Recensioni per
Considerazioni di una vita al limite del politicamente corretto
di fiore di pesco

Questa storia ha ottenuto 16 recensioni.
Positive : 16
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
22/08/23, ore 21:42

E sotto il tuo gran consiglio, come puoi ben vedere, eccomi finalmente giunto in questi lidi dove si annidano i pensieri più oscuri della mente umana, dove le paure più recondite e sinistre dell'animo prendono vita, e dove gli incubi danzano con il demonio...
figo eeeeh?
Sarà il mio debutto come nuovo creepypasta narrator (ma figurati, con la timidezza che ho non saprei nemmeno tossire a comando)
Detto ciò, sono arrivato qua perché sai, avevo voglia di non dormire la notte. Visto che domani dovrò svegliarmi 20 alle sei forse è autolesionistico? Forse. Ma rivelo un segreto: più la storia propinata e agghiacciante, più dormo come un bambino. Perché non son normale.
Quindi sì, credo che questa notte dormirò bene.
Allora, premessa: devo dire che fosse successa a me, una roba simile, non mi sarei preso troppo male. Certo, NON MI E' MAI SUCCESSA, però tipo posso confessare che se la figura seduta si fosse limitata a stare zitta ed a fissarmi dal fondo della stanza sarei letteralmente morto d'infarto?
Che yo: il sexy Sleep Paralysis Demon se si mette pure a parlare e flirtare potrebbe farmi morire d'infarto uguale. Ma per altri motivi.
(Sappiamo già che se una roba simile fosse successa a me me lo sarei abbracciato il tizio sulla sedia, ALTROCHE')
Scherzi a parte, non posso negare che l'ansia provata in quel momento non riuscirei ad immaginarmela nemmeno lontanamente. CHe devo pure stare attento con l'ironia, che sta roba è accaduta realmente e non so quanto sia delicato l'argomento (che voglio dire: pure a mio papà è successa una roba simile in paralisi del sonno... anche se ciò che ha passato LUI non lo augurerei nemmeno al mio peggior nemico [per quanto sarei morbosamente curioso di provarlo io stesso])
Ma detto ciò, decisamente una disavventura da raccontare ai nipoti, se odi i tuoi nipoti. Ma ora: parto con le mani avanti dicendo che non sono un esperto di sogni - per quanto mi affascinino più della vita vera, sia belli che brutti - e quindi non saprei nemmeno interpretare una cosa tanto complessa e specifica.
Sicuramente c'era un conflitto interiore... però al tempo stesso, sembra quasi una vittoria, una rivalsa! Voglio dire, non sei ceduta al sexy Sleep Paralysis nemmeno per sbaglio. Letteralmente il tuo personaggio self insert del sogno aveva due coglioni grandi quanto il Conneticut per beeffare con sta grinta contro quello che è... beh, il DIAVOLO in persona. Perché non credo di poter pensare ad altro. Sei pagana, no? Non so in quale entità ingannatrice o manipolatrice credi, ma suppongo che dopo sto fallimento clamoroso ci penserà più di due volte prima di venirti a scassare il cazzo.
Complimenti davvero! Sia per la storia che per aver quasi concluso il tuo incubo quasi cosciente con te che facevi una powerbomb al demone.
In sostanza, fondamentalmente, quest'incubo non finisce male. Sembra quasi che tu abbia sconfitto totalmente e definitivamente ogni singola incertezza che avvolgeva la tua vita, quindi siine orgogliosa.
Anche senza Powerbomb, hai dimostrato chi comanda.
Ciò detto, quel segno sul braccio... Sticazzi che ansia.
Ecco, non so spiegartelo QUELLO. Das ignorantello del cazzo quale sono, posso dirti magari che durante il sonno ti sei, da sola, stritolata così forte da lasciare il segno. Mentre dormivi, però, hai visto quella cosa oscura che lo faceva.
Just a Theory, ovvio.
E ora, mandando un pensiero alla povera zia che ti ha visto svanire nel nulla dopo averti, senza volerlo a quanto pare, mandato un anatema, ti dico che sarebbe figo vedere tipo un 'Diario di Incubi e Sogni Inquietanti di una persona che NE FA' da parte tua XD
E ora, in attesa di vedere come sta la nostra Erika (non bene, presumo) ti saluto e a presto con la prossima avventura!
Sciao!

