Ciao. ^^
Bel testo. Vedere il mondo con gli occhi di un bambino, che sebbene neonato possiede già una propria consapevolezza (che di fatto i neonati hanno, anche se è prevalentemente sensoriale, immagino, ed esclude il pensiero astratto...) e s'interroga sul luogo dove si trova e sui comportamenti di chi viene a visitarlo. Per lui, il mondo sono i muri di quella stanza, i limiti di quella culla. Intuisce di essere importante, non nel modo naturale e gioioso in cui ogni neonato è importante, perché va custodito e accudito. Osserva, il nostro neonato, e continua ad interrogarsi anche quando si sente sollevare e portare via dalla culla che e' stati il suo punto di osservazione fino ad ora. Non può fare a meno di cogliere la differenza rispetto all'altro bambino, che viene adagiato al suo posto ma che non piange, e probabilmente non respira. .... particolare, questo, agghiacciante e che fornisce la chiave di interpretazione di tutto il testo: il bambino sostituito è morto, e il piccolo protagonista vede in tal modo messa in scena la sua stessa morte.
Essere appena nato e già vedersi morire. ... rimane in chi legge un senso di inquietudine, e l'irrequietezza di non sapere che ne sarà del bambino sottratto, e chi era invece il piccolo neonato defunto.
Complimenti come sempre, un altro frammento oscuro di storia che rimane conficcato, simile a una scheggia, e non ti lascia tranquillo ne' in pace. |