Ciao 👋🏻
Guarda, non ti mentirò, perché a differenza di narratore, autrice e personaggi io le bugie non le so dire 😜
Non so quale fosse la reazione giusta o le emozioni che doveva provocare, ma questo capitolo mi ha devastata! Distrutta!
È tutto profondamente sbagliato! Tutto!Dall’inizio alla fine!
Sia chiaro: ovviamente mi riferisco al comportamento di quelle due sciocche delle tue creature, non alla scrittura (sempre ineccepibile, niente da dire ❤️) né tantomeno alla storia! Anzi! Tutto infatti è perfettamente logica conseguenza degli eventi e quindi perfettamente coerente e GIUSTO così com’è.
Ma come potevano pensare questi due che una scommessa del genere potesse portare a qualcosa di buono per loro!
Ma andiamo con ordine.
Partiamo dal risveglio: Crowley finalmente, non più annebbiato dalla lussuria, si prende un momento di riflessione (che, nel caso di questi due, non so quanto bene possa fare! Loro sono due estremi: o non riflettono per niente o riflettono troppo! Ma le vie di mezzo no?!).
Ripensa alle parole di Aziraphale e al loro terribile significato e inizia a interrogarsi sul proprio comportamento, su quanto corretto o sbagliato possa essere stato! Convinto di aver trattato Aziraphale come in passato tante volte è stato trattato lui, ha uno dei suoi attacchi di panico, cui il lord prontamente pone rimedio (e devo dire che questo è l’unico momento del capitolo che mi ha scaldato un po’ il cuore in tutto questo mare di sofferenza!). Si prende cura di Anthony, lo aiuta a star bene e lo rassicura sul fatto che niente di tutto quello che tra loro è successo sia stato in qualche modo un obbligo per il Lord, ma tutto rispondente a ciò che “vorrebbe” (che poi, tradotto è: quello che desidera! In fondo, il condizionale non è il modo della possibilità, del desiderio? Ma perché queste cose si verifichino sono indispensabili, appunto, delle condizioni, che tu, mio caro Lord, non metti in atto! ).
Ma come ci si può fidare di qualcuno che spesso dice cose che non intende e non dice invece tutto quello che desidera?! Non si può! Lo dice Azi stesso.
La “contrattazione”: questa scena crea disagio dalle prime battute fino alla sua distruttiva conclusione. Crowley si è reso conto di aver dato troppa acqua alla sua semina, che rischia di non dar alcun frutto con questa scommessa e vorrebbe tirarsi indietro (troppo tardi!), rimediare, salvare il salvabile. Allora che fa? Cerca di togliere la troppa acqua che ha dato, fa un passo indietro, anzi, vuole dare ad Aziraphale l’opportunità di tirarsi indietro, ma questa è l’ultima cosa che il Lord vuole. (Questa scommessa era la scusa perfetta per ottenere quello che “vorrebbe”, facendo passare il tutto come la sua volontà di esaudire una richiesta di Crowley. D’altronde Aziraphale lo ha sempre detto: non ha il controllo della sua vita, l’unico luogo in cui riesce ad averlo è nella sua camera; questa scommessa era un modo per lasciare il controllo a Crowley, visto che lui non è in grado di controllare e prendere in autonomia quello che vorrebbe, giusto?)
Comunque: appurato che il lord non ha il minimo interesse ad annullare il tutto, Crowley prova allora a stabilire i termini di questa “intimità” e lo fa cercando di venire incontro alle esigenze del suo lord…sbagliato!
È tutto sbagliato: Crowley, che con la scommessa desiderava (oltre a momenti di passione) liberare Aziraphale dai suoi limiti, farlo sciogliere; invece, con questa contrattazione replica quello che lui fa con tutti gli altri! Rischia di diventare l’ennesimo dei suoi ragazzi.
Perché pensa che Aziraphale non sia ancora pronto per il sesso come lo vive Crowley: Crowley è istinto, passione, libertà, sregolatezza…
Forse ha ragione nel pensare che Aziraphale non si sentirebbe a suo agio (che poi, che poi…come è arrivato a superare gli altri suoi limiti, potrebbe superare anche questo, forse…con molta, molta fatica, ma forse…), ma quel che è certo è che con questa scommessa, con l’adattarsi a mettere in atto scene, Crowley sta mettendo in gabbia se stesso!
Crowley lo ha detto dall’inizio, dalla prima volta che ha visto Jason nella stanza di Aziraphale: non vuole questo, non vuole il sesso della stanza! Perché, come ha detto il lord, quello non ha niente a che vedere con il sesso: è controllo e concentrazione!
Non c’è naturalezza in quello che stanno concordando (e come potrebbe esserci? Nel sesso, nell’amore c’è naturalezza. Quello che avviene nella stanza non è niente di tutto ciò!), Crowley non è se stesso…e Aziraphale probabilmente se ne accorge, perché ormai ha imparato a conoscere l’artista (perché forse con Crowley “vorrebbe” anche lui qualcosa di diverso)…sente che c’è qualcosa che non va, ma interpreta male (sbagliato!).
