Recensioni per
Sotto il cielo del Nord
di Star_Rover

Questa storia ha ottenuto 266 recensioni.
Positive : 266
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/09/24, ore 19:21
Cap. 43:

Eccomi 🥺

Lo dico subito, questo epilogo mi ha lasciato tanta pace nel cuore, come la quiete dopo una tempesta. ❤️

Bernhard è stato coerente con se stesso, non ha tradito la sua indole. Gli abiti civili gli stanno troppo stretti. È insoddisfatto di questa nuova vita, la delusione riempie il suo cuore e questa inattività forzata lo fa fremere.
Soccorrere un uomo con i suoi stessi ideali è stato un segno, quel ragazzo animato dalla voglia di combattere illumina in lui la strada per tornare al fronte; soccorrerlo in nome di quegli ideali è stato un altro modo di combattere per la causa.

Leena prova a riprendere in mano la sua vita, il primo passo è allontanarsi da tutti quei luoghi di sofferenza che richiamano il suo tragico passato.
Il rapporto tra Frans e Leena non è mai stato banale, ha sempre richiesto una fiducia reciproca e quindi uno sforzo da parte di entrambi per sfondare le barriere dietro cui si proteggevano. Al termine della storia, nel momento della loro rincongiunzione, le caratteristiche del loro rapporto emergono con maggiore forza con la prospettiva però di riuscire a trovare quella fiducia nei sentimenti che provano.

La scena successiva è ambientata in un cimitero, però la speranza prende forma per Marja nel personaggio di Sebastian, non può certo permettersi di perdere l'unico affetto che le resta.
La mente della giovane si rifiuta di ricordare suo marito nelle vesti di soldato, di pensare a quell'uniforme che gliel'ha strappato e che Lauri ha anteposto alla famiglia che avrebbe potuto creare con lei.

Che bello trovare in questo ultimo capitolo l'espressione che ha dato il titolo alla storia. L'inno degli jäger ha guidato i passi di Jari, e non solo i suoi, ed è stato il motore di ogni evento che ha devastato la vita dei tuoi personaggi, ma che alla fine ha anche permesso loro di ritrovare se stessi.

I nomi scelti per il nascituro sono commoventi.
L'ultima scena rappresenta davvero un cerchio che si chiude intorno alla vita di questi personaggi. Come era solito fare anni prima della guerra, Jari giunge a cavallo dove si trova il loro rifugio e l'atmosfera che ritrova è molto simile a quella che aveva lasciato partendo; loro riflessi negli occhi dell'altro, in quel loro rifugio nascosto al resto del mondo, non sono cambiati. Nonostante tutto ciò che hanno vissuto riconoscono ciò che sono stati nel loro rapporto; qualsiasi divisa abbiano indossato, nulla può cambiare chi sono e ciò di cui si sono innamorati. È come se gli anni non fossero nemmeno passati. I sentimenti sinceri che hanno sempre provato l'uno per l'altro superano qualunque cosa: ideali, delusioni, promesse mancate e scelte prese.
Quel rifugio è simbolo di pace e riservatezza. Al termine delle loro avventure non protegge solo la loro relazione da sguardi indiscreti, ma li protegge anche da tutto ciò in cui hanno creduto che comunque non può e non deve oscurare i sentimenti che provano e il legame che sempre li unirà, nonostante il futuro che attende Jari.
Quest'ultima parte, ma in generale tutta la storia, mi conferma ancora una volta quanto tu sia meravigliosa nel mettere a nudo l'umanità dei personaggi.

Sono contentissima tu abbia già iniziato un'altra storia. Grazie per tutto ciò che ci regali con i tuoi scritti. ❤️❤️❤️

A presto!
Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
22/09/24, ore 19:14

Torno su questa storia per l'ultima volta con grande nostalgia! ❤️

Il rapporto che si è creato tra Jari e Emil è sempre bellissimo da leggere.
Jari si confida senza remore a lui, non teme affatto il suo giudizio, il giovane si sente compreso da Emil. È nato un rapporto di sincera fiducia anche per il ricordo di Helena e l'amore per lei che li accomuna.
Il destino ha messo Emil sulla strada di Jari, attraverso di lui in qualche modo Helena può essere accanto al figlio. Emil è orgoglioso di Jari per le sue azioni, è felice di sapere che ha salvato un uomo destinato all'esecuzione e apprezza anche il suo senso di colpa, dimostrando la fedeltà al proprio incarico di ufficiale; ammette quanto Jari sia stato coraggioso e la sua umanità non sia stata macchiata dalla guerra.
La comprensione di Emil nei confronti del padre di Jari è disarmante, è dopotutto l'uomo che gli ha strappato dalle braccia la donna che amava. Ha sicuramente onorato la promessa fatta a quella donna stando accanto a suo figlio ed è anche disposto a farsi da parte un'altra volta pur di vedere la gioia negli occhi delle persone che Helena amava.
Emil osserva padre e figlio passeggiare. Sente tristezza, ma anche sollievo nel cuore per ciò che ha fatto per Jari, dimostrando così che il suo amore per Helena non si è mai spento, attraverso il bene per suo figlio lei rivive, fa ciò che avrebbe voluto lei se fosse stata in vita.

È bellissimo l'abbraccio tra Jari e suo padre, l'attesa lo ha reso ancora più commovente. Comprendono le loro reciproche ragioni, si riavvicinarno ed è illogico sia stato a consentirlo proprio un evento così doloroso come la guerra, ma sappiamo che la vita non è logica e nelle tue storie la vita è dipinta sempre in modo molto realistico.
Non vuole più commettere gli stessi errori nei confronti del figlio e accetta la sua decisione per il futuro.
Dal cuore di Jari l'amore per la sua famiglia non si è mai spenta, vuole essere presente in uno dei giorni più importanti della vita della sorella.

La convinzione da parte del giudice che Evert sia davvero un uomo onesto e meritevole di giustizia fa in modo che la sua vita venga risparmiata dalla guerra, un altro modo per arginare la violenza del conflitto.
Al termine della guerra, dopo aver vissuto momenti tragici, anche Evert viene messo di fronte ad una scelta: gli ideali o la famiglia. Dopo la sofferenza patita, non può che scegliere la sfortunata sorella, sono rimasti soli e possono contare solo l'uno sull'altra.

Leena è riuscita a sfogare il dolore che il passato le ha causato. In Irina ha senz'altro visto una figura materna, ma comprende Leena anche come donna innamorata che ha perso l'uomo che amava. Irina aveva la responsabilità dei suoi figli quando è rimasta vedova, mentre Leena è animata dal ricordo di un amore giovanile spezzato troppo presto. Sente che solo Frans potrebbe farle immaginare di nuovo un futuro.
Sono così felice che Frans sia vivo e il suo primo pensiero, anche in quello stato di sofferenza, sia per Leena.

