Recensioni per
Bad Girl - Cattive Compagnie
di picci 1989

Questa storia ha ottenuto 54 recensioni.
Positive : 48
Neutre o critiche: 6 (guarda)


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Recensore Junior
27/08/12, ore 00:47
Cap. 22:

momento.. 22 capitoli per concludere che?
scusa non ho capito una mazza allora.. >.<
era davvero Hermione Granger "cattiva" oppure è Hermione Granger la solita che conosciamo noi!?
dio sta storia mi piaceva ma poi dopo il 15 capitolo non ho più afferrato nulla..
però sembra interessante.
ciao

Recensore Junior
26/01/12, ore 20:53

Sei davvero molto brava a scrivere. riesci a creare poesia con semplicità e scorrevolezza! M piace molto uesta storia perchè è diversa ed originale. Ho sempre apprezzato il Draco forte, malizioso e serpeverde, ma il fatto che questa volta lo sai Hermione è intrigante! Trovo herm molto sensuale e complicata. sono sicura però che abbia davvero tanti fantasmi nel suo passato. mi piace anche il suo rapporto con Blaise... sn teneri insieme! complimenti davvero! =)

Recensore Veterano
04/01/12, ore 15:22

(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte)
Perché ritengo che questa storia sia da inserire nelle preferite?

1) L'ho trovata struggente e tormentata come solo poche storie che ho letto hanno avuta la capacità di essere.

2) Mi piace lo stile di scrittura dell'autrice.

3) Dato il finale è una delle poche Draco\Hermione verosimili in circolazione.

4) è una fan fiction in cui esiste l'introspezione psicologica dei personaggi.

5) Il modo in cui Hermione ed il suo amico serpeverde muoiono è geniale.

Un consiglio: evitate di leggere unicamente il primo e l'ultimo capitolo, perché non capireste quasi nulla della storia, che, apparentemente semplice, si rivela in realtà molo più complicata di così.
Se proprio però non avete molto tempo, vi prego allora di leggere anche il penultimo, così magari vi farete un'idea migliore del tutto.

Un bacio e grazie per il lavoro che svolgete.
(Recensione modificata il 04/01/2012 - 03:25 pm)

Recensore Veterano
04/01/12, ore 15:04
Cap. 22:

Generalmente non uso far recensioni troppo lunghe alle storie che mi sono piaciute particolarmente e questa probabilmente ne avrà una ancora più breve del solito, giacché non ho trovato alcun errore stilistico, sintattico o grammaticale da segnalarti.
Inizio con il confessarti che quando ho aperto la storia ero fermamente convinta che avrei letto un'altra mielosa e zuccherina Draco- Hermione. Puoi ben immaginare la mia sorpresa nel trovare invece una fan fiction ben scritta ed avvincente.
Se dovessi attribuire un termine al racconto credo oscillerei fra lo "struggente" ed il "tormentato".
Complimenti per il finale, che è stato davvero inaspettato.

Recensore Junior
14/11/11, ore 16:33
Cap. 22:

Ciao Marty

Più di ogni altro capitolo, questo dell'epilogo è stato quello che mi ha più divorato di curiosità. Devo ammetterlo, con la fine del precedente capitolo credevo di aver catalogato ogni segreto, ogni piccolo dettaglio nella mia arroganza mi sono chiesto: ma perché cos'altro deve accadere? Dev'essere nella natura umana, fare domande sempre sciocche davanti all'evidenza. La prima sorpresa è stata questa dedica:

Ad Andrea, un amico

Ho trovato tracce di altre dediche, negli altri racconti, ma sempre con termini un pò sibilini. Ora abbiamo perfino un nome. Un amico, beh di certo non è proprio un gran indizio. Ma oramai ci sono abituato. Spero per lui che si meriti una tale dedica, non è da tutti ricevere un intero capitolo, anzi ancor di più un epilogo, dedicato da una scrittrice di talento. Il signore da davvero il pane a chi non hai denti. Ma onde evitare ripercursioni da questo tale Andrea, preferisco scendere direttamente nell'epilogo così accativante. Un pò mi ha sorpreso per la sua brevità. Sono sempre mal fidente, che ci vuoi, difetto genetico. La qualità è inversamente proporzionale alla quantità, il più delle volte.

[...] È amore… [...]

No secondo me è una sbronza con i controfiocchi. Prima era un dubbio, ora la posso confermare come certezza: ti diverti a non farci capire mai un accidenti di niente. Cosa diamine sta succedendo? (confesso alla scrittrice che ero molto tentato di balzare avanti e cercare la fine. Tentazione respinta) Vasca? Abiti babbani? D'accordo che l'amore è strano (e si fa anche in modo strano - CENSURA -) ma come al solito non ti riesci a dare un freno.

[...] “Herm, cosa ti è successo?” lo fulminai, [...]

Mi associo. Da quand'è che Harry Potter, quell'Harry Potter, insomma l'Harry Potter di questa storia, usa un diminutivo del genere con la Regina, si aggiungiamoci pure decaduta, delle Serpi? Qui c'è qualcosa che non quadra nemmeno un pò. E poi questa stanza buia, ma non è un bagno. Non è la casa di Draco, e che ci fanno Ron ed Harry senza le rispettive fidanzata e sposa? Sembravano due sanguisughe nello scorso capitolo. E domanda più fondamentale e traggica: Dov'è accidenti si è cacciato Draco?

[...] “Black, Mr. Black è proprio lei” [...]

Finalmente un'ancora di salvezza. Se così si vuol definire il compare di poker del diavolo. Ma che ci fa vestito di viola? Mi fa pensare subito al Silente del Principe Mezzosangue, visto nel pensatoio. D'accordo che si può essere tagliato i baffi. Non sarebbe la cosa peggiore. Si è cambiato di abiti. D'accordo lo ha detto lui stesso che è un tipo ecclettico. Ma ora, con la stessa calma di Hermione: COSA ACCIDENTI STA SUCCEDENDO????

[...] “Tu sei uscita di senno, Hermione!” [...]

Questo è ancora tutto da dimostrare. Fino a prova contraria, in questa storia, i pazzi sembrano sempre avere la voce del giusto dalla loro. Meglio seguire il consiglio di Hermione e svenire. Forse il cervello sta ancora cercando di connettere dopo tutto quel vino scadente. Anche se la parole di Black, Sigfrido Hopkins, o come diavolo si fa chiamare non rassicurebbero proprio un cappero di nessuno:

[...] “E’ ancora vittima dei suoi sogni” [...]

Sigfrido. Come tratto dalle tue noti, un eroe norreno del Nord della Germania, sedotto dal potere di un anello (quasi sicuramente la storia che ha innescato la creatività di un altro mio scrittore assai amato: John Ronald Reuel Tolkien) è forse uno degli eroi più controversi e al contempo umani che mi ricordo di aver letto. Hai scelto un nome impegnativo, e quando mai ti accontenti del normale, un volto tuo adatto a Blaise (che spero riposi più o meno in pace, dato che neanche i morti sembrano aver la tanto agognata tranquillità in questa storia). Un nome che ci azzecca alla perfezione a questa nuova personificazione di Joe Black. Perché è Joe Black? E per concludere quel cognome che sembra quasi di un comico, di una persona simpatica e accogliente: Hopkins. Devo ammettere che ogni volta che penso a quell'Hopkins, non posso fare a meno di pensare a quei due occhi azzurri che sembrano già farti a pezzi, del Silenzio degli Innocenti e di Red Dragon. Un nome, ed un cognome che suonano altrettanto mitici.

[...] “E’ stato lui a farle architettare tutto questo” [...]

Dio Santo e spregiudicato spero proprio di si, perchè i miei neuroni stanno rimbalzando per tutta la testa come infoiati cronici. E neanche la campagna inglese, così ben descritta che sembra che riesci a farci sentire perfino l'odore dell'erba tagliata di fresco, riesce a calmare gran che i dubbi che mi ronzano infuriati nella mente.

[...] Draco non fissava la sua sposa ma fissava il fotografo, avevo uno sguardo gelido che non gli avevo mai visto e la mascella irrigidita per il fastidio. La ragazzina, perché era una ragazzina, aveva il viso adorante voltato verso Draco e sembrava fremere al suo tocco. [...]

Penso che la rappresentazione grafica della mia espressione è facilmente deduttibili e riassuntiva, per precisioni in: O_o
Ma questo non è Draco Malfoy. Cioè volevo dire, non è il Draco nella storia. Non è il mezzo babbano, mezzo puro e completamente (- CENSURA -) scapolo d'oro, e magari anche con qualcos'altro d'oro (- CENSURA -) che hai narrato. E chi accidenti è questa ragazzina sbucata dal nulla. Error. Ma sembra quasi un'altra storia ! (Ed è a questo punto che puntando lo sguardo al soffito, mi viene un'epifania. Una terribile illuminazione a tipo fulmine)

[...] Ora basta Hermione questo scherzo non ci diverte più, non abbiamo tempo da perdere con questi giochetti per attirare l’attenzione, dobbiamo andarcene! Il Signore Oscuro incombe su di noi e abbiamo distrutto il Medaglione da meno di tre settimane e ora non abbiamo la più pallida idea di dove cercare il resto” [...]

Quasi mi aspettavo che le disgrazie non siano neanche cominciate. Voldy è ancora vivo? Allora Draco ha davvero voluto andare in cerca di verginelle ! Ma allora, cosa diamine ... (E quella epifania comincia ad assumere connotati molti giustificanti ed attraenti)

[...] “A quanto pare questa Hermione è più intuitiva su queste cose di quell’altra” [...]

Ma perchè una sola non basta a storia? D'accordo, Voldemort c'è ancora, sembrano esattamente i tre ragazzini che si agirano senza speranza per i boschi, l'Hermione che conosciamo è stata catapultata in questa realtà parallela, a meno che non sia stata l'altra la realtà parallela, Draco sta andando a sposarsi con una ragazzina mai vista e tutto sprofonda nell'insignificante se si pensa al fatto che hai fatto vestire Joe Black di viola ! Cos'altro deve succedere?

[...] Non ebbi il tempo di chiedere perché nella stanza si erano appena materializzati diversi individui con vesti nere e maschere d’argento.
Mangiamorte. [...]

Quand'è che imparerò a tener chisa la bocca, io mi domando.

[...] Sogni. [...]

Due realtà. O due sogni. Oramai è difficile capire il limite. Ti confesso che ho letto tutto questo tratto d'un fiato, tanto era la curiosità di comprendere. Di cercare di capire davvero qual è la vera cattiva compagnia di questo racconto. Ed ecco, una storia in due storie, contemporaneamente. Tre storie portate sullo stesso binario. E tutte tre, tue creazioni. Mi sono messo a ridere, stupito. Come un mecenate che ha guardato pieno di meraviglia il dipinto di un grande pittore. Perchè superava ogni aspettativa creata. A dir poco geniale questa idea dei ricordi, ed ora permettemi di divagare, chiedendo, ma allora è per questo che Joe Black o Sigfrido Hopkins scompariva e riappariva. Era come una sorta di flash dal mondo reale? Era come, una sorta di richiamo? Era una sorta, di verità?

Tormento interiore di Hermione che ha formato questa storia incredibile. Non può che davvero sorprendermi. Di stupirmi, quando pensavo di aver letto davvero di tutto. L'associazione tra acqua e mente, perchè in fondo, è anche fisicamente testato, che le onde cerebrali si comportano così, come un mare, dilatandosi e ritirandosi alle proprie terminazioni. Esperienze da vivere per scoprire, un'esperienza che credo qualsiasi filosofo pagherebbe qualsiasi cifra per affrontare. Un'epilogo che davvero non è una fine. Non può esserlo con questo mistero del proseguimento, e dell'inizio di una nuova storia. Devo davvero ringraziarti, con tutto il cuore, Marty stai regalando grandi emozioni con così poco. Inutile dire, che attenderò con ansia questa nuova, anzi, rinnovata storia che stai approntando. Perchè oramai hai capito, mi piace scoprire i segreti.

Recensore Junior
31/10/11, ore 22:52
Cap. 21:

Ciao Marty

La fine. Agognata, per tutti i segreti che si sta trascinando dietro. Temuta, perché sarà il patibolo della curiosità. Sono stato combattuto nel leggere questo capitolo. Sono stato combattuto da me stesso, osteggiato nel leggere questo capitolo. Tornando su ogni frase o parola. Per carpire ogni formazione. Siamo giunti alla fine, certo. O all'inizio. Perché i lieto i fine hanno la sigla sospirata: The End.

[...] Non sto parlando di una fine qualsiasi, no, stiamo parlando di un lieto fine, come tutti vorremmo, dopo la guerra, la fine di tutte le sofferenza... [...]

Ma non è questo il tuo caso. Storie travagliate. Storie che sono più vive e reali di quanto una persona vuole comprendere. Quante, davvero, finiscono con la fine che insperata arriva. Ogni guerra distrugge. E' la natura stessa. La forza sinergica dell'uomo. Come fuoco distruttore che deve divorare. Per far di nuovo crescere. Germogliare. Perché, come il mio "maestro" Alan D. Altieri insegna nella sua Trilogia : "C'è sempre qualcuno che sorge, dalla ceneri".