- TONIGHT, WE REWIEW! -

Recensore Veterano
14/08/23, ore 15:56

"Ovviamente nessuno di loro poteva nemmeno immaginare che io in passato, volendo, gli avrei seccato la scorta di grappa, ma ora non volevo. Ma perché ridursi così ad un battesimo?"

Mi sono proprio immaginato la scena con i tre gruppi di gente divisa, loro sono proprio così, niente da dire: le persone dell'est sono inquadrate. Da un lato questo è un gran bene perché tutte le mamme dell'est, per questo fatto di dover apparire bene per cultura, creano degli studenti perfetti, soprattutto nelle mie materie scientifiche, io li adoro. Dall'altro lato, come persone, sono spesso dei puri stereotipi difficilmente in grado di avere idee proprie (non parlo di tutti è, ovviamente c'è anche chi si smarca bene) ma in media è proprio così, come nel film Barbie. Hanno una cultura abbastanza diversa, ma sono diversi proprio nel modo di pensare e nella creatività: il mio istruttore di boxe è moldavo e lo conosco bene, poi anche la moglie di un mio amico, devo dire che hanno le loro usanze e dei forti pregiudizi difficili da scardinare e spesso un marcato maschilismo e non so nemmeno se se ne rendono conto perché sono ingenui di natura. Posso immaginare bene la situazione in cui ti sei ritrovata.
Comunque gli stereotipi sono una cosa, la mancanza di rispetto un'altra. Anche la mancanza di buon senso e di intelligenza è un fatto grave, molto grave anche per me.

Però ho imparato una cosa buona: che posso investire i miei soldi in lingotti d'oro!

E con questo li ho letti tutti per adesso! Adesso inizio a lavorare, poi ti faccio sapere!

A rileggerci presto!

Recensore Veterano
26/07/23, ore 00:08

Facis de necessitate virtutem! Effettivamente senza spacciare o prostituirti le vie per guadagnare a quell'età sono quelle, oltre ai disegni di tecnica o PR per le discoteche ma non ho mai capito se davvero ci guadagnassero qualcosa i pr... per gli antidolorifici incredibile! Bell'idea, non ci avrei mai pensato.

Va bene tutto ma l'affitto ai parenti no dai...
non so se nella vita ho mai avuto veramente invidia di qualcuno: mi rendevo conto che altri amici avevano avuto una vita molto più facile della mia, come la tua amica a distanza (l'hai mai incontrata dal vivo poi?), tuttavia avere dei periodi difficili ti insegna davvero a risolvere i problemi, a capirli a fondo ma soprattutto ti insegna ad essere una persona comprensiva, intelligente davvero e soprattutto umana. A parole sono in tanti che sembrano comprendere ma a conti fatti sono davvero pochi. Si vede chi capisce davvero dalle azioni che fa, dalla vita che svolge non dalle parole che dice.

Chissà perché al sud hanno ancora questi modi arcaici di pensare, si mettono insieme a 16 anni e non si mollano più anche quando la relazione è palesemente terminata, succede spesso... dopo tutte quelle lauree accidenti... già mi sono scocciato a farne due, non vedevo l'ora di monetizzare!

Io scrivo il commento mentre leggo e quindi hai già risposto nel testo alla mia domanda sul vostro incontro e ci sono rimasto male, ma male male, molto male.
Sicuramente è una ragazza insicura, ma al livello da non voler uscire di casa per farsi vedere?! Non so davvero... di comportamenti totalmente strani e incredibili per la mia logica (per questo studio psicologia, per capire gli altri) ne ho visti ormai troppi per dire che siano una rarità. Da amici che non si fanno più vedere perché hanno una ragazza a quelli che iniziano a praticare riti spirituali a quelli che diventano templari... ne ho viste di ogni ma questa che non si presenta fuori da casa accampando scuse davvero mi mancava. Mi viene in mente sempre una frase del mio scrittore preferito Micheal Ende il cui senso è più o meno questo: "il mondo della fantasia e quello della realtà sono stati creati per risanarsi vicendevolmente". Per quasi tutti esiste un mare tra quello che dicono e quello che fanno

Recensore Veterano
25/07/23, ore 00:26

Che situazione la signora, capita sempre più spesso in Italia con l'aumento dell'età pensionabile. Il papà di un mio amico è quasi morto di Ictus, salvato a pelo... e un mio caro amico è deceduto appena andato in pensione lasciando la mia amica sola, erano appena andati entrambi in pensione...

