Recensioni per
Hot stuff
di Hotaru_Tomoe

Questa storia ha ottenuto 297 recensioni.
Positive : 297
Neutre o critiche: 0


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Nuovo recensore
29/05/19, ore 12:36

Volevo aspettare la fine della raccolta per commentare, ma dopo aver letto questa one-shot non ho saputo resistere.
Queste storie sono una meglio dell'altra, sono coinvolgenti, passionali, anche ironiche e divertenti come nel caso del finale di questa, e i caratteri dei personaggi sono anche rispettati e mantenuti, cosa che non sempre si riesce a fare.
Davvero tanti complimenti, vola subito nei preferiti :)

Recensore Veterano
22/02/19, ore 11:08

Vidi qualche anno fa la serie di Sherlock, e l'ho ripresa in mano solo qualche mese fa. Ovviamente me ne sono innamorata di nuovo, così come mi sono innamorata di nuovo di questa raccolta. Non ricordavo di averla già letta, e me ne sono accorta solo quando mi sono resa conto che qualche scena mi sembrava familiare. Ma chiaramente l'ho letta tutta quanta di nuovo, e probabilmente lo rifarò, perchè adoro ogni singola storia di questa raccolta. Ovviamente mi sono andata a sfogliare tutta la raccolta di Reapersun, che da quello che ho capito non si chiama più così (?), e ho lottato per circa un quarto d'ora per capire come funziona Tumblr, ma dovevo assolutamente capire cosa ti aveva ispirato una scena così intensa. Il risultato di tutto questo è che ho passato le scorse due ore a spulciarmi tutto il suo profilo, alla ricerca di altre fanart Johnlock. So che sono passati sette anni da quando hai pubblicato questa storia, e quindi probabilmente la mia recensione arriva un pochino in ritardo (giusto un po' eh), ma te la volevo comunque lasciare, perchè questa one shot mi è piaciuta davvero tantissimo.
Vedra

Recensore Veterano
22/02/19, ore 05:59

Questa storia è perfetta. Ammetto un po' colpevole che le premesse e il prompt mi avevano fatto pensare al clichè di John fumante di rabbia, Sherlock un po' stronzo (si può dire in una recensione? Diciamo cattivello, va) che si approfitta della situazione per spingere (un po' sadicamente) John a farsi avanti. È un po' il cliché delle ff, l'equivoco che porta avanti la storia, e non dico ci sia qualcosa di male, perché anche io mi servo di clichè. Ma mi ha dato una gioia immensa vedere che non si trattava di nulla di tutto questo! Abbiamo un John abbastanza intelligente (piango di gioia), che organizza un piano d'azione per far quello che poi sa far meglio, conquistare gente. La cosa che mi è piaciuta ancor di più, poi, è che John ha delle buonissime intenzioni: non si è fatto ancora avanti non perché nega di essere attratto da Sherlock, ma per rispettare i suoi tempi, per non forzarlo. Anche nel suo piano, non vuole in nessun modo far soffrire Sherlock, nè manipolarlo. Anzi. Nutre un sincero affetto e amore nei suoi confronti e il suo obiettivo è solo mostrarsi più disponibile agli occhi di Sherlock, farsi notare e magari crearsi un'occasione. Come si fa a non amare un John del genere? Ma amo tantissimo anche Sherlock, dolce patata ingenua. Ovviamente è sempre Sherlock quindi le cosa le nota, ci mancherebbe, ma non fa nulla per far soffrire John, nessun giochetto o piano astruso e diabolico. Adorabile. Poi c'è un virgin Sherlock che è un mio personale kink! Non avrei potuto chiedere di meglio, è un gioiellino questo capitolo. Tra l'altro trovo i personaggi perfettamente IC, senza nessuna esagerazione nella rappresentazione di entrambi. Amo tutta la raccolta, ce l'ho tra i preferiti da un po', ma mi ero conservata qualche storia come un piccolo premio da gustarmi ogni tanto. Mi avvicino alla fine e questo non può che darmi immensa tristezza. Mi accontento però di rileggerle più e più volte, alla fine le saprò recitare a memoria. Ancora complimenti, alla prossima!
(Recensione modificata il 22/02/2019 - 06:05 am)

