Recensioni per
L'Antologia della Storia Dimenticata
di mystery_koopa

Questa storia ha ottenuto 202 recensioni.
Positive : 202
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/07/18, ore 22:33
Cap. 15:

Eccomi qua!
Come avevo potuto saltare una drabble su Buddha? Accidenti a me!
Questo piccolo raccontino è un po' la metafora della vita: tutto torna polvere e dalla polvere rinascerà la vita.
La religione buddhista mi ha sempre affascinato, e tu sei stato molto intelligente e capace nel trattare questa leggenda in modo delicato.
Alla prossima,
Nina ^^

Recensore Master
02/07/18, ore 21:25
Cap. 15:

Ciao ;-)
una storia che riguarda anche solo indirettamente il Buddha non poteva non interessarmi: non conoscevo e ho molto apprezzato l'aneddoto sull'incontro tra il bimbo indaffarato a giocare con la sabbia e il Buddha. Ho amato in particolare la dolcezza e la spontaneità con cui questo piccolo dona al Buddha quello che ha: niente di meno e niente di più che una manciata di quella polvere che rappresentava il suo divertimento, la gioia di quel momento. Con quella polvere, il piccolo Jaja ha donato tutto: e la predizione del Buddha si avvera in una delle sue successive incarnazioni: ora il piccolo è divenuto re, un re vittorioso. E ai suoi piedi ha un'altra polvere, quella dei nemici vinti.
"La ruota del Dharma gira e l'animo è in pace", la guerra non toccherà più i territori del grande sovrano. Da quella manciata di polvere è sorta la gloria, ma il potente re trema, le sue mani tremano, le ginocchia si piegano, il prezzo è stato alto: ci si domanda la ragione di quel tremito, e forse si rimpiange quella polvere di pura gioia che era stata un tempo.

Recensore Master
02/07/18, ore 21:10

Ciao ;-)
te lo confesso: non avevo neppure terminato di leggere la breve presentazione che precede questa nuova drabble, che subito mi sono precipitato a cercare notizie su Simo Hayha. Volevo assolutamente vederlo in faccia, dopo aver letto quella frase da far gelare il sangue: "aveva compiuto tutto ciò solo per svolgere al meglio il compito che gli era stato assegnato". Ogni volta che m'imbatto in un pensiero del genere,o in quello analogo, "ho semplicemente eseguito gli ordini", oltre a farmi venire i brividi, non posso fare a meno di pensare a una strategia per mettere la testa sotto la sabbia, per non dover fare i conti con la propria coscienza e con eventi che avrebbero il potere di distruggerti.
Pensare che io, da povero ignorante, ero convinto che il più grande cecchino della storia, quello con il maggior numero di vittime accreditate, fosse Vasilij Zaicev de "Il nemico alle porte"... non avevo fatto i conti con la Morte Bianca. Già questo soprannome è inquietante, sia perché si è soliti associare la morte al nero, sia perché immediatamente rimanda alla neve, alle distese di ghiaccio silenzioso, a una morte che ti sorprende improvvisa e letteralmente ti cancella, come una gomma che passa su un foglio e lo lascia inesorabilmente bianco.
Il bianco dei pendii innevati, di queste distese senza orizzonte si tinge di rosso e di nero, del colore delle uniformi dell'esercito nemico e della vita che fugge, ma ancora per poco... presto il regno dei ghiacci cancellerà queste tracce precarie, colpite da una morte che non si sa da dove proviene, ma che colpisce sempre con una precisione micidiale. Presto sarà di nuovo e soltanto il ghiaccio, inesorabile, a definire i contorni di un panorama senza orizzonti: e la Morte bianca tornerà ad acquattarsi, imprendibile e indefinibile, e l'unica variazione sarà il conto dei morti.
Aspetto la raccolta "Nix", con molto interesse. Molto ma molto bravo, complimenti!

Recensore Master
02/07/18, ore 20:47

Ehi Koopa!
Quella che ci proponi in questa drabble è un'immagine forte: la neve sporcata dal sangue e dalla morte. E' strano, ma c'è una scena simile anche nella nuova storia che sto scrivendo e guarda caso si volge in Russia... Saranno i mondiali a ispirarci tanto sul caro Paese di Putin? Forse...
Quindi fammi capire, pubblicherai in questi giorni una nuova raccolta intitolata Nix? Dovrò dare un'occhiata allora ;)
"la neve trasuda dolore" una frase d'impatto, davvero splendida.
E bravo Koopa ;)
Nina

Recensore Master
01/07/18, ore 09:46
Cap. 15:

Ciao caro^^
Molto particolare questa storia, in poche righe sei riuscito a trasportare il lettore nell'atmosfera misteriosa ed esotica d'oriente.
Ho trovato il tutto molto coerente con l'ambientazione e la cultura buddhista, essenziale e profondo.
Ho visto un doppio significato nella polvere in questo scritto, da un lato rappresenta la spiritualità legata al destino del protagonista e alla leggenda buddhista, dall'altro invece ci riporta alla realtà terrena, con i cadaveri giacenti inermi al suolo.
Come sempre è un piacere scoprire personaggi e vicende dimenticate' nella Storia dell'umanità. Ci mostri sempre figure molto interessanti, in questo caso la storia del sovrano indiano è veramente affascinante.
Complimenti e alla prossima! :)

Recensore Master
30/06/18, ore 22:06
Cap. 15:

Atmosfera struggente, rievoca gli scritti di hesse, il noto Siddharta, ma il pezzo ci mancava, veramente bello e struggente as usual, A bienot Jane Queen Empress

Recensore Master
29/06/18, ore 18:45
Cap. 15:

È incredibile come riesci sempre con poche righe a catapultare in una veri e propri mondi, per esempio qui, ci ritroviamo subito catapultati nelle atmosfere Buddhiste, Indiane, ti viene in mente il Buddha, e tutto ciò che ci è legato, e tu, non mi stancherò mai di dirlo, fai sempre un lavoro così maledettamente curato e ricco di dettagli tutti spiegati, il bello delle tue drabble (anche se penso sempre che se mi dessi più righe sarei più contenta!) è che le scopri un po' per volta.
Mi hai fatto respirare quell'aria così tipicamente buddhista, e ora guardo la grande statua di pietra del Buddha che mia madre tiene in bella vista (xd) e mi congratulo per l'ottimo lavoro.
Alla prossima, un bacio,
Karen.

Recensore Master
28/06/18, ore 15:01
Cap. 15:

Buon pomeriggio carissimo!
Ogni volta mi sorprendo per la tua capacità di creare una storia completa in così poche parole. Non conoscevo la leggenda di cui parli, ma è stata lo spunto perfetto per parlare di questo singolo momento così intenso nella vita di Ashoka.
Bravissimo, sono senza parole!

Recensore Master
28/06/18, ore 14:44
Cap. 15:

Buon pomeriggio.
Molto carino anche questo piccolo scritto :)
Ammetto che non conoscevo neppure questa vicenda. Molto bravo ^^
Buona giornata :)

Recensore Master
28/06/18, ore 12:59
Cap. 15:

Ciao^^
come riesci a ricreare bene le suggestioni della cultura orientale...
La ruota del destino, la reincarnazione, il Buddha e la sua infinita saggezza, che tutto vede e prevede.
Quando ero in Tibet, vidi in un tempio delle ciotole di ottone piene d'acqua. Un monaco mi disse: "Anche se sei povero, l'acqua la puoi offrire a Buddha", e infatti quelle ciotole erano le offerte di chi non aveva niente.
Questo tuo bellissimo frammento, così carico di misticismo, mi ha ricordato quell'episodio.
Bravissimo come sempre!^^

Recensore Veterano
25/06/18, ore 11:55

[Valutazione del contest And if it's crazy live a little crazy]

Titolo: 
Questo titolo è davvero molto bello, poetico e intrigante: accende sicuramente nel lettore il desiderio di leggere la storia, e si collega molto bene alla stessa essendo proprio tratto dalla sua ultima frase. 



Uso della citazione: 
L’azione che hai descritto è senz’altro folle, su questo non ci piove: hai spiegato perfettamente le catastrofiche conseguenze che – con tutta probabilità – avrebbe avuto, e altrettanto chiaramente hai dimostrato che, nonostante questo, il Sultano è rimasto comunque fermo nel suo intento. 



Caratterizzazione dei personaggi: 
Essendo la storia molto breve e per di più costituita completamente da discorsi diretti, la caratterizzazione dei personaggi è stata molto penalizzata: non c’è introspezione, né descrizione di sorta, di nessuno dei tre personaggi della tua storia. 

Tralasciando il fatto che sono personaggi storici noti, ciò che di loro si sa dalla tua drabble è ben poco, soprattutto perché in questo dialogo si limitano a parlare di fatti concreti e non di argomenti personali. 

Questa mancanza si nota soprattutto nella prima metà della prima parte, ovvero in quella dove parla il consigliere: è un personaggio che risulta quasi incorporeo da quanto poco è stato caratterizzato, come se fosse un semplice tramite attraverso cui rendere partecipe il lettore dei rischi della manovra che intende compiere il Sultano. 
L’ho definito “incorporeo” perché tali informazioni sarebbero potute provenire da chiunque o perfino in forma indiretta come un semplice pensiero del Sultano, e non avrebbe fatto alcuna differenza. 

