Nata come oneshot ispirata al fanbook "Wreck" di Reapersun, ho deciso di trasformarla in una raccolta di racconti a rating rosso, dedicate quasi esclusivamente alla coppia Sherlock e John, smut e PWP principalmente. Non il luogo ideale se cercate di pensieri approfonditi e filosofeggiamenti sfrenati, insomma.
Aggiunta la storia n. 29, Il licantropo e il detective: dopo aver scoperto che John è un licantropo, la vita torna a scorrere come prima, ma quando ottobre si avvicina di nuovo, Sherlock e John hanno un aspro diverbio su come gestire la licantropia di quest'ultimo.

L’anno accademico era appena iniziato , John Watson docente di chimica analitica strinse nella mano destra l’elenco appena ricevuto in presidenza....
Chinò i grandi occhi blu scorrendo i nomi degli studenti ai quali era stato assegnato come tutor.
Scorse rapidamente l’elenco serrando leggermente le palpebre con cipiglio concentrato.
Alla lettera H si fermò imprecando.
“Merda!“ Espirò profondamente “ Holmes….”
Si passò una mano su labbra e mento sogghignando .
Destino beffardo.
Tra decine di Tutor proprio a lui dovevano assegnarlo?
Sherlock Holmes era al terzo ed ultimo anno di chimica ed era lo studente più intelligente ed indisponente a cui mai avesse insegnato.
Lui e le sue dannate deduzioni....
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Sherlock Holmes inarcò un sopracciglio.
L’angolo destro della bocca leggermente sollevato.
Retrocedette lentamente per poi voltarsi verso il lungo corridoio lasciandosi il tabellone alle spalle
John Watson.
Il suo Tutor sarebbe stato John Watson.

[Otabek/Yuri]
“Raccontami qualcosa di stupido,” replica, nascondendo una smorfia.
Otabek comincia a discorrere e Yuri serra le palpebre, immaginando che, almeno in quel momento, la lontananza non esista e che il suo ragazzo sia esattamente di fronte a lui, a sfiorargli la fronte con la propria e a baciargli il naso.
Fa fatica ad addormentarsi quella sera, la mente affollata di pensieri e una strana sensazione di malessere nel petto, una che non ha mai provato prima.
Una che gli fa paura.

Due adolescenti si incontrano. John è un Omega. Sherlock è un vampiro. Entrambi si sentono intrappolati dalla propria famiglia, ma diventeranno l'uno l'anima dell'altro.
Omegaverse. Vampirelock.

[Kageyama/Hinata]
“Perché mi hai chiamato per nome?”
Tra tutte le domande che gli rimbombano in testa, questa è decisamente la più inutile; però, Kageyama non riesce proprio a non farla. Non riesce a fermare la propria lingua.
E, di certo, non si aspetta di vedere Hinata arrossire così tanto.
“Non lo so, mi deve essere sfuggito,” mormora l’altro, torturandosi il labbro.

[Parentlock]
Sherlock fissa lo sguardo sull'immagine che si trova davanti: la mano di Rosie sulla sua gamba sinistra e quella di John sulla destra. Crede che sia una di quelle cose a cui pensare prima di andare a dormire, di quelle che funzionano come un acchiappasogni. E' sicuro che se pensasse alle mani rugose di John e a quelle lisce di Rosie intente ad accarezzarlo non avrebbe mai più incubi.

[SPOILER ALERT PER “THE LYING DETECTIVE” - 4X02]
 
«Non è quello che si scrive… È quello che si prova mentre lo si fa.»

Prima di Jane. Prima del matrimonio di John e Sherlock. Prima di una vita serena e felice. Prima. Prima c'è un'ombra oscura che minaccia tutti e che cerca vendetta. Prima c'è un uomo che ha meditato e pianificato la propria vendetta, fin nei più piccoli dettagli, impiegandoci anni, per portare a termine il proprio piano. Perché la vendetta è un piatto che va servito e gustato freddo.

Sherlock è sempre stato bravo ad osservare, ma quando si tratta di sentimenti è sempre il primo a mettersi dei grossi veli sugli occhi pur di non ammettere a se stesso di essere degno d'amore. E innamorarsi di John Watson era stata la cosa più stupida che avesse fatto in vita sua.

