Io sono convinta che la scrittura non serva per farsi vedere ma per vedere. Scrivere è uno dei sistemi più semplici e più profondi per fare chiarezza dentro di sè e per tramandare la memoria delle nostre esistenze. C'è sempre la possibilità di vivere in un modo diverso. E' la paura del giudizio degli altri che impedisce di decidere con la propria testa..
Se vi ho incuriosito ecco a voi la mia nuova follia sperando che vi possa piacere, ma poco poco..

E' una FF che mi è nata dopo i Concerti Italiani. non so da dove sia uscite, comunque è stranamente Tenerosa. Jared si mette in relazione con una ragazza un po' diversa dalle solite e che lavora per loro. Riuscirà a capire che cosa vuole?

sono passati 8 anni da quando i mars si sono divisi prendendo strade completamente diverse..
ma che cosa era successo?
ma tornerà come un tempo?

Jared Leto lo sapeva, di star facendo l'ennesima cazzata della propria vita. Ma queglio occhi intrisi di paura gli ricordavano se stesso, e non solo. Sapeva di doverlo fare.
E così, sfidando la sorte, incontrò una delle tante Echelon.
No, non si parla d'amore in questa storia. Forse d'amicizia.
Sicuramente, si parla di emozioni.

Ragazze questa è la mia prima fanfiction, quindi siate comprensivi :) Ovviamente il tutto nasce dalla mia passione per i 30 seconds to mars. Non intendo ovviamente insinuare nulla sul vero carattere dei personaggi, ho fatto tutto per divertimento :) Spero vi piaccia :) Buona lettura :)
Non è una storia normale. Mentre scrivo cerco di far trasparire le mie emozioni, di farvi provare qualcosa. Possibilmente le stesse cose che provo io quando scrivo.
"Un incontro. Un concerto. Il più grande cambiamento della sua vita. Una famiglia? Ancora non si sa."

Mi hanno detto di non affezionarmi a te.
Ma non ci credevo.
Non volevo creder loro.
Ero convinta che con me sarebbe stato diverso. Che con me avresti imparato ad amare.

Una tragedia, un pianto in un parcheggio accompagnato solo da Alibi a tutto volume sull'ipod. La tristezza lascia che anche la mia voce si unisca a quella di jared. E proprio in quel momento passano i tre pazzi dei 30 Seconds To Mars, che sentendo dei lamenti disperati, decidono di consolare la povera ragazza seduta tra due macchine. La fanno salire sul loro pullman e...che succederà? Scopritelo!

Quando in fondo ad una storia d'amore c'è solo una decisione da prendere, ma nessuno dei due ha il coraggio di intraprenderla.
Quando una canzone riesche a parlare meglio di parole, parole, parole ed ancora parole. Troppe ed inutili.

E un’altra giornata sul set di My so-called Life era finita. Finalmente si tornava a casa. E stavolta con grandi news…

Vorrei il tuo tocco, quello morbido e tremante di mani sudaticce e deliziose, le tue gote rosse di imbarazzo sotto il mio sguardo che non chiede più di quanto può ottenere, perché da una vita come la mia non puoi aspettarti nulla di ciò che desideri se non soddisfazioni donate da chi ti ama.
E innamorarsi è un rischio fin troppo concreto quando ritrovi spesso lo stesso sorriso che ti spezza il cuore e racconta storie di una vita di cui ti piacerebbe far parte sebbene diversa e lontana dalla tua.
Dove sei?

“Shannon?”
“Dimmi, Jared.”
“Ma… come si fanno i bambini?”
Storia di ordinaria follia e demenza senile!

...Tim alzò lo sguardo verso il cantante che saltellava sul posto guardandosi intorno nella speranza di veder comparire la sua valigia.
“Jared...” lo chiamò il bassista vedendo gli occhi azzurri dell'altro puntarsi su di lui “Esci a cercare emma”.
“Non posso” rispose J fermandosi di colpo e ribaltando indietro la testa “Mi sento male” le ultime parole quasi sussurrate morirono nel tonfo che fece il suo corpo quando cadde a terra su valigie e borse che lo circondavano.

Si era lanciato in una corsa disperata verso le scale con un solo pensiero in testa: distruggerla.

“Aspetta” sento il cuore accelerare prepotentemente i battiti e mi fermo di spalle allo specchio non appena realizzo il suono inconfondibile di quella voce “come hai detto di chiamarti?” domanda Jared e con appena un filo di voce riesco a rispondergli “Elisa” sento la sua risata sconvolgente che somiglia quasi ad un ghigno e chiudo gli occhi mentre un brivido mi attraversa il corpo.
Quella voce…mi fa quasi del male, smuove angoli del mio essere che nemmeno credevo di conoscere prima d’ora, mi blocca il respiro e mi impedisce di fare pensieri coerenti…
“Voglio fare un piccolo esperimento con te Elise…non muoverti”