Nonostante Hjalmar sia nella serenità di casa sua, non riesce a rimuovere i ricordo dolorosi della guerra. Rivedere suo fratello avrebbe alleviato la perdita di tutti coloro che non sono riusciti a vedere la fine del conflitto.
È bellissimo rivedere i due fratelli insieme di nuovo, il desiderio di Hjalmar è stato realizzato.
Le parole di Verner dimostrano quanto sia orgoglioso del fratello ed è certo che lo sarebbe stato anche il padre, un pensiero che rincuora entrambi. È bello sapere che entrambi vogliono solo riscoprire il calore di casa.

Volo sull'ultimo capitolo. ❤️❤️❤️

Un grande abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
12/09/24, ore 01:42

Eccomi anche qui!

Lasciami dire che Leena è adorabile nel suo vano tentativo di camuffare persino a se stessa cosa prova realmente per Frans. Il fatto che se ne sia accorto persino un ragazzino inesperto di amore la dice lunga e non si può certo dire che Hjalmar non sia un giovane molto empatico nei confronti dei sentimenti altrui.
Inevitabilmente, però, la guerra porta con sé dei cambiamenti e Hjalmar non ne è immune. Teme soprattutto il confronto con la madre, di condividere con lei la sua terribile esperienza e quella del fratello, quasi come se fosse qualcosa da rimuovere dalla mente, talmente è dolorosa.
È toccante l'abbraccio tra madre e figlio. Ma, devo ammetterlo, la comparsa della lupacchiotta e il modo in cui accoglie il suo padrone stringono davvero il cuore.
Hjalmar è tornato a casa davvero ed è finalmente circondato dall'affetto di quasi tutti i suoi cari.

Anche per Kris e Gunner è ora di pensare a un futuro di pace. Uno si sente confuso, stordito e disilluso, l'altro piuttosto determinato verso una rinascita. Per fortuna Kris ha accanto un vero amico come Gunner, il quale anche in questa occasione si dimostra una buona spalla su cui contare nei momenti di difficoltà emotiva.

Jari continua a essere tormentato dalle sue vicende personali e dai caduti rimasti sul campo di battaglia, non riesce pienamente a gioire per la vittoria.
Ad attirare la sua attenzione sembrano essere i tedeschi e forse l'assenza uno di loro in particolare che desidera con tutto il cuore rivedere. Ovviamente Yrjö da buon amico intuisce tutto e lo conforta per questa separazione così repentina, come se nel cuore di Jari ci fossero ancora con Bernhard conti in sospeso.
Jari cerca una via di fuga dignitosa dai sensi di colpa e dalla sua vita passata con Verner, nonostante la sua assenza sa di lasciare la sorella in buone mani. Mi dispiace tanto per la sua decisione, mi auguro che qualcuno che gli vuole bene possa fargli cambiare idea.

Finalmente Aleks regala lacrime di gioia alla sua famiglia (e ai lettori) tornando a casa. I segni nell'animo lasciati dalla guerra non mancano di certo, ma nemmeno la determinazione a restare accanto alla sua famiglia, anche nelle situazioni più difficili che possono attenderli in futuro.
È bello il pensiero di Aleks ai suoi compagni e a coloro che gli hanno permesso di rivedere i suoi cari, è sinonimo di gratitudine.
Proprio parlando di uno di loro, è evidente il legame che si è creato tra Smirnov e Aleks attraverso la lotta per la sopravvivenza che hanno condiviso. Il gesto di quell'ufficiale è molto significativo: ripaga un debito, fa giustizia in nome di innocenti e si sente libero dagli ordini di coloro per cui ha combattuto.

L'esperienza in guerra di Jari ha lasciato evidenti segni anche nell'animo di suo padre. Il conflitto ha messo a dura prova il suo ruolo genitoriale e il fatto che si sia lasciato attraversare dai rimorsi dimostra quanto sia un uomo onorevole.
Pur di saperlo nuovamente accanto a sé, è disposto a mettere in discussione le decisioni prese pensando di fare il bene di suo figlio; l'unica cosa che conta ora è avere la possibilità di un confronto con lui per appianare le loro divergenze.
Due caratteri forti si sono scontrati, ma spero che per entrambi questa esperienza sia servita a ritrovarsi.

Aspettavo con ansia il ricongiungimento tra Kaija e Yrjö. Penso che il pensiero del medico sulle sue cicatrici dell'animo racchiuda molto bene l'indole di questi personaggi e l'essenza del loro amore reciproco, che e senz'altro la miglior cura all'orrore della guerra.

In questa storia sono davvero racchiuse tutte le prospettive in cui può incorrere un uomo al termine della guerra, sia egli un vincitore sia egli tra i perdenti, sia egli un sopravvissuto oppure un caduto sul campo di battaglia lasciando un vuoto alla sua famiglia.

Ho quasi terminato questa storia (con grande nostalgia), quindi ci sentiamo presto da queste parti. ❤️❤️❤️

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
12/09/24, ore 01:34

Carissima!

In questo capitolo la primavera non offre una boccata di ossigeno solo ai personaggi, ma anche a me come lettrice. ❤️
La bella stagione è un simbolo di rinascita per coloro che sono sopravvissuti agli orrori di una guerra che sta ormai volgendo al termine, perlomeno in questi territori.

Mi piace molto come dipingi la prospettiva del giudice. Egli è esterno alle dinamiche di guerra e riesce ad avere un'opinione più obiettiva su ciò che hanno vissuto questi soldati sul campo di battaglia.
É un giudice molto professionale che tiene fede al suo impegno preso superpartes, ma non si tira nemmeno indietro quando è necessario scoprire le motivazioni profonde che guidano le azioni di un uomo, oltre la fazione per cui ha combattuto.
Sono convinta che anche Evert abbia inteso le buone intenzioni dell'uomo di Legge e per questo non abbia esitato a rivelare il suo cruccio per la salvezza della sorella.

La primavera favorisce anche la sopravvivenza di Verner.
È molto bella la sua introspezione, la sua mente sfiora il ricordo di buona parte delle persone a lui care.
Verner non ha mai perso fiducia in Leena, ciò dimostra quanto il legame di amicizia nato tra loro sia sincero. Nei confronti del fratello non ha mai perso l'istinto protettivo, benché sia fiducioso nelle capacità del ragazzo. Nella mente di Verner, che ha perso il padre troppo presto, non può fare a meno di avvertire responsabilità nei confronti di Hjalmar che vede come un ragazzo inesperto a cui ha offerto con le sue scelte un esempio troppo rischioso per la sua incolumità.
Non può certo dimenticare i momenti dolorosi vissuti in quella guerra, in cui ha perso amici con cui condivideva ideali, che fino a poco prima sembravano l'unica cosa importante.
Il senso di solitudine che avverte Verner al termine della guerra è prova tangibile della devastazione lasciata dal conflitto. Pensare a quanto sia lontano il suo amore e al fatto che probabilmente non lo rivedrà più non lo fa stare meglio.

