Il regista si fece avanti e chiese provocatorio "Tu sei una make-up artist giusto? A tuo parere chi è il più bello tra loro?"
La ragazza puntò il dito verso Kim Taehyung e rispose senza esitazione.
"Lui ha un viso perfetto!"
Bastò un secondo.
In quell'istante lui la guardò e la fotografò nella sua mente.
Accadde qualcosa in quell'attimo...

Taehyung e Jungkook crescono insieme come cuccioli di lupo. A legarli è un sentimento potente, feroce e dolcissimo come le onde del mare in cui nuotano d’estate, in Italia. Taehyung è assente e spigoloso, Jungkook ha mani morbide nate apposta per restituirlo alla vita. All’ombra degli ulivi la loro natura s’impone, fiorisce come il più assoluto degli amori.
Ma lontano dalle coste assolate della Liguria, dieci anni dopo, Taehyung scopre una Seul violenta e timorata di Dio, una città in cui ai ragazzi come loro non è permesso tenersi per mano. Frammentato e confuso, Taehyung si allontana da Jungkook. E quando, due anni dopo, si rivedranno, la precaria architettura delle loro bugie minaccerà di crollare una volta per tutte.
•••
«Come stai, Taehyung? Ti trovo bene».
La mano di Jungkook era protesa nel vuoto, gli vide i tatuaggi sul dorso, li conosceva a memoria. Aveva le unghie tagliate cortissime, il pollice largo, le stesse nocche spigolose e dure. Taehyung ci aveva fatto di tutto, con quella mano. Gli era scivolata in bocca, tra le gambe, nel culo. Jungkook era stato ovunque, e ovunque era rimasto. 

Conclusa!!
•Il biondo si sfamò, di quel puro e sano terrore che stava inondando gli occhi nocciola della ragazza. La mente si era annebbiata e l'istinto della bestia aveva preso il sopravvento, non appena era entrato in contatto con lo zuccherino sangue di lei.
Le invitanti vene sul collo pulsavano per la paura e Jimin riuscì a vederle benissimo una ad una, attraverso i suoi occhi diventati neri per la fame. Ogni singolo capillare, la vena succlavia sulle scapole di lei scoperte, e quella invitante giugulare che pompava il liquido rosso intenso.
D'altro canto lei si sentiva inerme e in trappola, la preda di quel folle dai capelli arruffati e dalle labbra insanguinate e capì che fosse tutto finito, non appena le sue strambe fantasie divennero reali, perché Park Jimin tirò fuori dalla bocca due bianchi e lunghi canini appuntiti•
ATTENZIONE: I personaggi di questa storia sono di pura fantasia e prendono solo il nome e i volti degli idol che rispetto e amo con tutto il cuore.
Nuovo personaggio X Kim Taehyung
Nuovo personaggio X Park Jimin
Nuovo personaggio X Jung Hoseok

Un test che permette di mettere in comunicazione con la propria anima gemella.
Sette giovani idol alla ricerca di un modo per evadere dalla propria prigionia dorata.
L'incipit perfetto per un mare di casini.
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«Una specie di Tinder su scala mondiale» commentò Taehyung, mentre si rimettevano, quatti quatti e furtivi come dei ninja, seduti dentro il SUV nero di cui Jungkook era alla guida.
«Tinder è parecchio più realistico» borbottò Jin, mentre allacciava la cintura di sicurezza.
Jimin, che per uno sventurato intreccio di eventi era seduto al suo fianco, alzò gli occhi al cielo, sbuffò. Scimmiottò la sua voce e gli diede un leggero pugno sull'avambraccio.
«E se funzionasse? Lo hai mai preso in considerazione?».
Jin massaggiò il braccio, gli restituì quella gentilezza. «Che cazzo vuoi che mi importi? Se quel test ti darà un match, tu ti convincerai che quella è la tua anima gemella e te la vorrai tenere a fianco anche se dovesse starti sulle palle».

Jin è il vice Presidente dell’azienda di cosmetici fondata da suo padre – una delle più fruttuose di Seoul – la KSJ Cosmetics.
Jia ha ventisei anni ed è madre single di un bambino di quattro: Jaehyun, o semplicemente Jae.
É riuscita a tirare avanti - tra un appartamento da mantenere e Jae da crescere - lavorando di notte in una discoteca molto in voga della capitale, ma soprattutto grazie all’aiuto di Taehyung: il suo migliore amico.
I destini di questi due giovani, le cui vite hanno avuto percorsi totalmente paralleli, si incroceranno quando Areum - la fidata segretaria di Jin - sarà costretta a lasciare vacante il suo posto.

