Ciao 👋🏻
questa volta mi son concessa un po’ più di tempo per commentare questo capitolo tanto atteso e che (non avevo dubbi) ha soddisfatto tutte le aspettative 🥰… Ti dirò la verità: avrei voluto rileggerlo due volte prima di commentare, per cercare di non tralasciare nulla, ma in realtà, se lo facessi, rischierei di commentare ogni frase e passo. Quindi preferisco scrivere quello che mi ha suscitato la prima lettura.
Vediamo cosa viene fuori così 😆 (ovviamente lo rileggerò più volte, magari domenica in attesa di lunedì 😂)
[Ante Scriptum😂: sarà lungo, veramente lungo questo commento; ho aggiunto questa parentesi dopo aver finito di scriverlo]
Per prima cosa questa volta voglio soffermarmi un po’ di più (direi che è d’obbligo!) nei complimenti alla tua scrittura: immagino che questo capitolo, alquanto delicato, non sia stato facile né da concepire né tantomeno da scrivere. Sappi che, per quanto mi riguarda, il tuo lavoro è stato magistrale! Per tutto il tempo non ho avuto bisogno di costringere la mente a figurarmi la scena, i dettagli, non ho dovuto costringere me stessa a immaginare le emozioni e le sensazioni, perché tu, con le tue parole, le avevi messe già tutte lì, su “carta”. Devo confessarti che invidio molto la tua fantasia, la tua creatività e la tua capacità di creare storie con le parole: questo è un dono che amerei possedere, purtroppo però non riesco con la mente a dare una forma tanto bella a idee che potrebbero anche essere nella mia testa (d’altra parte, come dice il detto, “chi non sa fare insegna”, ed è quello che cerco di fare nella vita 😂 trasmettere ad altri il talento dei grandi e cercare di aiutare ciascuno scoprire a il proprio); mentre tu, anche se imagino con non poca fatica, dai una forma straordinaria ai tuoi pensieri e le tue storie prendono vita attraverso le parole.
E sono proprio le parole ad essere protagoniste di questa “scena”, parole e mani. Aziraphale, ancora una volta, sfrutta le sue capacità ma per uno scopo nuovo: far “star bene” Crowley, lasciandolo annegare nel piacere più assoluto. Le sue parole sono in grado di stregarlo, “fottergli il cervello” e ancora una volta la connessione tra i due si fa, forse più che carnale, mentale, con un più che notevole supporto fisico ovviamente! Il Lord, amante di libri e opere d’arte con le sue mani sfiora, maneggia e stimola l’artista proprio come farebbe con un libro antico, con una statua preziosa, con cura, attenzione, dedizione (senza contare poi che utilizza addirittura i guanti per le sue performance! Come stesse maneggiando codici antichi). Crowley è l’opera di fronte alla quale Aziraphale va in estasi, e non fa che ripetere quanto l’artista sia meraviglioso, il suo capolavoro! Sembra quasi che Anthony, scateni in lui i sintomi della sindrome di Stendhal, tanto che a un certo punto il Lord stesso sembra quasi sul punto di non controllarsi più (ma ci ritornerò dopo). Per la prima volta così le parole che hanno incantato, divertito, scioccato e ammaliato Crowley, così come quelle stesse dita che lo hanno coccolato, cullato, accudito diventano strumenti di piacere. Anthony, se così si può dire, non si trova in territori completamente inesplorati, ma coglie di questi territori aspetti a lui prima sconosciuti e di cui probabilmente, da questo momento in poi, non potrà e non VORRÀ più fare a meno.
E veniamo proprio al nostro artista ora: tralasciando il fatto che lo hai descritto divinamente, cioè… nella mi mente si è creata un’immagine meravigliosa…
In questo caso Aziraphale viaggia in acque inesplorate: se fino a questo momento è stato incantato e rapito dalla mente brillante e dal carattere indomabile di Crowley, ora scopre definitivamente anche la meraviglia della carne: se fino ad ora poteva immaginare la sua bellezza, adesso gli si è palesata davanti in tutta la sua concretezza; la mente è diventata anche un corpo a cui difficilmente il Lord potrà resistere e che difficilmente potrà dimenticare, eliminare dalla sua mente e dai suoi pensieri.