L'umore di Jari non è affatto migliorato. L'esito positivo della guerra lascia comunque una sensazione malinconica, non si sente più degno del suo ruolo nell'esercito.
Anche le questioni personali non sembrano concedergli serenità. Vorrebbe che Winkler fosse al suo fianco e il fatto che abbia deciso di combattere in Germania peggiora il suo turbamento. Aveva bisogno di lui, ma razionalmente comprende le ragioni personali della sua scelta, scelte che possono comprendere solo loro due poiché riguardano il loro rapporto personale.

Non avresti potuto scegliere un personaggio più adeguato per consegnare la lettera alla vedova di Lauri, proprio per la sensibilità e la delicatezza con cui si rapporta alla sofferenza altrui, che sia fisica o morale.
Nel caso di Yrjö c'è un doloroso coinvolgimento personale, lui stesso avrebbe bisogno di essere confortato, eppure trova la stimabile forza di consolare la giovane.
Marja stessa prova a convincersi che la morte del marito è esattamente quella che lui avrebbe voluto, ma non riesce ad accettare le valide motivazioni che il medico attribuisce al sacrificio di Lauri, non le possono bastare.
Yrjö si trova impotente davanti a una tale sofferenza e una tale rabbia da parte della giovane vedova. La sua riflessione finale dimostra ancora una volta, quanto sia un uomo di buon cuore e questo suo altruismo gli impedisca di concentrarsi a cuor leggero sulla sua felicità accanto alla donna che ama.

Il finale di questo capitolo mi ha lasciata con il fiato sospeso per le sorti di Frans. Mi auguro riesca a sopravvivere, mi sono affezionata a lui e spero ancora in un lieto fine tra lui e Leena.

Un'ultima cosa. Mi piace tanto come nelle tue storie ricorra anche il tema della scelta. Anche quando i personaggi sembrano in balìa del destino, lasci sempre a loro uno spiraglio di autodeterminazione.

Arrivo con l'ultima recensione per oggi! ❤️❤️❤️

Un grande abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
31/08/24, ore 17:53

Non avrei proprio potuto mettere in pausa la lettura in un momento così delicato. È stato l'ennesimo capitolo preferito che mi ha lasciato emozioni fortissime.

La scelta di Jari è stata onorevole in qualità di uomo e di giovane innamorato, legato ancora ad un sentimento puro che la guerra non è stata in grado di sporcare, nonostante la delusione provocata dalle loro scelte.
L'ombra del tradimento non tarda a farsi largo nella mente di Jari, ma dopotutto negli ultimi anni ha combattuto e rischiato tutto per quegli ideali, tradirli è stato come distruggere la nuova vita che ha costruito, quella che lo ha reso un uomo.
Al contrario, invece, Verner dopo il gesto di Jari - affatto scontato - sembra perdonarlo per aver mantenuto la sua promessa contro tutto e tutti, ma non è certo che Jari riuscirà a perdonare le sue scelte e questo lo ferisce.

Yrjö dimostra costantemente di essere un uomo meraviglioso, ha un'integrità morale invidiabile. È altruista e delicato pensando al tormento di coloro che hanno combattuto la guerra in prima linea. È dolce con l'innamorata, paziente e affettuoso con gli amici.
Da buon amico cerca le ragioni profonde nel gesto di Jari, non gli serve conoscere la verità per trovare le parole più consone al momento giusto e per provare a sopire i tormenti di Jari. Nonostante l'evento sia ancora così fresco e i buoni propositi di Yrjö fatichino ad attechire nel cuore di Jari.

Sono davvero lieta di scoprire che anche i prigionieri abbiano la possibilità di affrontare un processo equo. La legge è uguale per tutti indipendentemente dagli ideali e questo è un altro messaggio bellissimo.

Hjalmar è tornato ad essere un ragazzo più che un soldato, un giovane che desidera solo rivedere i suoi cari. I sensi di colpa verso i suoi compagni sono più flebili, ora che la prospettiva è un treno di ritorno verso la vita che ha lasciato. Teme, però, per le sorti del fratello, non riesce a lasciarsi del tutto alle spalle il conflitto e non sa che Verner non sarebbe potuto capitare tra le mani di un ufficiale migliore. Il destino è stato dalla parte di entrambi i fratelli.
Non ci sono più dubbi sul fatto che Frans sia degno di fiducia, le sue azioni sono state dettate da ragioni nobili. Gli è stata data la possibilità di espiare le sue colpe e non si è tirato indietro. Inoltre Leena non gli è stata indifferente dal primo momento in cui la vista, nei suoi confronti è maturato un affetto sincero. È davvero toccante il fatto che non voglia che lei si dimentichi di lui; con quella fascia in tasca sarà molto difficile per Leena dimenticare di aver incontrato un soldato nemico di buon cuore.
A Leena ha insegnato molto il loro incontro, non tutti gli uomini sono come quelli che le hanno fatto del male, non tutti i bianchi sono così. Così come non tutti i rossi per lui sono nemici.
Il loro addio è commovente. Se penso poi all'idea che lui possa ancora morire, mi si stringe davvero il cuore.

Per oggi non ti tormento più, ma ti ringrazio come sempre di condividere con noi storie così stupende. ❤️❤️❤️

A presto!
Un abbraccio grandissimo,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
31/08/24, ore 17:47
Cap. 38:

Eccomi anche qui!

Mi è piaciuta tantissimo l'evoluzione del rapporto tra Aleks e il tenente. Il loro incontro è stato breve, eppure il confronto tra i due non li ha lasciati indifferenti.
Si sono considerati nemici, fino al punto di capire che in fondo il loro essere uomini non li rende così diversi. Hanno avuto l'occasione di riflettere sulla propria vita. Il confronto con quell'ufficiale ricorda ad Aleks quanto abbia sacrificato la sua famiglia e quanto sia legato ad essa; prova un amore troppo immenso nei confronti dei suoi cari per lasciare che nel suo cuore gli ideali vengano anteposti di nuovo al loro affetto.
Sono stati avversari che hanno combattuto per cause diverse, ma giungono insieme alla consapevolezza che sono innanzitutto uomini con sentimenti e valori personali che non possono essere soggiogati a quelli della patria. Sono uomini prima di essere combattenti.
Gli ideali rappresentano il loro passato, le armi non hanno più significato nelle loro mani, erano solo un mezzo per onorare quegli ideali che ora non hanno più senso di esistere.
Belle le parole di Aleks sull'addio al tenente Smirnov, colgono in pieno il futuro che attende entrambi.