Hana detesta gli idol, ma quando i suoi genitori la promettono in sposa ad uno dei più famosi al mondo dovrà decidere se soccombergli o… combattere.
•••
«Io sono la resistenza!» latrò lei, il pugno levato in aria.
Jin sospirò per la tredicesima volta - ed erano solo le dieci del mattino. «Tu sei pazza, ma io un modo l’ho trovato» confessò, calmo.
Hana sussultò. «E quale sarebbe?»
«Una penale» rispose lui, pragmatico. «Pagala e sarai libera.»
Lei scattò in piedi come una molla, gli occhi intrisi di furore. «Pagala tu, accidenti! Sei ricco da fare schifo, metti fine a questa farsa!»
A quel punto lui sorrise, sulle labbra una dolcezza sfacciata, un raggio di sole che sbaraglia le nubi. «Hai ragione, potrei farlo ma... vedi, Hana… tu non mi sei così antipatica.»
•••
Questa storia riprende personaggi e vicende di About Last Night ma, pur essendone il seguito cronologico, è dedicata a due nuovi protagonisti. Entrambe le storie fanno infatti parte di un unico progetto narrativo. Per meglio comprendere personaggi e dinamiche non è obbligatoria bensì fortemente consigliata la lettura del primo volume. Borahae!

Il biondo era appoggiato con la schiena al muro, Hermione con rabbia andò verso di lui, gli si avvicinò pericolosamente, faccia a faccia, così vicina da sentire il suo respiro, e asserì:
"Smettila di essere il ragazzo che non ha scelta. Scegli! Scegli di stare dalla parte giusta, abbiamo bisogno di risposte!" Si staccò da lei e rientrò nella stanza, si alzò la manica della camicia e mostrò a tutti il Marchio nero. Subito dopo si rese disponibile a rispondere a tutte le domande dell'Ordine, lasciandoli stupefatti.
Quando uscirono tutti, la prese come lei aveva fatto in precedenza e le disse ghignando:
"Mezzosangue, sia chiaro non accetto la tua pietà, toccami di nuovo con quelle sudicie manine babbane e renderò onore al mio marchio."
[...] “Già.. Weasley. Chissà che fine farebbe quella faccia tosta che ha cacciato se mi facessi un giretto con la sua perfetta fidanzatina, che per altro fa anche la prepotente con me. Ha coraggio da vendere. Dev’essere domata.” Ghignò maliziosamente Malfoy.
“Impossibile! E poi non avevi detto che la roba babbana non ti piace?!”
“Forse... ma lo farei giusto per far abbassare lo sguardo a lei, e togliere quel aria così soddisfatta a quel pezzente!"

•{Breve OneShot ~ EMT!Ian ~ Sick!Mickey ~ 1480 parole}
Mickey si becca una brutta influenza e deve prendere delle medicine.
Le pillole in farmacia sono finite, così deve mettere una supposta.
E si scatena il putiferio.
"«No, cazzo!» urlò, guardando la scatola con fare quasi terrorizzato «Non infilerai quella merda su per il mio culo!»
«Mick, è solo una supposta.» rise il Rosso, aprendo la confezione.
«Ma non se ne parla!» urlò, indicando la supposta ancora confezionata tra le mani di Ian «Guarda quanto cazzo son grosse quelle cose! Sono dei fottuti siluri infernali!»"

Come sarebbe svegliarsi e scoprire di non avere alcun ricordo dell’ultimo anno passato? Hermione Granger non riesce a capacitarsene. Tutto le sembra così irreale, così assurdo. Ma cosa ci può essere di peggio che venire a sapere di essere sposata, senza nemmeno ricordare il nome o il volto del proprio marito? Un’amnesia richiede calma e molta pazienza. Ma quando il marito in questione si chiama Draco Lucius Malfoy, le cose non sono mai semplici come si vorrebbe che fossero…

«Non ricominciare con l’idea di farmi sposare Hermione Granger. Io non la voglio, lei non mi vuole, punto!»
«Tu puoi anche non crederci, ma io SO che quella sarebbe la soluzione giusta a tutti i nostri problemi!»
«Padre – Draco ricomincia con pazienza a spiegare l’acqua calda a suo padre – per me non sarebbe un gran dramma sposarmi con lei o con qualunque altra strega. Io sono abituato all’idea del matrimonio come contratto politico-commerciale, ma lei la pensa in tutt’altro modo, ritiene di dover sposare uno di cui è innamorata. Sicuramente finirà con un quattrocchi, suo collega dell’università.»
«Ma che ti costa farle la corte e farla innamorare di te?»
«No! Non lo farò. Non è una sciacquetta qualsiasi. Se io le faccio la corte e lei mi sposa si aspetterà da me fedeltà e tutto il resto! Non intendo cacciarmi in un simile guaio! Che cosa non ti è chiaro? Posso sposare lei, o qualunque altra, solo a patto che la mia vita non ne risulti del tutto rovinata. Se questo non è possibile non se ne fa niente!»
«Vorrà dire che andremo in bancarotta per consentirti di sollazzarti tra le cosce di qualche sgualdrina!»