Ispirata alla canzone "Teardrops on my guitar" di Taylor Swift, ovviamente adattata al nostro piccolo e tormentato Leonardo.
Caterina ha appena lasciato Ezio a Roma e l'Assassino è ferito nell'orgoglio.
Leonardo è sempre lì ad ascoltarlo, ma lui ha una ferita ben più grande a cui dedicarsi.
E' la mia prima EzioLeo, siate clementi.

“Mi stai tenendo d’occhio per caso?” Chiesi ridendo e tutto mi sarei aspettato meno che di vederlo annuire.
“Frank.” Disse alla fine porgendomi una mano ricoperta di tatuaggi.
“Gerard.” Sorrisi io mentre le nostre mani si unirono.
Il suo nome mi sembrò musica.

~ “Alla buon'ora eh, come è andato il prov...” le parole mi si bloccarono non appena lui chiuse il frigo e si voltò verso di me, lo sguardo assente, le guance rosse e i capelli leggermente arruffati. Non poteva essere successo, non di nuovo. Non dopo quello che mi aveva promesso. ~
Ricordi a lungo repressi che finalmente trovano il modo di liberarsi e far risvegliare sentimenti che dopo anni si pensavano assopiti.

PUBBLICATO L'EPILOGO
[Revisione completata. Tutti i capitoli sono stati ripubblicati]
Lui: uno scrittore in fallimento, depresso e senza svolte.
L'amico: il suo sostegno, l'unica persona per cui abbia mai avuto considerazione.
L'altro: l'altro....
Una cittadina che nasconde dei segreti, non solo umani.
Un passato oscuro che ritorna, che non da pace.
Il desiderio di far finire tutto perso dopo un'incontro. Quell'unico incontro.
Il resto è oblio.
Entrate a Salem, potreste non uscirne più...

Era lì, in piedi, avvolto nell'accappatoio e con i capelli corvini che gocciolavano sul pavimento. La sue pelle era bianca e le guance arrossate a causa dell'acqua bollente della doccia dalla quale era appena uscito. Non aveva l'espressione che Frank si aspettava. Non sembrava furibondo e non si intravedeva quell'ombra minacciosa negli occhi verdi venati d'oro che lo faceva sentire piccolo e insignificante. Non aveva lo sguardo triste nè deluso. Il chitarrista aveva passato tutta la notte fuori, e Gerard odiava non sapere dove fosse, soprattutto dopo le ultime scappatelle che si era concesso con le fan che si buttavano senza vergogna tra le sue braccia. Era certo che avrebbe dovuto affrontare un'altra sfuriata e che sarebbe stato costretto a scavare nella propria memoria per spiegare cos'era successo la sera prima. Invece Gee stava lì, più bello che mai, illuminato dalla luce del mattino che, filtrata dalla stoffa leggera delle tende, creava un gioco di colori che si proiettavano sul suo viso pallido. Lo guardava con un’espressione amorevole, e con quel sorriso immenso.

Un prologo, interludi, movimenti e un epilogo. Siamo ad Ecbàtana, in Persia, nel 324 a.C. – Efestione, sul letto di morte, ci racconta in prima persona il dramma di attendere il compagno della sua anima. Alessandro sta giungendo da Babilonia, ma nell’attesa i minuti che gli restano sembrano lunghi come ore, sebbene gliene rimangano pochi. È così che si aggrappa caparbiamente alla vita, immergendosi nella lotta come ha fatto durante l’intero corso della sua esistenza, scorrendo in rassegna gli avvenimenti che l’hanno portato fino a quel momento…per valutarli alla luce del più sincero dei modi: l’ultimo respiro. Dalla prima persona dell’interludio si passerà, in un costante intrecciarsi, alla terza persona dei movimenti, dove si delineeranno, attraverso dei flashback, la figura di Alessandro e i motivi della nascita di un rapporto così saldo, a partire dal primo incontro tra i due, avvenuto durante l’infanzia. Una storia che narra di un sogno di gloria, su uno sfondo di guerra e di sangue, retto da un’amicizia che trova la sua vera dimensione nell’amore…un sentimento e un'impresa racchiusi nella definizione di "un’anima in due corpi".

