L'unica gita dell'anno, pensa Faith, dovrebbe essere un avvenimento grandioso, degno di essere ricordato. Invece si ritrova a vagare per le sale della Tate Modern, proprio lei, che non ha particolare interesse per l'arte. Ma un incontro fortuito ed inaspettato renderà tutto più affascinante.

Chi non conosce le famose vacanze di primavera?
Ormai tutto il mondo è a conoscenza di questa allettante vacanza anglo-sassona che avviene tra Marzo ed Aprile, e da il via libera ai ragazzi di passare le tre settimane più selvagge delle loro vite insieme agli amici, partendo per le mete più disparate, dimenticandosi per qualche giorno la quotidianità della città, lo studio che appesantisce la testa, facendo spazio a fiumi di alcool e ragazzi a più non posso.
[..]
«Zayn Malik.» le porse la mano e Gabe lo guardò, esclamando un «Vaffanculo» per poi andare via.
Il riccio accanto a lui lo guardò e insieme scoppiarono a ridere, adagiandosi al pontile, mentre incrociava le sue braccia al petto. «Vaffanculo? Beh, un nome squisito e a dir poco fantasioso, donzella.»

Molti credevano che la città dell'amore fosse Parigi oppure Venezia, eppure non è sempre così; una dimostrazione è questa OS, in cui quell'amore forte tra Bonnie e Zayn, rovinato per una semplice protezione, si riprende nella città spagnola dell'Andalusia: dove Bonnie si trasferì per allontanarsi da lui; e Zayn, che per un malinteso, si ritrova lì insieme alla sua band per il concerto del tour.
Dalla storia:
“Avrò i miei idoli qui! O mio dio non ci posso ancora credere! I One Direction saranno nella mia stessa città tra meno di un’ora”
Bonnie spalancò gli occhi, collegando quel nome a quello di Zayn. L’avrebbe rivisto. Si passò istintivamente la mano sulla pancia. Come avrebbe fatto?
[...]
Aveva una dannata paura che la potesse trovare, ma guardando in faccia la realtà: Siviglia era una città gigantesca, era quasi impossibile che la trovasse subito.

“Vuoi tu, Liam James Payne, sposare Chloe Smith?”
“Lo voglio”
“Vuoi tu, Chloe Smith, sposare Liam James Payne?”
In quel momento ripensai alla mia vita, quante cose avevo passato, quanti problemi avevo avuto.

Caro Zayn,
forse non avrò il coraggio di darti questa lettera, ma la scriverò comunque. [...]
«Z-Zayn..io..ehm, io..volevo darti questa..ehm..» Mi guardò incuriosito, ma poi la prese. Non feci in tempo a girarmi che mi richiamò: «Dove vai Evans? Non puoi lanciare il sasso e poi nascondere la mano.»
Ritornai indietro ed attesi una risposta. [...]
«Juls, sei pronta? Stanno aspettando solo te.» La voce di Taylor, la mia migliore amica, interrompe i miei pensieri riportandomi alla realtà.
Mi asciugo le lacrime ed annuisco.

Non deprimerti e continua a ricordarli così,come sono sempre stati.

Liam Payne, quel ragazzo dolce e romantico con cui ho formato una famiglia!!!

Il ragazzo esitò un momento, lo sguardo fisso su di lei. Sapeva che stava mentendo. Si alzò facendo scattare la serratura della clèr. 
«Buonanotte» mormorò Zayn dandole un bacio sulla nuca.
«Non hai nient'altro da aggiungere?» domandò perplessa.
«Non dimenticate il profilattico» disse apatico allontanandosi. Appoggiò le mani sulla superficie metallica del tavolo. Marylou poteva intravedere le sue scapole attraverso la maglietta bianca, i muscoli tesi delle braccia.
«Dimmi qualcosa Malik. Dimmi che sto facendo l'errore più grande della mi vita, dimmi che vuoi essere mio ora, dimmi che..»
«Dovresti andartene ora»
La menzogna più grande che fosse mai uscita dalla sua bocca.
Sequel di Unpredictable

«Come ti chiami?» Azzardo, voltandomi verso di lui.
La sua mascella si indurisce e contrae tutti i muscoli del corpo.
«Ancora non te lo posso dire piccola, ma lo farò presto.» Le sue parole, sono piene di promesse. Come se mi stesse promettendo che ci saremmo rivisti. Cosa impossibile, dopo quello che mi ha fatto. Dire che lo odio è poco.
Dopo un'eternità, imbocca la strada dove si trova la mia squadra, la C20.
Avevo ragione, ha mantenuto la sua promessa.
«Ti lascio qui, non vorrei destare sospetti.» Annuisco accondiscendente e mi slaccio la cintura di sicurezza.
«Allora ciao, ragazzo misterioso.» "Che mi ha picchiata" aggiungo mentalmente, ripensando a ciò che mi ha fatto poche ore prima.
«Ci vediamo presto, Ariel.» Il suo viso è serio, totalmente e spaventosamente serio. [...]
«Ti avevo detto che ci saremmo rivisti.» La sua voce calda accarezza quelle parole, facendomi rilassare. Il suo tono è diverso rispetto al primo incontro e questo mi fa sentire un po’ a mio agio. Certo, per quanto a suo agio si possa sentire una ragazza in asciugamano.

