Recensioni per
Il silenzio dei dannati
di fumoemiele

Questa storia ha ottenuto 169 recensioni.
Positive : 168
Neutre o critiche: 1 (guarda)


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Recensore Master
01/03/20, ore 16:25
Cap. 10:

Ciao, cara <3
Io non mi aspettavo un finale cosi. Pensavo davvero che i due dopo aver ucciso colei che ha causato tanto dolore scappassero e ricominciassero una nuova vita.
Bonnie vuole uccidere colei che è stata fonte di tanto dolore per lei e suo fratello.
Fa uscire suo fratello dalla stanza per farlo da sola e lo fa in un modo glaciale che fa davvero paura.
Almeno risparmia i suoi genitori adottivi che volevano solo proteggerla.
Si sente sporca ed ha paura di essere scoperta che non potrà più cominciare una nuova vita.
A questo punto la mente di Bonnie è completamente deviata, malata e distrutta per via di tutto quello che ha ricordato.
Entrambi sanno che uccidere è sbagliato, ma ora che colei che aveva causato quel dolore era morta Oystein avrebbe smesso di uccidere, mentre lei avrebbe potuto vedere il mare che tanto adora, ma non è andata cosi. Presa da una crisi perché solo cosi posso definirla Bonnie uccide suo fratello e ora non ha più nessuno, ma decide si raggiungerlo e quel bacio sulle labbra, per me è molto significato fa capire quanto Bonnie fosse più malata di suo fratello e quanto desiderasse stare con lui. Alla fine si suicida e l'ultima frase degli orologi che continuavano a ticchettare nonostante in quella casa, non ci fosse più vita è molto bella. Ti faccio tantissimi complimenti e alla prossima :)

Recensore Master
01/03/20, ore 12:34
Cap. 4:

Ciao, eccomi tornata a immergermi nella tua storia. Ciò che mi piace della tua storia é il modo in cui riesci a descrivere la situazione angosciante e terribile che sta vivendo Bonnie. Bonnie che ogni giorno che passa si rende sempre più conto di quanto le manchi la sua vita, precedente, quanto le manchi semplicemente respirare un po’ d’aria fresca. Potrebbe fare qualsisia richiesta, ma chiede proprio la cosa più semplice... Non ha bisogno di altro. E ciò mi è piaciuto perché fa capire come in situazioni terribili, ci avviciniamo a quelle che sono le piccole cose della vita, come prendere una boccata d’aria, cose che viviamo quotidianamente e diamo per scontato. Piccole cose che invece se ne veniamo privati, diventano indispensabili. Ecco la tua storia mi piace anche per questo, ha un bellissimo insegnamento psicologico dietro. Amo il modo in cui sottolinei il fatto che Bonnie senta costantemente questo ticchettio fastidioso. Mi sono fatta la mia idea a riguardo, penso che il ticchettio degli orologi non sia casuale, penso che sia necessario affinché Bonnie ricordi, c’ho preso?
Mi é piaciuto tanto anche il pezzo in cui lei lo vorrebbe graffiare per capire se perde sangue, per capire se è reale o solo un sogno a cui, come dice lei, non riesce a svegliarsi.
Anch’io come Bonnie comunque sto cercando di mettere insieme i pezzi e ciò che ho capito é che sicuramente, lui ha ucciso le altre proprio perché simili a Bonnie e quindi le ha uccise semplicemente per gioco, prima di arrivare a lei, a catturare lei e me lo fa pensare ancora di più questa frase: «Lo ero. Pensavo di non avere abbastanza tempo per trovarti prima che fosse troppo tardi.» e poi deduco che la cicatrice di Bonnie e come se la sia procurata sia la chiave per capire chi sia Øystein e cosa ha fatto la ragazza di così terribile per renderlo spietato, dannato. E ovviamente il ticchettio, confermo che è anche esso importante per ricordare.
Mi è piaciuta comunque tanto anche la parte finale, in cui lei capisce che la sù in cima, non ha speranze, ancora meno che nella stanza in cui è stata rinchiusa.
Ti confermo che anch’io li shippo insieme ahahaha Ma io sono la regina delle coppie impossibili e quindi, é normale che adesso mi sia partita la ship per loro.
Sono curiosa di sapere come evolverai questa, davvero tanto curiosa.
A prestissimo e complimenti davvero.