∿Trilogia⊸Streets Made of Desire: Prima Parte∿
Un incontro fortuito da cui esploderà
una reazione a catena di eventi sempre più inevitabili.
La colpa? Dei cupcakes.

Shaun aveva ragione: lui non era affatto solo e non c’era assolutamente bisogno che si comportasse da agnello sacrificale. Per quanto la sua vita potesse essere stata sconvolta in maniera repentina, ora non c’era più tempo per i tentennamenti e le indecisioni: Desmond ce l’avrebbe messa tutta per uscirne vivo da quell’assurda avventura.
Non sarebbe più andato fuori rotta, non avrebbe più perso la strada, non si sarebbe sentito più smarrito, perché c’era Shaun a fargli da faro, traendolo in salvo dalle onde del mare e trascinandolo verso la luce, oppure indicandogli la via nelle notti più buie, brillando nel cielo limpido proprio come la Stella Polare.

"Lui allegro, giocoso, divertente, sereno, tranquillo, pazzo, chiacchierone, socievole, aperto, pulito, senza un fottuto problema di merda.
Io, tutto l’opposto. Sporco, spento, sofferente, morto dentro, pieno di me stesso per non sotterrarmi, una vera merda ambulante."
Chester arriva nel gruppo e non fa un'ottima impressione, tuttavia Mike si intestardisce per tenerlo e farlo integrare. Questo è l'inizio di qualcosa che marchierà entrambi cambiando ogni cosa drasticamente.
Percorriamo dal loro punto di vista e in modo dettagliato quella che è la loro storia dalle origini. Niente di più sconvolgente, sorprendente e, spesso, addirittura proibito.
Non è una storia per deboli di cuore.

Quando riaprii gli occhi mi dissero che era tutto finito.
Non più, non più, non più, non più, non più.
È finito solo quel giorno, e il resto non finirà più.
Lo urlano le voci pazze nella testa. E questo dolore è vuoto, è brutto, e non si conosce, ed è blu.

[ One-shot | Ezio x Leonardo | NC17 ]
-Leonardo...- continuò, avanzando verso di me ed uscendo dalla penombra, mostrandosi a me.
Alla sua vista impallidii: una riga di sangue scuro scorreva dai suoi capelli fin giù sul collo, passando per il naso e la bocca.
[...]
-Ho visto la morte in faccia, Leonardo. L'ho vista e...- si fermò, come se si vergognasse nel dirmi quello che stava per dire. -...e ho avuto paura. Paura.-
Marcò quella parola con una pesantezza che mi fece stare male.
-Paura di morire.- continuò.

«Dove si sono cacciati?»
Al Mualim aveva scoperto che Altaïr e Malik non erano dove sarebbero dovuti essere, valeva a dire nei loro rispettivi letti, e ora pattugliava furioso la fortezza con al seguito una schiera di governanti panciute e fumanti che brandivano torce come fossero state armi letali.
«Sapete benissimo che è vietato lasciare che i ragazzini bighellonino la notte! Dalla prossima volta triplicate i controlli, fate continui appelli, pattugliate i corridoi!»
Le donne sbuffarono all'unisono, maledicendo dentro di loro quei due ragazzini ribelli e quel fanatico del loro Mentore.
«Sì signore».

Malik riemerse da quella macabra rielaborazione onirica con il respiro corto. Al suo fianco Altaïr dormiva ancora, riverso di schiena. I suoi corti capelli castani erano umidi e spettinati sulla nuca.
Il rafiq lo osservò a lungo, approfittando di quella rara quanto fortunata occasione.
Osservò le sue braccia nude striate di vene, le spalle forti tessute di muscoli e cicatrici, la pelle leggermente più chiara della sua.
Inevitabilmente si ritrovò a chiedersi quanto sarebbe durato. Per quanto avrebbe avuto questo privilegio di veder dormire al suo fianco Altaïr Ibn-La'Ahad.

Tutto ciò che è naturale accade in silenzio.

"Mi sollevo tremolante dal divano e mi dirigo in cucina dove prendo carta e penna. Scrivo e scrivo fino a che non mi trema la mano ma devo farlo:tu devi sapere."
Una one-shot per tutte le fan Bennodiane. Fic di Little_Drunkun_Munky