Nuovo recensore
11/02/19, ore 05:32

Che dire? Io arrivo sempre tardi e forse questa recensione non la leggerai mai ma non importa. Questa storia e' semplicemente bella, non che le altre non lo siano, ma questa è così dolce ed emozionante, con loro due che finalmente si abbandonano uno nella braccia dell'altro. John e' stato un po' tardo ma da uno come lui, con la sua vita alle spalle, sarebbe stato difficile aspettarsi qualcosa di diverso. La scena tra loro due e' dolcissima e lo scambiarsi dei nuovi voti con John che gli si concede e' da brividi. Brava, sarebbe stato bello se qualcosa di simile fosse realmente successo.

Recensore Veterano
04/12/18, ore 15:31

Ho approfittato di questo sequel per andarmi a rileggere anche la prima storia! Trovo entrambe molto belle e ben bilanciate, la prima è più dal punto di vista di Sherlock, questa di John. La cosa più bella è che John si fa tanti problemi, ma per Sherlock è tutto normale (it's all fine).

Recensore Master
02/12/18, ore 20:56

ed eccomi, bella!
naturalmente avevo letto da un anno la prima storia - oddio, perchè scrivi smut così tanto bene? eh? - e già me ne ero innamorata, ma ora che c'è anche la seconda parte non potevo tacere
Vampiri e licantropi sono la mia passione (neppure segreta) e John animaletto selvatico mi piace troppo
lo capisco Sherlock che fa le ricerche scientifiche su di lui - così le farei pure io: sono molto animalista e ammetto solo questo tipo di esperimenti, anzi, potrei immolarmi volentieri -_-
La durata, il cambio di dimensioni...e va be, sono i Johnlock, loro si meritano tutto
bellissima l'idea di Moran licantropo, in paralello con John. I due geni, Jim e Sherly, sono troppo eterei, mentre loro due sono "il braccio"
E Moran parte cruda e senza coscienza del licantropo, John quella a contatto con l'animale, ma con il suo valore di uomo
E già... perchè le tue storie mi lasciano sempre insonne?
Li adoro, vorrei un seguto del seguito
p.s il mio essere arrivata dopo 6 anni dall'inizio del fandom mi ha messa in difficoltà con le storie "vecchie", dovrei passare la giornata qui, ma di tuo ho letto tanto, sei fantastica
baci col pelo lungo (?)
Setsy

Recensore Master
19/11/18, ore 21:37

Buona sera^^
Certo che non ci sei andata per niente per il sottile in questa ff. Sappi che l'ho adorata! Già l'altra con John licantropo era una delle mie preferite, ma questa è assolutamente wow! Bella bella bella e non sto ad entrare nello specifico perché non finirei più, ma sappi che sia le scene hard che il combattimento tra lupi mannari sono stati assolutamente entusiasmanti! Mi è piaciuto molto anche l'accenno alla Mormon e l'idea di base di vedere John e la bastia come un'unica identità (perché anche la più hot delle tue ff ha sempre ottimi spunti di riflessione).
Un miliardo di complimenti,
baci
Béa