In più (penso eh! non so, questa è una mia interpretazione) fino ad ora Aziraphale ha messo in atto le sue “scene” con sconosciuti, ragazzi a cui non necessariamente attribuiva una personalità, delle qualità che andassero oltre la bellezza; li sceglieva relativamente giovani, belli, perfetti, proprio come perfetti giovani efebi sono le statue a cui sembra tanto legato. Il suo amore per l’arte e la letteratura, l’unico mondo nel quale riesce a vivere, nel quale si trova a suo agio (perché, parafrasando quel che dice il Lord, lui “non sa vivere, non davvero almeno”, detto brutalmente), un mondo sicuramente affascinate, ma in un certo senso “fisso, non vivente” (quindi prevedibile e controllabile), lo trasferisce anche nella sfera sessuale: quello che fa non è “sesso”, ma una scena artistica, un quadro di cui lui è il regista, il giovane di turno il protagonista, il piacere, “l’estasi”, il tema artistico (tant’è che decide di usare solo le mani per il piacere di Crowley, unico strumento che gli occorre per plasmare la sua creazione e che, allo stesso tempo gli permette di non mettersi a nudo, di non esporsi se non a parole, con descrizioni e sottintesi; le mani gli consentono di mantenere un certo distacco, un distacco che però non riesce a mantenere fino in fondo questa volta).
A differenza degli altri tre però Crowley non è un ragazzino perfetto e sconosciuto, di cui non conosce storia e personalità: lui è un uomo, un uomo magari il cui corpo non avrà la perfezione e il vigore della giovinezza come quello di Jason, ma un uomo che il lord ormai conosce, la cui mente lo intriga, lo attrae, un’attrazione che rende il suo corpo ancora più perfetto, dove anche la più piccola imperfezione, lentiggine diventa meraviglia…perché questo è un corpo il cui proprietario è già ammirato dal nostro regista! Crowley non è solo un corpo perfetto, è una persona vera, “meravigliosa” e “unica”, a cui Aziraphale, volente o nolente, tiene (più di quanto si aspettasse, più di quanto vorrebbe) e quindi non può controllarlo, così come non può controllare i propri sentimenti e le proprie reazioni di fronte a lui: l’eccitazione, il coinvolgimento, si rende conto troppo tardi, sono inevitabili, e se le sue “scene” non hanno mai provocato alcuna reazione in lui, sono solo “controllo e concentrazione”, con Crowley non può essere così, Crowley non lo può controllare, come non può controllare ciò che prova per lui. Con Crowley, forse, quelle “scene” possono diventare “sesso”, e non solo…
Questo loro modo di essersi “uniti” in questa esperienza direi che li rispecchia perfettamente: Aziraphale è tutta ragione, teoria, parole e con queste ha portato all’estasi l’artista (che si sente apprezzato, visto, venerato per la prima volta), mentre Crowley è tutta passione, fisicità, istinto, e con questo porta al limite il suo lord (che si lascia prendere da una eccitazione da tempo non provata, forse inaspettata e sconvolgente).
Sono due opposti ma complementari: uno tutta razionalità e mente, l’altro tutto corpo e istinto. Entrambi accomunati da tanto dolore, cocci da rimettere insieme e probabilmente paure, evidenti quelle di Aziraphale, più nascoste forse quelle di Crowley. Nel momento in cui ciascuno colmerà la parte che manca saranno completi e potranno amarsi come si deve, e forse questo loro agire per migliorare l’altro, Aziraphale con la sua volontà di far capire a Crowley l’importanza delle sue emozioni, quest’ultimo con il suo abbattere costantemente i paletti e spezzare le corde del Lord, sarà la chiave giusta (si, probabilmente sto farneticando, mi sto lasciando un po’ prendere la mano 😂).
