A me sembra che Lexa sentendo quello che Clarke e Bellamy si sono detti tra le lacrime ha capito che Clarke sia innamorata di Bellamy e stia soffrendo per questa rivelazione. A me sembra che Lexa sia l'unica che possa capire il buio di Clarke. Però forse non ho capito nulla. Dimmelo tu. Sto faticando a trovare un senso alla storia, mi sembra di andare ad intuito per poi venir smentita il capitolo dopo o dopo poche righe.... mi sento come Clarke.... con due teli davanti che non mi fanno vedere bene cosa c'è dietro a tutto.... |
L'ho riletto un paio di volte e ho lasciato decantare l'idea che mi ero fatta alla prima lettura. Più va avanti la storia e più vedo tutto il contesto "malato" di persone dipendenti da qualcosa: droga, sesso, alcol, emozioni... Tutti pronti a prendere e desiderare senza prendersi la responsabilità delle proprie azioni. Persi, alla deriva e in cerca di qualcosa di saldo a cui aggrapparsi. Rivaluto di capitolo in capitolo la figura di Lexa, tanto negativa da un punto di vista, tanto salda da attirare chiunque sia perso, ma solo lei sa cos'è veramente. Per ora indossa benissimo la maschera della sincera egoista. |
I due teli sono sigillati. Tentare di scostarli con la forza significa allontanarne i bordi, scoprire la loro linearità tagliente. Per andare oltre bisogna accettare di ferirsi le mani, per tenerli aperti, per attraversare un passaggio che è una fenditura, spesso impercettibile. E’ così che io incontro Lexa. Oltrepassati i teli, ho bisogno di un ulteriore salvacondotto, che mi accompagni in una sorta di terra di nessuno, un luogo che non sia nominato troppo spesso. L’ora prima dell’alba per stavolta andrà bene. Molte domande, da porsi stando in piedi. Cosa conduce gli “attori” racchiusi dal perimetro di stanze che si avvicendano, set, camera, pub, bagno, verso Lexa? Fascino? Attrazione? Sesso? Perdizione? La risposta che fa cadere un castello arzigogolato di domande è: Lei. Allora, Lexa chi è? Cos’è? Per rispondere dovrei salire sulla mia ragnatela di percezione e ragionamento scientifico. Estetica della fruizione e biologia, insieme ad altre compagne di viaggio che non sono mai capace di separare. Ma per raccontare di Lexa non farò così, non sarò osservatrice, dirò cosa incarna. Lo farò. Ma ora vorrei chiarire meglio cosa intendevo riguardo la protezione, nella scorsa recensione. Lexa vuole disilludere Clarke. E’ questo il suo modo di proteggerla. Vuole disilluderla dall’aver trovato un appiglio, qualcosa a cui aggrapparsi per entrare, per capire. Per capire Lexa, ma per capire se stessa. E quello che vuole dire Lexa è “non puoi farlo, puoi entrare solo fino al prossimo muro, non puoi cambiarmi.” Se Clarke cerca di leggere Lexa, di interpretare, secondo il suo usuale modo di intendere, rischia di restare, come accade, ferita e delusa. Ancora Lexa, sembra dire “Non devi guardare, resterai accecata”. Clarke può vedere in Lexa qualcosa di sé, è qualcosa che non scorre in profondità come potrebbe sembrare, ma sulla pelle, qualcosa di emerso. Ecco, Lexa a suo modo sembra volerla proteggere, con i suoi baci quasi oltraggiosi, solo prima di fare sesso, con i suoi sguardi che la posseggono. “E’ tutto ciò che puoi avere”, ancora Lexa. E’ così che la mette in guardia, ma allo stesso tempo non la lascia andare. E’ lì che si colloca la dissonanza in cerca di un accordo che la sistemi, di un semitono che non faccia sanguinare il pentagramma. Blood. Ad un certo punto credo di aver fatto la bloodstain pattern analysis allo scenario dell’ultimo capitolo. Un’analisi delle macchie di sangue sulla scena del crimine per vedere cosa si celava dietro l’accaduto, la dinamica del non visto. Mi è servito per guardare dall’alto e non con una visione prospettica, l’insieme dei protagonisti. Clarke è l’innesco di questa bomba, forse a orologeria, forse attivabile semplicemente accendendo una miccia. Allontanarsi sembra essere l’unica cosa sensata che può fare, se adesso come sembra le si presenterà un’opportunità. I lembi dei due teli si fronteggiano, accostati, affilati come spade. |