Niall è un ragazzo debole, insicuro, senza certezze. Studente di giornalismo alla “Joint Faculty of Humanities” di Dublino, è espulso dall’università per colpa del suo compagno di stanza. Decide, così, di andare a Londra da sua sorella maggiore Leenane, dove conosce il fratello di suo cognato, Harry, il quale è il leader degli Hooligans del Millwall, la Red Street Elite.
Harry.
Sfrontato, sfacciato, occhi magnetici, corporatura alta e slanciata, capelli mossi e scompigliati, schietto, misterioso, ma oltretutto affascinante. Harry è diverso dagli altri; Niall lo capisce sin dal loro primo incontro, da quando i loro occhi si sono incontrati per la prima volta, lo capisce dal comportamento possessivo, manesco ma così dannatamente eccitante del ricciolino e Niall si sente così dannatamente strano.
Un piccolo e innocente ragazzino dagli occhi color dell'oceano.
“E quindi tu sei Niall?”
“Si”
Harry sorrise malizioso.
“Niall…Bel nome.”
“Grazie” Disse il biondino balbettando.
“Un Irish." Costatò Harry, avvicinandosi.
“Guardati le spalle, piccolino.” Gli sussurrò Harry a fior di labbra, provocando una miriade di brividi al ragazzo dagli occhioni blu.
Occhi blu.
Quella fu la prima cosa che colpirono Harry.
[Narry! Se non vi piace il genere, state alla larga. Ovviamente, non offendetevi! Vi amo.]

Tratto dal prologo :
"Ma il problema è che Ashton era follemente innamorato di lei da tre anni. E non poteva fare a meno di guardarla ogni mattina attraversare il grande corridoio. Era così affascinante ogni dannatissimo giorno. I suoi capelli scompigliati leggermente, le occhiaie sotto i suoi piccoli occhi azzurri e il suo viso rigorosamente non truccato."
*la storia contiene scene gay e muke*

Era bello, poteva avere tutte le ragazze che voleva, ma no: lui preferiva i libri alle persone.
Sono tre anni che ascolto il silenzioso richiamo dei suoi libri e dei suoi auricolari.

"Non era stato risparmiato niente, compresi mobili, poster, finestre e pavimento.
Ogni singola cosa in quella stanza era bianca.
Ma non era quella la cosa più preoccupante, oh no, c’era molto di più.
Su ogni parete erano state scritte migliaia di frasi, tutte rigorosamente in nero.
Alcune erano illeggibili, ma altre spiccavano sopra di esse.
“Voglio dimenticare tutte queste stupide piccole cose.”
“Non posso scappare dai ricordi.”
“Mi manca il modo di addormentarmi al tuo fianco.”
“Dimmi che tutto questo è un sogno.”
“Se fossi qui ti stringerei forte e non ti lascerei andare.
“Era solo una bugia?”
“Voglio svegliarmi con l’amnesia.”
“Come puoi essere felice accanto a lui?”
“Io non sto per niente bene.” "

"La cosa ironica? Che sono tra le tue braccia e sento che nessuno può farmi del male, mi sento protetta. Eppure tu sei il mio assassino."

"ti sto per raggiungere, amore" sussurro guardando il cielo per poi lasciarmi cadere.

"« Lo so che il cervello ti sta frullando ma ti scongiuro, per una fottuta volta, smettila di pensare ».
E Niall lo fece.
Smise di pensare al fatto che lo stesse toccando come se fosse fatto di cristallo; smise di pensare al fatto che di lì a poco sarebbe sicuramente successo qualcosa, e qualcosa successe."
[Narry]

Mi ritrovai stesa sul letto, stavolta, e tra le risate sentii Niall bloccarmi tra il suo corpo e il materasso.
"Giuri di non svegliarmi più così?" disse minaccioso.
Naaah, quel ruolo non faceva per lui.
Alzai le spalle, sussurrando un "Bo, chi lo sa".