Crowley sta modificando il suo comportamento per andare incontro alle esigenze del lord, ma lui pensa che sia l’ennesimo gioco, l’ennesima sfida, l’ennesimo modo per manipolarlo…ed esplode!
Per quanto possa capire i motivi che hanno spinto il lord a questo “sfogo” (chiamiamolo così), è la prima vera volta che un po’ l’ho odiato (Mi passerà. Perché amo troppo questo tuo Aziraphale e sono sicura che si saprà far perdonare! Deve esser così! Anche se, ripeto, lo capisco, è naturale essere esausti quando tutti i tuoi sforzi per cambiare vengono dati per scontati, quando non lo sono per niente, anche se agli altri appaiono naturali).
Con le sue parole ha mandato in fumo tutti i progressi che Crowley aveva fatto con la sua autostima (grazie soprattutto alle sue cure e al suo affetto tra l’altro!).
Forse ha detto la verità, questo non lo so, sicuramente era accecato dalla furia e, quando siamo furiosi diciamo cose che non vorremmo…ma, con le sue parole, è come se avesse rinfacciato a Crowley tutte le cure, le attenzioni e l’affetto che in questi mesi gli ha dato…soprattutto dal momento che è sempre stato Aziraphale il primo a dire di volersi prendere cura di lui. Ora sembra quasi recriminare tutto, sbattendogli in faccia difetti che Crowley, per vis il suo passato tremendo, sa già di possedere.
Per la prima volta rifiuta il suo tocco, la sua vicinanza…perché si sente manipolato (proprio quando Crowley non stava facendo nulla di tutto ciò).
Molto interessante la chiusa del suo delirio: “dovevi distrarmi, non affogarmi!” Distrarmi da cosa? Quest’uomo è un enigma puro.
In ogni caso: non penso che fossero sbagliate le sue parole, sicuramente qualcosa (forse anche tutto) di vero c’era (del resto anche Anthony teme di aver spinto troppo il lord per soddisfare se stesso e che lui abbia agito solo per accontentarlo, come fa sempre: dare agli altri facendo del male a sé)…ma sbagliato è stato non solo il modo, ma il momento! Queste cose doveva dirle volta per volta, giorno per giorno, non accumulare, accumulare, come una pentola a pressione, per poi scoppiare!
Le cose vanno dette! E vanno dette bene, ma questi due (proprio come i veri Azi e Crow di Gaiman) non parlano! O meglio: non dicono le cose veramente importanti o, semplicemente, quelle che pensano davvero!
Noi sentiamo i pensieri di Crowley tramite la voce narrante, sicuramente Aziraphale ha un’enciclopedia di pensieri inespressi…perché non li dicono ad alta voce (e per bene, aggiungerei!)? Lo fanno l’uno per l’altro, dicono. Hanno il terrore che parlando, raccontandosi, chiedendo, faranno a pezzi l’altro...
…ma forse per smettere di farsi del male devono prima farsi a pezzi, sgretolarsi, per poi, insieme, riunire (per bene!) i cocci. Così facendo mettono solo scotch alle crepe, ma lo scotch si stacca, non è una colla solida e duratura!
Crowley vuole abbattere i muri di Aziraphale, ma ha paura di farlo fino in fondo, perché teme di perdere anche quel poco che ha (avrebbe dovuto dire di voler fare sesso o quello che è con lui in continuazione, invece no! Lascia questo pensiero nella sua mente e gli dice “ma, una volta a settimana! Che dici?” 😑) . Aziraphale…non saprei nemmeno cosa vuole, perché probabilmente non ha il coraggio di volere ciò che vuole neanche lui. È una contraddizione vivente! Non vedo l’ora di scoprire chi o che cosa lo ha ridotto così, perché non se lo merita!
E poi…oh poi: la parte finale, nel giardino! La paura di perdere tutto ciò che ha riduce Crowley a una nullità: è disposto a rinunciare a tutti i suoi paletti, tutte le condizioni, tutto se stesso, pur di non essere mandato via. È straziante che arrivi addirittura a pensare di potersi concedere ad altri pur di far contento Aziraphale se è questo che il Lord vuole (che poi: ma come potrebbe volerlo, se tutto questo macello è nato perché Crowley voleva “sfogare la frustrazione” altrove e Aziraphale non l’ha presa bene e ha lasciato la porta aperta?!).
Crowley è disposto ad annullare se stesso per il lord, ma non è questo quello che Aziraphale vuole (lui non vuole cambiare Crowley! Anzi: proprio perché sa che Crowley è indomabile, e questo lato di lui non gli dispiace, non voleva proprio farlo entrare nel mondo della sua camera! Certo, anche perché temeva che Crowley non l’avrebbe capito, ma sapeva che quel mondo lo avrebbe distrutto).
E il lord poi? Dopo aver sfogato una rabbia repressa da mesi capisce l’errore e cerca di chiedere scusa, di fare marcia indietro…ma il danno è fatto. Ora deve ricominciare da capo, perché, temo, quel poco di fiducia che Crowley aveva in se stesso e nel lord è stata spazzata via, o comunque messa a dura prova. Ora bisogna tornare a prendersi cura del campo, riparare i danni che le intemperie hanno causato e non sarà facile.