"La sera dopo ricevetti un nuovo messaggio della buonanotte. E così la sera dopo e quella dopo ancora. Non sapevo come reagire. Cosa dovevo fare? Lei non scriveva nulla, ma ogni sera inviava una immagine con una dedica, oppure una poesia, le stelline, la luna, una candela e immancabile, la buonanotte. Non aggiungeva nient'altro e io non sapevo cosa rispondere."

Questa situazione mi è capitata con una studentessa (che era molto più grande di me), visto che non c'erano problematiche particolari di cui fossi a conoscenza ho sempre fatto finta di nulla. Bella la corrispondenza tra il bombo e lei che continua a mandare i messaggini. Comunque anche certi studenti giovani hanno provato a scrivermi sul numero privato (trovato forse nel cellulare dei genitori) ma non ho mai risposto, alcuni miei colleghi rispondono.

Sai che esistono persone in grado di capire all'istante e lei si fidava di te perché l'avevi ascoltata ed aiutata nel momento del bisogno.

Solo con una persona mi è capitata una cosa del genere, Bud Spencer. Quando è deceduto mi è salita una gran tristezza, probabilmente perché nei suoi film faceva l'attore di se stesso.

Recensore Veterano
23/07/23, ore 19:54

La prima è davvero il top! Avevo immaginato che fosse stato proprio lui a costruire quelle strade ma hai reso bene come l'hai descritto: o ci si pensa un attimo ma parlando così, distratti dalla guida, magari ci si può arrivare a danno fatto!

Il tizio col pene piccolo poi è una storia comune che più o meno capita a tutte, sentendo dalle storie delle mie amiche! Non avevo mai sentito storie in cui te lo dichiarano prima però...

Recensore Veterano
23/07/23, ore 19:04

Ciao!
Nel sogno poni spesso l'attenzione sulla destra e la sinistra, la destra rappresenta la razionalità e la logica, la sinistra la creatività e l'inconscio. Il sogno è molto complesso e andrebbe valutato attentamente visto che l'hai descritto come un'apparizione molto vivida, sembra quasi un'impressione visiva e poi si ricolloca dove stai dormendo se non erro. Penso che la sua funzione sia una presa di coscienza di qualcosa che l'inconscio ha già capito, è molto simbolico anche nella postura il ragazzo.

Quando dici che ha gli occhi da animale pronto a saltare alla gola rappresenti alla perfezione la tua paura verso qualche verità che devi/dovevi accettare.

Io vedo il tutto come un forte conflitto interno in cui effettivamente c'entrano poco le altre persone, esattamente come si evince dai dialoghi nel sogno.
Il tuo ragazzo che esce dalla stanza sia nel sogno che nella realtà è più un funzionamento del sonno: la nostra mente ci vuole far dormire, soprattutto se tu eri molto stanca. Quindi potrebbe essere successo che il tuo ragazzo se ne sia andato dalla stanza per il caldo e il tuo io se ne sia accorto, allora il sogno ha dato un significato alle percezioni sensoriali all'interno del sogno per permetterti di continuare sia a riposare che a sognare perché l'inconscio aveva bisogno di comunicare in qualche modo con il tuo io cosciente.

Per i lividi non so... magari li avevi già o forse te li sei procurata durante il sonno a me meno che tua zia non stia nella cittadina dov'è stato ucciso il bidello, quello che poi è diventato Freddy Krueger.

Ci sono un sacco di particolari come i suoi capelli rossi, il fatto che non lo riconosci, la mano che gli spingi sul petto... tutti particolari estremamente simbolici. Ormai sono passati molti anni ma non è detto che il sogno abbia effettivamente portato a dei cambiamenti reali.
Una tecnica che utilizzo è di tornare nel sogno e con la scrittura creativa e provare a continuarlo, anche se sono passati anni sarebbe interessante.