''Ciao''-mi disse non appena aprii la porta.
Sospirai nel vederlo così bello, ma non mi diede il tempo di salutarlo che si avventò sulle mie labbra, le sue sapaveno di cipolla…
''Che cosa hai mangiato , Zayn?'' - chiesi.
''Qualcosa al locale''- ammise.
Feci spallucce e continuai quello che lui aveva iniziato.
Mi sfilò aggressivamente il vestitino…
''Ermy hai qualcosa che non va''- mormorò osservandomi.
Notai le mie mutande bianche e larghe e il mio reggiseno nero… di solito non cordinavo il mio intimo.
Feci spallucce e gli sfilai il maglione.
Ma sotto il maglione ne aveva un altro, sfilai anche quello.
Dopo altri cinque maglioni riuscii a toccare la sua pelle.
Sapevo che gli piaceva arrivare dritto al punto, infatti si sfilò i jeans e i boxer e io lo aiutai sfilandomi le mutande.
Mi penetrò con foga facendomi urlare come una malata, tant’è che mi guardò male e io mi scusai con un cenno.
Quando stava per venire mormorò: ''Di il mio nome''
E io in preda all’orgasmo gridai: ''Esteban Hulio Rodrigo Ramirez Ferdinado Morito de la Rosa''
Si fermò choccato, mi scusai dicendo che era il nome del mio ex.
NON VOGLIAMO OFFENDERE IN ALCUN MODO ZAYN.

Certo,ora voi state
dicendo:'ehi,abiti in Florida,cosa vuoi di più?'. Credetemi,lavoro in questo grande hotel da quando avevo
sedici anni,ora ne ho diciotto e abito in un bungalow,come tutti i dipendenti,sulla spiaggia. Non ho una
situazione famigliare eccellente,i miei sono separati e mia madre cambia lavoro,come una persona cambia
vestiti,invece mio padre è il mio migliore amico,mi viene a trovare ogni giorno e a volte mi lascia qualche
piccola somma di soldi,per permettermi qualcosa in più.

Sorrisi un’altra volta nel leggere quel messaggio, ero pronta per un altro incontro con il mio “amante”, ma non uno qualsiasi, il leggendario e mozzafiato Zayn Malik. Occhi nocciola, capelli sempre perfetti e sorriso smagliante…oh, volete che parli del suo fisico? Addominali scolpiti e abbastanza alto da farmi sembrare una nana ogni volta che ci incontravamo.

OSSESSIONE.
Lui faceva la sua musica, lui veniva nella mia scuola, lui era all'ultimo anno, lui mi faceva impazzire, mi faceva stare male, lui mi uccideva con uno sguardo. Morivo.
sapevo dove abitava, quando usciva, con chi usciva, sapevo tutto della sua famiglia, sapevo i suoi voti a scuola.
Conoscevo Zayn Malik.
Eppure lui non sa chi sono. Lui non sa che sono dannatamente ossessionata da lui.
OSSESSIONE, UNO STATO PSICOLOGICO.
IO LA CHIAMAVO MALATTIA

«Signorina Elexia.» mi chiama il dottor Derek, facendomi tornare alla realtà. Mi alzo dalla scomoda sedia traballando leggermente, giungendo davanti a lui.
«Come sta dottore?» domando con voce flebile stringendomi nella sua felpa, guardandolo negli occhi grigi contornati da rughe.
«Non c'è più niente da fare signorina... dobbiamo staccare la spina oggi.» sussurra.
Scuoto la testa come a volermi svegliare da un brutto sogno, ma non è un incubo, è la realtà.
«Voglio che mi conceda una giornata per stare con lui.» sussurro. «Ma signorina, lui non potrà sentirla e..» lo interrompo con un gesto della mano sospirando.
«Se deve staccare la spina, voglio che lui stia con me e ascolti ciò che ho da dirgli.» sussurro con voce ferma estraendo dalla tasca della felpa dei fogli di carta piegati un quattro.
Il dottor Derek sospira massaggiandosi le tempie per poi spostare le dita e giocare con la barba troppo cresciuta sul mento. «Va bene, le do tempo fino alle otto di questa sera: ha dieci ore per stare con lui.»
«Perciò, non lasciarmi Zayn..»

Rumori,pentole che cadono,porte che sbattono,musica a palla,bicchieri che si spaccano e nessuno che osava andare all'ultimo piano e bussare all'interno 13,per far cessare tutto quello.Tutte le notti la stessa storia,notti insonnie,speranza che tutto finisse da un momento all'altro,ma niente.
Lux,diciasettenne,alta,capelli lunghi,mossi e mori,occhi verdi.Viveva sola in un appartamento in Francia.Lux era dannatamente curiosa di sapere cosa nascondesse quel misterioso ragazzo che vedeva passare tutte le notti davanti alla sua porta,per salire tutti e i 5 piani a piedi,fino ad entrare nel suo appartamento e accendere lo stereo.
Una notte,come tutte le altre..musica altissima che si sentiva pure dal primo piano.
-'Basta,non ce la faccio più!'Borbottò scendendo dal letto.'
Si infilò le ciabatte con i panda,i pantaloncini del pigiama neri e una canotta,prese le chiavi di casa ed uscì salendo tutti e 5 i piani arrivando davanti all'appartamento del ragazzo.Sul campanello c'èra scritto il suo nome,'Zayn Malik.'