Recensore Master
01/03/20, ore 10:35
Cap. 10:

Tesoro <3
Cosa posso dire se non un gigante "wow"? Immaginavo che una fine del genere attendesse Oystein e Bonnie, ma sai cosa? Penso sia stata la giusta fine per loro. Oramai avevano superato da un pezzo il punto di non ritorno. C'è stato un attimo in cui Bonnie si è convinta di poter andare avanti, perché come dice anche lei, gli esseri umani vanno avanti, ma in questo caso è difficile, se non impossibile. È come svuotata e sfibrata dopo che ha ucciso quella donna, tra l'altro in un modo che fa accapponare la pelle, descritto davvero magistralmente. È inquietante la lucidità di Bonnie, di cui già avevo fatto cenno nello scorso capitolo e dove qui è amplificata: uccide perché vuole farlo, non c'è nessuno che la sta costringendo. Sia lei che Oystein mi hanno fatto tenerezza. A parte che li shippo, sebbene siano fratelli, mi si è stretto il cuore, perché una parte di loro avrebbe voluto andare avanti, forse Oystein era quello che ci sperava di più. Ma Bonnie sapeva benissimo che non c'era futuro per loro, tanto meno per il sentimento che nutrivano l'uno verso l'altro. Quando Oystein è morto ho sofferto, anche se appunto immaginavo che ci avrebbe lasciati, non pensavo così e comunque ha fatto male, quando è andato lui e quando è andata anche Bonnie. Come se nella morte potesse forse trovare un po' di pace, nonostante sia oramai convinta che per come non esiste il Paradiso, non può esserci un inferno. Così si lascia andare, per sempre. È stato un capitolo intenso e alla fine il sipario è calato sui nostri protagonisti. Direi che non poteva esserci finale migliore per loro, oltre che più giusto. Non vedo l'ora di leggere l'epilogo e anche di cominciare una nuova avventura, tanto con te oramai è una garanzia :*
Complimenti, mi mancheranno questi due T_T

Nao

Recensore Veterano
29/02/20, ore 15:58
Cap. 5:

Ciao, tesoro!! 
Avevo davvero tanto bisogno di un capitolo come questo, qualcosa di terribilmente spiazzante e no, non l'ho trovato assolutamente frettoloso, semplicemente più "dinamico" rispetto alla linearità angosciante dei precedenti (e lo intendo assolutamente in maniera positivam perché l'atmosfera e il pathos che hai dipinto nei primi quattro capitoli sono quel terrificante e ansioso che è ciò che rende una storia davvero horror). Qui, invece, siamo a un vero e proprio punto di svolta e hai reso il tutto davvero magnificamente, ma andiamo con ordine. 

Ah, avevo inizialmente sospettato che Øystein (come sono brava, ho trovato il carattere) non avesse la lingua, eppure, per qualche strano motivo, ho come accantonato quasi del tutto l'ipotesi cercando di focalizzarmi su un ipotetico trauma psicologico. Che, comunque, sono piuttosto sicura esista comunque nel suo cervellino, anche perché, a meno che non sia davvero nato senza lingua (può anche darsi, le malformazioni fisiche esistono) qualcosa di terribile deve pur essergli accaduto e sì, c'entra Bonnie, ne sono sicura. La sua ossessione per la ragazza rimane ancora il mistero più grande, come se il suo bisogno di controllare assiduamente il tempo fosse per contare quanto ci avrebbe impiegato a trovarla. Il tentato suicidio di Bonnie cambia però le cose (sì, penso che non fosse previsto da quello psicopatico... ma tu mi sorprendi sempre quindi non si sa mai, potrebbe fare anche questo parte del piano, qualunque esso sia!). Scoprire che lui abbia abusato di lei è stato assolutamente terribile, specialmente perché il focus fosse il fatto che lui sembrasse essere quasi gentile con lei, mentre invece la riempiva di droga per farne i suoi porci comodi -again, credo che lui la veda come un tipo di amore estremamente distorto. E sia chiaro, non lo sto assolutamente giustificando, anzi: tutto ciò rende la figura di Øystein ancora più inquietante, ancora più sadico e manipolatore (e ahimé, nella mia passione per i villain, ancora più affascinante). 