Il personaggio di Hjalmar infonde tantissima tenerezza. La sua giovane età è stata macchiata dagli orrori della guerra, eppure la sua ingenuità lotta per tornare a vincere nell'animo del ragazzo.
Fatica e sensi di colpa verso i suoi compagni per non essere stato all'altezza lo stanno indebolendo nel fisico e nella mente. Dopo averla sperimentata giunge all'importante consapevolezza che la guerra non faccia parte della sua indole, ciò che ha vissuto lo ha devastato, non è stato in grado di reggerlo.
È stato un sollievo, non solo per il giovane, l'arrivo di Frans. L'istinto di Leena è stato sempre infallibile, la fiducia nei confronti di quel soldato ha portato a risultati, di questo ora può esserne certa.
Non solo Frans ha tenuto fede alla sua promessa, anche Leena è riuscita a onorare la richiesta di Verner salvando la vita di Hjalmar.
Il personaggio di Leena ha fatto un bel percorso interiore. Conoscere Frans le ha consentito di rompere quella corazza che il passato aveva creato nel suo cuore. Continua a non confessargli ciò che ha vissuto, ma le sue lacrime sanno essere più eloquenti delle parole, in questo modo riesce a trasmettergli quanto il suo passato sia stato duro.
Aiutandoli Frans sente di aver espiato le sue colpe. Sia Frans sia Leena hanno bisogno di un nuovo inizio che porti pace nella loro anima.

Ci hai consentito di conoscere a fondo l'animo di Jari e non si può non avere fiducia nelle sue buone intenzioni.
Almeno uno dei due soldati che erano di guardia a Verner sembra aver compreso quanto il comportamento di Jari sia strano e incomprensibile.

Non sono riuscita a fermarmi qui, ho avuto bisogno di saperne di più, quindi arriva un'altra recensione. ❤️❤️❤️

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
31/08/24, ore 17:37

Carissima!

Questi capitoli sono i più emozionanti. Lo scioglimento di alcune situazioni, ma anche il complicarsi di altre infondono molta tensione e tante emozioni profonde.

Una vittoria è stata conquistata, ma la guerra non è ancora terminata. Nell'arco dell'intera storia, Bernhard ha sempre manifestato i suoi sentimenti patriottici verso la Germania ed ora che gli obiettivi sperati sono stati raggiunti non può fare a meno di riservare un pensiero a quelle terre che hanno un posto nel suo cuore.
La sua identità nazionale è un cruccio che lo ha sempre accompagnato in questa guerra e al termine non è ancora riuscito a trovare il bandolo della matassa per sbrogliarsi. Sembra molto intenzionato a voler combattere per la Germania in prima linea, ma non può fare a meno di pensare si soldati che hanno combattuto fino a quel momento con valore al suo fianco.
Dopo tutto ciò che ha vissuto al fronte, nonostante il valore dimostrato, è incerto sul suo futuro, è sicuro però di non voler ancora svestire la sua divisa.
Il soldato al suo fianco gli ricorda quanto le sue doti siano molteplici, anche come oratore ha raggiunto buoni traguardi e in tempo di pace lo invita a riprendere quella sua missione.
È stato un uomo che ha giustificato qualsiasi sua azione pur di tenere fede ai suoi scopi e ai suoi ideali. Lasciar andare Jari è stato un gesto altruista da parte sua, rinunciare all'affetto che prova per lui è stato una sofferenza, eppure non crede di essere mai stato più generoso nei confronti del prossimo.

Evert e Aimo hanno combattuto dalla stessa parte in questa guerra, eppure sono rimasti segnati in modo diverso.
Aimo non può fare a meno di pensare alla sua bambina, mentre l'animo di Evert sembra indurito da ciò che ha vissuto e dalla sofferenza, è pervaso dalla rassegnazione e questo non gli dà l'istinto di temere la morte per sé e per i propri cari in vita, nemmeno di ribellarsi ad un destino funesto. Evert è profondamente disilluso, eppure il rimpianto di non aver potuto amare rimane nel suo cuore. Nonostante tutto, a lui è rimasta la delicatezza di infondere speranza al compagno.
Devo ammetterlo, sono terrorizzata per le sorti di entrambi.

È molto bella la complicità inconsapevole maturata tra Leena e Frans. Per quanto Leena non riesca ad ammetterlo c'è affinità tra loro. Frans sembra comprenderla, senza che lei sia più esplicita sul suo passato, in fondo la vita di una donna in tempo di guerra non può essere certo facile e il suo istinto difensivo è più che comprensibile; diffida di lui e per esperienza non si sente di avere un atteggiamento diverso.
È stata fortunata ad incrociare la strada di Frans, un uomo comprensivo che si è lasciato fin da subito coinvolgere dal punto di vista sentimentale benché lei non abbia fatto assolutamente nulla per illuderlo. È un uomo onesto che tiene fede alle promesse di soldato, ma anche ai suoi sentimenti di uomo e vuole aiutarla anche nell'incertezza che lei ricambi o meno i suoi sentimenti.
È davvero toccante l'ammissione di Frans sul fatto che le parole di Leena gli abbiano fatto più male delle pallottole.

Arriva subito un'altra recensione. ❤️❤️❤️

Un grande abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
22/08/24, ore 13:27
Cap. 36:

Ed eccomi anche qui ancora con le lacrime agli occhi per ciò che ho letto. T.T

C'è grande tensione nell'aria all'inizio di questo capitolo e le condizioni avverse della bufera non fanno altro che accentuare lo stato irrequieto di Jari. Questo giovane ufficiale non potrebbe trovarsi in una situazione più complicata di questa; la sua obiettività vacilla e tutto ciò è assolutamente umano.
Attendevo il loro incontro con trepidazione capitolo dopo capitolo e per il modo in cui si erano lasciati sapevo non sarebbe stato un confronto pacifico.
Ammetto di essermi concessa un giorno in più per scrivere questa recensione, le sensazioni sono tante e ho avuto bisogno di tempo per dare loro un ordine.

Parto dal presupposto che non riuscirò mai a descrivere a pieno quanto mi abbia emozionata questo capitolo, perché le emozioni che ho provato leggendo sono state di pancia. In particolare ho provato sollievo nel vedere quanto l'amore tra loro non sia stato portato via dagli anni di lontananza e ho provato timore per la situazione in cui si trovano che rischia di compromettere uno dei due.