[...] Se la guerra è bruciore, il dopoguerra è follia lenta che si tramuta in disperazione. [...]

Eppure, tu riesci a mostrare un volto ancora più orripilante. Più scheletrico e mefistofelico di questo conflitto. Un conflitto che non è soltanto figurato. Non è soltanto quello che il mondo magico ha vissuto. Quello che ha visto come campo di battaglia l'anima di ognuno. Quello che non ha visto nessun vincitore. Nessun podio di vittoria, nessuna medaglia. Quello che ha soltanto distrutto. Il campo di battaglia di tutte le verità maledette. Tutte quelle per cui si è combattuto, per vendetta o amore di giustizia, che non hanno dato nessuna gioia. Nessun ritorno di pace. Nessuna guerra, alla fine ha bisogno di un volto di una giustificazione vera. E' ineluttabile. Come sono ineluttabili i suoi frutti. Sempre amari. Sempre dannati. Sempre, umani?

[...] “Sei il figlio di un commerciante Benjamin dovresti sapere che tutto e tutti sono in vendita, l’importante e dar loro un prezzo” [...]

Ed ecco una delle tante verità maledette. Se mi permetti, LA verità maledetta che più mi premeva. Benjamin. Sarò anche un incredibile ed inesorabile immaginario ma B en J amin, non possono non farmi pensare a B(lack) en J(oe) amin. E non so perché ma ha qualcosa di incredibilmente piacevole il nome Benjamin, così in contrasto con una figura enigmatica con quello che, sembra sempre di meno un impresario di pompe funebri. Sembra, un uomo?

E cosa mai mi dovevo aspettare da uno scellerato principino purosangue. Dare un prezzo ad ogni cosa. Ad ogni persona. Quantificare, ogni granello di anima o di spirito. Ridursi sempre e soltanto a quello che si può calcolare, toccare e vedere. Tutto quello a cui possiamo dare un valore, puramente numerico. Mai dare un valore qualificativo. Quei prezzi, sono sempre illimitati.

[...] “Io darei la mia vita per mia moglie e è la stessa cosa che hai fatto tu per il gioco. Hai dato la tua vita per lui ma dato che non ti ha mai ricambiato sei finito a lavorare per me” [...]

Quale grande e pressante concetto di rispetto e lealtà ha questo Malfoy. Un po’ mi diverte vedere Black in difficoltà. Diciamo, vedere la nascita di Black, non ha prezzo. Anche perché la mia immaginazione non riusciva a focalizzare momenti del genere. Mi è sempre sembrato saltato fuori con la risposta pronta in bocca e i baffetti tirati in un sorriso. La nascita di Black. Mai pensato di creare un ciclo di storie soltanto su di lui?

[...] Era stata l’ultima volta che aveva parlato di amore con il signor Malfoy. [...]

E gli vogliamo dare torto?

Ma la madre di Draco, è davvero la sorpresa. Fuori dagli schemi. Fuori dall'immaginario. Magari il marito era semplicemente possessivo. Hai voluto lasciare un ombra di dubbio sulla sua figura. Ma sulla sua consorte, non hai voluto farlo. Hai voluto lasciarci, però, un altro dubbio. Mangiamorte, che non sembra mangiamorte. Dove inizia l'uno, e comincia quello del semplice umano. Abbiamo conosciuto tanti altri Mangiamorte nel corso delle storie. Della Rowling o tue. Rappresentanti, quasi sempre, di sentimenti bassi e spregiudicati, il Draco Macchina del Sesso per citarne uno. Viscidi ma desiderosi del dolore altru, come li dipinge quasi sempre la Rowling. Ma qui, ne abbiamo uno, o meglio dire una, che non intesse inganni. Addirittura, legge poesie. Addirittura, tocca, accarezza un "servo" o peggio ancora un condannato maledetto. Qualcosa di paradossale e al contempo normale.

[...] Lei davanti alla scrivania e lui dietro a quella che progettavano l’eventualità di far figli. [...]

Ma si, cosa vogliamo fare oggi caro? Dei figli? Ma perché non un paio di gemelli? Ed ecco che cadiamo nel esatto contrario. Nell'esatto buio di sentimenti, trattenuti o mascherati per potersi esprimere. Semplicemente il deserto. Una convivenza di sopravvivenza, piuttosto che un matrimonio. I figli, come discendenti, come delle cose. Come una dimostrazione del proseguimento della loro specie. Nient'altro. Neanche un animale ha una concezione del genere della propria discendenza. E quella scrivania. E' un'immagine che ricordo di averla già vista in altri racconti. Quella scrivania che ha la possanza di un muro invalicabile. Qualcosa di insuperabile per la moglie. Ma che sembra essere invece, inesistente per la governante. La governante, babbana.

[...] Avevo la macabra sensazione che tutto avrebbe avuto un tragico epilogo. [...]

Per un impresario di pompe funebri è quasi normale. E mi dispiace, che avesse ragione. Ma anche piacere, o non sarebbe successo niente su cui fare storia. Tassello terminale in questo mosaico. Capsula terminale in questo criptex. Il passato è completo. Ogni pedina ha fatto il suo tragitto fino al presente. O è finita ai bordi della scacchiera, eliminata dalla partita. Lasciando, tuttavia, la sua orma. I figli. Le colpe dei padri, sembrano davvero ricadere sui figli. Le trame di inganni e ricatti, servi fin troppo vicini o troppo astuti. Hanno portato a questo. Una comprensione nitida del disegno, ora. Tutto chiaro. Tutto collegato da un filo sottile, ma indistruttibile. Tutte le vie, conducevano a questa fine. O a questo inizio? Di verità maledette.

[...] Il Salvatore del Mondo Magico, [...]

Squillo di trombe e rullo di tamburi.

[...] il famoso Draco Lucius Malfoy [...]

Schianto del presentatore alla nomina degli Oscar, che ruzzola per tutti i gradini. Dimmi, c'è già qualche fan sfegatato del maghetto che ti sta venendo a trovare sotto casa, per caso? Devo ammettere che questa è davvero divertente. L'emerso, lo scomparso ritornato. Quello che tutti avevano messo da parte. L'amico silenzioso e taciturno. Quello che era nato mezzosangue, che ora si crede sangue puro per un semplice certificato di nascita. Ma in fondo, è solo sangue. Nelle storie, l'eroe viene premiato. Glorificato. Portato ed innalzato su quel medesimo pulpito di cui prima parlavo. Osannato. Rifiuto della casa dei genitori. Rifiuto di casta o altri favori. Solo l'accettazione del denaro. Davvero patetico. Tutta quella gloria, così sprecata.

Decisamente, un'altra prova più che tangibile che la vendetta non porta a grandi benefici. Ma solo a cocenti delusioni. Rimorsi. Tramutati in realtà. La ricerca di colpevoli. Di risposte. Di silenzio ai dubbi. E come insegna un certo individuo, e tra pochi giorni vedrà il suo compleanno: "Se si vuole vedere il vero colpevole, non c'è che da guardarsi allo specchio" (cit. V per Vendetta)

[...] “Eppure siete stato voi a consegnare la Signorina Granger a quel individuo” [...]

E quando si tratta di uno specchio alquanto saggio, quei dubbi diventano verità davvero cocenti. Liberarsi dello specchio, certo. Toglierselo dai piedi. Facile. I consigli sono sempre ricercati. Ma spesso, sono anche le virtù che per prime vengono abbandonate. I consigli, spesso sono fratelli alla verità. E la verità, non è quasi mai piacevole. La verità può portare a mille pensieri. A mille dubbi senza scelta e risposta. Se non si è stati abituati a porseli. Se non si è stati abituati ad accettarli. E quando i dubbi vedono il tramonto, si trasformano in incubi.

[...] Era lei. [...]

Devo ammetterlo, questa parte mi ha colpito. Hai raggelato tutta la situazione. Tutta la storia in un singolo capitolo. Come il freddo glaciale dei dissenatori. Come il freddo stesso dell'estinzione dell'allegria, della felicità e della pace di questa fine di ostilità. I dubbi fattasi carne ed ossa. Beh, più ossa che carne. Per un appassionato del genere dell'apocalisse, del gotico e sublime non può che rendermi ancora più sfegatato fan di questa storia. La personificazione di una morte rossa, di una mietitrice senza perdono. La personificazione dei sensi di colpa. Di tutto quello che avrebbe dovuto fare o dire, e che non è riuscito o non ha voluto fare. Tutto quello che doveva dimostrare, e che ha rifiutato di dimostrare. Manifestato in questo incubo. Magari, solo racchiuso nella mente. E come insegna, un certo viandante in nero (La Furia - La Trilogia di Magdeburg) personaggio sunto del genio di Alan D. Altieri in vari discorsi : I morti ricordano. I morti ritornano. I morti uccidono.

[...] “Avvinti nella morte come non lo siamo mai stati nella vita” [...]

Forse le uniche parole di senso che Blasey hai mai detto in vita. Anzi, a dirla tutta in vita non ha mai detto gran che. Vuoi vedere che la morte porta ad una saggezza sconfinata. In fondo i morti hanno tutto il tempo dei vivi, per cercare quelle risposte a domande che noi abbiamo smesso di porci. Devo proprio scrivere da dove ho preso questa citazione, un po’ riadattata? Oramai lo avete capito tutti. Hermione ridotta ad un fantoccio di ricordi, rabbia, rancore che tengono insieme le sue ossa. Manovrata dall'essere spregevole che si è rivelato al fine. Perfino questa fine, credo che sia esagerata per lei, e troppo pietosa per lui. Ma per fortuna, era solo un incubo. Non è così?

[...] Il mio Harry James Potter. [...]

La famiglia felice. Un insieme di date. Un insieme di numeri. Di calcoli e calendari. Riassunti in una semplice parola formata da due lettere. Si. Quella di fronte all'altare. Di fronte ad un Dio, qualsiasi dio. Davanti ad un uomo di fede, qualsiasi fede. Non è importante il simbolo. La gente. Ma solo quella singola persona di fronte a se. Quel pezzo di metallo a cui diamo un importanza abissale. Non è importante nient'altro. Tutto, in quel singolo si. Un profondo sospiro, riassumerebbe tutto. Molto più semplice di prolisse parole su quante ne abbiano passate. Il tranquillo paradosso di due che si stavano dichiarando guerra e aperta, e alla fine, hanno compreso che non potevano fare a meno dell'uno e dell'altra. Non ha certo sconfitto il mondo magico, questa volta, ma Harry ha sicuramente trovato una buona soddisfazione anche questa volta.

[...] “Oh sapessi come è divertente, infatti proprio l’altra sera, era in cucina tutta intenta a pelar le patate quando Harry è arrivato da dietro..”
“E io mi fermo qui, vorrei poter ancora entrare in quella cucina e poter mangiare le tue deliziose patate senza dover pensare a termini come arrivare e da dietro” [...]

E poi ci sono le battute a doppio senso. Non posso che apprezzare la metafora delle patate. E qui mi soffermo senza scendere nei particolari (Riporto semplicemente un aneddoto di una lezione di economia di un mio prof al liceo, sulla trasformazione delle materie prime: Se le tagliate, le friggete, o le affettate la patata rimane sempre .... la patata!). Solo una sposa. E c'è voluto questa mezza guerra civile per arrivarci. Un amore inconfessato sconfitto da colei che non si è potuta ottenere. La persona che ora perseguita i sogni. Un amore annichilito dai rimorsi. Dalla vita solitaria di qualcuno che non ha più niente. E più nessuno.

[...] Erano stretti fori di dita scheletriche provenienti dall’inferno. [...]

Sicuramente la mia domanda di prima ha trovato risposta. Certo, mi dispiace per Hermione. Una vita così. Una parvenza di sopravvivenza tale, che forse farebbe ribrezzo perfino al Signore Oscuro. Una vita dannata. Una vita a trascinarsi. Nelle mani della persona che più ha voluto. E meno ha dato, alla fine. Una vita che ha lasciato segni ben più indelebili di quelle dita scheletriche sulla poltrona. Perché l'inferno non è mai troppo lontano. Un viandante, con un nome che non è un nome, afferma che l'inferno è in terra (cit. Wulfgar - L'Eretico - La Trilogia di Magdeburg di Alan D. Altieri). Peggio ancora, leggendo questo, l'inferno è in noi.

[...] “Ma madre, non sappiamo con certezza se ci sono terre inesplorate o meno se nessuno le ha mai esplorate” [...]