La parte migliore del capitolo, comunque, è il modo in cui ti sei soffermata sui traumi di Bonnie. La Sindrome di Stoccolma è qualcosa di realmente atroce e odio, odio la quantità di storielle amatoriali che la romanticizzano come se fosse qualcosa da poco e non un annullamento della persona e della sua volontà, un mostro che tenta di spingerti costantemente di nuovo tra le mani del tuo carnefice, come se le sevizie (fisiche e psicologiche) ti mancassero. La situazione di Bonnie è veramente terribile, sembra che Øystein l'abbia resa quasi come lui, a cominciare dal silenzio agghiacciante che ormai circonda la sua persona -e che ti ha dato la possibilità di rendere l'introspezione di questo capitolo veramente magnifica, tra pensieri, narrazione, metafore e simbolismi che ancora hanno bisogno di spiegazioni tanto quanto Bonnie. 

Non so davvero pensare a cosa potrebbe accadere, ora che le carte in tavola sono state girate. Non so se Bonnie e il suo aguzzino si rivedranno, se passerà parecchio tempo, se lei cercherà vendetta o se sarà invece lui a infierire su di lei. E' ciò che amo delle tue storie: l'imprevedibilità, la capacità di sorprendermi sempre anche quando penso di aver compreso qualcosa. Leggerti è sempre una scoperta continua ed è per questo che non smette mai di essere piacevole <3 

Di una cosa però sono certa: non vedo l'ora dei fiumi di porpora, quello sì ahahah. 
Al solito, tanti baciones 
Lion <3 

Recensore Master
28/02/20, ore 21:03
Cap. 2:

Ciao!
Eccomi qui per lo scambio a catena :)
Allora, tieni conto che questo capitolo è, da una settimana, nella lista delle storie da recensire e che purtroppo non avevo ancora avuto modo di farlo, quindi colgo quest'occasione per "obbligarmi" a farlo (obbligarmi nel senso di "impegnati, se lo merita").
La tua storia, il modo in cui scrivi, l'argomento che tratti e il modo in cui lo fai mi intrigano moltissimo e leggerti è, per me, davvero un piacere.
Effettivamente, come tu stessa dici nelle note, l'orrore manca. Per adesso prevale la suspence, il thriller, quella paura e quella violenza psicologica che, a volte, sono peggio delle paure e delle violenze reali.
Ribadisco che, a parer mio, stai facendo un lavoro più che ottimo. Tieni alta la tensione e, nonostante certe cose possano apparire scontate (come per esempio la fuga fallita, perchè, dai, che assassino o aspirante tale si lascia sfuggire la preda così facilmente?) non lo sono completamente e leggerle dà al tempo stesso una sensazione di già visto e di nuovo.
La balbettante Bonnie mi piace e sono terribilmente curiosa di sapere che cosa la lega a questo affascinante (lo so, avevi detto di non shipparli, ma non sono così sicura di riuscirci) psicopatico senza voce.
In realtà, leggendo anche questo secondo capitolo, mi sono immaginata tipo in una Sirenetta horror e al contrario, dove Ariel è un ragazzo che pazzo e senza voce vuol far capire a Eric, questa volta femmina, che cosa li ha legati. Insomma, stalker pazzo in piena regola. Mi piace!
Apprezzo la lentezza, dovuta, con cui fai sviluppare la faccenda e ti giuro che sono stra-curiosa u.u
Quindi, complimenti e a (molto) presto,
Baci Lagertha

Recensore Master
28/02/20, ore 17:16
Cap. 10:

Il cerchio si chiude...e sembra che tutti, o quasi, abbiano trovato ciò che volevano. Ammesso che sia effettivamente questo il finale che desideravano.
Ne dubito sinceramente...perché l'ira, la vendetta e la furia ci fanno credere che una volta liberati dell'oggetto o della persona che l'ha provocata ci faccia stare meglio. E invece no. Col cavolo! Stai peggio di prima, perché ormai sei caduta in una spirale dalla quale non puoi più riemergere. Far finta, o credere, di poter ricominciare è un placebo momentaneo prima che i demoni tornino a bussare alla tua mente, costringendoti a guardarti dentro, per scoprire che persona terribile sei diventata.
La vita di Bonnie è stata una menzogna perenne, ed è pur vero che lei si è sentita sempre fuori posto in un ambiente che sentiva estraneo al suo modo di essere. Ma a cosa le è giovato sapere la verità? Una verità che prima non ricordava, poi non voleva ammettere e che poi bramava sapere sempre di più. Le è servito solo ad autodistruggersi, a cadere in una spirale di follia che la condotta alla morte.
Oystein sapeva, secondo me, che stava andando tutto a rotoli. Sapeva che la sua insana ricerca del pezzo mancante della sua vita avrebbe infangato anche la sua sanità mentale. E Bonnie c'è cascata dentro in pieno. Non so perché ma sentivo che nessuno dei due sarebbe sopravvissuto, sapevo che l'uno avrebbe determinato la fine dell'altro. E una volta tanto le mie supposizioni sono state corrette.
Rimane da scoprire ancora il piccolo particolare della cicatrice...un'altra delizia che ci riservi nell'epilogo. Che dire..è stato un viaggio profondamente disturbante, fatto di fantasmi, ricordi avvolti da una coltre di insana nebbia...e tanto tanto sangue. Ancora una volta scavi nella psiche dei tuoi personaggi tirandone fuori il peggio mascherato da desiderio di vendetta. Ancora una volta non mi sento di biasimare il loro comportamento nonostante siano feroci assassini. Non ci si può non immedesimare nel dolore e nell'infanzia rubata ad Oystein, nel suo handicap che gli ha condizionato la vita. In tutto il marcio che ha visto e dovuto subire.
È stato un gran bel viaggio...nonostante il risvolto drammatico sul finale, credo che entrambi abbiano trovato la pace e la quiete che tanto bramavano. Ti rinnovo i miei complimenti, per l'ennesima perla letteraria portata a termine. Ormai leggerti è una garanzia di uscirne sempre con la mente a pezzi ma con gli occhi famelici di volerne sempre di più...
A presto, un abbraccio

Recensore Master
28/02/20, ore 11:25
Cap. 10:

Ok, nel recensire lo scorso capitolo avevo scritto che era la parte più raccapricciante della storia.

Mi sbagliavo.

E' questo qui il capitolo più inquietante, angosciante, sanguinoso, di questa storia. Del resto, con le premesse con cui è partita la trama, non poteva essere diversamente. I due fratellini assassini perseverano nella loro follia, e se Oystein pensa che ormai è tutto finito e possono stare tranquilli, Bonnie ha ancora un asso nella manica da giocare. In un guizzo di lucidità (oppure di ulteriore follia, a seconda dei punti di vista), la nostra folle protagonista dà vita ad un festino a base di vetri rotti e sangue, da cui non esce nessuno vivo. Se da un lato mi viene da tirare un sospiro di sollievo, perché lei e Oystein sono finalmente schiattati, dall'altro non posso fare a meno di rabbrividire. E pensare che c'è ancora l'epilogo! Mi sa tanto che scorrerà altro sangue.

Alla prossima!

Recensore Master
27/02/20, ore 19:06
Cap. 9:

Cara fumoemiele,
Ma… siamo già a giovedì?? Perdonami se ci ho messo così tanto a passare e veniamo al capitolo che, come di consueto, mi è piaciuto tantissimo <3 <3. Bonnie sta avendo una vera e propria evoluzione, passando da vittima a carnefice e lasciando cadere qualsiasi freno inibitorio. È come la crisalide che si tramuta in farfalla, solo che lei non è un bellissimo insetto dalle ali colorate (a me fanno terrore le falene, ma tant’è), ma una sadica che si vendica su una vecchia. Ora, la direttrice dell’orfanotrofio è senza dubbio un’infame che merita tutto il male possibile, ma la società ci impone di non vendicarci dei torti subiti come nel codice di Hammurabi, quanto, piuttosto, di affidarci alle autorità. Assodato questo, Bonnie qui esplode. Se nello scorso capitolo l’idea di aver commesso un incesto la disgustava, la notte di riposo sembra aver svelato una nuova lei. Una bambina che infierisce sui formicai e sugli insetti è tornata, ed è la stessa che si è procurata chissà come un’orribile cicatrice. Credo che il peggio debba ancora venire e che l’omicidio dei genitori tornerà ancora a farci compagnia. Ha sviluppato un’attrazione morbosa, tale che qui sembra che sia Oystein, l’omicida delle ragazze, quello che le ammazza e poi, non pago, le riprende, colui che ha chiara la situazione.