Ci son delle cose che mi danno molto da riflettere e un po’ preoccupano: la visione di Aziraphale di tutto questo come una “messa in scena”, il vedere lo stesso Crowley come un capolavoro…se da una parte è poetico, dall’altra mi da un po’ l’impressione che possa creare un muro, per quanto pieno di crepe; voglio sperare che prima o poi lo possa vedere come un UOMO da amare, non un’opera da venerare. Sono solo all’inizio, certo, e credo che lui stesso si sia reso conto che con Crowley è tutta un’altra storia. Vedremo…
E qui veniamo ad un altro punto: mi ha emozionato e in parte straziato vedere il Lord a un certo punto disperarsi per quello che stava provando (la necessità di liberarsi di tutti gli strati di vestiti che, in qualche modo, sono specchio di tutti i paletti e le regole che si impone e lo rendono rigido). Non è ancora pronto a non controllare le sue emozioni: probabilmente aveva creduto di riuscirci e all’inizio è stato anche in grado di farlo, ma vedere il suo artista abbandonato al piacere, provocato da lui, deve aver rotto in lui qualcosa, spezzato catene che da troppo tempo lo legano.
(10 anni che non ha un rapporto completo…quindi forse 10 anni che ha esperienze sessuali/artistiche senza il minimo coinvolgimento?!)
Sono veramente curiosa adesso di vedere come vivranno il dopo: il loro rapporto non credo potrà tornare come prima, perché hanno abbattuto l’ennesimo muro, hanno scoperto l’ennesima parte nascosta dell’altro: Aziraphale non potrà più guardare Crowley senza pensare ai suoi suoni, ai suoi occhi in preda al piacere, al suo corpo nascosto, mentre Crowley non potrà più dimenticare, ogni volta che il Lord lo sfiora, cosa quelle mani sono in grado di fare, dove possono portarlo, quanto bene possano farlo stare.
Non vendo anche l’ora di sapere come sono le dinamiche solite di Aziraphale in camera con gli altri ragazzi, anche per capire cosa con Crowley è stato diverso, sebbene alcuni elementi, anche in base a quel poco che abbiamo visto con Jason, già sembrano chiari:
- Primo: Crowley in alcun modo è stato bloccato, legato; per tutto il tempo è stato libero di muoversi, contorcersi (Jason, se non ricordo male, aveva sempre gli arti bloccati)
- Secondo: anche se il Lord gli ha ordinato di non toccarlo, in realtà sono stati costantemente in contatto; Crowey ha toccato le sue cosce, i suoi polsi, morso le sue dita, sporcato i suoi vestiti santo cielo!
- Terzo: Aziraphale si è eccitato, ha perso il controllo, ha parlato in maniera diretta e sconcia (nell’accezione più positiva del termine), perdendo la sua compostezza
- Quarto: Aziraphale lo ha baciato come fanno di solito (guance, tempie, viso…)
(Spero che tutte queste cose siano un’esclusiva del nostro artista, visto che Crowley è unico; quindi attendo un confronto in merito tra i due ).
Ovviamente le mie parti preferite (se fosse possibile individuarne alcune) son state “l’ispezione” e “la notte”.
Il modo in cui Aziraphale si è rivolto a Crowley, il modo in cui ha baciato i suoi polsi, venerato il suo corpo, sfiorato tutti i punti, il modo in cui è rimasto in ginocchio di fronte alla sua virilità…penso che per lui questa parte sia stata più speciale del resto (anche perché è stata una richiesta specifica del lord)
La notte…beh questi sono loro, sono loro nel loro volersi bene, nel loro aver bisogno l’uno dell’altro per trovar pace. È la tenerezza, quella che, si spera, possa diventare quotidianità…è il momento in cui si abbassano tutte le difese, si cerca il calore nell’abbraccio dell’altro… ho amato la loro notte insieme, sotto le coperte, nel tempio di Aziraphale. Se lui riesce ad essere se stesso solo nella sua camera, significa che il “se stesso” di Aziraphale vuole dormire con Crowley, vuole abbracciarlo e cullarlo nella notte, vuole essere abbracciato a sua volta. (Questo non lo fa anche con gli altri vero? Ti prego 🙏🏻🥹)
Ok, direi che per ora basta, anche se probabilmente potrei commentare tanto e tanto altro, ma al momento non mi viene in mente nulla.
Mi limiterò ad aspettare il “post scena” lunedì. Grazie di tutto e a presto (anche se non è mai troppo presto per questa storia). Ciao ciao ❤️👋🏻
(P.S.: non dimentichiamoci che Aziraphale è in debito di un bacio da “evento speciali”, non da contare nei tre settimanali!!! Lo attendo con gioia 😍) |