Piccola, dolce mezzo sangue. Ha davvero importanza il sangue, quando si hanno sogni così? Meravigliosa la mente di bambino, affermava Yoda nella Saga di Star Wars. Riescono sempre a vedere una via nell'impossibilità. Sogni. I grandi li rinchiudono nel cassetto. Perché vogliono crescere. Mi chiedo cosa succederebbe, se qualcuno di loro decidesse a riaprire quel cassetto. Prima che diventino scheletri, da buttare nell'armadio. La scampata fine della Regina. Quando si pensava al colpo finale. Capitolati i Re. Sradicati i troni. Ma la Regina è ancora viva. Forse una vita molto simile a quella di uno scherzo di Halloween mal riuscito. Ma pur sempre viva. Ma com'è possibile?

[...] “Buonasera Signorina da quanto tempo” [...]

E a che scopo chiedere. Senza rancore Hermione, ma di sicuro, il premio di Primo Personaggio di questa storia spetta sicuramente al nostro inesorabile Joe Black. Dovrebbe scavare fosse, non renderle vuote. Ha salvato Hermione. Lo dicevo io, che tu non puoi far morire davvero un tuo personaggio. Ma per quanto riguarda Blasie, puoi fare un'eccezione?

[...] Ma cosa diavolo... [...]

Ma allora non sei così di coccio come ho sempre sostenuto, ha fatto proprio la domanda perfetta. Cosa diavolo. Perché di diavoli, qui c'è ne un'infinità.

[...] Oh la signorina non dice il falso. Sono stato io a salvarla dal Bagno dei Prefetti”[...]

Il servo. Il paggetto. L'asservito. Certo. Il vecchio Black. Quanto adoro questo personaggio. Qualcuno che fa qualcosa di giusto a prescindere da quello che credono tutti gli altri. Cosa sarebbe questa storia senza di lui. Di certo, non posso che congratularmi ancora una volta, e mai saranno abbastanza le volte, per il tuo genio. E Draco che si chiede se sta succedendo nella sua testa. Beh se la sua testa è il suo soggiorno, credo che si prenda fin troppo a cuore i danni sul suo tappeto. Ha di fronte due cose al pari di un embolo di cui preoccuparsi. E mai ancora riuscirò a non abboccare a queste speranze vane che mi offrì. A quanto pare, Blasie Zambini non ha fatto in tempo o se si preferisce non se lo meritava. Sono estremamente combattuto su quali siano la vera storia. Ma d'altronde, non può che farmi sorridere come una zucca di Halloween il pensarlo divorato dalle fiamme e ridotto in cenere. Sono cattivo, si. Ho anche la medaglia ad honorem del Circolo Cattivik.

[...] Sgranai gli occhi chiedendomi come la mia mente fosse arrivata a fare delle ipotesi così fantasiose e a farle partorire alle labbra fallaci di quella bambola delle fattezze di Hermione. [...]

Sarà esperienza di vita vissuta, ma dopo una bottiglia di wisky non riuscirei mai a pensare tutti i film che si sta facendo Draco. Impazzito? Probabile. Matto? Ma senza dubbio. E allora? I mali minori in questa storia. Ma di sicuro è bene che non sia affatto ambientato nella sua mente. Un ballo. Una visione così meravigliosamente rivoluzionaria ed anarchica, come la battuta adatta di V per Vendetta, sul fatto che nessuna rivoluzione può iniziare senza un ballo. E per quanto il ballo che stavo immaginando era sempre lo stesso. Non posso non soffermarmi con maggiore interesse su questo stallo.

[...] “Non lo so” [...]

Cosa succederà ora? Un mezzo sangue che si è scoperto nobile. Una nobile scopertasi povera. Un morto che si scopre vivo. Un vivo, che si scopre morto. Dentro. I due paradossi fatti persona. Due compagnie. Non so se buone o cattive. Ma senza l'una non si sarebbe mai arrivato a questo. A questo cambiamento inesorabile. A questa nuova storia. Perché, riesco a vedere un nuovo capitolo di inizio dietro le pagine. Tutti i segreti sono stati risolti. Tremo all'idea del fatto, che non sia stato così. Ma cosa succederà ora. Sono due vite spezzate. Due vite così diverse. Eppure così unite. Come quelle due rotaie. Ed anche se lei non parla. Anche se lei si fa spogliare, come ha sempre lasciato fare. Eppure se lei non aggiunge altro. Anche se in quel non lo so c'è tutta la sua solitudine e delicatezza. Anche se sembra quasi che voglia morire e sparire. Ha ancora così tanto da vivere. Era questa la fine che avevo nella testa. Questo bilico che mi lascia libero di sognare. Quel singolo tassello, lasciato vuoto nel completo mosaico. Quel vuoto che non è imperfezione. Ma è la perfezione. Quel non lo so. Quel dubbio, che ci lascia liberi di immaginare.

E' una storia davvero bella. E' una storia completamente nuova. Che può essere quella di tutti noi. Una storia che non è assurda. O spostata in un modo impossibile. No, è una storia intima. Bellissima. Che va sicuramente apprezzata nell'ultima frase di Draco.

[...] Io l’amavo non c’era da aggiungere nient’altro. [...]

(E in tutto questo, Black era ancora nello specchio. Ops!!!)

Recensore Junior
15/10/11, ore 18:56

Ciao Marty

Dovrei considerare la velocità, comparata al precedente capitolo, con cui hai pubblicato questo. Ma considero, anche, il fatto che la storia stia svolgendo al termine e ci sono così tanti interrogativi irrisolti. In conclusione, c'hai messo anche troppo per pubblicare questa pennellata di particolari. Una storia che non nego mi sta trascinando, come non capitava da molti anni. Leggere è davvero un toccasana come pochi. Sarà catartica. Sarà il testo scorrevole, la trama intricata che richiede di girare sempre un'altra pagina. Ma davvero mi riesco a staccare con difficoltà dai questi capitoli. La mia curiosità mi porta tuttavia a divorare, ogni volta, il nuovo capitolo con troppa foga. Suddiviso tra il piacere di gustare ogni intimo particolare, e la feroce fiamma di dare una risposta ad ogni enigma. Che tormento ...

Ma passiamo ad altri di tormenti, decisamente più interessanti rispetto ai miei. Si avvicina la fine di tutto. O l'inizio di tutto. Calzante ed artistica questa corrispondenza di una ... ancella a dir poco singolare. Vane. E' un cognome che credo difficilmente dimenticherò. Umili natali, nata babbana e agli occhi di un potente signore puro sangue, risulta insulsa. Ma tu non scrivi mai l'insulso. Quali segreti nasconderà. Questi devono essere i documenti raccolti dal fidato Black. Rivelazioni ad orologeria. Dei perfetti scorci che sanno di pergamena ingiallita ed immagini a seppia di un tempo trascorso, che ha seminato i semi che oggi sono alberi. Ed eccola qui, di seguito la reginetta che ci eravamo "dimenticati" nello scorso capitolo. Nuvole addensati si stanno formando sulla sua testa. Se ne sarà accorta? Beh di sicuro è alquanto sollevata dalla scarsità di notizie di questo sposalizio tanto promesso, ed alquanto snobbato dalle scandalistiche critiche. C'è troppa calma.

[...] “Ah le donne! Quante cose saprebbero in più, se ascoltassero una frase per intero” [...]

Meno male che c'è qualcuno che rompe tutta questa serena cappa di calma. Ti ho mai detto quanto adoro questo personaggio? (guarda con un'occhiata lunga la sfilza di critiche e recensioni precedenti). Finirò anche condannato come plagiatore, ma mi sto facendo un libretto con tutte le frasi del caro impresario - maggiordomo - satanasso - postino - spia - cuoco - confidente - etc. Ed adesso fa anche il messaggero. Eppure, c'è qualcosa che non mi torna. Prima si scambiavano messaggi, cigni e farfalle, ed ora Draco scomoda il suo prezioso impresario come semplice messaggero? O lo sottovaluta, o comincia a sentirsi davvero un nobile.

[...] “Signorina Granger, Lei è davvero un caso disperato, non vuole sentire quello che gli altri dicono, ma vuole che gli altri dicano quello che lei si vuole sentir dire.” [...]

Sintesi perfetta. Tanto di cappello e baciamo le mani Black !

[...] J.B. scrivano di Sua Signoria Robert Granger [...]

Devo ammettere che ho riletto due volte questa lettera. Non tanto per il contenuto. Perfettamente interpretata la parte di un servizievole capo maggiordomo o scrivano di un nobile, ma quelle due lettere mi suonano a dir poco strane. Non può essere che Joe Black. Ed anche dal tono della lettera, non può che essere lui. Era al servizio dei Granger. In debiti con Malfoy. Qui si sta dipingendo un quadro a dir poco spettrale. E non siamo neanche a metà capitolo. Questa nuova ruota dentata si incastra a perfezione nell'ingranaggio generale, ma ticchetta in modo anomalo. Chi è davvero Joe Black?

[...] La guerra è bruciore. [...]

"La guerra è un'oscena tragedia" - "C'è una via giusta, nella guerra?" "Solo in una guerra giusta." "E' mai esistita una guerra giusta?" e potrei andare avanti ad oltranza, nelle descrizioni ironiche e feroci di Alan Altieri sulla definizione del conflitto, anche se nel 1530 si era meritata la nomea di Guerra Eterna. Ma questa singola e incisiva frase fa davvero riflettere. Un bruciore. Un qualcosa che sembra in urto con la grandezza della parola guerra. Un bruciore di anime. Un bruciore di dolore. Un bruciore di corpi. Sono i bruciori che danno inizio alle fiamme più rampanti. E tutti, a turno, con i proprio bruciori la istigano ad alzarsi di un palmo ancora all'insù. Hai voluto dare al personaggio che mi blocca la gola una mesta e morale cappa, che suona veramente ironica. Ma come afferma Altieri nella Trilogia di Magdeburg: [...] L'essenza profonda di ogni guerra, il paradosso. [...]. E non sarà neanche l'ultimo.

[...] una bellissima bambina morta prima ancora di diventare viva [...]

Notizia già conosciuta e sofferta. Forse più da tutti, proprio da Hermione. La primogenita, scomparsa prima di respirare anche solo per una volta l'aria del mondo. Una notizia che sapevamo già.

[...] . Eppure la notizia che veramente rende questa notizia più che triste, tragica è che il ventre di vostra moglie non potrà dare altri frutti vivi. [...]

Notizia che fa fermare le macchine con uno schiocco. E poi parte la musica dell'esorcista. Come sarebbe a dire, che non potrà più avere figli? E allora Hermione da dove diamine ... (Sguardo al cielo. Mani congiunte ad invocazione. Poi lo sguardo sullo schermo, come se fosse comparsa la bambina indemoniata dell'esorcista) Oh. Ho usato inconsapevolmente la parola perfetta. Diamine. Domestica, in cerca di servitù, magari anche carina. No, non posso pensarci. E' una babbana. Il padre di Blasey si "abbassò" a tanto. Ma non l'Avvicino.

[...] “Ci sarà, la guerra ci sarà.” [...]

Quadretto di guerra. Una di quelle potenze che riesce a cambiare la nostra visione del mondo, la guerra. No questa non è di Altieri, ma dovrebbe esserlo. Ne sono successe di cose. Senza alcun dubbio. Tradimenti. Mezze bugie. Menzogne. Mezze verità. Quello che risultava semplicemente abitudinario, semplice ed ordinario, diventa la realtà. Ed anche se ora sono sul filo del rasoio, incapaci di dire la verità. Di confessarsi la promessa di combattere per qualcosa. Ma continuare a provare. A sopravvivere. A non tradire. E' sicuramente più facile vincere la guerra, che vincere una di queste probabilità. Un quadro che ci permette di dare una sbirciata a quello che sta succedendo. Il conflitto non ti è mai interessato. Ne hai già narrato uno, in un'altra storia. Mi sorprenderei se ti ripetessi. Non è la guerra in se che ti interessa. E' soltanto un mezzo. La cornice. Non il quadro. Non il fine.

[...] Nel suo buon cuore e nella sua carità, il mobilissimo Signor Robert Granger ha deciso di espellere solo Lei, e non il frutto del suo scellerato comportamento. [...]

Che abbia un cuore è un dubbio. Che sia buono, è sicuramente impossibile. La lettera che fa riprendere il movimento martellante degli eventi. Il lettore che viene messo al corrente di verità, che non tutti i personaggi conoscono. Dovrei davvero interpretarlo come un segno di cortesia? Ma neanche per sogno. Ci hai permesso di dare una sbirciata con l'immaginazione al futuro. Tutto si sta allineando. Tutto sta prendendo ancora una volta quel sentiero oscuro. Lo stesso sentiero che avevi già tracciato per tutta la storia, e su cui c'hai accompagnato per mano. E quel frutto dello scellerato comportamento, immagino che sia uno solo. Anzi, una sola.

[...] “Mangiafuoco.” [...]

Tutto scrive la nostra Marti, ma non sciocchezze. Sembra il ticchettio di una bomba. Quale trappola sta architettando Draco? Risoluzione pacifica? Non credo proprio. E questa parola d'ordine, credo che ci tornerà utile tra non molto. Immagine rivoltata simpatica di questo antico guardiacaccia, che ammetto di non ricordare nei libri. Passando oltre alla scusa civettuola scusa, perfettamente calzante con Hermione, per entrare, la descrizione del Bagno dei Prefetti da davvero giustizia ad uno spazio che non ha ricevuto molta attenzione da parte della Rowling. La scena del dramma finale. Marmo bianco. Oro. Tutti simboli di purezza. Ma qui di puro, credo che rimanga ben poco.