Pur essendo quello che è (non ultimo violentava la sorella svenuta), ora riprende in mano le redini della situazione. Bonnie non prova un sentimento reale per lui. L’ha invischiata in una situazione orribile e mostruosa e lei sta svelandosi come qualcosa di diverso, in un’attrazione-repulsione per il sangue (ecco, in quel paragrafo l’hai ripetuto molte volte, però sai che c’è? Non è fastidioso e la ridondanza parrebbe voluta) che viene lavato via con foga e rabbia. Il pezzo della tortura mi tocca particolarmente per ragioni scaldiche, ma è un contrappasso perfetto per una donna che ha tagliato la lingua a un ragazzo, fosse stata pure la reincarnazione dell’Anticristo. A peggiorare le condizioni mentali di Oystein e di Bonnie potrebbe essere l’isolamento, la bolla in cui si sono rinchiusi, la relazione morbosa che si alimenta di un passato orrendo, di un presente tinto di sangue e che, probabilmente, troverebbe esplosione nella violenza anche in riva al mare. Sono affascinata dall’intrico che hai creato e al netto dei deliri che ho scritto ti dico che, come al solito, mi è piaciuto tutto. Un abbraccio e a presto,
Shilyss **

Recensore Master
27/02/20, ore 14:29
Cap. 2:

Carissima fumoemiele,
che bello è poter tornare qui. Ero rimasta a Bonnie vittima dello psicopatico muto, e ora le cose non sembrano migliorare, anche se il comportamento dell'altro è decisamente sospetto ma anche, quasi, rassicurante.
Rassicurante perché le dedica delle attenzioni che un rapitore/omicida/maniaco non dedicherebbe mai a nessuna delle sue vittime. L'unica cosa che vuole è che lei non scappi e che ricordi.
Quando in quella lotta Bonnie si fa male al polso, lui si prodiga subito a farle una fasciatura e a minimizzare i danni; non so se è per un sentimento affettivo (siccome appunto penso che si conoscano ma Bonnie non ricorda) o se la vuole mantenere "perfetta". Non so se capisci cosa intendo: come se non volesse che la ragazza avesse imperfezioni, dolori, ferite... è una mia idea, e come sai amo sviscerare le tue storie cercando soluzioni che poi non si rivelano mai esatto, perché tu non sei mai scontata ma, ehi! IO CI PROVO, OKAY? XDDD

La paura intrinseca di Bonnie è fortissima, ma il suo pregio è la mente. Riesce comunque a trovare la calma quando deve, come quando si trova in bagno e tenta la fuga. È vero che lo fa con una certa smania di andar via e non calcola le misure, ma pensa a distogliere l'attenzione su quella possibilità facendo credere al suo aguzzino che sia impegnata in altro, aprendo l'acqua. Un qualcosa che sembra scontato ma che è un pensiero difficile da elaborare quando si ha molta paura.
In più il ragionamento di Bonnie mi ha molto colpito: come dice lei sarebbe giusto finirla lì e lui potrebbe dirle cosa sta succedendo, perché dice che lei sa anche se lei è certa di no, ma lui sembra intenzionato a non darle quella informazione preferendo tenerla lì e attendere, come se fosse... una ripicca? Una vendetta?
Non so cosa dire, so solo che vorrei sapere, e che mille teorie mi frullano per la testa tra cui una molto brutale dove il nostro amico aguzzino in realtà non ha la lingua e la colpa è di Bonnie, ma non so... cioè, sono teorie, ma preferisco scoprire tutto leggendoti, siccome è sempre un piacere farlo **
Complimenti tesoro (tienimi un posto domenica, please ç_ç)
Miry

Recensore Master
26/02/20, ore 20:03
Cap. 9:

Ecco, lo sapevo che Bonnie sarebbe uscita fuori di testa.
Il periodo passato in prigionia fu l'evento scatenante per qualcosa di molto più diabolico e perverso, una malattia che da quel momento in avanti cominciò a farsi strada nel suo cervello come una serpe, manifestandosi sotto forma di tanti piccoli impulsi e sintomi concretizzatisi al 100% in questo capitolo, ove da finalmente sfogo alla bestia che teneva rinchiusa dentro di sè.
In qualche modo, sapevo pure che la punizione della donna sarebbe stata questa. In fondo, se c'è una cosa che accomuna tutti i serial killer, è che spesso e volentieri i loro omicidi sono intesi come una manifestazione di giustizia poetica. Quindi ci sta assai che Bonnie e Clyde ( lol ) abbiano scelto di toglierle la voce proprio come lei aveva fatto con Os.
La parte finale è stata molto bella a causa del suo realismo. Bonnie diviene consapevole delle orribile azioni commesse e comincio a rinchiudersi in una sorta di prigione mentale al limite del delirante, cosa che il fratello cerca di stroncare sul nascere, ben consapevole di ciò che sta passando.
Le opzioni che hanno a disposizione sono limitate, e le alternative proposte dalla sorella non sono certo credibili o applicabili, alla lunga non farebbero altro che ritardare l'inevitabile.
Fremo dalla voglia di sapere come andrà a finire! Mi mancherà questa storia...

Recensore Master
26/02/20, ore 14:32
Cap. 6:

Ok, Bonnie è totalmente impazzita... posso capire che scoprire di essere stata adottata sia un trauma ma credo che si sopravviva. Sostanzialmente non capisco quale sia il suo problema, mi da l'idea di una che si sta uccidendo a forza di "seghe" mentali. L'affetto dei suoi genitori non mi pare di certo una finzione, avrebbe potuto fare affidamento su di loro e raccontare. No, si è messa a rimuginare sugli orrori della vita, dando l'impressione di soffrire di quello che vien detto mal di vivere, tutti mentono ecc... avrei voluto prenderla a sberle.
Øystein invece è pazzo, fine. Anche se la sua ossessione per lei non è ancora stata spiegata non c'è dubbio che lo sia, il suo ragionamento è quello che ci si aspetta da un pazzo.
Da parte mia posso dire di non aver idea di quali siano le tue intenzione.
Per il resto le parti introspettivi sono scritte con la solita bravura che ti contraddistingue.

Recensore Master
26/02/20, ore 13:53
Cap. 3:

Ho finalmente trovato il tempo di sedermi al pc con un minimo di calma per scrivere una recensione degna di questo nome.
Non sei una persona "semplice", quindi ho bisogno di un po' di tempo.

Hai catturato la mia attenzione dal capitolo precedente, ma con questo ti sei decisamente guardagnata una fan.
La conversazione tra i due è, per forza di cose, stentata, quindi c'è tantissimo spazio per l'introspezione di Bonnie e per vedere, per così dire, il mondo attraverso i suoi occhi. Questo è un aspetto affascinante, anche perchè considerando che si tratta di un horror la parte interiore dei personaggi è sicuramente da approfondire. Soprattutto perchè poi la maggior parte del tempo lei la passa da sola, chiusa nella sua prigione, quindi poco ha da fare se non riflettere.

Le sue interazioni con il suo aguzzino sono da una parte disperate, dall'altra mi sembra che si sia raggiunto in qualche modo un equilibrio tra loro. Nonostante lei sia prigioniera e lui il carceriere, la paura paralizzante che aveva Bonnie all'inizio si è trasformata. Non perchè non abbia più paura, penso, ma più che altro perchè la disperazione e la quasi totale certezza di dover morire la rendono in qualche modo spavalda su alcune questioni. Quando si dice "un topo messo all'angolo".

Così progetta di colpirlo, fa domande, è meno timida, per capirci, sebbene la balbuzie la penalizzi. Eppure rapportandosi con qualcuno che è muto, ha in qualche modo "la supremazia" su di lui, nonostante abbia un difetto lei stessa.

Non riesco ad immaginare cosa possano essere i vuoti di memoria che ha Bonnie. Ci ho pensato, ma l'unica soluzione che ho è quella di un trauma che le ha cancellato parte del passato. Quindi il fatto che questo assassino voglia che lei ricordi, mi fa riflettere sulla sua stessa natura. In qualche modo ho pensato addirittura che fosse una parte di lei stessa, che la tiene prigioniera. Elucubrazioni senza capo nè coda, ma sai com'è la curiosità....

