Continuo di Lui vive in te. Mpreg: Male pregnancy, dove uno dei personaggi maschi rimane incinta.
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Da quel punto là in alto, sospeso nell’aria, anche per Mintachi sembrava possibile trasformarsi, essere diverso.
Magari un animale. Un falco: arrogante e solitario, con la freddezza di chi lotta per la sopravvivenza.
Già a cinque anni e mezzo sapeva che, per qualche strana ragione, lui non era come gli altri abitanti del villaggio.
Mintachi si guardò i piedi nudi che dondolavano dal ramo più alto dell’albero e rifletté sul motivo per cui si arrampicava fin lassù. I suoi genitori glielo avevano proibito, ovviamente, ma non era per spirito di contraddizione che lui lo faceva.
Si arrampica così in alto perché là sotto, nel villaggio, quasi non riusciva a respirare.
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-Arriveremo a Konoha… Tsunade saprà cosa fare, lo sa sempre.
Sussurrò a pochi centimetri dal suo viso.
Strinse le palpebre e poi appoggiò le labbra su Naruto, maledicendosi di non averlo fatto sempre.
Tutti quegli anni insieme sembrarono così pochi adesso.
Digrignò i denti, strofinando il capo nel petto squarciato di Naruto, cancellandosi le lacrime.
-Ti amo, ti ho amato per tutto il tempo… e sei troppo lontano adesso.

Raccolta di flashfiction, dedicate interamente alla Grelliam.
1)Buon Natale
2)Rabbia
3)Distrazioni
4)Ah, Parigi!
5)Niente è impossibile
6)Appuntamento
7)Al mattino
8)Basta che funzioni
9)Di fogli smarriti e gesti inaspettati
10)Mutande rosse
11)Kiss the girl
12)Sguardi insistenti
13)Prima il dovere, poi il piacere
14)With a little help from my friend

E se improvvisamente il nostro Dobe diventasse un bastardo spietato e gelido? E se il nostro Teme diventasse un idiota chiacchierone? Cosa accadrebbe? Scopritelo!

30 days OTP challenge - in pratica 30 giorni di Grelliam puro e semplice come piace a noi.

Raccolta di drabble, rigorosamente Grelliam.
1 - Nero su bianco
2 - Redheads
3 - Take a step
4 - Missing
5- "Overtime" - Drabble scritta per la "Nottebianca Grelliam - perché il sedici dicembre non va dimenticato" indetta da Bealovesoscarinobello
6- Vodka
7- Roses

I pensieri e le riflessioni di Grell dopo la morte dei suoi colleghi, in un noioso pomeriggio londinese.

La prima volta che aveva incontrato Grell Sutcliffe, questi non gli era piaciuto. Nemmeno la seconda volta – né la terza – a dire il vero. Non era ancora certo di come fosse arrivato a riuscire a tollerarlo, in effetti. Era troppo appariscente con quella sua corta chioma scarlatta, quelle sue scarpe dal tacco decisamente troppo alto per essere maschile, e quella sua risata squillante; troppo vivace e allegro, con quell’enorme cartella piena di disegni e schizzi sempre appresso, e la macchina fotografica sempre al collo. Grell era un artista, come amava definirsi, e quel suo modo di essere, così fiammeggiante, istintivo, colorato, andava a cozzare contro il proprio universo, fatto di grigi schemi rigidi, e di regole fisse.
[Grelliam per S. Valentino]

Quando Grell si intrufola nell'ufficio di William per lasciargli un regalo per San Valentino ancora non immagina cosa troverà...
In piedi nell’ufficio di William, Grell era in stato di shock: le mani le tremavano e dovette appoggiarle sulla scrivania per controllarle, il cuore le batteva all’impazzata e le orecchie le fischiavano. Non riusciva a credere che Will, il suo Will, avesse potuto farle questo, che avesse accettato un nuovo incarico all’estero senza essersi prima consultato con lei.

La Lepre odiava la primavera.
La odiava già da gennaio, mese in cui i primi raggi caldi iniziavano a sciogliere la neve. Odiava l’erba novella che faceva capolino da sotto lo strato di ghiaccio, odiava le primule – oh se le odiava – e odiava le gemme verdi sugli alberi. La detestava con tutta l’anima per il modo in cui il suo corpo reagiva alla stagione e ai primi caldi. Era già abbastanza fastidioso perdere quantità enormi di pelo a stagioni alterne, ma quello poteva tollerarlo: quello che non sarebbe mai arrivato a sopportare, invece, erano i futili bisogni con cui si ritrovava a convivere in quel maledettissimo periodo che andava da dicembre a luglio, che lo obbligavano a ricercare la compagnia di qualcuno con cui soddisfarli.
[SebaWill]
Scritta per il compleanno della mia amica Sebas_chan (^_^)/

Scritta per la "Nottebianca Grelliam - perché il sedici dicembre non va dimenticato" indetta da Bealovesoscarinobello
William T. Spears è l'unico shinigami a dichiarare di trovare i demoni così tanto disgustosi. E' a causa della propria dedizione al lavoro, probabilmente, per stoicismo, forse. O forse no.
[SebaWill] [Grelliam]

Onestamente, William T. Spears non aveva idea di come fosse finito in quella situazione. Sapeva solo che un istante prima stava battibeccando con il suo compagno d’esame, infastidito dalla sua voce assurdamente alta e dai suoi urletti assurdamente acuti – decisamente sconvenienti, per un uomo, aveva pensato. Aveva desiderato zittirlo con tutte le sue forze, e non importava la maniera, l’importante era che stesse zitto, per l’amor del cielo, e lo lasciasse concentrarsi sul libro che aveva tra le mani. Ma questo era stato prima.
[GrellxWilliam]
In onore del 16 dicembre – ma ci dovrebbero essere più anniversari Grelliam al mondo, parola mia.

[Potrebbe esserci la possibilità che la riprenda dopo secoli per portarla finalmente a termine]
Questa versione è stata betata da Stylo_B.
Sasuke è rinchiuso al covo nord da quattro anni e finalmente gli si presenta l'occasione, grazie ai rapporti riallacciati con il nuovo Hokage, di riassaggiare la libertà di un tempo e di riscoprire il vecchio amore perduto.
"Non ce la faceva più.
Sentiva il respiro mancargli e le pareti stringersi attorno a lui.
Infilò le mani tra i capelli stringendo con forza le ciocche corvine e setose.
Serrò gli occhi cercando di riprendere il controllo e respirando a fondo.
"Naruto dove sei?""
Sasuke e un nuovo obbiettivo, una nuova fuga, un nuovo dolore.
Sasuke che si trova faccia a faccia con se stesso, con il suo passato, con i suoi ricordi e con l'amore.
Questa volta saprà fare la scelta giusta?

William ha qualche difficoltà ad addormentarsi.
Ma non soffre d'insonnia, no. Il motivo è molto più ovvio e ingombrante. E alquanto rosso.

- «Uhm... Buon compleanno, Nagisa-kun.» Disse infine, aggiungendo subito «L'ho saputo solo oggi da Tachibana-senpai e non ho un regalo ma... Posso comprarti un gelato alla fragola, se vuoi.» in un tono un poco incerto, come se a metà frase avesse pensato di lasciar perdere salvo poi concludere ugualmente. -

Gli occhiali erano sul pavimento, avvolti nel loro sudario, un fazzoletto bianco. L'ultimo gesto di affetto per ciò che rappresentavano.
Assurdo come un paio di occhiali possa pesare tanto.
Tratto dal musical di Kuroshitsuji "The most beautiful *DEATH* in the world"