Recensore Master
17/11/18, ore 11:12

Non vorrei essere retorica ma, davvero meglio tardi che mai...
Allora, eccomi qui.
Sì, davvero ricordo la storia precedente relativa all'argomento, di cui mi è rimasta la leggerezza e più di un'occasione di divertimento puro, oltre, ovviamente, al racconto di un amore veramente grande.
Ritrovo, quindi, con piacere, la particolare caratteristica di John e l'atteggiamento, che si può definire di aperto entusiasmo, di Sh di fronte alla mostruosità latente del suo compagno. Entusiasmo di scienziato, certo, ma anche, e soprattutto, certezza di aver ora davanti l'interezza della persona tanto amata.
Molto efficace il modo con cui tu hai trasformato la belluinità di John in un'energia travolgente che Sh vuole tutta per sè.
Infatti la passione e l'esclusività del rapporto, che l'uno e l'altro pretendono per il loro stare per sempre insieme, trova nel lato animalesco di Watson un'occasione per esprimersi in modo ancora più completo "...Il suo lato ferino gridava ancora ‘mio, mio, mio’...".
Centratissimo l'inserimento di Moran come lupo mannaro, per far meglio esprimere al licantropo John la vigorosa rivendicazione di quella splendida creatura che è Sh. Non abbiamo bisogno di una tua accurata descrizione per provare un istinto spontaneo di paura di fronte a lui.
Infatti, mediante la creazione di quell’atmosfera così rivoltante del luogo in cui viene portato Sh, ed alcuni flash sulla trasformazione di Moran, a questo riguardo appropriata e suggestiva la citazione di Hulk, la scena incute subito molta angoscia.
Infatti il loro incontro, nelle trasformazioni in belve feroci, sprizza violenza e la loro terribile lotta, nelle acque putride della fogna, è davvero coinvolgente e spaventosa.
Sinceramente ho tirato un sospiro di sollievo quando emerge, vincente, il lupo dal "pelo di un’affascinante combinazione d'argento, biondo e castano"...
La scena hot che segna la sospirata conclusione è, come di consueto nelle tue storie, originale ed assolutamente non scontata.
In essa hai immesso tutta la forza e la travolgente potenza della bestia che costituisce "l'altro" John. E la riflessione che ci induci a fare, grazie alla testolina di Sh, è che la cosa straordinaria è che Watson non è sdoppiato in due entità diverse ma é un'unica, meravigliosa persona, in tutte le sue caratteristiche ("...Perché tu sei sempre tu, in qualunque forma...").
Ho notato anche l'inversione nel titolo dei termini "detective" e "licantropo" rispetto al pezzo precedente e so che , da te, nulla é casuale.
Infatti in questa parte hai, secondo me, premesso il termine che riguarda John proprio perché è la sua doppia natura che la fa da protagonista: sotto gli occhi entusiasti di Sh scienziato, tra le lenzuola come completamento di potenzialità "espressive" fuori dal comune, come compagno fedele e violento, se occorre, difensore di colui che ama.
N.B mi scuso per il ritardo con cui mi occupo di te, ma la mia disordinata attività nel lasciare osservazioni a chi scrive, ormai è senza un'etica nella dimensione temporale. Faccio molte "vittime" in questo senso, ma è proprio perché cerco di non lasciar andare, senza una parola, pezzi che m'interessano. Grazie per la pazienza e, soprattutto, per quel meraviglioso regalo che è il nostro "irsuto" John.

Recensore Master
01/11/18, ore 09:20

Ciao, quando ieri ho notato l'aggiornamento non mi sarei mai aspettata di trovare tutto questo. Di certo non osavo sperare tanto perché a me la storia di John licantropo era piaciuta tantissimo e questo nonostante la mia poca predisposizione a leggere storie di lupi mannari. Mi sarebbe piaciuto tantissimo leggere un sequel e non mi sembra vero d'averlo trovato.