La casa di tua zia è per te un luogo in cui puoi stare tranquilla, quella figura è apparso lì proprio perché è una zona che ritieni protetta, magari non sarebbe emersa in un altro luogo.

Sogno molto interessante e anche la tua descrizione è estremamente ricca di particolari!

A rileggerci,
Un caro saluto!

Recensore Veterano
12/07/23, ore 02:42

"Non riuscii a rifiutare, la situazione era gravissima, erano disidratati e ipotermici, quindi non si poteva temporeggiare tra veterinari e cliniche: dovevo agire immediatamente con i primi soccorsi" Certo, i gattini maltrattati muoiono spesso per disidratazione e malnutrizione, in poco tempo.
Purtroppo ci sono persone che non sanno minimamente tenere gli animali; conosco veterinari che si rifiutano di fare cane e gatto perché non vogliono avere rapporti sociali con i loro padroni, ma personalmente ho avuto problemi anche con veterinari poco professionali...

Detto questo se la gatta aveva probabilità di sopravvivere del quattro per cento, con le cure che gli hai dato sei rientrata in tale percentuale di sopravvivenza. Domanda... ma quella che te li ha portati non poteva aiutarti economicamente?

I passaporti per i gatti sono difficili da ottenere proprio per il fatto delle malattie: noi viviamo in un sistema di controllo dei patogeni pazzesco. Le patologie sono controllate a livello internazionale per evitare diffusione di morbi pericolosi, non solo in umana ma anche in medicina veterinaria con particolare attenzione sulle zoonosi.

Sei stata proprio la mamma dei due gatti che hai avuto. I gatti e i cani, che sono animali carnivori/onnivori hanno molta affinità con noi esseri umani anche nelle modalità di interazione e di vita. Da quando sono nato ho sempre vissuto a contatto con i gatti e ne ho regalato uno alla mia famiglia che è ancora vivo ma la sofferenza maggiore è stata quando mi è morto il Cane ed ero lontanissimo da casa, non potrò mai perdonarmi questo smacco. Il senso di colpa mi ha portato a fare il volontario per la Lipu ben due anni, per curare i selvatici in difficoltà. Credo che l'energia che ci viene donata anche sotto forma di emozioni ed insegnamenti vada poi restituita, in questo consiste l'equilibrio e la giustizia.

Recensore Veterano
12/07/23, ore 00:28
Cap. 9:

Che forte questa serie di racconti del passato!

"La memoria è ciò su cui si basa la nostra persona e il nostro carattere.

La consapevolezza è ciò su cui si basa il nostro sapere e le scelte che facciamo."

Queste sono considerazioni molto azzeccate, la storia della propria stirpe è molto importante e la scrittura serve proprio a sopravvivere dopo la nostra morte, a dare testimonianza o almeno serve anche a questo e la mia professoressa delle superiori me lo ripeteva spesso. Scrivere e parlare è un modo di condividere emozioni e sentirsi in questo modo nel disegno universale. Alla mia prof. era morto il fratello, si era suicidato, e non aveva mai parlato agli altri del suo malessere...
Scrivo spesso agli utenti di EFP che "il pensiero è universale" e fa riflettere quando leggiamo opere di migliaia di anni fa, quando gli stili di vita erano molto diversi e il mondo naturale era diverso; eppure riusciamo a comprenderli. Anche solo andando indietro di duecento anni i nostri antenati hanno passato guerre, carestie, violenze... noi siamo qui quasi per miracolo!
Noi siamo riusciti ad arrivare fin qui, la nostra genetica è buona!