Del Sultano invece qualcosa lo si capisce: le sue parole sono decise e il suo atteggiamento arrogante, e da ogni singola sillaba traspare l’imperiosità di quell’uomo estremamente sicuro di sé. C’è anche molto egoismo, nel suo modo di fare, perché pur essendo consapevole del danno che potrebbe causare non esita a impartire l’ordine di uccidere gli ambasciatori. 

Infine, c’è Gengis Khan. Anche da questa breve frase dal suo POV traspare molta sicurezza, ma – a differenza del Sultano – le sue parole non trasudano arroganza: la sua è più una pacata determinazione, la consapevolezza della propria forza e del traguardo che grazie ad essa può aspirare a raggiungere. 



Stile e trama: 
Mi spiace dirlo, ma lo stile di questa drabble mi è sembrato molto impersonale: nonostante sia ben curato e corretto sia dal punto di vista grammaticale che sintattico, il modo in cui le informazioni sono proposte ricorda molto da vicino quello di un documentario o un articolo enciclopedico piuttosto che quello di un racconto (e questo si riflette anche sulla caratterizzazione dei personaggi, come ti ho detto prima). 

Di contro, ho apprezzato il vocabolario usato: si adatta perfettamente sia alla situazione che ai personaggi, essendo ricercato senza essere aulico, leggermente desueto ma non per questo meno comprensibile. 

Anche la sintassi, come ti accennavo, è ben curata: le frasi sono articolate, vero, ma non tanto da perdere il senso del discorso, che rimane invece ben chiaro già alla prima lettura; inoltre, le parti del discorso sono sistemate in modo tale da essere conformi a quelle che erano le usanze oratorie dell’epoca, e questo contribuisce non poco alla verosimiglianza. 

Infatti tutti e tre i discorsi risultano molto realistici, e questo è uno dei punti che più ho apprezzato della tua storia. 

Per quanto riguarda la trama, è ben delineata sia per quanto riguarda il pregresso – spiegato chiaramente dalle parole del consigliere – che la situazione attuale, che il Sultano ci racconta rivelando senza mezzi termini quelle che sono le sue intenzioni. 

Infine, sono ben chiare quelle che sono state le conseguenze delle azioni del sultano, conseguenze che ci arrivano per bocca di Gengis Khan con una frase, a mio modesto parere, molto poetica: è al tempo stesso la conclusione della storia e l’inizio di qualcosa di grande, così grande che fino ad allora non se ne era visto l’eguale. 



Gradimento personale: 
Purtroppo la tua storia non mi ha entusiasmato più di tanto: da un lato, lo storico è uno dei generi che meno preferisco in assoluto; dall’altro, lo stile con cui è scritta, seppur ben curato, non è riuscito a coinvolgermi emotivamente fatta eccezione per l’ultima parte. 
Quel “da oggi, il Sole del mio Impero sorge ad Occidente” infatti l’ho trovato davvero molto poetico, e credo sia perfetto come conclusione. 


A presto!
rhys89

Recensore Master
19/06/18, ore 19:00

"ma il nostro viaggio nell’ignoto non potrà mai dirsi concluso." Ti sei iscritto a un corso accelerato di metafore? Perché anche questa l'ho trovata splendida e molto profonda.
Ricorda un po' la storia della vita, non trovi? Non sappiamo mai dove finiremo. Ma non voglio angosciarti ulteriormente, solo dirti bravo: hai scritto un altro piccolo appunto sull'antichità che mi ha lasciato un senso di eternità, proprio la stessa sensazione che mi trasmette il mare quando lo osservo.
Alla prossima carissimo,
Nina

Recensore Master
14/06/18, ore 20:16

Cartagine e le sue guerre, navigazioni, spazio, esplorando le rotte, tutto e uno, davvero ben fatto as usual. Chapeau Jane Queen Empress

Recensore Master
14/06/18, ore 09:33

Buongiorno.
I Fenici furono grandi navigatori... sarebbe bello approfondire la Storia di questo popolo.
Bene anche qui.
Buona giornata :)

Recensore Junior
13/06/18, ore 20:55

Ciao!
Molto bello anche questo frammento di "storia dimenticata", non conoscevo nemmeno questo personaggio e grazie per averci un po' tutti arricchiti ahahah! Mi viene tanto in mente il canto XXVI dell'Inferno dantesco: Ulisse che supera le Colonne d'Ercole e, nonostante la paura, il desiderio di conoscere, di esplorare, lo fa andare oltre, tant'è che muore proprio in nome della conoscenza, motivando i suoi compagni come ha fatto Annone con i suoi. Aspetto con ansia il prossimo aggiornamento, complimenti fino ad ora!

proximaecentauri