[...] “Sei venuta a fare una doccia?” [...]

Nooooo era venuta per dar da mangiare a Fuffi. Al di là della sarcastica risposta, CHE ACCIDENTI CI FA BLAYSE LI??? Trappola. La parola perfetta. E' l'ennesima che uso senza saperlo. Con la chiarezza stravolgente di un dee javu. Tutto si capisce. Non ho potuto staccare la lettura per un solo attimo. Sono rimasto per quasi una mezz'oretta ad analizzare. Era tutto così chiaro. Mi do dello stupido per non averlo compreso prima. Questa verità nascosta spiega così tante cose. Arrivare al punto di una vita, realizzando di aver avuto soltanto un cammino di bugie mascherate. L'imago fattosi vita. Ecco a quale scelerrato alleato si è affidato Draco. Un folle. Una mente instabile. Un innamorato della sua stessa leggenda di purezza. Ancora più flebile di quello di una roccia.

[...] Che mi volesse imprimere una lezione con la violenza? Non era da Blaise comportarsi in quel modo. Non era quel tipo d’uomo. [...]

Non so a quale tipo di uomo faccia riferimento, ma di sicuro questo tipo di uomo è ben peggiore di una bestia. Orrendo, eppure sublime il suo dimenarsi tra ragione e cuore, se così si possa chiamare. Bestia e uomo. Ma cosa succede quando si amalgano? Discorsi razzisti, perfettamente in linea con il pensiero della stirpe "pura". Per quanto orrendi, perfettamente calzanti. Mostri davvero la sua anima. Tradimento, dolore, dubbi, verità, menzogne. Tutto sgorga con una potenza raccapricciante. Non solo quello di una violenza fisica, prova della sua debolezza, ma con le parole, prova della sua bassezza. Ma niente è al paragone di tutto. L'arteficie che ha usato tutti gli strumenti: Draco Malfoy.

Joe Black è Mefistofele? Beh, allora Draco è il degno Lucifero. La possibilità di dare il perdono. Buttata. Lui per primo ha dovuto sopportare per anni, quello che Hermione deve sopportare in un singolo attimo. Il seme del bene. Distrutto. Il sacrificio della madre di Hermione, di quella di Draco. Lo vedo appassire questo fiore. Attorniato dalla menzogna. Ma sempre al sicuro sotto terra. Tradito. Soltanto per essere usato come discendente dell'albero del male. Raccolto da Lucifero, istruito dal fido Mefistofele. Tutto così diabolico e perfetto. Draco ha la sua vendetta. O almeno crede di averla. E alla fine c'è la stessa sensazione di quando si cade. Quando il suolo si avvicina ad una velocità mostruosa. Ti chiedi se sia davvero la fine. Perchè devi poter sperare che ci sia una angelo che ti presti le sua ali. Non per volare. Ma per sopravvivere. E' quello che ho provato quando la parola d'ordine ha dato tutta la sua importanza. Con quel comportamento da crudele gesuita inquisitore di Blayse. La guerra, non è che la cornica. E' quel silenzioso buio del quadro che ti fa chiedere se sia davvero la fine. Non può essere la fine. Un capitolo che mi ha davvero tenuto con il fiato sospeso come pochi altri, di tanti libri, hanno saputo fare. Hai superato te stessa. E mi devo davvero scusare stavolta, per le mie numerose :

[...] illazioni, pensieri…riflessioni, mi sembrava il termine più adatto [...]

Recensore Junior
03/10/11, ore 17:47

Ciao Marty

Due mesi. Hai idea di come mi hai ridotto per tutto questo tempo. Sembravo un gatto appostato davanti alla tana del topo, tipo Tome Jerry. Tornare a questa storia, è un pò come trovare un campo in fiore dopo averlo lasciato solo arato. Dopo esser saltellato sul tuo passato, riecomi nel presente. Mi hai fatto passare davvero mesi di curiosità su questa storia. Tante domande irrisolte, scelte ancora da prendere, proprio ora che ci avviciniamo alla conclusione. Avevo quasi temuto che avessi deciso di sopprimere questa storia. Per fortuna non è stato così. E tu ringrazia il tuo santo protettore (anzi, nel tuo caso penso che siano più di uno) che non metto una critica negativa !

[...] Qualcuno una volta mi ha detto che la vita è una scacchiera. [...]

Non potrei non essere più d'accordo di così. Ogni giorno è mia abitudine fare una salutare partita a scacchi, o anche di più, studio permettendo. Quando imparai a giocare, mi insegnarono che ogni pezzo è una nostra abilità, che mettiamo in gioco ogni giorno. Perchè ogni giorno, ogni settimana di mesi di anni è una battaglia. Sono sicurò che qualcuno mi darà del guerrafondaio, ma spero che qualcuno veda anche la mia intenzione di metterci quel sano spirito di competività che dobbiamo mettere in ogni nostra azione. La solidità delle torri. La mobilità di cavallo e alfiere. La furibonda potenza di una donna e la scorta di pedine, che solo i più stolti definiscono semplicemente sacrificabili. Tutto orchestrato dalla mente centrale della scacchiera. Determinazione, astuzia, ineluttabilità, dovere. Ho sempre trovato questo nei pezzi degli scacchi. Che siano di legno, marmo, o virtuali.

[...] Il pensieri crudeli e il sangue gelido che ho sempre nascosto – ora posso rivelarli al mondo – mi appartengono, mi sono sempre appartenuti. [...]

E questa storia, è di sicura la più ingarbugliata partita a scacchi che abbia mai visto. Vorrei fare quattro chiacchiere con il direttore di questo scontro. Ma tralasciamo un pò la metafora scacchistica e torniamo ai fatti. Eccolo qui. Il rampollo ritrovato da se stesso. Tutta la sua bontà. Tutta la sua virtù e determinazione. Tutto quello che era. Svanito. La verità, davvero non porta la felicità nei cuori. Ma soltanto un profondo dolore. Dolore che si trasforma in rabbia. In collera, che degenera in questo. Chi disprezza vuol comprare, aggiungo. Essere purosangue non è mai sembrato davvero importante. Il buon Hagrid c'è lo ricorda a profusione. E l'esempio della famiglia Weasly dovrebbe mozzare la testa al toro. E invece, questo bislacco caso di regresione ci permette di vedere l'eccezione che conferma la regola. Ora si che ci avviciniamo terribilmente al Draco che conosciamo un pò tutti. Creato da una certa Bowling ... ? (Sperando di non incorrere in poco umoristica censura).

[...] mi stupisco non è da me non piangere eppure per quello che ho fatto oggi la mia anima e totalmente condannata, non si torna indietro me l’ha detto Joe e io non ho fatto altro che annuire ed eseguire anche se fra i due il servo è lui. [...]

Eseguire. Si questo è un verbo che mi sembra proprio il caso da usare in questa situazione. Tutto eseguito meccanicamente senza tanto ragionare. Eseguire gli ordini dettati dalla voglia di vendicarsi. Vendicarsi dei suoi genitori. Vendicarsi di persone, non così tanto diverse da tante altre in fondo. Prendersela con il mondo intero per questo torto. Anche se, qualcuno ben più abile di me nello scrivere mi disse che non siamo altro che burattini nel mano del fato. Marionette che danziamo al ritmo della sua musica. Eseguiamo. Secondo un patto scellerato che non ci permette il rimpianto e richiede l'anima. Auto condannato, rifiuto di difesa, ammissione di colpa. Buon viaggio all'inferno Draco Malfoy.

[...] Oh Joe aveva previsto tutto! [...]

E mi pare ovvio !!! Ci sorprendiamo ancora ?!?! Ma qui solleviamo l'ovvio !!! Black, Joe Black ! Ma quanto mi è mancato questo satanasso in bombetta e baffi. Io tanto sono sicuro che è lui il musicista di cui si parlava poco fa. Sta intessendo tutto una trama intorno a Draco. La sua coscienza, ammesso che non l'abbia seppellita, è oramai in pace. Far apprendere la verità al figlio dei suoi clienti, e in un certo senso ricattatori, tenerlo in vita. Adesso cosa dovrebbe fermarlo dal prendersi da solo la libertà? Spero che abbia previsto anche come turpilare il neo galletto biondo.

[...] ho alcuni debiti da saldare, alcuni frammenti della mia anima da svincolare. [...]

Più che svincolare, Draco deve ancora avere qualche frammento di anima da vendere al Diavolo. Joe, prepara un altra bella cambiale!

[...] La violenza che aveva sempre esercitato uno strano potere e l’immediata repulsione era invece un tratto caratteristico del mio animo. [...]

Alan Altieri così narra sulla passione dell'uccidere di un suo personaggio della trilogia di Magdeburg: "La seduzione muterà in assuefazione. Tempo, non molto tempo e l'assuefazione degenerrerà in tedio.". La violenza è un'espressione dell'essere umano. La si cerca quando si parla con un nemico o direttamente sul piano fisico. Nei rapporti tra persone, che siano nemici in una conversazione oppure lo sia in ben altre faccende. Ma come chiamare quel senso di malessere dopo un atto violento. Rimorso di coscienza? Un morso davvero debole, se dopo poche ore, ecco che di nuovo ci prepariamo ad affilare di nuovo i coltelli e violare ancora. E ancora.

[...] “Come desidera Signor Malfoy” e aveva smesso di sorridere come ogni servo deve fare. [...]

O come ogni predatore fa, quando la sua preda al sicuro crede di stare. Attento Draco, è professione di Joe seppellire la gente.

[...] Il sangue puro, non diluito, non sporco. [...]

La purezza. Penso che sia semplicemente la gemella della perfezione. Due chimere che l'uomo ha sempre ricercato. Le vediamo nella natura e nelle sue creazioni. Vediamo come si uniscano in cose che a prima vista ci sembrano banali. La purezza e la perfezione di un'acqua di sorgente. Le perfette sfaccettature di un diamante e il riverbero puro della luce, se miriamo a qualcosa di ancora più superbo. Non c'è nulla che sia puro nell'uomo. Meno che mai il suo sangue. I suo pensieri. La sua anima. Il suo cuore. Ancora di più sorriso se mi si mette di fronte la fede. Ma quale ingenuo e fanciullesco archetipo. Tutto di noi è affiancato perennemente dalla devastante presenza dell'imperfetto e dell'impura icona. Altrimenti, saremo diventati da tempo, gli dei che da millenni adoriamo. Le vogliamo in noi, queste chimere. "Il sogno dell'uomo? Diventare i propri Dei. Il destino dell'uomo? Diventare i propri Demoni." Alan Altieri ancora una volta mi assegna, nel libro "La Furia".

[...] “Ah Harry, finisce sempre che perdi la tua donna” [...]

C'è una sola definizione che mi viene da dire per riassumere questa bellissima frecciata verso il salvatore del mondo, che perde la sua donna anche in un gioco: sei proprio una caina !

[...] “Si è solo sangue” [...]

Così disse l'assetato davanti alla polla d'acqua prosciugata. E' davvero comico. Anzi, meglio dire drammatico. Come certe persone, così cieche per tutto quello che il destino gli metta davanti, si sentano costantemente insoddisfatte e viziate dal fatto di non avere l'oggetto dei propri desideri, il più delle volte una cosa banale. E chissà perchè, proprio queste persone, meritano di avere al proprio fianco delle altre persone mossa da ... non so nemmeno io cosa. Non so dare a questo istinto di aiuto. Questo tentativo di voler cambiare l'altro con il proprio esempio. Anche se questo sta scivolando consapevolmente e volontariamente verso l'oblio. Disposti a seguirlo anche laggiù. A, già, mi ero dimenticato questa parola. No, non sono nè scemi nè martiri. La nostra lingua gli ha dato una definizione molto più bella: amici.

[...] “Mi sarai d’aiuto se rimani in questa stanza…” poi abbassò la voce in modo che lo potessi sentire solo io “…con i vestiti addosso” [...]

Ritorno di carognata al balzo. Semplicemente fantastica. Si vede che la conosce fin troppo bene. E spero che il mio gusto sfrenato verso le rosse mi possa perdonare.

[...] eternamente innamorato di me, lo sapevo da così tanto tempo e lo avevo sempre ignorato, volutamente perché… perché lui era solo Draco. [...]

Era solo Draco. Tre parole. Tre stilettate. E, dunque, c'è poi quest'altra storpiatura nel cuore delle persone. In questo caso lo si fa consapevolmente, il che lo rende un crimine grottesco, ma quante persone, io stesso forse, non si accorgono di altre persone. Tante persone che ci ritengono il primo e l'ultimo dei propri pensieri. Persone che ci amano, a modo loro. Ma che noi non avvertiamo. Sono soltanto conoscenti. Quante volte, abbiamo commesso questo errore. Ed è così difficile riparare. Così difficile accettare. Così difficile redimersi. Perchè abbiamo questi paraocchi. Paraocchi infilati dal cuore, mentre ricerchiamo ancora di molto meno delle persone, disperatamente quell'oggetto del desiderio. Come ciechi inseguiamo la luce che ci carbonizzerà come un'Icaro incauto.