Che posso dirti, sei davvero brava. Faccio fatica a muoverti critiche (a parte il formato che faccio fatica a leggere da cellulare!!!!!), perchè hai un bello stile, diretto e crudo, pulito e privo di infiocchettature che sarebbero senza dubbio superflue per il genere di storie che racconti. Non posso altro che offrirti il mio plauso!

A presto :)

Recensore Master
24/02/20, ore 14:08
Cap. 9:

Ciao, cara!
Questo capitolo è davvero molto interessante.
Bonnie che deve superare quello shock della sua infanzia.
Devo dire che non mi sarei mai aspettata Bonnie cosi sadica contro la donna che li aveva separati.
Bonnie per prima sa che è sbagliato far del male alle persone, ma alla fine lo fa perché si rende conto che quella donna ha fatto del male non solo a lei, ma anche a suo fratello Øystein.
Mi sono chiesta cosa ci doveva fare con ago e filo, ma poi la risposta e venuta da sola.
E' stato molto macabro.
Penso che Bonnie abbia avuto dei sensi di colpa, anche perché si levava le mani e le vedeva sempre sporche di sangue, ma alla fine un pò di piacere lo ha avuto.
Quando torna da suo fratello le dice le cose come stanno. Lei prova qualcosa di molto importante per Øystein e lo dice apertamente quando vuole andare via in fondo hanno cognomi diversi e avrebbero potuto ricominciare lontano da tutto e tutti.
Øystein nonostante provi ed è palese qualcosa per Bonnie, ma sa che il loro rapporto e sbagliato nonostante lui non vorrebbe vederla con nessuno, ma sa che comunque quel lato sadico e crudele è una cosa di famiglia, visto che il padre ha ucciso.
Devono chiudere entrambi quella storia e per Bonnie l'unico modo è far fuori colei che ha iniziato il tutto ovvero la donna che tengono prigioniera.
Complimenti e aspetto il prossimo aggiornamento <3

Recensore Master
24/02/20, ore 00:13
Cap. 9:

Ciao cara Francesca! ♥
Eccomi qui e te lo dico subito, non vedo l'ora di leggere l'ultimo capitolo di questa storia perché sono troppo curiosa di leggere il finale (ho la sensazione che sarà Oystein stesso ad uccidere Bonnie, il fatto che quest'ultima muoia dentro la mia testa è come se fosse una certezza, conoscendoti come autrice lo do per scontato XD). Comunque, tornando a questo capitolo non posso che dire che come al solito l'ho amato, il cambiamento graduale che hai dato a Bonnie è macabro a livelli allucinanti, lo ripeto, lei mi fa molta più paura di Oystein che in questi ultimi due capitoli sembra addirittura meno nocivo di lei. Hai davvero fatto un lavoro eccellente con la rappresentazione psicologica di una ragazza rotta e distrutta come Bonnie, lei, come suo fratello (fa persino senso ammetterlo) ha subito dei traumi importanti, e dopo aver scoperto tutto il marcio del loro passato posso anche razionalmente "capire" la voglia di vendetta di lei, dato che dà tutte le colpe a quella donna che da carnefice è diventata vittima di un gioco terribilmente sadico. 
Il fatto che sia proprio Bonnie a farsi avanti per dare una lezione alla donna è stato  un momento emblematico, perché con questo gesto è come se Bonnie stessa abbracciasse totalmente quel lato oscuro di Oystein, e quasi crede di avere "la follia" nel DNA, per via del padre assassino e questo particolare mi ha fatto ancora di più rabbrividire. Non so come spiegartelo... Mi stai terrorizzando a morte con le tue storie, ma nello stesso tempo le sto amando, tutte (non vedo l'ora di leggere un tuo nuovo lavoro a questo punto, sperando di non affezionarmi più ai tuoi personaggi perché intanto moriranno male).
Oystein fa una sorta di passo indietro in questo capitolo, vederlo così "razionale" mi ha fatto senso, però lo ammette lui stesso di amare (IN MANIERA SUA E PIUTTOSTO MALSANA, poi il fatto che nella realtà questo non è amore ma una cosa malatissima è scontato) Bonnie, e quindi alla fine si sente persino in colpa per averla trascinata in quel vortice di orrore e violenza (anche se lei ci era già inevitabilmente finita da piccola, purtroppo). Tra questi due personaggi c'è un ossessione viscerale, è palese, la proposta di Bonnie di scappare via e di vivere insieme "felici e contenti" mi ha fatto sorridere, perché è ovvio che dopo tutto ciò che hanno fatto e subito, non possono più tornare indietro. Ho paura di come deciderai di concludere la storia, ti faccio tantissimi complimenti e sai quanto ti stimo come autrice, quindi non ho molto altro da dire, mi hai fatto amare il genere horror che prima onestamente non calcolavo più di tanto. Alla prossima!

