INCOMPIUTA
Quando sentii due colpi alla porta, per poco non cacciai un urlo.
«Chi è?» esclamai.
Non ottenni nessuna risposta.
«Chi è?» chiesi di nuovo; la voce mi tremò un paio di volte.
Non avevo il coraggio di guardare dallo spioncino.
Non rispose nessuno. Mi accasciai a terra, tenendomi la testa tra le mani.
Sentivo il cuore sbattere violentemente contro il petto, il battito mi assordava, mentre le mie gambe iniziarono a tremare.
[...]
«Ti apro» dissi cercando di controllare il tremolio della voce.
Quando spalancai la porta – dopo aver tolto catena, chiavistello e aver dato tutte le mandate possibili – mi ritrovai davanti un Louis stranito.
«Va… va tutto bene?» chiese insicuro.
Seguii il suo sguardo e vidi che stava osservando il coltello che avevo in mano. E il mascara colato sulle guance.
Scossi il capo in modo confuso, per poi annuire decisa e stamparmi un sorriso falso in faccia.
«Benissimo» dissi, sperando non avesse notato la mia voce incrinata.
«Lyn… sei sicura? Insomma… hai un coltello in mano» disse con fare ovvio.
«Oh» mormorai. Dovevo sembrargli una fuori di testa. In fondo lo ero. «Io… stavo cucinando».
«Piangendo?»
Inarcò un sopracciglio.
«Cipolle» dissi in fretta.

Questa storia era in raiting arancione, ma leggendo tante FF in raiting rosso sono stata contagiata e ho dovuto cambiare raiting...ovviamente il senso della storia e il modo di raccontare resterà uguale,quindi non inizierò a fare solo capitoli da malata pervertita, ma comunque ci sarà qualcosa del genere piccole parti,ma ci saranno... Mi dispiace per chi non potrà leggerla per il raiting ma sono una scrittrice e noi siamo fatte così tutti i biglietti erano nella ciotola e dopo averli mescolati a lungo Carlotta infilò le sue lunghe dita nel recipiente e prese un biglietto sperando tanto fosse il suo.Lo aprì piano e una lacrima rigò il suo volto...
Dal primo capitolo:
I nostri vicini erano gli Styles e dall'altro lato c'erano i Baker.si stava facendo buio e decisi di ritornare a casa e mentre passava davanti casa Styles uscì un ragazzo ricciolino,un po' più alto di me.Continuai a camminare e quando gli passai a fianco lo urtai leggermente,gli chiesi subito scusa ma lui era molto arrabbiato si girò verso di me e ripeteva che dovevo stare più attenta,ma io non lo ascoltavo molto mi ero completamente persa nei suoi occhi verdi,gli occhi che avevo sempre sognato,l'unica differenza con quelli che desideravo era che quelli che avevo davanti erano gonfi e lucidi pronti a scoppiare in un pianto.