Ho avvertito scintille d'odio e scintille d'amore da entrambe le parti. Loro stessi temono il confronto, hanno paura di conoscere il nuovo volto dell'uomo che hanno di fronte, respingono l'idea che possa essere diventato un estraneo, per cui ogni barlume di passato nei loro sguardi riaccende la speranza. Verner forse prova già una maggiore disillusione, visto che dalla partenza di Jari gli è sembrato di non riconoscere più il compagno.
Questo confronto non riguarda più solo loro, il tema non può essere solo quello dei sentimenti. La guerra li ha resi più uomini che ragazzi, non possono ignorare le responsabilità che si sono assunti abbracciando a pieno i loro ideali e combattendo per essi.
Forse però non si aspettavano di scoprire quanto i loro cuori, da posizioni diverse, non siano stati compromessi dal conflitto.
Questo incontro era esattamente ciò che serviva a Jari per mettere ordine nei suoi sentimenti e ricordarsi quanto l'amore unico e insostituibile per Verner non si sia mai spento.
L'evoluzione del personaggio di Verner è struggente. A sue spese ha capito quanto non abbia alcun potere contro i sentimenti che prova, può solo assecondarli anche a scapito della sua vita per la salvezza di Jari. Verner è consapevole del fatto che la morte risulterà sempre meno dolorosa dell'abbandono dell'amato.
Non si può certo dire che questi sentimenti non siano reciproci, Jari preferirebbe avere davanti un plotone di esecuzione, piuttosto di giustiziare Verner.
La confidenza, l'amore e i vissuti che hanno condiviso consentono loro di comprendere con più cognizione di causa le motivazioni che hanno spinto l'altro ad agire e la passione con cui hanno inseguito i loro ideali.
Negli loro occhi comprendono quanto entrambi siano rimasti disillusi dalla violenza della guerra.
Nelle loro parole non c'è altro che astio, amore e malinconia, a tratti comprensione in nome dei ragazzi che sono stati e che hanno avuto modo di conoscere.

Anche davanti ai suoi uomini, Jari non riesce a mascherare la fiducia che nutre nei confronti di Verner.
È un uomo razionale e allo stesso tempo emotivo. Il fatto che in questo contesto così doloroso la guerra passi in secondo piano ci dice molto su ciò che prova. Se la guerra lo ha illuso, l'amore che prova non lo ha mai fatto, esso è riuscito a resistere ad ogni tipo di tempesta.

Quando ieri ho letto questo capitolo ho pianto tanto, ma ciò non mi dispiace affatto perché significa che ha lasciato molto dentro di me.

Grazie di cuore per le emozioni che sai trasmettere. Ogni tua storia equivale ad acquistare un bel libro in libreria, uno di quelli che ho riposto tra i libri preferiti e che mi hanno resa una lettrice più ricca. ❤️❤️❤️

A presto!
Un grandissimo abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
(Recensione modificata il 22/08/2024 - 01:27 pm)

Recensore Master
22/08/24, ore 13:18

Carissima!

Torno anche qui e sarà dura per me dover lasciare questi personaggi una volta arrivata all'ultimo capitolo. Come ogni tuo personaggio, non posso fare altro che portarli nel cuore.

Non sai quanto io sia lieta di sapere che Kris è vivo! ** È un giovane talmente sfortunato in amore, almeno da qualche parte la fortuna gira anche per lui.
La reazione di questi soldati di fronte alla morte, la loro paura, li rende così profondamente umani.
Le atmosfere naturali che dipingi sono una premonizione su emozioni e sentimenti dei personaggi che diventano i protagonisti della scena specifica che narri.
Gunner ha l'aria di essere un buon confidente e un uomo sensibile, oltre ad aver dimostrato di essere un valido commilitone. Avere amici così in guerra su cui poter contare è un conforto per l'anima.
La voglia di sentire Kajia di nuovo vicina ha spinto Kris a mettersi in pericolo. Per quanto i due soldati siano uniti, confidare questa sua debolezza è estremamente intimo per lui, è mettersi davvero a nudo, è ammetere un tallone di Achille che in guerra fa perdere aderenza con la realtà e questo può diventare molto rischioso.
Gunner è diretto ma estremamente ancorato a quella realtà che Kris sta perdendo di vista. Il dolore fisico è senza ombra di dubbio meglio del dolore morale. Forse in un modo poco ortodosso, ma l'amico gli ha dato l'opportunità di sfogarsi e riprendersi dal torpore in cui era imprigionato.

Il gesto di Bernhard è molto significativo in un contesto di guerra, salvare un soldato che non sia un commilitone non è una decisione scontata, anzi è un'iniziativa personale che esula da qualunque dovere militare. Nel corso delle tue storie ci hai abituati che anche in guerra la morale personale di un uomo può giocare un ruolo determinante.
Lo scambio di battute tra Bernhard e Evert sul progredire della guerra è sempre molto puntuale dal punto vista storico.
È stato interessante ripercorrere la vita di Bernhard attraverso i suoi pensieri sul suo passato all'università, sui suoi inizi come fautore e testimone della causa. Il suo rapporto con Jari è mutato con il tempo, ammette di essere stato il più razionale tra i due, anche se da parte sua non sono mancati attimi di debolezza. Bernhard evidenzia quanto Jari sia speciale; le sue idee non lo hanno manipolato, ma al contrario in Bernhard è riuscito a trovare qualcuno con cui condividere ciò in cui credeva.

Hjalmar sta dimostrando di cavarsela davvero molto bene nelle difficoltà, sta crescendo molto in fretta, ma considerando la situazione che ha lasciato a casa non si può certo dire che sia partito svantaggiato in fatto di abilità.
Nonostante le sue capacità di sopravvivenza, è pur sempre un ragazzo di quindici anni che sente la morsa della nostalgia di casa e proprio nel pensiero dei suoi cari cerca la forza per non arrendersi.

Le circostanze in cui si trovano Frans e Leena dà modo ad entrambi di conoscersi e a pelle anche di fidarsi delle parole dell'altro, pur conoscendo così poco - quasi niente - del loro passato. Questi rapporti che dipingi mi infondono sempre tanta delicatezza, come anche le sfumature caratteriali dei personaggi.
Il sesto senso femminile di Leena non sbaglia affatto e li porta proprio sulla strada del giovane.
Il modo in cui Frans la aiuta, la supporta nei suoi obiettivi e nello sconforto che talvolta la attanaglia, ma anche il modo in cui Leena si affida lentamente a lui è dolcissimo. Non so come finirà la loro avventura insieme, ma so che lascerà qualcosa di importante nel loro cuore.

Arriva subito l'ultima recensione per oggi. ❤️❤️❤️

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
13/07/24, ore 20:48

Eccomi anche qui!

Ho adorato la struttura narrativa di questo capitolo e mi sono emozionata al solo pensiero dell'identità di quel prigioniero. ❤️

Le insicurezze di Jari sono senza dubbio dovute alle vicende personali (alcune anche inaspettate per lui) e all'assenza di una guida come Bernhard. Dopotutto quello che sta ricoprendo è un ruolo non semplice che sta imparando con l'esperienza.
I suoi uomini avvertono i suoi turbamenti, dal momento che nel suo ruolo lui è una fondamentale guida per i sottoposti.
Ora più che mai forse la guerra che Jari combatte sta assumendo risvolti molto personali. Sta proteggendo un nemico ormai inerme; considerando il fatto che hanno liberato Helsinki dai Rossi mi può venire in mente solo un nome che sta moltissimo a cuore a Jari e capisco anche bene il fatto che non lo voglia incontrare, teme un confronto con lui e non desidera nemmeno compromettere la sua posizione, per quanto vorrebbe solo salvarlo.
Nonostante stiano tutti combattendo una guerra, da parte di Jari (come anche da parte di altri soldati) noto molta pietà nei confronti di uomini prigionieri, disarmati e non più offensivi. Una pietà che si discosta dalla filosofia dell'esercito che invece vuole portarli a prescindere davanti ad un plotone d'esecuzione, solo per il fatto di essere dei ribelli.

