La vendetta è stata compiuta. I termini del contratto sono stati adempiuti. Tutto quello che resta da fare a Ciel Phantomhive è versare l’ultimo pagamento…
“Scolpisci il dolore della mia esistenza nella mia anima.”
Non necessariamente ambientata alla fine dell’anime, anche se ovviamente ispirata da alcune battute in questo episodio.
(Questa fiction non è mia, è la traduzione di “Lunar Eclipse” di Yugami. La vendetta di Ciel è ormai compiuta, e Sebastian sta per prendersi quanto è suo di diritto… preparatevi a vedere il mostro che si cela dietro le sembianze dell’impeccabile maggiordomo di casa Phantomhive.
ATTENZIONE: se negli avvertimenti c’è scritto “contenuti forti” e “violenza” c’è un motivo. Un BUON motivo, ve lo assicuro. Se avete lo stomaco delicato, per cortesia, non iniziate neanche a leggere. Se invece siete decise ad andare fino in fondo, fate pure. Ma non dite che non vi avevo avvertito…)

Ciel, il Cane della Regina, ha deciso che per una volta poteva vedersela da solo con Undertaker, l'oggetto misterioso avrebbe trovato risposta e lui sarebbe tornato ai suoi affari. O questo, almeno, era quello che sperava..
Estratti:
Spostò le carte che vi aveva poggiato sopra quando la porta si chiuse dietro a Sebastian. La fissò ancora a lungo, finendo per bere l’intero contenuto della tazzina senza rendersene conto. Lasciò il dolce da parte, non ne aveva affatto voglia, il che di per sé significava che qualcosa lo turbava.
[...]
“Conte, non siete il vostro maggiordomo, siete solo Ciel Phantomhive. Il pargolo del mio precedente datore di lavoro.. se così vogliamo chiamare vostro padre.”
[...]
Ciel s’irrigidì nel sentire le unghie del Becchino accarezzargli il viso. “Statemi lontano, Undertaker.” Ringhiò ritrovando l’usuale fierezza che lo caratterizzava anche nelle situazioni più disperate. Gli ci volle poco, il tempo di sentire il freddo della pietra contro la nuca, per rendersi conto di quanto sciocco era stato nel rispondere.

«Sutcliffe!» sbottò quegli, evidentemente preso di sorpresa. Lo sentì opporsi puntando i piedi, ma riuscì a trascinarselo dietro per ancora qualche metro, prima che lui riuscisse a liberarsi dalla propria stretta con uno strattone. «Che cosa hai intenzione di fare?».
[Grelliam]
In onore del 16 dicembre

"Ciel guardò il suo maggiordomo. La mano, tesa verso di lui, decorata da unghie nere ed il pentacolo, sul viso il suo solito sorriso mellifluo, le iridi rosse e fiammeggianti, le pupille ridotte a due fessure. Più demone che mai. Solo davanti a quegli occhi un qualsiasi normale essere umano sarebbe fuggito terrorizzato, spinto dall’ istinto di conservazione che esorta ogni preda a scappare dal proprio predatore. Ma non Ciel."

One-shot introspettiva ambientata in un momento non presente né nel manga né nell’anime in quanto Sebastian ha mangiato l’anima di Ciel, il demone si rende conto del fatto che il suo ultimo contratto lo ha segnato più profondamente di quanto immaginasse.

One shot (ma non escludo un seguito in futuro) ambientata dopo il finale della seconda serie! Per rientrare nel mood prima di The Book of Circus e festeggiare la prima puntata in uscita!
Ciel e Sebastian sono alle prese con i propri pensieri dopo la trasformazione forzata del giovane Conte, entrambi consapevoli che dovranno adattarsi ad una nuova vita.

Un Ciel che ha da poco stretto un contratto.
Un Sebastian che scopre sentimenti che non credeva esistessero in lui...

-CIEL?!?!?- La voce di Alois non era più dolce e suadente come prima, ma stridula e rabbiosa -Claude....- i suoi occhi si riempirono di lacrime di fronte al viso impassibile del Maggiordomo -VATTENE!! VATTENE VIA!-
-IL TUO CLAUDE!?!?- Ringhiò Ciel tirandogli uno schiaffo - non aveva il minimo rispetto per te il tuo Claude!-
Alois restò perplesso, i suoi occhi si persero in quelli di Ciel

Claude non si è reso conto di come sia importante per il suo signore che ha scaricato su di lui tutti i suoi affetti e le sue fantasie. Alois vuole a tutti i costi essere amato e ammirato dal suo servo e decide di farsi avanti nel momento sbagliato. Chissà se il gesto di ira del suo signore lo farà capire al nostro pensieroso diavolo di quanto sia fondamentale per il viziato conte Trancy?...

[STORIA SOSPESA A TEMPO INDETERMINATO]
Lord Voldemort è sopravvissuto al rimbalzo del suo stesso incantesimo e Ginny Weasley ne è la causa.
Lei è il suo ultimo Horcrux rimasto: dopo essersi occupato di Harry Potter la rapisce e decide di tenerla al sicuro, almeno finché non avrà trovato un modo per potersene sbarazzare senza rinunciare alla sua immortalità.
Ma se fra i due le cose andassero diversamente?
***
Questa storia è stata scritta dietro ispirazione di Risa Slyherin, come al solito. Babbea lei che mi fa venire in mente cose quando non ho il tempo di scriverle u.u
***
Credo di partire da un Voldemort e una Ginny IC, per poi farli scadere nell'OOC. Per questo metto il relativo avvertimento... Tranquilli: niente Voldy mieloso, solo... Sorpresa u.u

Ciel rimase fermo per un tempo indefinito a fissare il soffitto, così come più di un’ora prima. Alzò una mano tremante e sfiorò l’occhio marchiato, sollevando di poco i capelli.
Era tranquillo, forse tranquillo come lo si è prima dell’arrivo della tempesta. Ma intanto lo era, anche se non riusciva a capire perché.
Sospirando si chiese se davvero non si fosse immaginato tutto e Sebastian fosse soltanto un’ombra che aveva strisciato accanto a lui per tutto quel tempo, creando nella sua testa l’immagine di quella notte di follia.
[Sebastian x Ciel]
[yaoi]

Aria natalizia a casa Phantomhive, e con essa si avvicina il compleanno di Ciel... Tutti sembrano indaffarati, tranne Sebastian che sembra freddo e distante come sempre, nonostante il Bocchan lo ami da sempre. Cosa prova per lui il maggiordomo in realtà?

Tre è il numero giusto per un sabato sera a Londra.

"Per un momento la sua espressione mi sembra preoccupata, ma l’attimo dopo è tornata come al solito, completa di sorrisino di scherno. Troppo preso dai miei pensieri non mi accorgo che lui si è avvicinato e adesso sento le sue mani calde sulle mie spalle, mi sorprendo sempre del suo calore, nonostante non sia umano è sempre caldo, un calore confortevole."