Al momento sto leggendo tutta la teoria di Yung sugli archetipi: è davvero impressionante come la quasi totalità del genere umano utilizzi lo stesso linguaggio simbolico tramite ciò che l'esperto chiama "coscienza collettiva". Io non ho credenze religiose (magari sono affine allo Shintō 神道, le credenze che produce Miyazaki nei suoi film d'animazione) sono scienziato ma vari eventi che mi sono accaduti mi hanno risvegliato una curiosità verso i maghi e i sensitivi che si trovano nel sud Italia (Martino ha scritto un libro a riguardo che devo ancora comprare e leggere). Ci deve essere un modo per accedere a questa coscienza collettiva e personalmente mi è capitato più di una volta di prevedere eventi futuri o indovinare molte informazioni da persone che conoscevo a malapena. A me succede in maniera incontrollata e causale ma probabilmente qualcuno riesce a controllare queste capacità innate che probabilmente hanno in molti, soprattutto le donne e soprattutto le persone del sud.
Conosco anche chi riesce a vedere nell'altro mondo, ho avuto una prova concreta, non credo alle storielle.

Ritornando alla tua serie di racconti penso che sia molto importante conoscere il proprio intimo passato. Ho avuto la fortuna di conoscere bene e di vivere assieme a tutti e quattro i miei nonni e addirittura, quando ero piccolo, mi gestiva mia bisnonna da parte di madre. è molto importante comprendere i motivi per cui noi siamo e ci comportiamo in un certo modo. Per esempio mio nonno era un politico e il mio modo di pensare è basato sui suoi modi di agire in maniera coercitiva per risolvere problemi comuni. Se le persone agissero come un insieme al posto di essere atomizzate risolverebbero praticamente tutti i problemi che hanno e tutti quelli che potrebbero nascere in futuro. Purtroppo arrivo a 100 anni fa con le storie, magari scoprire di più!

Recensore Veterano
11/07/23, ore 00:38

"Oltre l'orizzonte sorgono sempre nuovi orizzonti. Abbandoniamo il mondo del sogno per trovarci in un altro, e mentre andiamo attraversandone la frontiera, già si preparando la successiva fino a pervenire alla costa dell'alba. La mia strada mi si dipana davanti, non invidio nessuno che abbia raggiunto il proprio obbiettivo. Viaggio volentieri." Micheal Ende

Viaggiando si riallineano le priorità. Come diceva un filosofo per capire cosa sei devi comprendere cosa non sei. Il viaggio può essere inteso come andare trovare un amico o come viaggio relax o come viaggio esplorazione territorio e flora e fauna, storia e via dicendo, oppure come viaggio interiore e il viaggio interiore si può benissimo fare anche senza viaggiare affatto nella realtà fisica. Tuttavia noi non siamo solo realtà materiali. Chi ha la propensione per viaggiare all'interno di se stesso può trovare significato anche nel viaggiare esternamente e ottenere così un effettivo cambiamento.
Un caro saluto

Recensore Veterano
10/07/23, ore 00:15

Accidenti. Adesso capisco perché ti intendo così bene, tu hai subito delle umiliazioni peggiori delle mie, tuttavia hai vissuto delle dinamiche molto simili. Il fatto che i bambini e i ragazzi siano indifesi e incapaci di badare a se stessi è proprio il motivo che mi ha spinto ad essere professore. I nonni e gli zii capiscono cosa sia giusto e cosa sia sbagliato ma faticano ad aiutare perché rischiano di essere estromessi (come è successo proprio ai miei zii quando io e le mie sorelle eravamo piccoli).

"Le risposte spesso mi ferivano perché le spiegazioni erano sempre volte al senso di colpa. Dovevo sentirmi in colpa per il mio egoismo perché lei faceva già così “tante cose” per me, addirittura mi aveva messo al mondo, e io la assillavo con il chiaro intento di farle perdere tempo e farle venire il mal di testa." Io non so cosa passi per il cervello malato della gente, calcola che al momento odio la quasi totalità del genere umano per un motivo o per l'altro, ma queste che ho letto sono faccende che mi mandano davvero in bestia, anche perché sia io che le mie sorelle le abbiamo subite.

Il fatto dei capelli tagliati a zero, cosa successa anche a mia sorella. Questi fatti qui ti rimangono addosso, anche col passare del tempo ma plasmano il tuo carattere e il tuo modo di fare. A me è rimasto il fatto di essere soggetto alla rabbia. In passato lo sport mi ha molto aiutato, soprattutto gli sport di lotta (sempre utili per una ragazza anche per autodifesa; non credere ai corsi di autodifesa... thai boxe e boxe sono più che sufficienti per difendersi). Di certo un'infanzia del genere ti aiuta nell'attuale civiltà di squali, hai una marcia nel lavoro, io sinceramente sono arrivato ad avere il posso fisso perché nella competizione mi mangio tutti.