Il legame che hai creato tra Jari e Hiltunen è sempre molto emozionante, come anche la confidenza che Jari permette a quell'uomo e la cortesia reciproca che gli concede Emil.
Emil assolve un dovere personale che esula da quello militare. Benché Emil non sia suo padre, Jari è lieto di sentire che sua madre sia stata così amata da lui e sia stata libera di essere felice. E per vie traverse Jari ha anche la possibilità di scoprire quanto sia stato forte l'amore tra i suoi genitori.
L'unica nota dolente che Jari non riesce più a nascondere è la tensione che persiste nel rapporto con suo padre, dal momento che le loro prospettive sulla vita sono così diverse (ho una mezza idea sulle loro reali parentela, ma fino alla fine della lettura di questa storia preferisco non sbilanciarmi). Probabilmente Jari ha molto più in comune con la madre che con il padre, per questo non ragionano allo stesso modo; forse era esattamente ciò che Emil amava di Helena, dopotutto lei ha lottato per amore.
Trovo sempre che Emil abbia un buon cuore, quando invita Jari a comprendere il padre e allo stesso tempo desidererebbe essere il padre del figlio della donna che non ha mai smesso di amare.
Davanti ad Emil, Jari torna ad essere figlio più che soldato e ancor meno ufficiale.

Ho davvero sperato che Lauri non morisse, ma siccome la speranza è l'ultima a morire io non la perdo fino all'epilogo di questa storia, magari c'è qualche sorpresa in serbo nei prossimi capitoli.
Si avvertono potenti i sensi di colpa di Jari per ciò che è successo all'amico. Anche Yrjö soffre molto per la scomparsa del giovane, ma attraverso l'oggettività che il suo mestiere gli impone cerca di dipanare la nebbia di dolore che Jari prova, cerca di ricordargli lo stato crudele degli eventi che stanno vivendo in guerra e che di più Jari non avrebbe potuto fare per salvare il loro amico.
In questo momento così terribile la relazione tra Yrjö e Kaija è una luce nelle tenebre. In qualche modo Jari stesso è stato galeotto di questo rapporto e non si stupisce affatto di questo risvolto all'interno della sua famiglia; è convinto che suo padre sarà lieto di avere un medico in famiglia, d'altronde è ciò che auspica da sempre per suo figlio.

Mi è piaciuto molto il modo in cui hai gestito il capitolo tra passato e presente; tra notizie liete, dolci e terribili. ❤️❤️❤️

A presto!
Un grande abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)
(Recensione modificata il 13/07/2024 - 08:54 pm)

Recensore Master
13/07/24, ore 20:42
Cap. 33:

Ciao, mia carissima Star^^

Ti lascio un paio di recensioni anche da queste parti. ❤️

La guerra ispira ricordi di una vita lontana dal fronte, breve o lunga che sia, e Kris non è esente da questo. I ricordi sereni di un amore che non è stato vissuto, poiché non ricambiato, alleviano i tormenti dell'anima. È come se Kris si fosse rassegnato ad aver ricevuto quelle briciole di attenzione da lei, nella consapevolezza che non potrà ricevere nulla di più dalla ragazza che ama.
È dolcissimo il ricordo di Kris.
Sicuramente la morte della mamma e la partenza del fratello per gli studi hanno lasciato un vuoto nel cuore di Kaija; per lei perdere anche un amico che ha accompagnato la sua infanzia sarebbe stato un dolore troppo grande. Eppure probabilmente già all'epoca i sentimenti che i due giovani provavano erano di natura diversa: lei lo vedeva quasi come un fratello, lui come una futura compagna di vita.
L'inesperienza della giovane età non consente a Kaija di cogliere lo sguardo innamorato del giovane.
Per lei e per renderla felice, Kris avrebbe fatto qualunque cosa, avrebbe realizzato piccoli (come nel ricordo) e grandi desideri.
Lontano da lei e in una realtà di sangue come quella della guerra, la disillusione diventa preponderante nel cuore di Kris al termine della battaglia che ha appena vissuto. È una consapevolezza difficile la dura condizione a cui i soldati devono sottostare: devono rispettare gli ordini anche contro la loro morale.
Il pensiero di Kaija, i sogni che ha condiviso con lei e quelli che con lui la ragazza non ha voluto condividere trasformandoli in rimpianto rendono più dolci per Kris quei momenti così tragici.

"...non avevano nulla da perdere" è il motore che porta gli eserciti a scontrarsi l'uno contro l'altro, è la condizione in guerra che più porta al sacrificio proprio e dell'avversario.
Bernhard continua a vivere tormenti interiori. Nonostante lui per primo sappia quanto sia vano pensare al futuro a guerra in corso, non può fare a meno di pensare a ciò che lo attenderà dopo l'armistizio di pace. Lo trovo un personaggio molto lungimirante.
Anche se Jari non compare fisicamente in questa scena, la lettera che invia a Bernhard è una bellissima introspezione su ciò che prova e su ciò che pensa, esprimendo anche quei valori che hanno sempre animato le sue azioni.
"Non condivido il tuo modo di agire, ma ammiro la tua devozione", mi ricorda la filosofia contraria a quella di Machiavelli.
Dalle parole di Jari emerge un giovane deluso dal comportamento del suo mentore, poiché per lui - almeno da parte sua - condividevano molto più di una causa e su questo aspetto i loro modi di pensare non hanno trovato un punto di congiunzione. Jari però si apre alla speranza di poter condividere anche sentimenti più personali con Bernhard, tipico atteggiamento di un giovane nel fiore degli anni.
Da parte sua Bernhard si ostina a mettere da parte i sentimenti, vuole evitare qualunque coinvolgimento personale, ma è pur sempre un essere umano e talvolta i sentimenti non gli hanno impedito di cedere e illudere Jari, ciò ha generato confusione e delusione in quest'ultimo.
A Bernhard non manca coraggio e intraprendenza per i suoi uomini e la causa in cui crede, la stessa che citava Jari nella sua lettera.
Il soldato davanti a cui Bernhard si ritrova e Bernhard stesso sono due facce della stessa medaglia, si confrontano in quel frangente viso a viso; sono due soldati il cui destino è in un certo senso legato, ma attraverso le loro esperienze e conoscenze si trovano in due fazioni diverse, sono nemici. La guerra separa, non unisce.
Bernhard si dimostra senza dubbio onorevole, in due occasioni a distanza di poco tempo; se non lo ritiene necessario per difendere la propria vita evita di sparare ad un nemico disarmato ed indugia per un istante quando lo vede voltato di spalle impegnato nella fuga.