Shakana

Recensore Master
23/02/20, ore 17:31
Cap. 3:

Ciao, eccomi tornata nella tua storia, la quale se pur un po’ mi mette ansia e paura, ma io sono una fifona cronica, ho paura anche della mia ombra, mi incuriosisce talmente tanto che la devo leggere assolutamente. Questo è merito tutto della tua bravura, sei capace di far incantare il lettore a ciò che scrivi e soprattutto si percepisce che lo fai per passione. Ci tenevo a dirti ciò prima di addentrarci nel capitolo e a dirti ciò che ne penso.
Ah dimenticavo, mi piace tanto che inserisci una citazione a inizio capitolo, é una cosa che apprezzo tanto e mi piace chi lo fa nelle sue storie.
Ti ribadisco che adoro questa storia soprattutto perché sottolinei in maniera perfetta il problema di Bonnie, ovvero quello di non parlare e il mutismo del suo rapitore. Sottolinei sempre come Bonnie ami il silenzio, perché lei stessa per colpa del suo problema ha spesso taciuto, ma che ora odia tutto questo silenzio, improvvisamente ha voglia di chiacchiere, dialogare, sentite la voce di qualcuno. Ciò fa capire anch’io di più quanto una prigionia fa impazzire, quanto fa apprezzare le cose che prima magari odiavamo. Ma tiene ancora di più il lettore legato a ciò che scrivi, perché è facile immedesimarsi ancora di più con Bonnie. Ma Bonnie si rende ancora conto che lui non può interromperla come fanno tutti, perché lui stesso ha problemi nel comunicare. E ciò mi fa capire che i due non sono poi così differenti.
Il rapitore mi inquieta sempre di più, sa molto di Bonnie, tutto come dice lui, perfino della sua allergia alle fragole e ciò fa pensare davvero che sappia molto sul suo conto, ma senza dubbio ciò che ha attirato di più la mia attenzione é che lui abbia risposto di “no” alla domanda di Bonnie se è sempre stato muto. Lo immaginavo sai? Mi ero fatta una mia idea e sono sicura che è successo qualcosa in quel famoso incidente in cui Bonnie ha iniziato a balbettare, ma di cui non si ricorda nulla. Ciò che è certo a questo punto é che lei abbia fatto qualcosa di talmente grave da far perdere al ragazzo l’uso della parola, ma cosa? Ma poi è stata davvero lei a fargli del male o qualcuno legato a lei, come i suoi genitori e magari lui adesso, per colpire loro, sta facendo del male a Bonnie? No, in realtà propendo più per la prima ipotesi, ovvero che sia stata Bonnie a far del male allo sconosciuto, che poi non è poi così sconosciuto. I due hanno un legame, un passato.
E secondo me Bonnie non è arrivata alla vera soluzione o meglio in parte. Lui è l’assassino della farfalle, ma non è solo perché è bionda che è lì, forse ha voluto uccidere altre persone prima di arrivare alla sua vera vittima, ovvero Bonnie. A volte i killer lo fanno, uccido o chi assomiglia alla loro vittima.
La scelta di farle scrivere un diario mi piace sai? Adoro scrivere e penso che attraverso la scrittura, soprattutto di un diario possono uscire molte cose che noi credevamo sepolte, molte cose del nostro passato che magari abbiamo rimosso.
Niente, io amo la tua storia, perché oltre a essere brava a destreggiarti con l’horror, questa storia ha una forte valenza psicologica e criminologica. E io vado matta per entrambe (pur essendo comunque una fifona ahahaha).
Sono senza dubbio più curiosa di prima e senza dubbio mi ritroverai di nuovo qui tra i tue fedeli lettori. A prestissimo.