Prima di tutto voglio dire che mi è piaciuto davvero molto e per svariate ragioni, primo fra tutti il fatto che riprende alcune tematiche già presenti nella prima storia (come l'accettazione) e le amplifica. E poi perché devo ammettere che leggere lemon con un John così... beh, fa piacere anche a me che le lemon non le amo mai troppo. Le tue però, oltre a essere non-noiose (elemento fondamentale) sono anche sempre un incognita, non sai mai cosa succederà alla riga successiva e se c'è una cosa delle lemon che mi annoia è la ripetitività. Quindi sotto questo punto di vista hai fatto, come sempre, un ottimo lavoro. Per quel che riguarda il tema dell'accettazione, dunque, mi è piaciuto moltissimo il parallelismo che si viene a creare tra Sherlock e John. Sherlock non lo decide nemmeno, lo fa quasi d'istinto. Accetta John per quello che è e lo ama per quello che è, esattamente come John ha fatto con lui. Sappiamo che Sherlock non è una persona facile e che molto difficilmente viene accettata dagli altri. Entrambi qui hanno accettato l'altro e si fidano profondamente dell'altro. Anche se un lato oscuro o un carattere bizzarro non possono essere materialmente equiparati a ciò che nasconde John dentro di sé, il concetto che sta alla base è esattamente lo stesso. Qui Sherlock si fida a tal punto di John, che lo vuole spingere oltre, dove lui non ha mai avuto il coraggio d'andare. Per certi versi è tutta la situazione con Moran a riuscirci, anche se la spinta decisiva gliela dà Sherlock e l'amore che provano l'uno per l'altro. John detesta la sua parte mostruosa, la teme e tutto pensa fuorché controllarla o far sì che Sherlock abbia a che fare, di nuovo, col mostro. John però non tiene conto non solo della testardaggine del suo compagno, ma nemmeno dei suoi stessi pensieri. Ho adorato il parallelismo che hai fatto tra i mesi d'ottobre del passato e questo presente, in cui non c'è più paura o terrore di quello che sta per avvenire, ma solo tranquillità. La presenza di Sherlock è molto importante, direi che è fondamentale per la stabilità di John e qui si percepisce realmente tutto questo. Anche qui hai fatto davvero un ottimo lavoro.

In ultimo, due parole su Moran. In genere non è un personaggio che mi entusiasma troppo, storto sempre un po' il naso quando lo vedo. Qui in quest'accezione lupesca non mi è affatto dispiaciuto. Mi è piaciuto molto il suo essere un lupo molto più controllato rispetto a John. Sa quel che fa e sa come farlo, anche se qui ha la peggio contro John. Mi è piaciuto molto l'idea che fosse stato proprio Moriarty ad aiutarlo a controllarlo. E tra l'altro, il pensiero che un uomo come Moriarty potesse aiutare Moran a controllare il mostro lo trovo dannatamente IC. Se Moran lo controlla, anche Jim lo controlla. Un pensiero macchinoso e che trovo perfettamente adatto al personaggio.

Insomma, grazie per averla scritta.
Koa

Nuovo recensore
28/05/18, ore 16:56

Io ti adoro.
Hai una scrittura spettacolare.
Ho letto tutti i capitoli e davvero non saprei come esprimere la mia ammirazione nei confronti della tua fantasia e della tua abilità narrativa. Davvero complimenti, è riduttivo scrivere che per te la scrittura è un hobby, tu sei davvero una professionista.
A presto! ❤️

Recensore Master
24/04/18, ore 23:00

S3, HLV: ansia a fiumi, ma voglio leggere anche questa tua ff, vista la qualità che ho trovato in “Hot Stuff”.
“…John con aria assente…”: ed è proprio questa una delle cause del mio disagio quando ripenso a quelle immagini. L’assenza di John che non riesce evidentemente a reagire allo scorrere degli eventi e Mary decide per lui.
Molto efficace la strategia che hai usato per esprimere il suo apatico modo di percepire la realtà, nonostante la nascita della figlia. Watson è come se non percepisse più i messaggi che gli arrivano dall’ambiente circostante, siano essi profumi, odori particolari, sensazioni di caldo o freddo. Sembra scivolato in un mondo simile ad una bolla di sapone, senza più vitalità e stimoli che lo richiamino ad un’attiva partecipazione a ciò che lo circonda. Affascinante il tuo ricorso ad un tocco di “magic realism” con cui rendi ancora più inquietante e soffocante lo stato d’animo di John (“…un giorno arrivò la nebbia e non se ne andò più…”). Condivido perfettamente l’immagine della nebbia come un elemento che ha infinite potenzialità narrative. a me, personalmente, camminare in essa, naturalmente ben coperta con indumenti adeguati, piace molto, mi fa sentire protetta e mi permette di restare sola con i miei pensieri. Ma la nebbia è tanto altro ancora: isolamento in senso negativo, incapacità di percepire lucidamente la realtà circostante perché suoni , rumori, immagini si combinano in un insieme che non ha i contorni definiti.
La definirei un’attesa senza tempo di qualcosa che non si riesce a scorgere di lontano. E quello della S3 e della S4 è proprio un John che sembra muoversi nella nebbia, quasi senza meta e tutto quel grigiore è condensato nell’assenza di un qualsiasi cenno di vita da parte di Sh.
Descrivi un crescendo di grigio, di temperature che non vengono percepite, di volti e figure che sfumano nella nebbia, appunto.
Mary la ritrai così come l’abbiamo vista nelle S3 ed S4, sfuggente e pedante, decisa a gestire la vita di John che si è arenata in un luogo senza più vita. Significativo quel colpo di scena in cui, quando un barbone si avvicina a John per chiedergli qualche spicciolo, si allontana terrorizzato da lui perché è convinto di avere di fronte un morto che cammina.
Così Watson continua ad avere riprove che, senza Sh, il suo mondo si è svuotato dell’energia e della luce dei colori che connotavano la sua vita con Sh.
Piacevole il metodo con cui John riesce ad attirare finalmente l’attenzione di Mycroft che, comunque, rivela il suo atteggiamento protettivo nei confronti del fratello minore e, visti i precedenti, non si può dargli torto.
Dal viaggio in aereo in poi è un meraviglioso crescendo di emozioni, che accompagnano Watson fino al posto in cui è nascosto Sh. Indimenticabile quella corsa e quell’abbraccio che pongono fine al grigiore ed alla non vita.
Si ritrovano, non si lasceranno più. È il finale che avrei voluto vedere anche nelle Serie BBC.
Non ci voleva troppo, secondo me, a far ritrovare loro la strada lasciata interrotta. Grazie per avermi ridato un John impetuoso, vitale e desideroso di vivere con Sh, senza più malintesi.