Sei stata crudelissima per il mio povero cuore in questo capitolo (e lo sai che te lo dico con affetto perché amo la suspance che lasci). Mi auguro che i nostri eroi, indipendentemente per qualunque fazione combattono, siano sopravvissuti alle pallottole dei nemici.

Arriva subito la recensione al capitolo successivo. ❤️❤️❤️

Un forte abbraccio,
Vale (sempre tua affezionata lettrice)

Recensore Master
26/06/24, ore 20:18
Cap. 9:

Ciao, sono riuscita a passare finalmente per proseguire questa storia che adesso entra davvero nel vivo, i protagonisti sono partiti per arruolarsi nell'Esercito tedesco e combattere contro la Russia e ora non si torna più indietro. Come avevamo visto nello scorso capitolo, anche Yrjö ha deciso di arruolarsi con gli amici Jari e Lauri che sono molto felici di averlo con loro, perché a questo punto non si tratta più di azioni isolate e violenze gratuite, ma di una vera guerra combattuta con un esercito per la liberazione della Finlandia. I primi giorni, però, non sono come Jari se li aspettava, gli ufficiali tedeschi sembrano non avere fiducia nei volontari finlandesi e per loro gli addestramenti sono massacranti, come se volessero metterli alla prova. In realtà, però, gli ufficiali tedeschi non hanno tutti i torti: stanno per partire per una guerra e questi ragazzi che si sono arruolati sono dei civili che non hanno mai combattuto prima, è necessario prepararli a ciò che li aspetta, a fatiche e esperienze che i soldati già conoscono, e comunque alla fine i giovani finlandesi sono ben addestrati e anche gli ufficiali tedeschi sono soddisfatti di loro. Tuttavia la vita per Jari e i suoi compagni è più dura che per i soldati tedeschi, vengono trattati peggio, devono dormire in baracche più misere e poi c'è anche il fatto che non è facile per loro abituarsi a una lingua straniera e ad un cibo che non conoscono e che trovano sgradevole (e queste sono state sorprese per me, perché credevo che la lingua tedesca fosse abbastanza simile alle lingue nordiche e che anche il cibo fosse simile!). La nostalgia della patria e delle persone care è sempre più forte, ma in particolare lo è per Jari che ripensa a Verner e al modo brusco in cui si sono lasciati, Verner non ha voluto capire la scelta di Jari e non l'ha accettata, tanto da decidere di rompere ogni legame con lui e questo, come ti avevo già scritto nella scorsa recensione, mi è dispiaciuto molto e mi è sembrato anche ingiusto perché, al contrario, la moglie di Lauri, pur preoccupata e spaventata, ha appoggiato la sua scelta, ha capito che lo faceva anche per lei, per la loro famiglia, per i figli che avranno. Anche Jari ha deciso di combattere per una Finlandia libera e quindi anche per i suoi cari, anche per Verner, e mi sembra crudele che Verner non lo abbia voluto capire e che anzi si sia arrabbiato.
E proprio parlando di Lauri, mi è piaciuto molto il pezzo che hai dedicato a lui, che pensa a come sarà trovarsi di fronte i nemici, pensa che dovrà avere la forza di uccidere altri giovani come lui e per darsi coraggio si ripete che fa tutto questo per sua moglie e per i figli che avranno, perché possano crescere in una Finlandia libera e in pace. I ragazzi che si sono arruolati non vogliono la guerra, non sono contenti di rischiare la vita, di stare lontani dalle loro case e dalle persone che amano e hanno anche molto scrupoli all'idea di uccidere (ed è normale, essendo civili e non soldati di professione), è sempre l'amore per la loro patria e per quelli che li aspettano a casa a motivarli, non sono fanatici della violenza come invece pensava Yrjö dei membri dell'Organizzazione.
Yrjö, tuttavia, è quello meno convinto della scelta fatta. Lui non ha mai voluto questo, è partito per restare al fianco dei suoi amici e per fare qualcosa di concreto per la sua Finlandia, ma l'idea di combattere non lo emoziona, al contrario lo deprime. Per fortuna stringe amicizia con il dottor Lange che lo vuole al suo fianco come assistente, quindi forse alla fine Yrjö non dovrà combattere e uccidere, bensì occuparsi dei tanti feriti che lui e il dottore troveranno al fronte, e quello sarà il suo modo di partecipare a quella guerra, di stare vicino ai compagni e di lottare per il suo Paese.
Nel finale del capitolo Jari si trova a parlare con Winkler e, sapendo che è stato promosso comandante, inizia a manifestare qualche dubbio sulla lealtà della Germania verso i finlandesi, e a dirla tutta anch'io ne ho parecchi di dubbi. Magari non su Winkler personalmente, perché lui è comunque anche finlandese e ci tiene al suo Paese, ma i vertici del Reich potrebbero forse anche solo usare i finlandesi come "carne da cannone" per vincere la loro guerra contro la Russia e poi non occuparsi più della libertà della Finlandia. Jari alla fine decide di fidarsi e spero veramente che abbia fatto bene perché ormai, davvero, non si torna più indietro e dal giorno dopo anche i finlandesi dovranno affrontare il campo di battaglia.
Ti faccio ancora tanti e tanti complimenti per questa storia che racconta una pagina di Storia che io non conoscevo, ma è sempre interessante e coinvolgente perché le vicende storiche sono viste e vissute attraverso le emozioni e i pensieri dei bellissimi personaggi che hai creato e a cui ormai mi sono affezionata!
Spero di passare ancora presto, un caro saluto!
Abby

Recensore Master
27/05/24, ore 20:17
Cap. 8:

Ciao! È passato un po' di tempo e avrei voluto leggere prima, comunque questa sera ce l'ho fatta a passare!
Ed ecco che le cose sono cambiate, c'è la guerra, una guerra vera e propria che i finlandesi e i tedeschi combatteranno contro la Russia e, a questo punto, Yrjö non vuole più tirarsi indietro. La sua esitazione finora non derivava dalla mancanza di coraggio, ma dal fatto che (e secondo me giustamente) non voleva mettersi insieme agli anarchici e a gesti di violenza fini a se stessi, che poi non risolvevano nulla. Ora invece è una vera guerra e Yrjö si arruola nell'esercito come tanti altri giovani.
Devo ammettere che, pur essendo affezionata a tutti questi ragazzi, mi è dispiaciuto particolarmente per Lauri, anche se ho ammirato il suo coraggio e la voglia di fare finalmente qualcosa di buono per il suo Paese, lui che finora si è goduto una vita tranquilla e borghese... eppure è pronto a lasciare tutto, anche la sua Marja, sapendo benissimo che potrebbe non tornare mai più, però lo fa lo stesso perché vuole che la Finlandia sia libera, sia un posto migliore dove vivere per i suoi eventuali figli (se riuscisse a tornare a casa sano e salvo!) e comunque per tutti i suoi compatrioti. Ho trovato poetico e allo stesso tempo straziante il fatto che Lauri e Marja decidano di sposarsi in segreto prima che lui parta! So che lo hanno fatto tante coppie, anche prima della Prima e Seconda Guerra Mondiale, ed è allo stesso tempo dolce e lacerante pensare alle tante mogli che sono rimaste vedove ma che comunque non si sono mai volute risposare, sono rimaste per sempre fedeli al primo marito, la trovo una cosa triste ma anche molto bella, una fedeltà che al giorno d'oggi non esiste più.
Straziante anche l'addio di Jari alla sorella, lei ha già perso tanto e non riesce neanche a pensare di perdere anche l'amatissimo fratello, però anche lei si dimostra coraggiosa, capisce che Jari è deciso e anche lei fa la sua parte, cercando di donargli tutto il suo aiuto, il suo appoggio e il suo affetto. E Jari, poi, deve salutare anche Verner e questo sì che è difficile e doloroso, Verner non capisce le sue ragioni, non crede che arruolarsi nell'Esercito tedesco cambierà il futuro della Finlandia, cerca di dissuadere Jari ma, quando anche lui capisce che il giovane che ama è deciso, accetta e anche loro, come Lauri e Marja, si amano prima di dirsi addio, cercano di dimenticare la prospettiva della morte celebrando la vita e l'amore sapendo benissimo che potrebbe essere l'ultima volta (ma io spero che non sarà così!).
Sono rimasta però molto addolorata nel leggere la parte finale, ossia che Verner, al di là della paura di perdere Jari, si sente tradito da lui e quindi non riesce ad accettare la sua decisione, addirittura afferma che, se Jari tornerà, lui non è sicuro di riuscire comunque a perdonarlo. Hanno fatto l'amore, ma non sono più i compagni di una volta e, forse, comunque andranno le cose, non si ritroveranno più insieme perché hanno fatto scelte opposte, anche se la guerra dovesse risparmiare entrambi.
Questo mi ha fatto molto male e sinceramente non capisco l'ostinazione di Verner, lui sa quanto Jari sia leale e coraggioso e come può quindi considerarlo un traditore e dirgli che non riuscirà comunque a concedergli una seconda possibilità? Verner dice di amarlo e che lo amerà sempre, ma non mi sembra che sia questo il modo di dimostrarlo, capisco che non condivida la sua scelta, ma due persone possono anche pensarla diversamente senza per questo doversi separare, no? A parte la separazione dovuta alla partenza di Jari per il fronte, intendo, quella di cui parla Verner è una separazione definitiva e sinceramente non mi sembra molto giusto.
Vedremo comunque cosa succederà. Anche questo capitolo è stato intensissimo, appassionante ma anche molto triste e temo che i prossimi saranno anche più tragici... ma sono comunque curiosa di leggerli anche perché tu sei così brava a rappresentare queste situazioni e questi personaggi e io voglio sapere che cosa succederà!
Tanti tanti complimenti ancora e a presto!
Abby

Recensore Master
21/05/24, ore 22:46
Cap. 43:

Ed eccoci giunti alla fine (sigh!).
Era da tempo che non concludevo una long qui su efp e mi ero dimenticata di quanto fosse emozionante. La tua storia è stata emozionante, mi sono affezionata a ciascuno di loro (ti dissi già che il mio preferito era Yrjö, sì?!), ho temuto per la loro vita fino alla fine e sono davvero sollevata nel leggere che alla fine è finita bene per tutto. O quasi... ovviamente il povero Lauri è quello che ci ha rimesso la vita e sua moglie sentirà la sua mancanza per sempre. Quando dice al giudice che preferisce ricordare il marito a come era prima della guerra sono parole molto significative, fanno capire il senso profondo di quanto abbia detestato la sua scelta di combattere. Almeno sa che il fratello è ancora vivo...

Anche Winkler sembra aver trovato la sua strada, sebbene la guerra per lui non è ancora finita, anzi, conoscendo la storia sappiamo che lì in Germania è appena cominciata... ma in fondo Winkler ha scelto la guerra all'amore, no?!
Leena e Frans (occhi a cuoricino). Finalmente! Finalmente possono godersi il loro amore e viversi la loro vita insieme. Il lieto fine dei lieto fine!
Infine, troviamo Jari e Verner, proprio nel rifugio dove li abbiamo conosciuti la prima volta, dove tutti ha avuto inizio e dove tutto e finito. Non è chiaro se torneranno mai insieme come lo erano all'inizio, ciò nonostante ci saranno sempre l'uno per l'altro, come si erano promessi, senza voltarsi mai le spalle. Non più...

Carissima Star, i complimenti per questa storia si sono sprecati, ma ci tengo comunque a rinnovarteli, a ringraziarti per aver condiviso con noi lettori questa splendida trama. Adoro la storia (come materia intendo), adoro i racconti circolari che iniziano e finiscono nello stesso punto, ho apprezzato molto l'alto numero dei personaggi (so che non è facile gestirli in contemporanea), soprattutto immagino che dietro a questo racconto sulla storia della Finlandia ci sia stato un gran lavoro di preparazione. Perciò mi congratulo con te e ti anticipo che inserirò "Sotto il cielo del nord" tra le mie storie preferite.
Nina^^

Recensore Master
21/05/24, ore 22:23

Ed eccomi anche qui!
Allora, è l'ultimo capitolo ma rimane l'epilogo, quando il cerchio si concluderà definitivamente (quindi i saluti strappalacrime li lascio alla prossima recensione).
Anche Emil ha avuto la sua soddisfazione personale, ha fatto ciò che avrebbe fatto Helena probabilmente, ossia far riappacificare padre e figlio. Questo è un lato positivo della guerra (che suona malissimo, lo so), ossia un avvenimento così importante è pericoloso può far avvicinare le persone, far comprendere ciò che è davvero fondamentale nella vita e l'orgoglio non lo è di certo! Jari e suo padre (soprattutto suo padre) l'hanno capito solo con la paura di perdere per sempre l'altro.
Leena ha finalmente capito che i suoi sentimenti per Frans sono molto più forti e veri di quanto credeva. Il confronto con la signora Irina le hanno permesso di aprire gli occhi e accettare il suo amore, adesso dobbiamo solo sperare che in qualche modo si ritrovino.
Verner è tornato a casa, Jari sta per tornare per il matrimonio della sorella, quindi immagino che il confronto finale sia inevitabile *_*

Nina^^

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