Sherlock, impegnato in un caso, si è dimenticato che è la Vigilia di Natale. John e Jane, però, lo hanno aspettato e le tradizioni della famiglia Holmes-Watson (in stretto ordine alfabetico) saranno rispettate.

John vuole finalmente chiedere a Sherlock di sposarlo, deve solo trovare l'occasione adatta. Non sarà tanto difficile, no?

La tendenza autodistruttiva di Sherlock ad usare stupefacenti ha delle valide giustificazioni, secondo lui, ma non certo per il suo “amico” John che decide che qualcuno deve pur intervenire per aggiustare i problemi della sua vita, in qualunque modo. Dal testo:
John lo osservava come paralizzato, decifrando per quanto possibile lo sguardo azzurro che non gli era mai sembrato tanto meraviglioso. Si avvicinò al comodino, usando tutta la sua energia per muovere quei tre passi, visto che le gambe sembravano diventate di piombo (caduta di adrenalina?) fino ad impugnare la tazza. La porse al suo amico, che senza dire niente bevve a piccoli sorsi; la gola doveva essere ancora irritata dal vomito, ma il tè verde col miele era una buona cosa.
Stava per riprenderla quando la mano cedette, mandandola in cocci sul pavimento e così la tensione, lasciandolo svuotato e finalmente consapevole. Sherlock lo guardava come un bambino che fosse stato sgridato troppo duramente dai genitori, ma avendo scampato una punizione non sapeva se essere arrabbiato o chiedere scusa cercando di non abbassarsi troppo. Il cuore si strinse in una morsa e c'era solo un modo di porvi rimedio.
con amore,
Setsuna
[drugs!use, first!time]

Sherlock ha sempre amato il silenzio, l'ha sempre preservato da se stesso, è stato un compagno fidato e un consigliere discreto. Un amante notturno in serate poco docili. Un amante facile da addomesticare, o da domare. Facile da comprendere e da gestire.
Sherlock l'ha sempre amato, ma questa volta no. Questa volta il silenzio è solo dolore, è solo lividi violacei sulla sua pelle nivea e nuda, esposta, terribilmente disponibile.
Glielo dirà, un giorno.
Ma non oggi.
Sherlock!Centric, Angst with a happy handing
~Questa storia partecipa al contest "Slash! Occhio agli avvertimenti" indetto da Rebecca04 sul forum di EFP~

Sherlock e John si ritrovano nascosti in un vicolo per scappare da un poliziotto con cui il blogger ha appena litigato animatamente.
Dal testo: "Non aveva nemmeno cercato di fermarlo, cercò di riflettere il dottor Watson, ma qualcosa in lui ruggì e lo costrinse di nuovo a smettere di pensare, perchè quello non era proprio il momento adatto per farlo."

La storia ha inizio in un luogo molto distante dalla nostra amata Londra. Non troviamo nessun taxi nero, nessun autobus a due piani, nemmeno una cabina telefonica rossa. Scordatevi il nostro solito scenario e fate spazio nella vostra mente ad uno completamente nuovo, ma non meno stupefacente. Siamo a Minsk, stupenda capitale della Bielorussia. Sherlock è qui per scontare la "pena alternativa" per l'omicidio di Magnussen. Una missione sotto copertura per conto dell'MI6. Sarebbe durata sei mesi e poi, chi lo sa? Per citare Sherlock stesso.
John non sapeva più di questo. Di una cosa solamente era certo quando salutò l'amico all'aeroporto, una fredda mattinata di inizio gennaio: non lo avrebbe mai più rivisto.
Sarà da qui che tutto avrà inizio. A partire da Minsk, le vite di Sherlock Holmes e di John Watson cambieranno radicalmente.
***
Moriarty non è mai riapparso e Sherlock è partito davvero, lasciando John tra le braccia di una moglie bugiarda, e incinta. A Minsk scoprirà qualcosa di sconvolgente, dando inizio così ad una veloce e disastrosa rovina, che separerà lui e John in modo brutale e quasi definitivo.
[Parent!lock ending]