Recensore Master
24/04/18, ore 18:08

Condivido con entusiasmo ciò che scrivi nelle note introduttive e cioè l'assoluta "libertà" auspicata al personaggio di Mary, stucchevole incubo che mi ha perseguitato sia nella S3, sia nella S4.
Bene, dopo questa doverosa e sincera premessa, arrivo alla ff, dal titolo particolarmente intrigante. Ti confesso che non avevo la minima idea di cosa fossero gli speleotemi ma, ora che l'ho capito, trovo che possano genialmente rappresentare la magia della Johnlock.
Infatti l’immagine citata da Sh rende concreto il concetto di coppia indissolubile e rara: molte sono le variabili che rendono difficilissima la fusione di stalattite e stalagmite, anche il tempo ci mette la sua, ma alla fine, se si rende possibile l’ “incontro” tra le due formazioni, nessuno più potrà separarle (“…Passeranno migliaia e migliaia di anni, miliardi di piccole gocce d’acqua…”). Splendido paragone.
Bellissimo quel momento in cui Sh realizza, attraverso una semplice busta indirizzata a Watson che, quest'ultimo, é davvero tornato al 221b. Spesso elabori, nelle tue ff, osservazioni come questa che fanno brillare di luce propria anche situazioni di una quotidianità banale. E quello Sh, che aspetta muto davanti alla porta della sua camera e parla a John solo con lo sguardo, è davvero un’immagine impagabile.
Poi c’è l’amore in tutte le sue espressioni che si serve del linguaggio del corpo per colmare un vuoto di anni d’attesa e di tempo perso a guardare altrove, per non restare accecati dalla verità.
I nostri due sono ritratti da te con la tua solita, straordinaria capacità di dare credibilità ai gesti ed ai pensieri: non c’è proprio ripetitività in quel loro trovarsi ma il lasciar libera tutta la luce che era stata nascosta da troppo “non detto” e troppo “non fatto”.
Hai reso in modo impagabile l’evidente gelosia di Sh, quando John si attarda con una sua ex compagna d’università, e non ci sono parole sufficienti: Holmes parla con i fatti e John si trova di fronte a ciò che è sempre più vero. Sh è innamorato di lui, innamorato in maniera irreversibile.
Molto IC, secondo me, il modo secondo cui Holmes lancia messaggi all’apparenza di sola esibizione accademica (gli speleotemi, i funghi “killer”, le morti apparenti): in un primo momento John non coglie il significato nascosto dietro a quelle che sembrano notizie scientifiche ma, poi, ha, di colpo, l’intuizione (“…occorre un miracolo…”) che gli permette di capire che Sh gli sta dicendo cosa pensa veramente della loro relazione: vuole John accanto a sé anche durante la notte, gli parla della necessità della cremazione perché sta già proiettando loro due nel futuro, gli comunica che sono indissolubili come la stalattite con la sua stalagmite, per sempre. E Sh, che non sa esprimere i sentimenti in una forma normale, parla attraverso l’unica cosa che sente affidabile per fare capire a John quanto sia diventato indispensabile per lui.
Me lo immagino a far correre veloci le dita sul computer per cercare le notizie che lo aiutino a parlare al cuore di John.
Hai una fantasia creativa che è inesauribile, davvero. Questa raccolta è composta da pezzi unici, l’uno più bello dell’altro.

