Ron non ricordava d’essersi mai chiesto quale fosse il rumore di decine di mascelle che cadevano al suolo, ma ora lo sapeva. Tick, tock, crack. Ce n’era per tutti i gusti, la differenza fondamentale stava nel terreno di caduta più nella mascella in sé.
La prima a ridestarsi dallo shock fu Lavanda: «Parkinson, lascia stare il mio ragazzo!» ringhiò, avendo male interpretando le intenzioni della Serpeverde, che sbuffò ancora, sempre più spazientita.

Credere alle favole, ecco cosa stava facendo.
Magia. Castelli. Scope volanti. Creature fantastiche. Favole.
Erano solo favole fino a poche ore prima.
Com’era possibile tutto questo? Eppure aveva avuto le prove e presto, glielo aveva detto lei, ne avrebbe avute altre.
Lei, Hermione Jean Granger, la ragazza che gli aveva raccontato del mondo fantastico dalla quale proveniva.
Lei stessa aveva reso il loro mondo, il mondo dei maghi, una storia fantastica, ma quella storia era vera, com’era vero il suo ruolo nella favola. La situazione era assurda, inimmaginabile, ma reale.
Credeva a quello che aveva raccontato Hermione, pur assurdo che fosse. Credeva alla favola.
Storia in fase di revisione
Sistemati capitoli 1, 2 e 3

"Non so se iniziai ad andare da lei quasi ogni giorno perché era l’unica compagnia che non fosse un Mangiamorte a Villa Malfoy o per altro, ma lo feci e quelle visite mi fecero sentire un po’ più libero. Un vero paradosso, visto che eravamo in una cella."
Questa storia si è classificata seconda al contest all'Olimpo di vogue ed ha vinto il Premio Miglior Personaggio Machile.

Questa è una raccolta di dodici drabble (sei POV Draco e sei POV Hermione) divisa in due capitoli contenenti sei drabble ciascuno.
E' ambientata al settimo anno della Rowling (quindi con solo Hermione che torna ad Hogwarts del trio) e tiene conto di ogni avvenimento dei libri.
Ho inserito la nota OCC perché una Dramione è per forza di cose OCC, ma ho tentato di mantenere IC i personaggi il più possibile.
Quindi, per farla breve, se cercate il Princpe delle Serpi e la Regina dei Grifoni, questa storia non è per voi.
Buona lettura!

"«Fermati!»
È quasi assurdo come una parola, una piccola, ordinaria e semplice parola, diventi così grande pronunciata dalle labbra di chi amiamo. Perde il suo vero significato, riempiendosi d’altri mille che hanno un sapore completamente diverso. È il modo in cui viene sillabata, il suo suono; come arriva al nostro orecchio, come la percepiamo. È l’intensità, il timbro della voce. La senti e non la puoi ignorare, come accade ora a me. Lui mi chiama, mi cerca, e non posso fare altro seguire la sua voce. Mi ha chiesto di fermarmi e l’ho fatto, come sempre, anche se vorrei correre nelle segrete di Serpeverde e fingere che non esista."
Questa storia si è classificata prima nella sezione Pansy/Harry al contest 'Les enfants qui s'aiment - Draco/Pansy/Harry' indetto da Gigettina.