Jean Kirschtein non sa esattamente perché ci sia bisogno di qualcuno per pulire la piscina, dato che nessuno sembra mai nuotarci dentro, ma, quando vede sua madre che proprio non riesce a smettere di fare gli occhi dolci al nuovo inserviente, Jean capisce che potrebbe non essere l’unica.
A quanto pare, cercare di instaurare una relazione con quel ragazzo della piscina coperto di lentiggini è più complicato di quanto sembra, se aggiungi una situazione familiare più che disastrosa, uno stronzo infedele come padre e un’esistenza seriamente solitaria.
Un’AU fluff e angst in egual misura, dove vedrete alcuni ragazzi che puliscono piscine, altri che fumano sui tetti, tanti problemi con i genitori e soprattutto Marco a petto nudo.

[…] Le geisha appartengono a loro stesse, all’okiya, alla madre e, con i loro debiti, sono incastonate in un mondo privo di amore ove dimora frivolezza e chiacchiericcio. […]
Per un errore che non è propriamente tale, Haruka abita a Gion, in una casa di sole donne; tuttavia è impensabile che un ragazzo possa ricoprire un ruolo simile a quello degli altri fiori dell’hanamachi, ma non per tutti: è un incontro improvviso che, con parole taglienti e finto disinteresse, ne segna il destino.
[ principalmente RinHaru; accenni SouRin, MakoHaru e SouHaru; varie ed eventuali OT3 ]
Dal testo: Le ginocchia, come un cardine non oliato, cigolano su loro stesse, e i denti si serrano nell’attesa quando, per qualche istante, perfino le dita non riescono a fare a meno di stringere i lembi delle maniche leggere dello yukata. Allora mi sento afferrare per le spalle e, rinchiuso in una gabbia dorata che sa di sandalo e primavera, perdo un battito: mi sembra di morire anche solo percependo il suo respiro sul collo; e le sue mani scivolano dalle spalle alle braccia, carezzando la scia della stoffa color corallo.
«Stai tremando», soffia, solleticandomi il lobo dell’orecchio con la punta del naso.

{Arabian!AU; Sousuke x Rin, principalmente}
“Sai dirmi che cosa sta succedendo?” gli chiedo.
“Cosa?”
Forse per lui è qualcosa di scontato, ma per me non lo è. Mantengo la calma e gli riformulo la domanda. “Il Sultano mi ha affidato a te, ma non so cosa abbia in serbo per me. Potresti spiegarmelo?”
“Be’, semplicemente, il Sultano ti ha scelto per diventare uno dei suoi amanti dell’harem.”
Harem? Ne ho sentito parlare. Dicono che sia un posto dove il Sultano ha raccolto i giovani più belli di tutto il regno e li usi come giocattoli per soddisfare i suoi piaceri. Ma io? Cosa c’entro con tutto ciò?

Momotarou Mikoshiba è uno studente universitario di 21 anni, in un momento della vita in bilico tra l'adolescenza e l'età adulta.
Vive la routine come noia ed accoglie quello che i suoi colleghi chiamano numero della morte con l'entusiasmo di chi è davvero disperato.
La Morte, però, ha davvero una bella voce.

Dalla traccia del concorso "D per Dolcetta": Che segreti nasconde il blocco da disegno di Violette? E il quaderno perennemente disperso di Lysandre? Quali mirabolanti avventure avranno vissuto Armin e la sua amatissima PSP? Scegliete un personaggio, il suo oggetto caratteristico e raccontate!
1- E lei disegnava
2- Who cares?
3- Ciò che non sono
4- ...

MakoHaru di quasi 1700 parole, ispirata agli ultimi episodi, quindi Spoilerino! per chi non ha ancora finito.
Il primo litigio, il primo bacio, un sogno.

Tre arcate.
La destra per accogliere il padrone di casa.
La sinistra per far passare il maggiordomo.
E in fine l'ultima, quella centrale, varcata da cupido.
[Asahi x Nishinoya] [AU] [Fanfiction dedicata a Irene. TANTI AUGURI ♥]

L’orologio al polso di Makoto è fermo sulle undici e quaranta.
Una crepa sbilenca attraversa il quadrante da parte a parte, le tre lancette eternamente bloccate su un angolo destinato ad entrare nella storia.
[Profondamente, ineluttabilmente, interamente angst. I lettori sono avvisati]

Se sei abbastanza onesto con te stesso da vivere la tua vita senza dar peso al giudizio degli altri, potrai scoprire che dietro una vecchia rivalità può nascondersi molto, molto di più. Qualcosa che ti fa stare bene.
E allora nient'altro ha importanza.
«Grazie.» Dice soltanto, prima di cominciare i nuovi esercizi.
E mentre lo guardi scherzare con i suoi amici ti ritrovi a pensare che, oltre ad avere un bel culo, Nath ha pure un bel sorriso.
Non l’avresti mai detto.
Coppia principale: Castiel/Nathaniel/Castiel

Raccolta di one-shots più o meno brevi, su vari pairing e/o personaggi.
1; "Haruka sapeva che poteva abbandonarsi a lui. Che Makoto non l’avrebbe lasciato cadere."[MakoHaru - NC17]
2; "Lui e il senpai Rin non scopavano." [RinAi - NC17]
3; "Non capisco come faccia Rin ad andare in giro vestito così, mi sento esposto!" [MakoHaru, accenni RinHaru]
4; «Sei proprio un gatto viziato. Cosa devo fare con te?» [MakoHaru - NC17]
5; "Makoto portava l’ombrello e Rin danzava sotto la pioggia" [MakoHaruRin]

Rin era più che consapevole del punto debole di Haruka, il solletico, ma non si sarebbe mai aspettato che lo soffrisse in quel punto, né si aspettava di scoprirlo in quel particolare momento, quando solleticarlo era il suo ultimo pensiero.

«In questo siamo uguali, Makoto e io: due idioti senza tempismo. »
La fine dell'estate, l'autunno, e un'altra estate. [RinAi] [RinHaru] [MakoHaru]
Scritta per la Notte Bianca di "No, ma Free! loguardo per la trama, eh".

[Free! - Iwatobi Swim Club]
Nagisa non ha ancora assolutamente idea di come parlare al suo ragazzo. [Rei/Nagisa] [Scritta per la Notte Bianca#10]

[Free! - Iwatobi Swim Club]
"Poi Rin era diventato la corrente. Rin pretendeva qualcosa, da lui. Lo spronava, lo guidava, lo sfidava…o lo guardava soltanto, con quegli occhi rossi e taglienti come il corallo. E per tutti quegli anni, dalla sua comparsa alla sua partenza, anche adesso, la verità era che Haruka aveva potuto vivere in quel modo, facendo solo quello che gli andava, perché c’era Makoto. " [Rin/Mako/Haru] [Scritta per la Notte Bianca#10]

Un «Ti amo» smielato non sarebbe stato affatto da noi, anzi.
Probabilmente, se avessi preso in disparte Acciaio e gliel’avessi detto, mi avrebbe riso in faccia o, facendo finta di nulla, avrebbe inarcato un sopracciglio e se ne sarebbe andato. Ma in fondo non avevamo bisogno di dimostrare nulla né di rendere palese anche ad altri quel nostro modo d’amarci. Ne eravamo consapevoli noi e tanto bastava.
{ Dé a Tha thu ag iarraidh, Hagane no? }
[ Indirettamente collegata alla Long Fiction «Please, take me out of here» ]
[ Quarta classificata e vincitrice del Premio Miglior Lemon, Miglior Seme e Premio Comico «Prima o poi ti scopo» al contest «Rainbow Celebration» indetto da Setsuka e Rekichan ]