Cara fumoemiele, ma buongiorno!
Devo dire che un piccolo sospetto in questo capitolo mi era venuto, ma solo in questo, però serviva la conferma, ma andiamo con ordine: Bonnie ha seriamente qualcosa che non va e negli ultimi due capitoli le frasi di Oystein circa il fatto che cercasse lei e che era speciale in qualche modo mi avevano messo la pulce nell’orecchio, assieme a una riflessione sul titolo. “Il silenzio dei dannati” accomuna i due protagonisti, lui muto, lei balbuziente. Entrambi fanno fatica a parlare e quindi è ragionevole pensare, soprattutto a questo punto della trama, che siano loro i dannati, i folli (poi c’era la visione della bambina sanguinante, quel mezzo ricordo di Bonnie).
Ma Bonnie, dicevo, non sta tanto bene e non tanto per lo stress post traumatico che hai descritto con cura né per la volontà di tornare al lago per incontrare nuovamente il suo aguzzino. Quello, confermo le mie teorie precedenti, poteva tranquillamente passare per la volontà di conoscere la verità e di prendere di petto la situazione passando da personaggio che grida e scappa a personaggio che affronta il proprio aguzzino (e qui penso al personaggio di Laurie, che citi nelle note e che si difende piuttosto bene dal fratello psicopatico). La volontà di vedere gli omicidi e di volerne vedere di più, però, segnano il confine tra ragionevole curiosità e morbosità, tanto che persino Oystein rimane un attimo turbato e vorrebbe evitare che la ragazza vada avanti in una visione che la nausea, ma non la terrorizza. E lei tutto sommato molto cinicamente parla di vita e di amore con un distacco che quasi fa pensare a un’approvazione o a un’assoluzione, per ricollegarci a quel crocefisso che svetta sempre. Ecco perché lei è dannata come lui (e se fosse stata lei a staccargli la lingua? Mah). La scena successiva conferma tutto ciò: spiegato come mai Bonnie sia stata adottata, hai dato un altro indizio che ora appare coerente e che nelle ultime righe mi aveva fatta sospettare: il fatto, cioè, che Oystein avesse investito tanto tempo ed energie nella ricerca non di una coetanea, ma di qualcuno con diversi anni meno di lui. Forse questo è stato l’indizio che, a posteriori, è stato più grosso. Per quanto concerne l’avvertimento incest, ovviamente se lo avessi piazzato sarebbe venuto tragicamente meno tutto l’impianto della storia, quindi… hai fatto bene come hai fatto. Com’è noto io non amo questo tipo di rapporti e li evito come la peste (soprattutto dove bazzico io, tanto che persino le fanart che recano anche solo qualche vago accenno mi provocano un profondo senso di disagio, ma diciamo che ho subito una sensibilizzazione, ecco), ma ti scrivo di questo perché in questo contesto rappresento la lettrice che evita di leggere storie con questo avvertimento ma a cui piace cosa scrivi e come lo scrivi. Credo, quindi, di poter rappresentare un buon campione circa come viene percepito un rapporto del genere, dato che spesso sul sito c’è chi lo va cercando e chi, come me, no (per dirti, anche gli Sharpe di Del Toro rientrano nelle cose che per me “meh”).
Fatta questa premessa, ti dico non mi ha dato fastidio leggere del legame di sangue che lega Oystein e Bonnie per una semplice ragione: è morboso, malato e sbagliato, lo dici continuamente, ed è scritto senza entrare nel dettaglio. Lo dici in ogni istante. Non viene esaltato, ma sottolinei quanto sia sbagliato anche se Bonnie prova piacere – ma è la stessa tipa che voleva vedere un altro video di ragazze fatte a pezzi e uccise, quindi non è il massimo della sanità mentale o della rappresentatività. Con ciò voglio dire che pur non amando il genere non l’ho trovato spiacevole, non interromperei la lettura, non ti ho maledetta o cose simili, proprio perché hai avuto l’intelligenza di presentarlo come un rapporto perverso e abusante e non come, purtroppo, spesso viene mostrato, con connotazioni romantiche inquietanti e fuori dal mondo. Tu appari centrata, nel mondo, e… spero di essere stata chiara, ma qualora qualcosa del mio pensiero e del mio apprezzamento <3 non fosse chiaro non esitare a fare domande, eh! In due parole (dio, sta recensione non finisce più ^^’) mi è piaciuto e continua a piacermi tantissimo perché stai dimostrando di affrontare anche temi delicatissimi con intelligenza e maturità.
Un abbraccio,
Shilyss ^^ |