Sherlock e John sanno che qualcosa nella loro relazione sta per evolversi, ma nessuno dei due riesce a fare qualcosa per ammetterlo, non ad alta voce e a tu per tu, quantomeno. Troveranno tuttavia un modo molto semplice ma efficace per ovviare a questo problema.
Note1: text!fic, metà freeform, metà narrazione
Note2: friendship turns into a love relationship, turns into an established relationship
Note3: ambientazione post Reichenbach così non rischiamo psicodrammi XD

MinKyu
Kyuhyun è talmente tormentato dai dubbi e dall'incertezza che, contro Hyukjae, sta persino rovinosamente perdendo a Starcraft. La colpa di tutto questo? Ma di Lee Sungmin, ovviamente, che presto dovrà far conti con Kyuhyun e i suoi sbalzi ormonali.

Io sono perfetto! L’ho sempre saputo, mai avuto dubbi in proposito.
Io sono perfetto, sarei ipocrita se lo negassi.
Io sono perfetto, è una cosa semplice e assolutamente innegabile.
[SiChul, EunHae... e una spolverata di tutte le coppie canoniche]

Io odio dover mettere in ordine, anche perché vuol dire ritrovare residuati bellici di cui avevo perso memoria come il quaderno di fisica. Ora, non chiedetemi come mai io possieda ancora un quaderno di fisica perché non ne ho idea [...]Lo sfoglio un po’ per curiosità che altro, sono ore che sto cercando di dare un senso logico a sto casino, visto poi con chi divido la stanza, e sono stanco. [...]Mi fermo su una pagina su cui campeggia una frase che, signori miei, è davvero una legge della fisica [...] “Se un corpo costituito da materia occupa uno spazio, questo spazio non può essere occupato da un altro corpo”.
[MinKyuMin EunHae(strano eh?)]

MinKyu
Okay. Questo è un problema.
Un gigantesco, rosso, biondo e sexy problema.
Inghiottisco a vuoto, consapevole che persino un’operazione così abitudinaria mi appaia terribilmente difficile in questo momento.
« Stai sbavando. », mi comunica Shindong, seduto vicino a me a fissare lo schermo in mia compagnia.
Scuoto la testa: « Neanche un po’. », mento.

Non ci credo! Non ci voglio credere. Non l’ha detto davvero in tv, dev’essere stato un incubo. Cioè che sia un bastardo non ho mai avuto nessun dubbio, ma non ha davvero detto che sono carino anche se sono obeso, vero?
[KyuMin]

KyuMin
«Mmmhhh… come sei morbido, Min…» Le parole di Kyuhyun furono un sussurro nel buio.
…Un bacio sul collo…
«Smettila di dirmi che sono morbido! Mi fai sentire grasso!», protestò Sungmin, inviperito, sentendo le guance tingersi di rossa rabbia.
…Una mano a carezzare il petto, sfiorando un capezzolo…
«Mmmhhh…», gemette l'evil maknae «Sei come un bombolone alla crema...»

EunHae, HyukMin, KyuMin
Se c’è una cosa che odio ancor di più di presenziare a stupidi programmi televisivi dove ti fanno domande ancor più demenziali, di sicuro c’è che qualcuno tocchi il mio fidanzato quando non dovrebbe.

Cosa sarebbe successo se Hana e Kaede si fossero conosciuti da bambini? E se poi si fossero dovuti separare? E se si ritrovassero al liceo? Se volete sapere quello che sarebbe potuto succedere entrate in questo mio mondo. Una nuova storia con i personaggi che tanto amiamo, vi aspetta!

HanaRu
Questa fan fiction è stata scritta per il contest “Ispirandovi Alle Immagini” indetto da AoKise92 e Sara.1994 sul Forum di EFP.
Tra le sei immagini a mia disposizione, ho scelto le due inserite nel testo i cui credits vanno alle autrici (che purtroppo non so chi siano).
Buona lettura!

KyuMin
SungMin e dei jeans, KyuHyun e la noia... come reagirà il cervello dell'evil maknae a una richista del suo Minnie di prendergliene una taglia più grande?

Hanamichi e l'incredibile rapporto della Gundai, dall'inizio a oggi, quanto è stato importante, e quanto ancora lo è?

HanaRu
In tanti anni che si conoscevano, mai avrebbero creduto di trovarsi prima o poi a quel punto.
Uno di fronte all’altro, al centro del Madison Square Garden, il tempio assoluto del basket, rivali e ormai uomini.
Uno contro l’altro.
Chicago Bulls contro Los Angeles Lakers.
Hanamichi Sakuragi contro Kaede Rukawa.
Stelle assolute delle loro rispettive squadre.
Impensabile.
Eppure era così.
Perché c’erano davvero lì, in piedi, uno di fronte all’altro a fissarsi negli occhi.
Un turbine di emozioni e sentimenti contrastanti li invase, mentre i loro sguardi fiammeggiavano e si incollavano sempre più l’uno all’altro.
Tanta vita avevano condiviso, ma altrettanta era passata in mezzo dal momento del loro distacco ad oggi.

"Una cosa di Hanamichi che Kaede adorava, era il fatto di rendere ogni giornata unica. Come facesse la kitsune non riusciva davvero a capirlo, ma il suo do’aho riusciva ogni giorno a farlo sentire speciale."

HaseMit, accenni di HanaRu
Portai gli occhi al cielo, osservando le miriadi di stelle che brillavano luminose sopra le nostre teste.
“Dovresti lasciarti il passato alle spalle. O se proprio non ci riesci, dovresti andare a prenderlo e trasformarlo nel presente”.
Quelle parole sibilline, sussurrate in quella notte stupenda, con i suoi occhi blu come quel cielo che ci sovrastava che mi scrutavano da oltre la frangia scura, mi scossero.
“C… che intendi?” domandai. Il timore che potesse aver capito mi faceva tremare.
“Io non so a cosa pensi continuamente… o più precisamente a chi pensi…” disse, continuando ad osservarmi di sbieco “Ma se questa persona ti sta così a cuore, allora forse dovresti fare qualcosa per riprendertela”.