Ti consiglio invece di imparare a chiedere aiuto, a me ha aiutato tanto chiedere aiuto. E l'arrabbiarsi beh... io lo vedo come un pregio, chi non si arrabbia non può nemmeno avere amore per se stesso. Ti scrivo due cosette in privato

Recensore Master
30/06/23, ore 19:05

Una vera scoperta da venerdì pomeriggio, questo gioiellino di serie. Porcamiseria. Non so se sia l’umorismo dark, il cinismo (grossolano quanto brillante) o questo profilo della narratrice che si rivela man mano che inciampa in qualche momento di spietata vulnerabilità. Molto Fleabag e un assoluto piacere da leggere. Non smettere di scrivere. Mai. I’m hooked. Ps. Capitolo 5 e il 10 per ora i miei preferiti (per ora) xx

Recensore Veterano

"Era circondata da amiche infantili con tendenze leggermente narcisistiche che la spingevano ad un continuo confronto su quanto loro fossero magnifiche e attraenti rispetto a lei, genitori degli anni 60 che, convinti che poiché alla sua età loro avevano già casa e lavoro fisso e magari qualche figlio in cantiere, fosse a causa della sua incompetenza se lei a 25 anni era ancora precaria"

Ecco! Anche queste narrazioni rappresentano bene una moltitudine di eventi che non si svolgono solo all'interno delle aziende, ma in Italia anche nel pubblico. Nell'istituto in cui lavoro, alle scuole medie, capita poco ma molto di più accadono alle elementari eventi di mobbing tra colleghe e c'è sempre qualcuna che vuol essere meglio di tutti quello che vuole avere più mansioni per guadagnare meglio, e perché questa mansione la svolge lui e non un'altra... e si creano mille rivalità inutili, situazioni di ostruzionismo sul lavoro, casini veri se protratti su lunghi periodi di tempo, persone che cambiano scuola.

E' molto espressivo quando usi il grassetto nella frase: "È un coglione. Non c’è molto altro da aggiungere." dici che è palesemente così e si vedeva lontano un miglio che razza di persona era, fin dall'inizio. Solo che bisogna avere intuito ed esperienza per capire i comportamenti

"La stima di te non è facile da ottenere!" Per una persona ambiziosa è così come scrivi ed è vero che la spinta migliorativa è importante per la crescita personale però bisogna anche cercare la serenità nella vita. Non dico la felicità che è una mira irraggiungibile ma almeno la gioia di essere. Dobbiamo accettarsi coi nostri lati positivi e negativi senza farne troppo un dramma.

A rileggerci!

Recensore Veterano
25/06/23, ore 15:52

"Se vai in università, è il giorno in cui la tua lezione è stata cancellata ma tu non lo sapevi perché da bravo stronzo ieri sera non hai aperto la mail" Hahaha! Il primo giorno della specialistica, non avevo ancora la mail istituzionale, mi presento in classe alle otto e un quarto dopo più di un ora passata tra viaggi in macchina, treno e piedi. La lezione inizia alle 9 e verso le otto e mezza si presenta un elemento che sembra il nerd dei Simpson quello ben messo con la coda di capelli, verso le 9 e un quarto non è ancora arrivato nessun altro. Per fortuna passa di li un nostro compagno di corso e ci dice che il rettore è deceduto e non ci saranno lezioni per tutta la giornata (notizia su tutti i giornali). Mi è toccato andare in cerca di fumetti per Bologna con lui, una giornata totalmente sprecata.

Interessante questo Decalogo in cui traspare tutta la tua comicità, perché se non abbiamo il senso dell'humor nella giornata di M allora davvero tutto si trasforma in un disastro reale. Quando i pianeti si allineano per accanirsi su una sola persona e tutti gli avvenimenti sfigati succedono nei momenti sbagliati a me viene da ridere, al terzo evento sfigato ho già capito che non potrà che peggiorare finché non arriverò al letto la sera. Tuttavia sono una persona particolarmente fortunata o per così dire, se mi capitano delle sfighe mi capitano tutte in un giorno (quelle che dovrebbero capitarmi nell'arco di un anno però e mi fanno letteralmente e impazzire e chiedermi: ma tutte a me oggi??).