Il finale è un qualcosa di profondamente dolce amaro: Aziraphale, per rafforzare il concetto di essere con Crowley ed esserci per lui, lo porta con sé nella sua camera, per concedergli una notte non troppo tormentata e insonne, e per quanto Crowley si senta al sicuro con lui, voglia stare lì con lui, ora teme questa sicurezza, perché il lord gliel’ha fatta pesare e questa notte insieme appare solo come un contentino per averlo trattato male…
Un capitolo davvero straziante, scritto divinamente e proprio per questo ancora più devastante (ripeto, non so quale fosse la reazione che volevi suscitare, ma se era tormento, il risultato è straordinario).
Ora dirò una castroneria, ma per tutto il capitolo mi è sembrato che, per una volta, questi due si fossero scambiati i ruoli: Crowley, puro istinto, ha ragionato troppo, ha riflettuto in eccesso, si è bloccato e si è espresso male. Aziraphale invece, pura rigidità e ragione, non è stato razionale, ha ceduto alla rabbia, sentimento istintivo, e ha vomitato parole senza riflettere, parole che magari non pensava fino in fondo.
Non conoscono mezzi termini questi due. Devono trovare la via di mezzo: l’uno deve insegnare all’altro a saper usare ciò che non è in grado di gestire: Crowley deve imparare a riflettere nel momento giusto, Aziraphale deve imparare a lasciarsi andare. Ed entrambi devono imparare a dosare la loro qualità(ragione e sentimento), non usarla in maniera eccessiva!
Mi sento di fare un ultimissimo appunto, una riflessione che mi sorge sempre più spontanea: il tempo! Il tempo è davvero nemico di questi due: non solo i giorni che scorrono, le scadenze che si avvicinano sempre più, ma anche i tempi di azione e reazione.
Questi grandi e importanti (fondamentali!) discorsi avrebbero dovuto farli prima dell’intimità.
Anthony avrebbe dovuto dire ad Aziraphale che non vorrebbe lasciarlo, usarlo romperlo prima di “concludere”; Aziraphale avrebbe dovuto parlare prima di accumulare, accumulare, accumulare, per poi esplodere nella maniera più brutale!
Non si muovono mai al momento giusto, e nel frattempo il tempo continua a scorrere e loro compiono due passi indietro per ogni passo avanti.
E se quel testone del lord non si convince a strappare quello stupido contratto e a lasciarsi un po’ andare…lasciamo perdere!
Comunque…questa volta credo di aver esagerato (e non so neanche se quello che ho scritto abbia un senso), ma come si può non farlo con capitoli intensi e fondamentali come questo?
A questo punto attendo giovedì più che mai per vedere i “danni” e le eventuali medicazioni.
Come sempre, complimenti, complimenti davvero è grazie 🤩. Le montagne russe di emozioni che fai fare alla mia anima mi stupiscono sempre. Da una parte non vedo l’ora di sapere tutto, ma dall’altra, ormai, comincio ad apprezzare il fatto di scoprire le cose poco a poco, immaginando nel mentre.
A presto. Ciao ciao 👋🏻❤️
P.S.: ci sarebbero stati miliardi di altre cose che avrei voluto scrivere, ma erano davvero troppe e non sono riuscita a ben organizzarle. Per esempio la dolcezza del risveglio iniziale, in cui Crowley elenca tutte le cose che ha imparato del modo di Aziraphale (queste piccole cose sono indice di una intimità incredibile!), la tenerezza di Aziraphale nel riportarlo indietro dal suo attacco di panico attraverso la tecnica usata da Crowley, il fatto che in ognuno dei 5 sensi ci fosse una parte di Aziraphale (occhi, “tu”, pigiama, mani, voce, libri antichi, inchiostro, zucchero), unico in grado di farlo sentire al sicuro (il “gusto” poi…Crowley diretto verso le labbra di Aziraphale, giusto per farsi venire un infarto ma per motivi decisamente diversi dal panico…), tutti i loro soprannomi (caro, tesoro, angelo…messo nei punti perfetti), lo straziante uso da parte di Crowley della safe word inascoltata per porre fine a questo momento che è troppo per lui, più di qualsiasi situazione sessuale estrema… Crowley che vuole stare vicino ad Aziraphale per altre ragioni a cui ancora non sa (o non vuole?) dare un nome…vedi? Potrei continuare all’infinito, ma il mio cervello è parecchio incasinato. In più ho voluto scrivere il commento dopo la prima lettura… son sicura che sarebbero venute fuori molte altre riflessioni, anche magari più corrette di quelle che ho scritto (che poi non so quanto senso abbiano), con una più attenta analisi, ma ho preferito scrivere di getto, con questa ultima aggiunta dove sottolineare piccoli dettagli che mi hanno commossa per la loro dolcezza in questo capitolo così difficile ❤️ (Recensione modificata il 09/04/2024 - 10:45 pm) |