[...] “Oh Draco perché ci ho messo tanto ad accorgermi di te?” [...]

Lo abbiamo finito appena di dire cara.

[...] “Io vedo un sostituto” [...]

Se stai cercando di farmi venire a pietà verso il biondino, ti annuncio che ci sei riuscita. Un sostituto. Per usare le tue stesse parole una sagoma senza viso e fattezze. Una sorta di burattino a cui dare il nome di un altro. Da sfruttare senza ritegno. Senza sentimento. Uno specchio, in cui si spera di poter vedere il viso di colui/e che amiamo. Ma tutti i romantici mi dovrebbero salassare. Giusto, non che amiamo. Ma che desideriamo. E quanto dolore infliggiamo a quelle sagome senza connotati, che invece speravano di averle. Di non essere tratti come oggetti. Di essere qualcosa di più che uno spasso di una notte. Di essere qualcosa di più che un ripiego. Altra verità maledetta. Una verità che non può essere riplasmata. Che rimane univoca. Le peggiori e più letali.

[...] Ho un conto da risolvere anche con loro. [...]

O certo stai davvero raccatando un sacco di debiti. Sembra proprio la copia burlesca di un novello mietitore di anime. Anche se devo ammettere che me l'hai fatta. Pensavo che avrebbe trovato di fronte la cara Hermione, completamente assente in questo capitolo, invece hai ancora una volta dimostrato la tua perizia. Giustamente, Hermione, è servita al suo scopo. Ridotta per Draco ad una sorta di oggetto. Di una pedina per il suo piano. No, ora i conti si devono chiudere con l'altra serpente. Quell'altero occhi azzuri mancato del maritino cornuto. Certo che dovrò fare una scorta di fazzolleti alla fine di questa storia.

[...] “Ti concedo quest’affondo, non mi sono comportato da gentiluomo ma avevo i miei buoni motivi” [...]

Spero che sia l'ultima volta che se esca fuori con spiegazioni così basse. Se ero a Blasey, gli avrei tirato una pancata dietro la zucca.

[...] Un buon giocatore prendeva i Neri per far scoprire l’avversario prima; un ottimo giocatore lascia all’avversario la scelta del proprio colore perché si capisce di più. [...]

Una filosofia che non condivido molto, ma devo ammettere che ha anche la sua efficacia. Sarà che per quanto mi riguarda lascio sempre al caso la scelta. Tanto già lo so che non c'è altro da capire nel caso, che è sempr eun gran bastardo.

[...] “ Credi davvero che Hermione sia cattiva?” [...]

Succube degli eventi. E' questa la definizione che gli darei. Con tutta la gentilezza che posso raccogliere. I genitori. Il suo primo amore. Il suo migliore amico. Il suo verme. Tutte persone che l'hanno sfruttata a proprio uso e consumo. Ognuno mascherato con le migliori intenzioni. Naturalmente. Ognuno con una buona scusa. Ma che scusa potranno mai accampare, per aver distrutto una persona. Una persona che sarebbe potuto essere molto altro. Cattivi non si nasce, si degenera. E per quanto Hermione sia una pessima gatta da pelare per chiunque, cattiva davvero non la definirei il male in gonnella.

[...] “Oh tu proprio non capisci Zabini, io ho vinto tutto” [...]

Così credi. Il modo peggiore e più ignomignoso con cui si può perdere. Quando si crede di aver vinto tutto. Tutta questa arroganza proviene sempre da quel famoso sangue puro? Povero Draco. La verità è davvero un'arma dal filo tagliente e doppio. Chissà quali segreti ancora celano quegli incartamenti. Magari anche la famiglia di Blasey è coinvolta in questo omicidio? La vendetta sta spingendo davvero Draco sul ciglio. L'abisso lo reclama. E temo, che porterà con se anche tutti quelli che incosapevolmente hanno vissuto con lui. Hermione, credo proprio che sarà la prima. La prima a fare le spese di questo scandalo pronto a scoppiare con tutto il tutto il suo orrore. Ora che siamo alla fine. Non posso che girarmi indietro ed osservare. Era una regina all'inizio. E adesso, cos'è diventata? Spero, e credo, che lo scoprirò nei prossimi capitoli, che spero arrivino, seppur con molto tempo di attessa. Renderà tutto molto più bello, di quanto già non sia questa storia.

Recensore Junior
03/08/11, ore 18:02

Ciao Marty,

Anche se il sole batte forte e fa un caldo notevole, non credere che mi sia dimenticato che hai omesso di aggiungere nel precedente capitolo la data di pubblicazione del proseguimento della storia che mi ha catturato. Questa me la lego al dito ! E non contiamo poi, che mi hai fatto venire in mente in modo brutale quello che mi aspetta tra meno di un mese:

La genetica non è cosa da prendere sotto gamba, non si deve scherzare con la genetica, lo sapeva Mendel con il suo esercito di piselli, lo so io dopo duecento anni. [...]

E ci credo che lo sai tu, immagina un povero disgraziato che ha dovuto studiare tutti i vari esperimenti e risultati di quel monaco mancato ! (Ogni riferimento è puramente VOLONTARIO). Mi sto adesso risollevando dalle risate dopo aver riletto dell'esercito di piselli. Che c'entri Dio o l'uomo, o il caso o il fato, questa si che è una certezza. Non si scherza con la matrice della nostra assenza. E non è in effetti quella complicata combinazione di base azotate elaborata dai ribosomi. Forse tutti i micribiologi sbagliano, a cercare la natura dell'uomo e il suo essere nelle particelle più piccole e meno visibili.

[...] I geni non possono, il sangue si. [...]

Lo si versa. Ci si giura sopra. Lo si rinnega. Lo si sparge. Il sangue. Quel liquido ad alta rapidità di solidificazione tema di più poemi e poesie di quanti un uomo possa ricordare. Lasciamo perdere le definizioni dettati dalla genetica e micribiologia. E' linfa vitale il nostro sangue. Come quello di ogni creatura. Mandato all'intero corpo con le scariche possenti dei nostri cuori. Quanto può essere grande il sangue. Quanto ci può ispirare. Se collegato ad una casata. All'utopistica convinzione che questo rimanga per sempre puro e lindo. Quanto male può creare il sangue. Quando dovrebbe togliere dubbi, li genera. Come siamo bravi noi umani a riuscire a rendere anche le cose più belle delle catastrofi. Il sangue del proprio sangue. Un vincolo che credo che superi i vincoli della ragione. Appartenenza. O essere di proprietà. Questi due tratti coincidono, o sono diametralmente opposti?

[...] “Più strano di quando ero un impresario funebre e sono apparso nel giardino di casa sua?”
“In effetti…”
“Più strano di quando sono esploso nella sua soffitta?”
“Beh…”
“O di quando sono entrato nella sua stanza e le ho regalato degli abiti firmati?”
“Effettivamente signor Black lei ha fatto un mucchio di cose insolite”
“Lei crede? Non più del solito” [...]

Ma per fortuna c'è lui. Sarebbe mentire dire che non mi erano mancate le sue risposte fuori da ogni logica. O semplicemente che usano un altro tipo di logica. Un altro tassello ancora. Il mosaio comincia ad avere un soggetto. Un mangiamorte. Di sicuro non era un costume di carnevale quello che c'ha terrorizzato nell'armadio della soffitta, o la maschera riflessa nello specchio. Quanti segreti che nasconde quella soffitta. E quanti ancora sono legati al sempre più complicato Impresario Funebre. Eppure, c'è ne sono ancora così tanti di quesiti: perchè proprio Black, è stato scelto per essere il guardiano del successore Malfoy? Perchè i genitori di Draco sono stati uccisi (da altri mangiamorte?) ?

[...] “E ora passiamo alla parte più triste della storia”
“Perché c’è dell’altro?”
“Oh Signor Malfoy c’è sempre dell’altro” [...]

Beh non è che esattamente siamo rimasti a raccontarci gli episodi di Paperissima!

[...] Fantasmi e Amanti, la mia stanza è preparata a tutto. Può accettare anche un Impresario Funebre. [...]

Io non ne sarei tanto sicuro.

[...] “Ah meschino io che la credevo una ragazza” [...]

Quanto amo questo personaggio quando riesce a chiudere quella dannata boccuccia della Granger. Ed anche schiantarla in fin dei conti è un buon modo. Con la magia o senza di essa (CENSURA)

[...] “Meno male, temevo che la sua percezione fosse positiva” [...]

Va anche detto che secondo me, ora come ora Draco abbia una percezione assai confusa.

[...] Il vecchio Draco è morto. [...]

Come temevo. La missione ha richiesto qualcosa di più della vita del pellegrino. Ha richiesto se stesso. Non nascondo il fatto che sia un pò deluso. Tutta questa fatica. Tutta questa tenacia e sangue freddo. Tutto questo. Per questo miserabile risultato. Rinnegare se stesso. Forse lo Spirito Santo ha dimenticato di suggerirlo agli scrittori della Bibbia, ma credo che sia questo il peccato peggiore. Rinnegare se stessi. Qualsiasi evento, per quanto disastroso può essere, non potrà mai distruggere quello che si è. Solo noi possiamo girare la chiave del lucchetto e segregare noi stessi in un angolo buio e vuoto.

Dimenticare di amare. Dimenticare quello che si crede. Dimenticare i proprio valori. Può essere un momento di sbandamento. Può essere come un Draco ad una festa clandestina. Che torna in se. Ma ora che è successo? Ah si. Il sangue. Se ne parlava prima. I suoi vincoli. Essere un purosangue. Alle volte, la verità non basta. Alle volte, la fiducia delle persone deve essere premiata (Batman - The Dark Knight). Forse era stato preparato. Quei valori che gli erano stati trasmessi. Quello che Draco era veramente. Una persona con dei valori. Forse era questo che aveva in serbo il destino. Metterlo alla prova.

Concezione scomoda questa della purezza del sangue. Una concezione utopistica. Una concezione che fa acqua (o per meglio dire, sangue) da tutte le parti. A quanto pare, essere sangue puro è piuttosto un modo di comportarsi. Non più un modo di essere. Rinnegare se stesso. Quello che si è diventati dopo anni e anni di affilamento e lavoro. Per poter apparire qualcun altro. Fregiarsi di un titolo, che a me sembra come una costante mannaia sospesa sulla propria testa. Eppure è questo che Draco sembra essersi ficcato nella zucca, e peggio ancora, quello in cui ha deciso di credere. Per la seconda volta, rinnega.

Ma non si diceva da qualche parte che, desiderare la donna d'altri è ritenuto un male? Ah dimenticavo, non ha più valori il caro Re Bianco.

[...] “Un punto per l’originalità, nessuno mi ha mai risposto così” [...]

E adesso inizia il giochino. Il tira e molla continuo. Romanticismo o violenza? Amore o passione? Dolcezza o lussuria? E certo che adesso cominciamo con gli interrogativi peggiori. Mi è capitato sotto gli occhi scene, diciamo, spinte. Ma devo ammettere che sei riuscita ad essere poco invasiva e discreta in questa parte del racconto. Può risultare volgare una sparata chiara e precisa di quello che accade durante momenti del genere. Ed è giusto, delicato, lasciare ad ognuno di noi e alla nostra fantasia decidere cosa sia quel: [...] molto, molto altro [...].

Ma chi è sta giocando con chi. L'esame credo che sia oramai stato passato a pieni voti. Ma cosa lascerà tutto questo. Non è più un gioco. Non è la vendetta verso Blaise, mietuta con Paris. Non è un semplice diversivo. Quelli durano soltanto due settimane. L'insegnante si è innamorata forse, dello scolaretto fin troppo solerte e abile nell'apprendere, ricettivo come una spugna? Tutta questa dolcezza, è assai aliena in tutta la storia. Tolta la meschinità, o la semplice presa di posizione, di Draco nel gettare al vento ogni progetto di futuro, c'è questo velo di dolcezza. Draco ha chiesto come si fa a fare l'amore. Non come si fa sesso. E la regina sembra averlo accontentato.

Ma non è stata la Regina con il suo verme. Non è stato una sveltina. E' stata Hermione e Draco.

[...] “Scusami, ma devo capire” sussultai e aprì la busta di carta. [...]

Ma non è in questi casi che ti arriva un fischio terribile all'orecchio? D'accordo che Draco è impegnato in qualcosa di molto...coinvolgente, ma cribio ! Ed è abbastanza snervante vedere questo Harry così...(a Napoli abbiamo una definizione perfetta = magn' purpet !)...poco solerte al rispetto dei segreti degli altri. Specie quando si tratta di un amico. Cosa peggiore, ci mancava anche Ron. E cosa peggiore di tutte: per la prima volta Joe non ha considerato un piccolo inghippo in uno dei suoi piani diabolici. Dio quanto odio Harry Potter !

