William, futuro sovrano di Arcadia, viene mandato in Cina contro la sua volontà dal suo stesso Padre, per assolvere i suoi doveri e poter finalmente sedere sul trono. Ma non sarà così semplice per lui approcciarsi a quel mondo, così diverso dal suo e così pieno di regole. Soprattutto per lui, per il suo carattere, completamente fuori dal comune ordinario cinese. Come si troverà questo ragazzo nella famosa accademia di luce e ombre, dove dovrà risiedere sino a quando non sarà in grado di tornare a casa? Ma, soprattutto, chi saranno i suoi amici e i suoi nemici?

FF OnHo con lievi accenni agli altri ragazzi.
"Come faccio a ricordarmi tutte queste cose? Semplice! Anche adesso mia sta sorridendo allo stesso modo di allora.."
"Come faccio a ricordarmi di quel giorno speciale? Semplice! Anche adesso mi sta fissando proprio come allora..."
Due amici, due ragazzi, e un amore che perdura nei secoli.

Sotto il cuscino, Kibum nascondeva un diario.
Quelle pagine a righe, stropicciate e lese per il troppo utilizzo, erano le sue uniche confidenti. Silenziose e fidate, avrebbero custodito il suo segreto per sempre.
O almeno, questo era ciò che Kibum sperava con tutto sé stesso.
[JongKey]

Non credeva ai suoi occhi.
Strinse fra le mani quella foto dai colori sgargianti. Lo sfondo di quell'immagine le era familiare, sarebbe stata in grado di riconoscerlo fra mille: erano in casa di Chul Moo. Il ragazzo sulla sinistra era così diverso da quello che vedeva tutti i giorni in libreria. I capelli biondo platino, le braccia piene di bracciali, l'aria di chi si stava divertendo. Il sorriso stampato sulle labbra. Al suo fianco, un Jonghyun dai capelli folti e castani, la pelle più ambrata di ora. Le sembrava quasi di sentire il suo profumo inconfondibile. Sembrava quasi una festa ma ciò che la colpì di più fu il suo sguardo.
Quello sguardo.
Fisso su Kibum che sembrava non essersi accorto di nulla.
Quello sguardo che gli aveva visto già un'altra volta.
**
- C'è qualcosa che voglio o meglio qualcuno. Voglio te, in cambio.- .
Le sue parole arrivarono come uno schiaffo in faccia. Fredde come il vento che si era alzato.
- Come...? - sussurrò la ragazza stordita.
- Voglio che tu venga via con me.- ripetè quello impassibile.

L’umido del mare rende tutto più fastidioso, fa sì che i vestiti si attacchino alla pelle.
Che fastidio.
E ancora attendo.
Aspetto qualcuno, una persona che fa parte della mia vita ormai da anni e della quale ormai non saprei fare a meno. Una persona che come me ama osservare la luna, che come me trova una sorella in quel satellite tanto vicino quanto lontano.