Raccolta di Epigrammi alla Marziale, massimo numen di un linguaggio ancora capace di comunicare.

“Anno nuovo, vita nuova, giusto?”
“Speriamo siano trecentosessantacinque giorni unici, emozionanti, miei. Non chiedo altro”
“Si inizia oggi; con questo sole aranciato e con questo sguardo stanco, ereditato dal passato.”
[365 poesie per 365 giorni]

E' un po' di tempo che non scrivo, com'è da un po' di tempo che non pubblico più nessuna poesia. Ne ho sentito il bisogno, sia grazie ad alcune persone che mi ci han riportato, sia per certe esperienze, certi aghi infilati nottetempo sotto la mia pelle dalla vita. Per questo ricomincio, e spero di riuscire ancora nel mio intento. Oscar.

Pregherò [...] che tu riscopra il minotauro nei meandri del tuo cuore.

Febbraio 2093. In un mondo sopravvissuto alla crisi del petrolio e alla Terza Guerra Mondiale, retto dal Terzo Governo degli Oligarchi e trasformato in un Sistema dove le persone non sono esseri umani, ma ingranaggi di una macchina informatica, gruppi di Cyber Resistenza tentano di ripristinare l'ordine naturale delle cose e di risvegliare le coscienze assopite della popolazione. Aileen e le sue Mine agiscono nell'oscurità da anni per mettere a punto un piano capace di ridare speranza all'umanità, ma un evento improvviso sembra metterne in pericolo la riuscita.
[Prima classificata al concorso "Distopia" indetto da BabyJenks sul forum di EFP]

Non ritengo opportuno alcun discorso introduttivo a questo ennesimo sonetto, perché da una parte spero che le mie opere siano in grado di presentarsi da sole e perché inoltre mi auguro, alla luce delle liriche precedentemente pubblicate, che sia oramai del tutto acquisito il più proficuo metodo di lettura dei miei testi.
Qualora quanto sto dando per scontato non lo fosse, declino ogni responsabilità invitandovi come sempre a prender visione del prologo al sonetto programmatico no.78.
Leggete e recensite numerosi!

Soffocavo il mio canto nella vasca,
ne riempivo l’acqua ferma;
sfuggivo ai visitatori con un lampo d’occhi:
ero un dio acerbo.
[una delle poesie in cui mi sono nascosta meglio e che più mi ha permesso di rielaborare tante cose dalla mia infanzia, maneggiare con cura.]

Macerie dovunque: la città è nel caos,
lo Stato della Patria indecente...

"Siamo infinite ombre sul terreno
ininterrotte fiumane di chi".

Pochi versi per esprimere lo sconforto di questi giorni, ovvero il combattimento tra la mia vena poetica e le responsabilità concrete. Spero che dopo questa frase non siate fuggiti tutti a gambe levate ^^" Spero di cuore che possa piacere a qualcuno!

Cosa scrivere qui: uno dei drammi dell'uomo moderno, ve lo dico io. Embé, mi appello al diritto di non descrivere ma di citare, e di anticiparvi così il 21,43% dei miei versi :)
"[...] Mio popolo, abbandona questo mirto!
Sentieri e polvere di stelle nuove
S’affaccian sulle gote della luce [...]"

nei colori di questa stagione mi fondo, nella nebbia e nel vento..

"Sospesa nell'inganno delle stelle e
del calore
incatenata stretta a questa croce
di parole
che pulsano di sangue
che pulsano irrequiete
mi sento come fossi
l'universo imbottigliato."