[...] “Ti sbagli di grosso” [...]

Oh oh. Forse il ritorno alla normalità della Regina sta avendo prendendo una curva parecchio pericolosa. D'accordo che adesso ti sei galvanizzato e frizzante come una cedrata ma non ti pare di aver mancato di collegare il cavetto del cervello alla bocca ???

[...] “Quello che ho detto, sono un purosangue” [...]

(Si schianta la mano destra sulla faccia) Perchè ho il forte presentimento che questa dichiarazione avrà un risvolto dannatamente sinistro? Come se non avessimo già abbastanza guai. Ma mi sembra che ci siamo dimenticati di qualcuno in tutta questa orgia di casini.

[...] Con orrore mi rendo conto che non siamo soli completamente solo come aveva pronosticato. [...]

Avete presente la musica dell'esorcista? Ecco, adesso credo che sia perfetta come sottofondo.

[...] "La villa di tuo padre è stata scassinata questa notte, immagino non te ne sia accorda dato che eri più impegnata in altre più piacevoli faccende. Hanno rubato degli incartamenti che mettono in pericolo la sua proprietà e in questo momento non sarebbe davvero il massimo. Inoltre il tuo improvviso interessamento nei confronti dei Mezzosangue viene visto sempre con meno indulgenza dalle alte sfere" [...]

Sarò anche un pò troppo immaginario, ma il mio istinto sta macchinando qualcosa. Incartamenti segreti che vengono consegnati da Joe Black. Un furto nella casa del solitario e temibile Re delle Serpi. Tutto nel giro di pochi attimi l'uno dall'altro evento. Qui c'è qualcosa che non torna. O torna in modo assai macabro.

[...] “Tu mi vuoi solo perché io non ti voglio, se io ti volessi, tu mi lasceresti per un’altra che ti ignora” [...]

Questo mi ricorda tanto una persona che conosco da parecchio tempo. Ed anche la situazione è perfettamente traslabile. Non trovi?

[...] Me la sarei fatta bastare. [...]

Accontentarsi. Blaise sta davvero cadendo in basso. Prima avevo pietà per lui. Il povero fratello derelitto. Il povero ingannato. Il povero ripiego. Il povero strumentalizzato. Il povero rifiutato. Ma ora, è soltanto povero. Povero di quel cuore in frantumi che ha gettato oramai nella pattumiera. Dopo che non è mai riuscito a ripararlo, ma riuscendo soltanto a storpiarlo. Ora è con la rabbia che si scatena. L'amore si è specchiato per lasciar sorgere il suo fratello corrotto. La bramosia. Ricatta e violenta. Avere l'ultima parola dalla sua, come una disputa tra bambini vizziati. Di questi ti accontenti povero Blaise? Davvero povero.

Il vero disgraziato penso proprio che sarò io. Hai presente la sensazione di avere un amo in gola? No? Beh molto meglio. Ma ci va molto vicino il mio stato, al pensiero che dovrò attendere ancora chissà quanto per sapere come andrà avanti. Come si svolgerà, o si ingarbuglierà, questo immenso nido di serpi e mangiatori di morte.

Recensore Junior
24/07/11, ore 16:04

Ciao Marty

Sono stati giorni infernali, e spero di rimediare per il grave ritardo della mia critica. Forse fin troppo esaustiva e prolisa. Ma cosa ci vuoi fare. Sono un matto. E prima che la moderazione mi cacci a calci fuori dal sito andiamo a noi. La citazione iniziale è graffiante (ringraziando Brodskij), e fa immaginare come questo capitolo non è esattamente di stallo o di intermezzo. Ringraziando, invece, la tua abilità sei riuscita, come ho scoperto leggendo e rileggendo, ha incarnare una tematica ancora più profonda rispetto ai precedenti capitoli. Sei una mente in completa ascesa. Ogni uomo, dal principio fino alla fine, che ha creduto, e che crederà, di essere migliore in qualcosa rispetto ad un altro, genererà sempre un conflitto. Sempre un male. Siamo l'unico animale che riesce a fare questo. Ed i protagonisti, almeno alcuni, sembrano eccellere in questa consuetudine.

[...] Generalmente succede così. [...]

I genitori. Non sono certo soltanto che ci creano. Che ci danno i geni. Una forma fisica. Devo darci una forma interna, ben più spessa e importante di quella fisica. Quella esterna può cambiare. Deve cambiare. Ma credo che un gene di rettitudine debba rimanere tale per tutta la vita. E' quella voce che consiglia. Quella voce che non impone. Ma fa riflettere. Ci fa discernere ciò che è giusto, da ciò che è sbagliato. Forse, non sempre tra bene e male. L'educazione del rispetto. La morale di un anedotto famose, è che il vero signore non si vede tanto in casa propria, ma quando si trova al di fuori di essa. IL problema cardine è: cosa succede quando il generale non è più questa situazione?

[...] La notte è fonda. [...]

Già da qualche capitolo l'inizio delle entrate di Hermione, sono scandite e aperte da frasi del genere. All'inizio, era in pieno giorno. Era circondata dalle amiche e dalle attenzioni. Era sotto gli occhi di tutti. Ed ora, sembra quasi che manco più la luna ci sia a guardarla. Tanto è scrupolosa nel non farsi vedere da nessuno. Profonda la notte. Funziona bene quanto un mantello dell'invisibilità.

[...] Cammino lentamente nella Sala Comune, ma non è per non svegliare è solo che non voglio persone intorno, i miei compagni non riescono a riconoscere cosa sta succedendo alla loro Regina, non capiscono più. [...]

Cambiamento. Ne abbiamo parlato e discusso qualche capitolo fa. IL cambiare è inevitabile. Inutile contrastarlo. Eppure, per molti è difficile anche solo accorgersene o diriggerlo. Quasi impossibile per qualcuno all'esterno del problema, capire questi passi del tempo. I "compagni" semplicemente vedono qualcosa di stereotipato venuto a mancare. Una sicurezza? Un cambiamento che non riescono a capire. Che esce fuori dalla consuetudine. La Regina populista è diventata solitaria. Schiva. Allergica alle troppe attenzione e sguardi. E tutto ciò che non fa altro che far nascere dubbi. Sospetti. Voci. Diffamazioni.

Il rap non è proprio il mio genere (pubblicità occulta: The God Made The Heavy Metal !) ma la curiosità ha avuto la meglio per questa volta. Sono andato su youtube per cercare questa canzone. Come dicevo, non è proprio il mio genere, indi non la capisco gran che, ma devo ammettere che questa canzone ha qualcosa di orecchiabile e piacevole. Non diventerà la mia canzone preferita, ma riesco a trovarci qualcosa della vita vissuta e che ho provato più di una volta sulla mia pelle. E nel mio cuore. E' un gesto intimo quello dell'abbraccio. Fiducia, presenza, comprensione. Non so nemmeno io quanti sentimenti infondo in quel singolo gesto, ogni volta che abbraccio una persona a me cara. Anche se devo ammettere, non ho mai stretto per ingannare.

[...] Ora me lo sai dire che cosa sei Hermione Granger?” [...]

Cambiamento. Ecco che ritorna questo grosso, inevitabile segno della vita di ogni creatura. Cosa era prima Hermione? La ragazzina timida e allegra, che nemmeno aveva la coscienza di cosa sarebbe divenuta per il capriccio del destino. Per la cattiveria di un singolo uomo (e non so usare nessuno insulto peggiore) una ragazza che poteva crescere in modo diverso, magari migliore, ha intrapreso la strada oscura. Cos'è Hermione? Una ragazza che ha perso l'unico appigglio a questo mondo, forse l'unico amico per un semplice tornaconto di famiglia. Cosa sarà Hermione? L'influenza del piccolo "verme" sarà davvero sufficiente per farla cambiare. Ancora. Schiuso l'uovo. Cresciuto il pulcino. Sarà in grado di diventare davvero un cigno? Ma in fondo la domanda, a cui ancora non riesco a trovare una risposta, è: Chi è Hermione Jane Granger?

[...] Non sarei più capace di tornare una Regina. [...]

Beh considero che quindi la risposta ad una delle mie domande sul futuro ha trovato una pallida risposta. L'influenza di Draco sta cominciando a dare qualche segno di cambiamento. Dopo essere ruzzolati giù dalla montagna dell'apice, è difficile risalirci sopra. Anche perchè, ci si sorprende dell'altezza che si ha perso in pochi attimi. Occasioni perse, vanno semplicemente accettate. Perchè anche qui la domanda che sorge per me spontanea, non è tanto se uno è capace di tornare quello che era un tempo, ma se lo si vuole davvero ritornare.

[...] “Io...non...sono...caduta da nessun piedistallo !” sento le mie spalle tremare, non mi può fare questo, io non posso crollare, non lo voglio fare. [...]

Mi permetto di scomodare ancora una volta uno dei miei lettori preferiti, Alan Altieri, ma è la natura stessa dell'uomo. Come cita nella trilogia di Magdeburg, precisamente nel libro La Furia, l'uomo segue sempre i grandi condottieri e le grandi menti. Li osanna e si fa loro promotore. Ma alla fine c'è il germe dell'invidia. Perchè l'uomo non attende altro che il momento della loro caduta. Per scagliarsi sopra di loro come un branco di iene fameliche. Aspettando sempre la rovina dell'uomo, medita ogni passo per il tradimento. Confidarsi con qualcuno. Potersi fidare di qualcuno. Regalare a quel qualcuno i propri sogni e desideri. Essere sicuri che rimaranno tali. E' una fiducia forte. Ed altrettanto forte è il dolore quando, come in questo caso, ci si vede ritorti contro i propri segreti. Le paure più intime e le fiducie tradite.

[...] Distruggi ciò che ami prima che quello che ami ti distrugga. [...]

Per quanto io sia un tipo che adora gli scontri, le battaglie e le lotte all'ultimo sangue non posso dire che questo piccolo litigio arrivi ad un livello di durezza della media. Anche perchè, odio gli uomini che se la prendono con le donne. Nichilisti. Entrambi. Più Hermione, d'altronde. Ma conoscendo la scrittrice non mi sorprendo più di tanto della scelta. La risata durante l'annientamento. Durante il dolore fisico e quello sentimentale. E' qualcosa che in fondo non riesco a capire bene neanche io. Probabilmente, perchè non mi sono mai trovato in una situazione del genere. Odiare per non amare. Perchè non si può più amare quella persona. Perchè amare quella persona porta troppo dolore. Una situazione che mi ricordare un altro quesito posto da Alan Altieri nel medesimo libro sopracitato: In un mondo morto, è un'entità viva, il dolore?

[...] “Attenta, ora sono il tuo fidanzato, se farai qualcosa per ledere la tua immagine, lederai anche la mia e quella delle nostre famiglie, quindi fa molta attenzione” [...]

Ma perchè Blaise, quale pensi che sia l'obiettivo della nostra cara Hermione?

[...] Questo però non significa che Blaise dovrà saperlo. [...]

Come si voleva dimostrare. Il dolore fisico può essere ricambiato cento volte, con uno della mente. Il dubbio corrode. Penetra e si insinua. Si instaura. E alle volte, la stessa verità non sembra che sia un farmaco abbastanza forte per scacciarlo completamente.

[...] “Non credo” anzi non di certo, sarebbe uno dei miei ultimi errori, innamorarmi di una come lei. [...]

Il confronto. COme insegna Silente, è quasi d'obligo confrontarsi con i propri nemici. In quei momenti giunge in soccorso una forza che non si sapeva di possedere. Giunge il coraggio e la rabbia. Ma quando si affrontando gli amici, il coraggio e la rabbia non bastano. Serve qualcosa di più. Specie se si tratta di un amico di vecchia data. Specie se si tratta di un amico particolare. Ma l'ultimo errore di Draco deve ancora essere scritto. Per ora si sta già fidando fin troppo della Regina. Mentire ad un amico. Questo già mi sembra che sia stato etichettato come un qualcosa da evitare. Un qualcosa di sbagliato. Tentar di far sorgere dissapori a proposito. Assecondare la gelosia. Non è mai una buona cosa. So quanto sia difficile tenerla a bada. E non sempre si riesce. E non è una lezione che posso imprire a nessuno, in prima persona. Tutt'ora, credo di trovarmi in una situazione fin troppo simile a questa. Ti ricorda qualcosa?

[...] Voglio farmi invidiare da Harry. [...]

Per amore di Ginny, o per semplice vendetta personale, Draco si sta spacciando per qualcuno che non è?

[...] “Lo so comincio a diventare obsoleto con le mie entrate ma non ho avuto tempo per pensare ad un entrata particolare ed immagino che devo ringraziare la Signorina Granger per questa imperdonabile caduta di stile” [...]