Recensore Master
23/04/18, ore 21:24

E per fortuna che la tua Top!Sherlock è una sperimentazione, altrimenti non oso pensare a che grado di delirio ormonale ci avresti portato se la tua ff fosse stata di un tipo già rodato...
A parte la facile ironia, bisogna dire che, tra le altre capacità che hai, ti ritrovi anche quella di saper seminare la tensione erotica fin dalle prime righe, per arrivare all'esplosione in modo progressivo ed inarrestabile. E, quello che ogni volta mi sorprende di te, anche se ff ad alta tensione erotica ne ha scritte molte, tutte sono sempre connotate da una freschezza e da un’originalità tali che, in esse, non c’è mai alcunchè di “già visto” e “già letto”.
Uno degli elementi più divertenti, che mi va di citare subito, altrimenti rischio di dimenticarlo, è immaginare John, così come ce lo proponi tu, con il libro di Molly in mano, uno di quei romanzi dalle copertine improponibili, anche per la banalità devastante del testo, penso, visto che non ne ho mai letti ma notati al supermercato. E, appunto, il “lui” di turno” è eroicamente alle prese con situazioni da TSO, infatti nel libro che tormenta Watson con la sua carica romantica, si vede in copertina il protagonista “a petto nudo in mezzo ad una bufera e, inginocchiata davanti a lui con indosso un abito di tulle rose e crinolina”. Certo che immaginare un John/ Dorothy, è davvero esilarante.
Ma tant’è: il povero Watson, tornato al 221b, è alle prese con uno Sh più “selvaggio” dal punto di vista fisico, tremendamente desiderabile, e comincia il consueto percorso doloroso sul suo orientamento sessuale e sulla sua (bassa autostima) che non gli permette di pensare concretamente al consulting come a qualcosa di più di un semplice coinquilino.
Hai ideato la struttura della ff perfettamente come il gioco di un gatto (Sh) che gioca sfacciatamente con le difese di un topo (John) che, ormai è in trappola.
La marmellata di limoni è il filo conduttore di una seduzione che finirà per risolvere la questione tra di loro. Come al solito, una ff scritta bene, con cura e la tua consueta, piacevolissima ironia che, qui e là, dà un sapore più fresco a ciò che scrivi.
I personaggi sono completamente IC, anche Sh stesso, perché non è scontato che lui debba per forza essere impedito nelle questioni sentimentali.
N.B: grazie per non aver tenuto conto degli avvenimenti della S3. Ogni volta che ci penso mi viene l'ansia.

Recensore Master
16/03/18, ore 22:31
Cap. 16:

Ecco un’altra loro “prima volta” ideata dalla tua fantasia inesauribile.
Stavolta la situazione o, meglio, l’oggetto che si fa catalizzatore di quello che aleggia al 221b, è la divisa. Già ci fai sapere che Sh ha avuto una prima, travolgente esperienza in questo senso con Victor ma, l’uniforme del capitano Watson è, per Holmes (e per noi johnlocker), tutta un’altra cosa.
E di questo “kink” riempi sorprendentemente i silenzi e gli sguardi dell’ormai mitico primo incontro al Bart’s visto in ASIP. Il fatto grandioso è che ci starebbe proprio bene, non stravolge per nulla la sceneggiatura di quello che abbiamo visto ormai tante volte. Gli dai un significato diverso, ecco, che diverte da subito.
Questa ff è proprio un travolgente campo di battaglia in cui Sh non riesce a trattenere la sua vera e propria venerazione per quel tipo di indumento e noi non riusciamo a non ridere di fronte a certe scene. Indimenticabile quella in cui John, rientrato in anticipo dal seminario di lavoro a Liverpool, scopre il vero e proprio spettacolo degli “sfoghi” del consulting. Hai pensato anche alla “colonna sonora” della rappresentazione ed è la cosa che più ho trovato comica, perché mi sembrava di sentire tutto, tanto tu hai la capacità di dare, a ciò che racconti, un realismo ben definito, senza banalità (“…i suoni che provenivano dal piano di sopra…”). Ci sono altre storie di questa tua raccolta che mi sono piaciute maggiormente, tutto sommato questa è una catena di immagini piacevoli e sorprendenti, certo, ma non solo. Infatti quando inserisci il “rosso” nelle tue ff lo fai con energia e senza mezzi termini e, quello che si nota maggiormente, è la tua fantastica, camaleontica capacità di fare in modo che ciò che succede tra quei due sia nuovo e piccante ogni volta.
Uno dei motivi è senza dubbio il fatto che, a proposito di qualsiasi tematica, tu sappia scrivere molto bene.

Recensore Master
15/03/18, ore 11:32

Sono perfettamente d’accordo sulla suggestione che crea il giftset che ti ha ispirato, le espressioni di Freeman sono impagabili da grande attore quale lui è. Ma, se io ne fossi stata l’autore, avrei scelto un Cumberbatch
in versione Sh, più intrigante e sensuale della faccina pulita che vediamo. Però, tant’è, le chiacchiere non servono a niente.
Veniamo alla tua storia che mi è piaciuta molto. Non come “Scatti d’autore”, che, comunque, come ho già scritto, non ha il “respiro” che merita. E ritorno, se permetti, al tuo magnifico “problema” che consiste nell’elaborare una geniale intuizione narrativa che produce in te una grande quantità di “raccontato”, di ottima qualità, che poi tu “costringi” in un’ OS.
Anche questa ff poteva, tranquillamente, essere distribuita in più capitoli, non troppi, due o tre forse, per farci gustare in modo più diluito e quindi, per un tempo maggiore, la sua avvincente magìa.
Il loro incrociare per la prima volta gli sguardi, la fulminante scoperta di aver trovato qualcuno di speciale e d’insostituibile, il pensare già alla parola “sempre” rispetto all’espressione “poi, chissà”.
Ritrovo tutto ciò che noi abbiamo intuito, guardando il loro primo incontro al Bart’s, tra le occhiate amichevoli e piacevolmente sorprese di Mike e la fugace ed impacciata comparsa della disgraziata Molly, cioè quell’essere assolutamente loro due e gli altri da tutt’altra parte.
Qui tu fai esplodere subito ciò che, nella scena suddetta di ASIP, si è acceso istantaneamente, cioè il “possibile e travolgente” ma che, poi, si è pietrificato in un soffocante “non detto” e “non fatto” che ha condizionato o, meglio, rovinato, la vita di Sh e di John.
Miami, il clima anonimo e trasgressivo del grande albergo, la bellezza del consulting, la travolgente voglia di tornare a vivere del medico, tutto concorre a dare, a ciò che racconti, una grande suggestione e credibilità. Il riferimento a Martha Hudson, poi, è geniale: quando usi questi riferimenti, lontani ed apparentemente inutili delle Stagioni BBC, è come se cogliessi al volo un filo sciolto, rimasto a svolazzare nel nulla, e ne trovassi, riannodandolo ad una storia, il vero significato.
Dunque un’ennesima versione della loro “prima volta” che, in “Hot Stuff”, è declinata in tanti modi diversi; questo è uno dei più originali.
Piacevoli i riferimenti a Miami Medical ma, almeno per me, graditissimi a CSI Miami, serie che ho amato molto, anche, e soprattutto, a dire la verità, per il fascino un po’ “spiegazzato” di Horatio Caine.

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