Recensore Veterano
23/06/23, ore 14:21

Qui prende forma una vera presa di coscienza. Non sono uno psicologo ma ho studiato per conto mio molta psicologia e sociologia e penso che la tristezza derivi dalla paura di cambiare, paura di prendere una decisione che il nostro stesso io reputa inaccettabile, paura o semplicemente per onore o per alcuni nostri stupidi preconcetti ideali.

"Gli impegni, il lavoro, lo studio mi hanno sommersa e ho smesso di preoccuparmi del bene della mia anima. La cosa mi rende assolutamente inquieta, possibile che solo io me ne sia accorta? Nessun altro sembra soffermarsi su questi pensieri."

Molti invece si soffermano su questi pensieri, tutti quelli che studiano all'università dovrebbero farlo e se non lo fanno è solo perché la nostra università è assurda. Parlo da Chimico e di anni a studiare ne ho passati molti purtroppo e per fortuna.

La dipendenza alle sostanze è una paura per molti, una paura autentica, soprattutto quando si fa riferimento a queste sostanze che vanno ad influire profondamente sul nostro sistema nervoso centrale.
"Io semplicemente una mattina mi dimenticai di comprare le pastiglie e fu così che interruppi la sertralina, i cui effetti di stordimento continuarono per oltre un mese e da cui non ebbi mai alcun tipo di dipendenza. Non ne sentii mai la mancanza."

Forse non è così un caso che tu ti sia "dimenticata" di comprarlo. Alcune parti di noi ci controllano molto più di quanto pensiamo.

Leggendo questo terzo capitolo mi è venuta un'idea: una collaborazione.
L'anno passato ho trascritto alcune delle avventure accadute in un anno passato all'estero e altri avvenimenti accaduti sempre in quella nazione (temporalmente successivi). Un diario diametralmente opposto a ciò che ho letto fin'ora. Come se il tuo diario e le tue avventure interiori completassero le mie. Piano piano andrò avanti a leggere ancora e se ti interessa ti spiego meglio l'idea.
A rileggerci

Recensore Veterano
20/06/23, ore 15:54

"il minchione al volante dell’autocisterna probabilmente doveva aver fatto voto di bontà, perché stava lasciando passare TUTTI, tutti, ogni cosa, persona, veicolo, ciclista, rosa di Gerico fosse nei paraggi, lui la lasciava passare, sebbene fosse lui che aveva diritto alla precedenza!" Mamma mia quelli che lasciano passare tutti senza pensare che tu stai dietro ad aspettare... io suono il clacson mezzo secondo dopo aver capito che davanti a me c'è un rimbambito. Comunque da me (Emilia) le discariche sono abbastanza tranquille, gli addetti non rompono...

"In realtà è una cosa che succede molto spesso e ultimamente mi sta angosciando l’idea che tutti mi si rivolgano sempre per le mie capacità di problems solving, perché mi caricano di un lavoro mentale che esula dalla mia vita e di cui potrei fare tranquillamente a meno." Purtroppo questa è la mansione del leader, difatti bisognerebbe rendere le persone autonome o almeno cercare di creare autosufficienza nel lavoro delle persone che lavorano con te. Io sto nell'istruzione, molte persone che lavorano assieme anche in luoghi distanti e separati spazialmente... se non ci si organizza bene dal preside ai collaboratori scolastici è davvero un disastro. Ovvio che una scala gerarchica esiste ma si tende molto a collaborare/delegare/sbattersene delle norme burocratiche.

Quando vivevo all'estero ho imparato che la maggior parte dei cittadini del mondo non sanno né lavorare né pensare come gli italiani, perché di tutto si può dire sugli italiani tranne che non siamo furbi. In Canada tutti riconoscevano le nostre grandi doti e soprattutto il nostro grande "saperci fare".

A rileggerci

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