Ma tralasciamo per un attimo questi ingarbugliati fatti di cronaca sentimentale giovanile, per buttarci a pesce nella criptica dialettica del personaggio, secondo me, di questa storia: JOE BLACK !!! Ma come fai a trovare battute del genere per questo mito in cravatta? (lo so, sto diventando anch'io ripetitivo con le mie domande). E' uno scrigno fatto persona. Contiene più segreti della stanza delle necessità. Sembra un pezzo di passato catapultato nel presente. Eppure perfettamente ambientato. E sembra che sia finalmente giunta l'ora perchè si apra la serratura.

[...] “Suo padre, Lucius Abrams Malfoy, il suo nome intero, era un rispettabile purosangue che naturalmente come ogni nobile faceva cose ben poco rispettabili, una di queste cose era quello di gettare malefici sui suoi debitori” [...]

Ecco questo mi ricorda davvero il personaggio della Rowling. Certo non così malvaggio, ma ti sei avvicinata molto al profilo della tua collega. Ed ecco svelato del perchè continuo di queste due parole: Imago Mortis. Una maledizione davvero spettrale. Hai mai pensato di diventare l'assistente di Voldemort? PEr quanto sia una persona con una certa immaginazione, mi risulta difficile immaginarmi Black ad un tavolo da gioco con gli occhi sbarrati e la mente indaffarata a calcolare le probabilità matematiche sulle combinazioni di carte. Lo riesco più facilmente ad immaginare intento a prendere le misure di un morto con un sorriso sotto i baffi. Come una scia di briciole, si arriva a destinazione. Accompagnati per mano dal mefistofelico impresario funebre si è giunti alla conclusione di questa prima parte.

In effetti era quasi scontanto, una volta che si hanno tutti i pezzi. Quando sono state aperte tutte le porte e svelati i segreti, almeno quelli attuali. Draco non poteva essere un semplice babbano. La sua famiglia, le sue eredità, ogni cosa che faceva pensare a qualcosa di diverso. Non qualcosa di più per forza, ma qualcosa di diverso. Eppure così tante ancora domande si succedono. Tutte intorno a quello specchio, la chiave del mistero. Così tante domande che mi fanno ben pensare, che forse dovevo aspettare ancora un pò. Così avrei potuto leggere i due capitoli l'uno dietro l'altro.

Recensore Junior
09/07/11, ore 20:17

meno male a poco a poco Draco si sta svegliando, ma la parte del bicchiare d' acqua e Pnasy che va a fuoco e stata stupenda,complimenti.

Recensore Junior
08/07/11, ore 19:36

sono rimasta sconvolta dal tuo stile di scrittura
sei bravissima
non ho altro da dire,o meglio,non trovo altre parole per esprimermi
complimenti
veramente

Recensore Junior
07/07/11, ore 20:50

Ciao Marty

Nello scorso capitolo ci ha fatto precipitare in questo nuovo mondo. O uno tremedamente vecchio? E' stato bello finirci come d'incanto. Senza sapere da dove saltasse fuori. Senza sapere precisamente cosa ci fosse. O semplicemente, cosa fosse. Hai dato la sensazione di sbarcare in un luogo completamente diverso, e sconosciuto. Come un dannato finito sulla sponda dello Stige. E adesso, invece di dissiparlo, questo velo di mistero che avvolgeva l'Imago si è inspessito. Hai parlato, narrato soltanto alcune stanze in cui ci ha trascinato come un novello Virgilio.

Ma come sempre dell'uomo l'anima è piena di curiosità e dopo i primi gironi sorge subito la domanda fondamentale su cosa altro è capace questo locale della mille maschere.

Interessante la descrizione della meschinità dell'uomo. Un animale particolarmente patogeno per questo mondo. E per citare, a parole mio, un capito dell'oramai noto anche qui Alan Altieri nel suo libro "Il Demone", l'uomo non è altro che uno scarto della fucina del Caos. Una patetica marionetta divisa sempre tra bene e male? Libero arbitrio e peccato? No. Niente di così poetico e romantico. E chiunque non accettì questa verità, l'uomo lo manda al rogo. Nel '500 come nel duemila. Un rogo di fiamme o di infamia e scherno, brucia equamente allo stesso modo.

Non sono mai stato un estimatore della razza umana, a cui malaguratamente appartengo, ma devo ammettere che anch'io non sono mai stato un così abile descrittore dell'iniquità delle macchie dell'anima dell'uomo. I miei complimenti

Ma dopo questo prologo che mi ha fatto ben accarezzare i miei baffi, credo che sia d'obbligo immergersi subito nella lettura di questo nuovo avvicente capitolo. Anche se già da adesso c'è una domanda (sono pedante, lo so, ma è per una buona causa) : DOV'E' JOE BLACK????

[...] “Lascia stare Draco, lui è mio amico e tu sei la solita puttana” [...]

Ma come? Io già stavo chiamando il quartetto di archetti e la sereneta era pronta sugli spartiti! E e...puff...forse è davvero la prima volta in assoluto che una tale avvicente discussione di cervelli non finisca al solito modo. Prima sorpresa in così poche righe. Sarò anche lo spensierato amante delle rosse, ma in questo frangente mi sarebbe piaciuto prendere a sberle il caro Harry. Non è Ginny, la sola, che non è che lo riesce a capire gran che. E chissà perchè una situazione del genere mi ricorda qualcosa. Mmm...

[...] Chi c’è nel mio letto? [...]

Sembra il titolo di uno di quei film commedia americani. Secondo me sarebbe un successo. Ma al di là delle mie improbabili idee cinematografiche, diciamo che un pò me lo aspettavo che l'alcol avrebbe portato alla solita conclusione. Anche se devo ammettere che è la prima volta che troviamo la, spero che non mi prenderai a sberle, secondaria Pasy in pieno dell'azione, e non come una quasi comparsa.

[...] L’alcool non mi è mai piaciuto non ne ho mai apprezzato la corposità o distinto fra annate diverse, l’alcool è solo bruciore in gola. Non si può mica far differenza fra bruciori e bruciori no? [...]

Non posso freggiarmi del titolo di intenditore doc di liquori, ma ne passa di differenza tra bruciori e non. Non è che il whisky e il rum siano la stessa cosa, come il gin e la vodka. E anche questa discussione preferisca non trascinarla troppo al lungo. Ho come l'imprensione che un certo conoscente dalla mania da tuttologo barista stia leggendo tutto ciò.

[...] Sono andata a toccare una sua proprietà. [...]

Ecco uno scoglio grande come la Groelandia che mi fa sempre stridere i denti. Proprietà. E' un concetto che trovo quanto mai malato. Quanto mai scortese oltre che diminutivo. Purtroppo è una cosa, una concezione, che ho notato anche nella vita reale e giorno per giorno. Considerare le persone come cose, come proprietà. Un'idea davvero primitiva, spesso e volentieri più nella mente dell'uomo che in quella della donna. Vantare dei diritti, decisionali, egoistici su un'altra persona mascherandoli, il termine cardine in questi ultimi capitoli, con l'autorità: marito e moglie, padre e figlia e così discorrendo. Una negazione di libertà. Una schiavitù?

[...] L’Avvicino, la persona più influente del mondo magico e insieme la più sola. [...]

Il potere rende soli. Crea l'illusione, anzi, che la compagnia non sia necessaria. Sia superflua e anche dannossa. Il potere vuole essere l'unico amante, confessore, compagno del suo momentaneo padrone. Soltanto per abbandonarlo quando si presenterà una persona ancora peggiore dell'altra.

[...] Aiutare un mezzosangue ad essere eguale a un purosangue è lo smacco più grande che possa fare a mio padre. [...]

Si, si lo smacco. Ancora qui un'altra mascherazione quanto mai teatrale. Sarò anche antipatico a voler cercare di capire come finirà la storia, ma non credo che sia soltanto per spirito di vendetta contro il padre. O no. Penso proprio che oramai il "divertimento" della Regina sta diventando particolarmente morboso. Si sta soffermando fin troppo sul Re Bianco che saltella da una casella all'altra al centro della schacchiera.

[...] “Tu devi avere avuto una vita veramente dura” [...]

Esiste a questo mondo persone così. Forse non se ne rendono nemmeno conto di essere insensibili, essiccate dai sentimenti e dedite soltanto a se stesse. Ci sono tante persone che potrebbero anche vedere una persona in difficoltà e trovare una buona scusa per discostarsi e non aiutare. Sono sempre state presenti nelle età del mondo. E sempre ci saranno. Siamo l'unico animale che non aiuta un suo consimile, di norma. Una buona azione, come insegna il giornalismo, non fa mai notizia. Eppure non ci sono soltanto persone meschine e normali. Ci sono persone che non pensano a se stesse. A rendersi dure con gli altri, semplicemente perchè gli altri saranno così con loro. Vengono definite stupide, spesso anche da se stesse, perchè non vivono una vita felice. Persone che si sentono sempre un pò in colpa dei misfatti degli altri. Sono poche, si, ma ci sono. Ci sono persone sincere. Ci sono persone così sincere che raggiungono il paradosso. Nascondere la verità per far si che la fiducia degli altri non venga sia tradita. Perchè alle volte la verità da sola non basta (Batman - The Dark Knight). Mi dispiace che la Regina non ne abbia mai incontrato una. Fino ad ora.

[...] “Non capisco come ho potuto chiederti aiuto” e me lo chiedevo seriamente, come potevo credere che quella ragazza mi avrebbe aiutato per davvero? [...]

Sei rimasto indietro Draco. Questa domanda l'ho fatta già io un pò di tempo fa.

[...] Quel bacio di ieri sera mi ha fatto uno strano effetto. [...]

E poi parlano male della droga. Penso proprio che ci sono cose ben peggiori delle droghe. Ben più narcotiche e inebrianti. Eppure, non illegali.

[...] Mi alzo dal materasso, maledetta fighetta bastarda! [...]

Lo posso fare mio questo insulto?

[...] “Lei chi diavolo è?” [...]

Citazione di un vecchio film (Merlino 1998 con Sam Neill): "Domanda esatta, chi diavolo...". E a grande richiesta del grande pubblico (una cicala canta nella notte) ecco l'unico e diabolico impiegato di pompe funebri, maggiordonomo, stilista, etc. JOE BLACK !!!! E che si definisca un gentiluomo la dice lunga sulla sua carriera. E figurati se quello specchio non aveva con se qualche strano ed inquietante segreto (non che la presenza di una maschera da MangiaMorte sia rassicurante). Mi era mancato questo simpatico Satanasso. E la visione di una Granger con la faccia scioccata e senza parole, non ha prezzo. Per tutto il resto c'è...(PUBBLICITA' OCCULTA). Io lo dicevo che quello specchio non mi piaceva !

[...] Lasciate ogni speranza
o voi ch’entrate [...]

Ecco questa mi sembra davvero l'insegna cardine dell'Imago, Mortis. Senza speranza. Senza identità. Senza ricordi. Senza la possibilità di ricordare le proprie azioni, ma soltanto con la ben poca, secondo me, rassicurazione di poter compiere qualsiasi azione senza averne memoria. Sempre citare Alan Altieri: "I morti non ricordano. I morti possiedono le risposte che i vivi hanno smesso di cercare". Una nuova scellerata lezione ha inizio. Una nuova stanza realizzata ad hoc per il piacere d'eccellenza. E stavolta non c'è droga, alcol che regga. C'è qualcosa di molto peggio. Chissà se quella era la vera Ginny. Chissà se la Regina semplicemente vuole farlo credere, ergo tu dannata tessitrice di inganni di una scrittirce, vuole convincere Draco della sua lezione sulla verità e sul rispetto per la vita degli altri. Paragona tutti a lei. Tutti sulla stessa bilancia, tarata male, su cui è stata soppessata e calibrata lei. Mi fa molta tenerezza. E per quanto nel mio immaginario, oramai, la mia mente associa Draco Malfoy a quello creato da te, non posso non dimenticare completamente come l'altro Draco, anche il solo nome, mi faccia venire l'orticaria, per quanto mi sembra quasi che questo sia il romanzo vero e quello della Rowling sia una efp, con tutto il dovuto rispetto. Diciamo che comincio a stimare la caparbietà cocciuta di Draco. E sono sicuro (per la prima volta prego di non sbagliarmi) che l'inizio del capitolo prossimo non porti con se l'inizio nelle stanze dell'Imago. Anche se, come per la Regina, il Re Bianco sta diventando fin troppo dipendente dalla sua missione. Che oramai sia cambiato l'obiettivo finale?

