#50 – Strada
“Torna a casa, teme, la strada la conosci.”
• SasuNaru, 50frasi partecipante all'iniziativa multifandom.

«Avevo detto di no, marimo pervertito»
«Hai detto di non pensarci, no che non volevi farlo»
[ Quarta classificata al contest «Rosso fuoco!» indetto da Dark Aeris ]
[ Sesta classificata al contest «Yaoi is the way!» indetto da Hariken e Silyia_Shio ]
[ Quinta classificata e vincitrice del Premio Sbav per la Miglior Lemon al contest «Only Twenty Yaoi Fandoms» indetto da Kira K ]

Pensieri in rima, appena sveglia, con accanto il mio amore.

Sono in tre. Sono sempre stati tre.
Naruto, Sasuke e Sakura. Sin da bambini.
Ma il sesso, tra loro tre, è cominciato come qualcosa di strettamente legato a Sasuke. La loro prima volta è stata per compiacere lui; lui accoglie Naruto in sé, mentre si fa spazio dentro Sakura; lui, schiacciato tra i loro corpi, detta il ritmo dei lombi, dei bacini, delle lingue.
Ma, adesso, Sasuke non c'è.

Perché magnete e monetina non possono star vicini senza toccarsi, senza baciarsi. Senza volersi.
[ Sasuke/Naruto ][ NaruSasu Day: 23/10/2011 ]

cit./ Naruto sbuffa. Quando si accorge all'improvviso del tipo davanti a sé. Come diamine ha fatto a non notarlo prima?
E' un ragazzo giovane, deve avere all'incirca la sua età. Gonfia il petto, curioso, e si mette a guardarlo, scrutando il suo fisico nei minimi particolari. Dio, è sexy. Lo può capire perfettamente anche se è voltato: quel ragazzo è probabilmente il più bello che avrà mai il piacere di vedere.
Sorride, come davanti ad un regalo di Natale che gli hanno dato il permesso di scartare prima del tempo. Appoggia una mano sul fianco, sospirando. Poi: -Se continuiamo così, il mio turno sarà domani.- dice ad alta voce, curandosi di farsi sentire dal moretto. Quest'ultimo lo sente ma non si volta, ignorando quello che gli accade attorno. Ma Naruto non demorde e: -Senti.- chiama picchiettando un dito sulla sua spalla, -Non è che possiamo ordinare insieme, noi due?- chiede sorridendo cordiale al ragazzo.
Un casuale incontro in un Take Away cinese si trasforma in una passionale notte d'amore. Shot erotica NaruSasu.

"Ti voglio perché sei vivo" gli disse. Naruto le era venuto nella fica. Dentro, più dentro, nell'anima. "Ti voglio perché il mio mondo è in bianco e nero e tu sei una macchia di colore incoerente". Le morse le spalle, le graffiò i seni tondi e piccoli. Giocò con i suoi peli pubici duri, appena ricresciuti. Guardò Sasuke negli occhi. Lei disse: "sei stato il corto circuito che, paradossalmente, ha riportato la luce nelle nostre vite. Non è assurdo?".
[ ATTENZIONE! Naruto/Sakura/Sasuke ] [ Rating: NC17 ]

"L'unico problema, in teoria, potrebbe essere la sopravvivenza del mio clan".

“So che molti di voi sanno chi sono, così come moltissimi tra voi sono assolutamente indifferenti alla mia presenza qui. Non vi biasimo, non è rilevante chi siamo o da dove veniamo, o dove torneremo dopo queste poche ore. Ciò che importa è esserci.
E credo che di questo siamo tutti consapevoli.
Sono Sasuke Uchiha e sono qui per raccontare come la mia vita è cambiata”.
Per non dimenticare.

"Ci risiamo" imprecò il capitano Uchiha, entrando nell'ufficio dell'Hokage.

Sasuke ha addosso i vestiti della sera prima, mentre scende le scale lentamente. Naruto ha un accendino in mano. "Questa è l'ultima sigaretta" annuncia "della mia vita". E Sasuke gli sorride, perché non sa cosa dire. Perché vorrebbe che la sigaretta che Naruto sta accendendo non finisse mai.

Perché non capisci che quel legame, che ti sei premurato così tanto di distruggere, sorridendo e dicendomi ogni volta che ci incontriamo che non esiste più, è ancora presente?

"E così" disse suo fratello Itachi, accendendosi una sigaretta, "ti vedi col figlio superdotato del tuo datore di lavoro".
"Non mi vedo con Naruto" sospirò Sasuke, appoggiandosi al finestrino. "Se mi dice vieni a mezzanotte, io vado a mezzanotte. Il fatto che sia sexy, provocante e che mi abbia intrinsicamente promesso di scoparmi in tutte le posizioni non c'entra: deve dimostrarmi non so che cosa".

Nel caso di Uchiha Sasuke, infatti, più che essere brutalmente bullizzato dai componenti del suo Team, si tratta piuttosto di essere soggetto di una strana forma di autoironia. Altrimenti perché prendersi così sul serio?

Il vuoto nel mio cuore è colmato solo dalla consapevolezza che la mia anima ti ha seguito.
PICCOLO SEQUEL DI "Il luogo che posso chiamare casa". Spero vi piaccia.