Recensore Junior
01/07/11, ore 19:08

povera hermy cosa deve fare con draco,cavoli sinceramente mi disapice che non ci sia stato il bacio, ma forse sarà per la prossima volta.
grazie mille per il fatto che continui a scirvere questa storia.

p.s.
Un pò mi dispaice per Blaise ma da una parte se le meiritato perchè ha tradito la fiducia di una dicimo "amica"

Recensore Junior
30/06/11, ore 21:01

Ciao Marty

Infernale titolo per un capitolo che non sembra, esattamente, destinato ad essere letto da un cittadino del paradiso. Penso che una cosa del genere, “Mal che vada, sarà un successo”, potrebbe essere affibiata a Lucifero durante la sua ribellione. Ma credo proprio che ci troviamo un pò più su, o più giù a seconda di come si giri del livello del Padrone dell'Inferno. Cambiamento. Certo, forse l'unica cosa davvero sicura di questa vita. La morte, è un cambiamento. Stati della mente. Mutazioni. Quello che l'uomo saggio accetta, e il pavido teme. Cambiare. La natura ha inserito questo genoma invisibile per un biochimico in ogni creatura. Adattarsi. Cambiare. Evolversi? Eppure si questa enorme forza locomotrice sembra possibile che si arresti. Trovi una microscopica pulce, magari formata da un'unica parola, che può arrestare questa macchina sbuffante. Pregiudizzi, dubbi. Anche se, per onorare l'orgoglio della nostra Granger, sono questi a formare l'essanza delle certezze (citando, l'oramai noto, Alan Altieri). Avevamo lasciato due persone travestite da mitici animali, avvinti in un ancora più mitico e scellerato patto.

[...]“Ti aiuterò, ma a delle condizioni, le mie”[...]

Certo Draco non è esattamente un luminare dell'economia come Ronald H. Coase, ma lasciare le regole e quindi il campo ad una vipera come la Regina Nera o è da pazzi sconsiderati o è da semplici malati mentali.

[...]“Le regole sono molte, ma non mi darò la pena di dirle tutte ora... anche perché anche io le ignoro tutt’ora”[...]

Mi ricorda un guercio folle furetto preistorico di un certo film. Tanto come livello di pazzia ci siamo quasi. Ed altro laccio fissato e stretto intorno al collo del grifoncello.

[...] Carpe Diem [...]

Forse la citazione latina più discussa e più erroneamente presa come regola di vita, come ci ricorda la nostra scrittrice. Da buon ignorante credevo che era l'insegna di una trattoria di Roma (Carpe Diem = Oggi Pesce), ma sapete l'ignoranza crea la dipendenza di apprendere. Vivere soltanto il giorno, perchè l'indomani non porta certezze. Vivere ogni attimo della propria vita con passione. Compiere scelleratezze galvanizzanti o mantenersi saldi per tutta la vita. Non è forse questo, il bivio dell'immortalità?

[...] Trasformazione. È sempre destabilizzante diventare qualcosa di diverso da se stessi, prendete Me, ero stato per tutta la vita il primo del mio corso e quello che ne sapeva di più di tutti. Eppure conoscere la Granger mi aveva fatto scoprire cose di cui non sapevo di aver bisogno. Come quella cosa lì. [...]

Il caro Draco deve provare più o meno lo stesso di quando Galileo punto il cannochiale in cielo. Ma tu guarda, vuoi vedere che non c'è solo la terra in questo universo? Vuoi vedere che le nostre realtà, in un altro mondo, non sono che sogni. E i sogni non sono altro che la normalità? Ancora cambiamento, al livello più accelerato e brutale. Anche con il suo, convengo ottimo, tornaconto (farla in barba, pardon, proprio sotto il...emh...fondoschiena della preside? Un vero e proprio fiore all'occhiello).

[...] "Uno, perché tu hai paura che io non mantenga il patto. [...]

No, è troppo sicuro della parola del prossimo per essere così previdente.

[...] Due, perché avevo una voglia matta di raccontarmi a qualcuno, dicono che così ti senti meglio. Effettivamente mi sento meglio, bravo Mezzosangue! [...]

Egocentrismo cosmico e non credo che sia il punto più saliente e importante.

[...] E tre, perché stai per ricevere un incantesimo” [...]

E invece questo è il punto più pericoloso.

[...] “Quale?” la fissai con aria di sfida, certo non ero uno sprovveduto ed ero uno dei ragazzi più veloci e più portati per incantesimi, di certo non mi dovevo preoccupare per una sciocca fattucchiera di second’ordine…[...]

Draco, ehi Draco! Ti dò un consiglio da amico, hai presente i membri del M.I.B. e lo sparaflesciatore? ecco è meglio se ti metti gli occhiali scuri, spero che Joe Black te li abbia procurati (A proposito, dov'è Black?)

[...] “Oblivion” [...]

Ecco. E pure spiegata perchè la tanta sincerità mascherata a festa.

Ma se questo è il prezzo da pagare per Draco per entrare nel covo delle serpi, intanto cosa sta facendo la tanto discussa pulzella che ha commissionato la missione? Beh certo tolta Hermione come compagna di dormitorio la scelta, anche se molto ampia, per te si poteva ridurre ad una sola ragazza. Neanche nella propria intimità si riesce a stare in santa pace tra questi Grifoni. Potrà anche compiuto qualche scelta sbagliata. Magari non essere comprensiva. Magari chiederebbe troppo al suo fidanzato. Ci sono molte cose che le malelingue userebbero per spiegare cinicamente il suo comportamento e il suo rimorso. E non è perchè è rossa e allora la si deve cercare di capire (quello è uno stimolo in più lo ammetto). Ogni cosa. Asciugamani. Luoghi segreti. Pensieri. Tutto appartiene a quella persona. Il cambiamento, anche in questo caso, può portare ad un evoluzione. Ma Darwin non hai mai detto che durante il percorso non ci siano ossa rotte, o sofferenza di aberrazioni.

Ma torniamo invece alle belle pensate di Grifondoro, non si risparmia nessuno in questo racconto. PIù grandeè l'eroe, e probabilmente più grande il tonfo che fa quando cade.

[...] "Attualmente l’Imago è il locale più in di tutto il mondo magico, questo perché è immorale, illegale e si sa. Le cose illegali sono sempre le più quotate." [...]

Altra regola che sembra superare le soglie del mondo magico e umano. Illegalità. Fare qualcosa di eticamente sbagliato solo per sentire il gusto e la sensazione che fà.
Ma coeme se non bastasse il Carpe Diem e la filosofia di vita del Cambiamento, ora vai ad incontrare un Monte Bianco di sillogismi, metafore e discussioni dall'inizio dei tempi: l'Anonimato. Puoi essere tutti. Puoi essere nessuno. Tutto con un oggetto o con un comportamento che può renderti irriconoscibile. La gioventù moderna ne sta avenda a palate di Anonimato con l'era virtuale. Un qualcosa che sembra oramai patetico anche solo da considerare come una questione importante. Non essere riconoscibile. Essere introvabile entro poche ora. Eppure, così tante maschere che erano state indossate per creare l'alone di mistero sul personaggio sono diventate un simbolo. Un'idea a prova di proiettile. Un'idea per nascondere la rabbia. Un'idea per terrorrizzare. Perchè un uomo può essere ucciso. Può essere sbugiardato. Ma chi può combattere contro un'idea? Mentalità romantica, sicuramente la mia. Perchè in questo locale sembra proprio che l'Anonimato sia finito sull'altra copertina. L'Anonimato per compiere qualcosa che se riconosciuto porterebbe soltanto disgusto. Non ammirazione. Fare azioni che seppur sono vili e viscide possono ricevere un certo piacere. Non giustizia. Si spalanchino quindi le porta di questo mondo di anonimati che non per non accettare le proprie azioni, si nascondono. Ma si sa questo potere è seducente. Che ti faccia pensare di essere onnipotente?

E mentre Draco si butta a pesce in questo mondo, sacrificando con estremo eroismo la sua natura, torniamo un attimo nel mondo magico...emh...meno magico. Se c'è chi piange. C'è chi si chiede perchè qualcuno sta ridendo. Questo Ron mi ricorda in modo mostruoso con un mio vecchissimo amico. Le espressioni, le parole, si tutto combacia. Anche la sua naturalezza nel creare guai con le migliori intenzioni, discutendo delle cose più normali, mi porta a ricordare qualcuno.

[...] Sapevo bene quali erano i suoi gusti perché erano gli stessi miei. [...]

Ma a Draco, dopo tutto questo, non gli fischiano le orecchie? Sarebbe meglio se Black gli avesse dato anche un amplifon, o ancora meglio, un antifurto.

[...] “All’ Inferno” per un attimo mi arrestai a quel nome
“Perché non ti avvii che ti raggiungo più in la” [...]

Non te la prendere ma questa frase anche la inserisco nel mio repertorio, anche senza permesso!

[...] Oddio mi stavo drogando. Ma non smisi. [...]

Un localino niente male questo. Penso che i londinesi annoiati della fine dell'800 sarebbe piaciuto tantissimo. Proprio il luogo ideale per i dandy di alta famiglia poco desiderosi di essere riconosciuti in comportamenti...com'era quella parola, ah si...disdicevoli. Oppio. Papaver somniferum. Distillato, seccato, spremuto, mangiato, inalato ma credo proprio che si, il modo più tradizionale sia proprio quello delle pipe. Finito in un luogo così, non ti adegui? Evidentemente Draco ha deciso di seguire quella direzione del cambiamento. Mutare dentro. Preso singolarmente un uomo non sparerebbe mai ad un altro uomo. Mettilo in una trincea e sparerà anche al suo ufficiale. Anche, specialmente al suo ufficiale. Trasliamo un ragazzo che perfino odia il fumo, finito in un luogo del genere e alla domanda perchè, la risposta già la sappiamo: Anonimato.

Ma non ci siamo dimenticali di qualcuno? Mmm. Hermione c'è, Harry c'è, Draco si, Ginny pure e tutti con gli affiliati del caso. Paris è parti...ah ecco chi manca...DOV'E' JOE BLACK ???

[...] Alcuni hanno bisogno di puntare più giù. [...]

Beh di sicuro non è Black questo surrogato alcolizzato di Blaise. All'angolo a destra abbiamo il fumo, in quello a sinistra quello dell'alcol. Wisky, butta giù pesante la sua disperazione il neo sposino. Così come un'improbabile consigliera. Ma forse la migliore in certe situazione di gossip. Chissà quali segreti gli ha rilevato l'alcol, di sicuro meno di quelli dell'oppio mi sa tanto. Un pò pena mi fa il giovane Blaise. Abbandonato. Senza la forza di reagire. Senza più la volontà di reagire. Ferito, e non ucciso e non per misericordia ma per premeditata vendetta. Ogni uomo ha sempre nella sua mente il desiderio di avere di più e puntare più in su. E adesso vedo un uomo che ha deciso di puntare più giù. Ancora più giù. Davvero una tristezza vedere qualcuno ridotto a questo. Però, è proprio un ricettacolo di peccati questo capitolo. Ma sembra che manchi qualcosa. Abbiamo l'alcol, la droga non ci manca qualcosa?

[...]“Leoncino succhi veramente bene”[...]

Ah ecco mi pareva che mancasse qualcosa (CENSURA)

[...] “Ognuno di noi vive una guerra che questa sia interiore o esteriore. Quelli che vedi sono giocatori di poker, non lascerebbero il loro tavolo di gioco neanche se sapessero di un incendio se la loro partita non è finita.Tu devi essere come loro” [...]

Visione molto simpatica questa di un giocatore di poker. Tralasciando il fatto che è un gioco basato sull'inganno. Basato sullo scommettere su una serie di possibilità matematiche, è una metafora che risulta forte. La vita è davvero una guerra. Contro chi, ah questo non lo so, ma di sicuro un nemico assai ostico se sa essere così invisibile. Si sono scritti manuali sulla guerra. Penso più di quante poesie esistano. Solo che sono meno conosciuti. Una verità scomoda questa. Doversi impegnare ogni giorno. Alzarsi ogni giorno ed imbracciare le armi. Che siano la penna di uno scrittore o di uno studente. Il bisturi di un dottore o la toga di un avvocato. L'elmetto di un operaio o la squadra di un geometra. Ognuno ha le proprie sfide. Che deve accettare. Forse, un'applicazione del Carpe Diem? Ogni attimo, combattuto e vissuto. E' duro questo modo di vedere il mondo, certo. Forse anche radicale. Ma è forse, anche giusto? Dietro la pace, lo svincolo per una guerra. Ma come sempre si può vedere la faccenda dall'altra parte della medaglia. Qui si parla di impescrutabilità. Si parla di freddezza. E alla domanda ingenua di Draco, la Regina risponde con stizza. Eh già, forse è questo il nemico peggiore ddella guerra. Con l'amore diventa disoccupata.

[...] “Secondo me stai mentendo” [...]

Beh come allievo Draco si sta dimostrando come sempre molto abile nel carpire informazioni, e assetato di nozioni come una spugna asciutta. E questa singola lezione sembra essere un successo. Altro cambiamento in atto. La stessa mente sembra esser stata cambiata irrimediabilmente, di sicuro l'amante del fuxia non sarà molto contenta ma il suo allievo che doveva essere maestro è tornato ad essere lo scolaro. Pupillo di una ben terribile maestra.

[...] Dopo non me lo ricordo cosa è successo ma non doveva essere nulla di buono perché mi sono svegliato con un vago malessere e la sensazione di aver passato un brutto quarto d’ora. [...]

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